lunedì 10 ottobre 2011

Mafia Wars, Cityville e il business dell'App Economy


L'Università del Maryland ci spiega come, per quanto la crisi ci stia mettendo in ginocchio, ci sia qualcuno che se la cava piuttosto bene: stiamo parlando dei social network.

Sembra non toccare la società del giovane Zuckerberg questa crisi. Niente posti di lavoro precari, niente licenziamenti a teppeto, niente crisi insomma.

Non solo Facebook ma anche le società sorte negli ultimi anni a corredo del social network per eccezione hanno avuto una crescita esponenziale. Il mercato delle applicazioni è un mercato in grado di attirare l'attenzione di altri giganti, lo dimostrano le acquisizioni della società di sviluppo Playfish, fondata nel 2007 e acquistata due anni dopo da EA Sport per 300 milioni di dollari o, ancora più notevole, l'acquisto nel 2009 di Playdom (nata solo 12 mesi prima) da parte della Walt Disney per 763 milioni. Il rapporto non tiene conto dell'indotto dei 10mila nuovi siti che, ogni giorno, si integrano con Facebook e grazie ai quali, a suon di "like", generano traffico e pubblicità.

Mark Zuckerberg e soci possono avvalersi di un bacino di oltre 750milioni di utenti capaci di sancire il successo di applicazioni come CityVille che conta 74milioni di utenti attivi. É un business capace di generare colossi e lo dimostra il valore di Zynga, software house nota soprattutto per avere creato giochi come MafiaWars la quale conta oltre 2mila dipendenti e ha un valore stimato tra i 15 e i 20 miliardi di dollari americani.

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