mercoledì 25 giugno 2014

La Russia abbandona Intel e AMD per puntare sulla tecnologia nazionale

La diffidenza russa all'utilizzo della tecnologia americana è da sempre evidente al mondo intero: lo scandalo NSA, però, ne ha rafforzato il convincimento.


A tal proposito, il Ministero del Commercio e dell'Industria russo, ha pianificato l'aggiornamento di tutti i computer e server governativi nazionali con un modello di processore domestico, Baikal, specificando che l'obiettivo è quello di "sostituire i microchip americani prodotti da Intel e AMD".

Il governo investirà "decine di milioni di dollari" per il processo di sostituzione.

Dietro a Baikal troviamo l'architettura Cortex-A57 proprietaria della britannica ARM, per un modello di SoC a 64-bit strutturato su otto core da 2GHz. Il processore è progettato da T-Platform (produttore del supercomputer russo) e Rostec, ed è co-finanziato dal gigante tecnologico russo Rusnano. Tutte realtà che vantano un'ottima esperienza nel settore, ma che soprattutto si sono mostrate fedeli nel tempo al Cremlino.

Utilizzando tecnologie nazionali, la Russia avrà un maggiore controllo su quanto presente all'interno dei computer e server governativi, scongiurando la presenza di funzionalità che possano garantire un più facile accesso ai dati interni alle agenzie straniere.

I computer governativi russi adotteranno naturalmente Linux come sistema operativo, e non è da escludere l'implementazione di una distribuzione personalizzata.

I chip Baikal verranno installati in tutti i computer degli organi di governo e nelle imprese statali, all'interno di un mercato da 700 mila personal computer e 500 milioni di dollari, e da 300 mila server per 800 milioni di dollari all'anno.

La Russia è una delle poche superpotenze economiche a potersi permettere investimenti tali, in un contesto storico così delicato. Forse emotivamente non si è mai emancipata dalla Guerra Fredda, o più semplicemente è più lungimirante di noi tutti e, preferisce l'indipendenza completa dagli Stati Uniti che da anni fanno il bello e il cattivo tempo, senza rendere conto a nessuno.

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