venerdì 31 maggio 2013

La pila low-cost del futuro (non troppo lontano ci auguriamo)

Un gruppo di ricercatori dell'università di Stanford ha sviluppato una batteria zinco-aria caratterizzata da una attività catalitica e da una robustezza maggiori di quelle delle batterie realizzate con i costosi catalizzatori  al platino e all'iridio (grazie al quale si riescono a velocizzare le reazioni).


Il risultato del progetto di ricerca prepara il terreno allo sviluppo di alternative a basso costo alle convenzionali batterie agli ioni di litio largamente utilizzate oggi.

(grazie al quale si riescono a velocizzare le reazioni)
Hongjie Dai, professore di chimica presso l'università di Stanford e principale responsabile del progetto di ricerca, ha dichiarato:

Vi è sempre stata una crescente domanda per batterie ad alte prestazioni, economiche e sicure per i dispositivi portatili, i veicoli elettrici e altre applicazioni di stoccaggio di energia. Le batterie metallo-aria offrono una possibile soluzione a basso costo

Il professore osserva come la maggior parte dell'attenzione si sia concentrata sulle batterie agli ioni di litio, nonostante la limitata densità di energia, i costi elevati e qualche problema di sicurezza.

Con un'ampia disponibilità di ossigeno dall'atmosfera, le batterie metallo-aria hanno drasticamente innalzato la teorica densità di energia rispetto alle tradizionali batterie. Tra queste, l'abbinamento zinco-aria è tecnicamente ed economicamente l'opzione più percorribile

ha affermato Dai.


Le batterie zinco-aria combinano l'ossigeno dell'atmosfera e il metallo in un elettrolita alcalino liquido per generare corrente elettrica con ossido di zinco come sottoprodotto. Quando il processo è invertito durante la ricarica, ossigeno e metallo vengono rigenerati.
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giovedì 30 maggio 2013

Samsung Galaxy S4 Active, Mini e Zoom arriveranno il 20 giugno (forse)

L'evento Samsung in programma il prossimo 20 di giugno in quel di Londra promette molto bene dal punto di vista delle possibili novità che verranno presentate. Siamo infatti quasi certi, dopo i rumors degli ultimi giorni, che le paure di molti, riguardo un evento con ben poca carne al fuoco, sono quasi certamente infondate.


Stando alle ultime dichiarazioni di diversi esponenti vicini al colosso coreano, infatti, il prossimo 20 giugno, sul palcoscenico dell'Earls Court Center, faranno probabilmente il proprio esordio due soluzioni molto interessanti. Pur trattandosi infatti di rivisitazioni del tema Galaxy S4, i nuovi Mini, Active e Zoom offrono caratteristiche alternative molto care ad alcune particolari fasce d'utenza.

Nel corso della giornata di ieri, inoltre, alcuni siti di informazione tecnologica hanno anche provato ad ipotizzare, riunendo diverse indiscrezioni, quella che potrebbe essere la scheda tecnica delle soluzioni.

Per quanto riguarda S4 Mini e S4 Zoom, le principali caratteristiche dovrebbero essere comuni e prevedono un display da 4,3 pollici a risoluzione 540x960 pixel, CPU dual-core operante a 1,6 GHz, 8 GB di memoria interna con supporto microSD, fotocamera frontale da 1,9 megapixel e batteria da 1900 mAh. L'unica vera differenza sarà quindi nella fotocamera principale che nella versione Zoom dovrebbe essere da ben 16 megapixel e dotata di zoom ottico 16X.

S4 Active sarà invece la versione rugged del top di gamma Samsung e prevede una scheda tecnica molto simile a quella di S4 in versione standard, impreziosita però dalle capacità di resistenza a infiltrazioni di acqua e polvere.

Come possiamo vedere quindi i contenuti per l'evento del prossimo 20 giugno appaiono tutt'altro che scarsi. Inoltre, l'invito diffuso dall'azienda orientale parla anche di un dispositivo Ativ, ovvero appartenente alla linea di prodotti equipaggiata con OS Windows Phone. Uno smartphone Windows Phone 8 o un tablet Windows RT? ancora non è dato saperlo e restano quindi entrambe strade percorribili.
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mercoledì 29 maggio 2013

HTC prepara il suo phablet: T6

Samsung è da tempo sul mercato con il suo Note II e Apple ci sta pensando da tempo; HTC che intenzioni ha sul fronte phablet?


La risposta taiwanese al quesito prende il nome di "T6" (per ora è solo il nome codificato dall'azienda in fase di sviluppo) e si baserà sul fratello minore (per quanto riguarda le dimensioni per lo meno) One. L'obiettivo è quello di fornire ai consumatori un prodotto dalle grandi perfomance, con schermo ancora più grande.

HTC T6 sarà probabilmente disponibile in diverse configurazioni per quanto riguarda le tipologie di connettività disponibili. Caratteristica, proprio quest'ultima, che porta a pensare che l'intenzione del produttore orientale sia quella di distribuire la soluzione nel maggior numero di mercati possibile.


Il nuovo HTC T6 dovrebbe quindi essere realizzato in una configurazione dotata di connessione GSM+WCDMA(HSPA), due con supporto LTE a seconda delle frequenza in uso nei diversi mercati e 2 con compatibilità CDMA2000 3G, utilizzata da alcuni operatori come Verizone e Sprint in USA o China Telecom.

Sfortunatamente questo è tutto quello che conosciamo ad oggi riguardo la scheda tecnica del terminale oltre ovviamente alla possibile dimensione del display che, sicuramente superiore ai 5 pollici, possiamo azzardare molto vicina ai 6" proprio per via del nome in codice T6; in linea, quindi, con quello che sarà il nuovo top di gamma coreano, quel Samsung Galaxy Note III che sono molti ad attendere. Non appena saremo in grado di avere ulteriori informazioni a riguardo non mancheremo comunque di riportarle.
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martedì 28 maggio 2013

L’eolico senza pale? Arriva dal Minnesota e si chiama Invelox

Se quando pensate agli impianti eolici, non riuscite a pensare ad altro che all'eterna sfida fra Don Chisciotte e il pavido amico Sancho Panza e i mulini a vento, forse non avete considerato la soluzione Invelox.


Stando ai dati forniti dalla società SheerWind, con sede a Chaska (Minnesota), la rivoluzione del modello Invelox sarebbe nei numeri.

Costo dell'energia inferiore a un centesimo di dollaro a kWh, meno di 5 anni per il raggiungimento del Pay Back, tempi di manutenzione e gestione dimezzati, 90% in meno di territorio impegnato, velocità minima del vento per il funzionamento: 1,6 km/h. Si parla addirittura di una produzione elettrica del 600% superiore a quella di ogni altro impianto eolico a parità di superficie occupata.

Il sito della società del Minnesota afferma che l'installazione di una turbina dovrebbe costare meno di 750 dollari a kWe che l'impianto risulta essere il 50% più corto di una tradizionale turbina eolica, con una turbina più piccola di circa l'84%. Della nuova tecnologia si sta occupando anche Sierra Club, la più grande e diffusa associazione ambientalista Usa, che, insieme a Greenpeace, è probabilmente la più forte sostenitrice dell'eolico in-shore ed off-shore.

Secondo gli ambientalisti

La turbine eoliche giganti sono, come le mucche, una caratteristica che molte persone preferiscono vedere punteggiare la campagna distante piuttosto che occupare spazio vicino a casa. Le loro pale creano un qualche rumore e un tremolio dell’ombra, e dominano il paesaggio. Ma in ogni caso, c’è poco timore che ci imbattiamo nelle turbine tradizionali nei centri urbani, dal momento che il caos degli edifici rende l’aria turbolenta invece del costante, ininterrotto flusso che le turbine commerciali tradizionali sono state progettate per sfruttare.

Ma cosa succederebbe se un "wind harvester" piotesse essere incorporato nella struttura di un edificio o adattato alla rete cittadina? Una nuova generazione di macchine per la raccolta di vento, da piccole a straordinariamente grande, può aiutare i dispositivi eolici a diventare parte del paesaggio costruito. Ad "inventare" tutto è stato Daryoush Allaei, un iraniano cresciuto ad Abadan, dove una brezza che spira dal Golfo Persico, a 33 miglia di distanza, rende più sopportabili le calde estati. Abadan è una città petrolifera con un panorama segnato dalle ciminiere di alcune delle più grandi raffinerie del mondo ma Allaei era affascinato da altre strutture molto più antiche, risalenti ai persiani, che sembravano camini ma servivano e servono ad uno scopo completamente diverso: catturare il vento. Il nonno di Allaei aveva uno di questi "cacciatori di vento", che catturava le brezze marine e le convogliava nelle cantine delle case. L’aria fresca poi circolava verso l’alto e rendeva la temperatura interna sopportabile.

Allaei è emigrato negli Usa, dove ha conseguito il dottorato di ricerca in ingegneria meccanica, con una specializzazione nel controllo del rumore e delle vibrazioni nell’industria. A un certo punto, ha valutato un grande turbina eolica commerciale ed è rimasto perplesso per la sua progettazione "top-heavy":

Queste turbine a volte pesano più di 150 tonnellate e sono 100 o 120 metri di altezza. Non ha senso

dice Allaei in un’intervista al giornale di Sierra Club.

Il primo prototipo della nuova generazione eolica Invelox Allaei lo ha costruito in un parcheggio vicino al suo ufficio a Sheerwind, a Chaska, in Minnesota. Si tratta di una struttura alta 90 piedi che sarebbe in grado di produrre la stessa quantità di energia di una pala eolica da 1,8 megawatt, ma alta un terzo e con un’occupazione di territorio di un settimo e con una turbina con un diametro di oltre 8 volte più piccolo. Inoltre l’impianto eolico ispirato ai "cacciatori di vento" iraniani può sfruttare anche le brezze più deboli, fino a meno di due miglia all’ora, che è un quarto della velocità del vento necessaria per azionare una turbina eolica tradizionale. Allaei ha proposto un modello in alluminio e tessuto pieghevole che potrebbe addirittura trasportato per via aerea e assemblato in avamposti militari o nelle zone colpite da disastri che provocano interruzioni di energia. Un’altra versione potrebbe essere integrata nella costruzione di un edificio commerciale ed i suoi condotti "acchiappa-vento" installati nello stesso modo degli attuali macchinari Hvac per il riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria.

Come spiega Sierra Club

E’ stato solo quando era molto avanti nella progettazione dell’Invelox che Allaei si è reso conto che stava aggiornando i cacciatori di vento della sua giovinezza. Questa volta, però, quell'energia potrebbe aiutare a mandare in pensione quelle raffinerie di combustibili fossili.
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lunedì 27 maggio 2013

Intel e il suo annuncio shock sui nuovi processori Haswell (provare per credere)

Cosa si può volere di più dal nostro notebook, se non una performante batteria che ci consenta di non rimanere a "secco di carica" proprio sul più bello? Fino ad ora i progettisti si sono concentrati su qualsiasi aspetto del terminale, tranne su questo annoso e mai risolto problema. 


Anche se non stiamo parlando direttamente delle performance della batteria, in questo articolo, capiremo come nel prossimo futuro, il nostro laptop e la nostra batteria potranno avere un ciclo di carica più duraturo.

Il punto di congiunzione tra le nostre speranze e il prossimo futuro ha le sembianze di Intel. Nel week end appena trascorso, infatti, l'azienda con sede a Santa Clara ha dichiarato che il suo nuovo chip Haswell riuscirà ad incrementare la vita delle batterie dei laptop del 50 per cento; è il vicepresidente dell'Architecture Group di Intel, Rani Borkar, a sostenerlo.  Inoltre, in standby o in modalità sleep, l'autonomia aumenterà di 20 volte. E tutto questo, a quanto pare, non influirà affatto sulle performance. C'è da gridare al miracolo.

Naturalmente dovremo aspettare e vedere se gli annunci corrisponderanno al vero e se le performance delle batterie miglioreranno così tanto senza intaccare il resto: non sarebbe la prima volta che le dichiarazioni sui consumi energetici si rivelano parecchio ottimisti. Date le premesse, tutti ci aspettiamo grandi cose. Sarebbe ora che qualcuno mettesse una pezza al problema delle "batterie sanguisuga".
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sabato 25 maggio 2013

Xbox One: dettagli su prezzo e Kinect

Pochi giorni fa vi avevamo parlato della nuova console Microsoft, quella ormai giunta alla terza generazione. 


L'unico punto oscuro sul futuro di Xbox One pareva essere il prezzo. Sul sito FNAC, però,  la società francese che si occupa della vendita di prodotti e beni per la persona sul tutto il territorio europeo, è stata inserita sul listino la Xbox One.

Un ulteriore aspetto chiave della console pare essere appunto quest'ultimo: la nuova Xbox, infatti, verrà venduta a 599 Euro. Una cifra forse un po' esosa che va contro le ipotesi degli analisti che prevedevano un costo decisamente più basso per entrare nelle case di più videgiocatori possibili. Tuttavia è necessario specificare che, come di consueto per questi casi, potrebbe trattarsi di un prezzo deciso dalla casa francese per iniziare i pre-ordini. Dunque, non è escluso che possa abbassarsi.

A seguire, ecco un riassunto delle caratteristiche della console Microsoft:

  • processore e la GPU, fornite da AMD, hanno 8 core ciascuno, ad una frequenza non ancora nota,
  • 8 GB di RAM DDR3,
  • (si parla di) hard disk da 500 GB,
  • lettore Blu-ray,
  • Wi-Fi 802.11n,
  • porta USB 3.0
  • porta HDMI.

Il controller invece rimane apparentemente molto simile a quello Xbox 360, nonostante siano state annunciate 40 novità tecnologiche rispetto al predecessore. Il tasto Xbox è stato spostato in alto e al centro sono presenti due tasti che sostituiscono Start e Back. La croce direzionale, la parte peggiore del pad Xbox 360, per fortuna è stata completamente rivista.

Altra novità interessante arriva dalla Kinect che in questa sua seconda versione, sarà in grado di interagire con Windows; in particolare, la nuova Kinect (presentata insieme alla Xbox One) sarà associata ad un nuovo sistema di tracciamento del movimento che sarà integrato dentro Windows il prossimo anno. A darne conferma è stata la stessa Microsoft che, però, non si è sbilanciata in previsioni di tempi più precisi. Non sappiamo neanche in che modo, esattamente, il sensore interagirà con il sistema operativo.

Quello che appare evidente, invece è che non si tratta più solo di un accessorio da console, ma una integrazione profonda con l’ecosistema Windows. Alcuni esempi di integrazione, tuttavia, Microsoft li ha mostrati, anche se non di diretto accesso da parte degli utenti finali: sistemi di riabilitazione fisica, proposte educative per le scuole etc.

Per un confronto diretto e per approfondire le evoluzioni che questa generazione di console ha saputo introdurre rispetto alla precedente, non ci resta che aspettare l'inizio della bella stagione, quando Sony presenterà PlaySation 4 e sapremo aggiungere dettagli più precisi.
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venerdì 24 maggio 2013

NFS Rivals: ecco le novità

Electronic Arts ha annunciato Need for Speed Rivals, rilasciando anche il primo trailer di gioco costruito con immagini processate in tempo reale. 


Realizzato con la piattaforma tecnologica Frostbite 3, metterà enfasi soprattutto nella rivalità tra racer e poliziotti (idea apprezzata dai puristi di NFS). Si potrà scegliere se essere nei panni di chi scappa o di chi insegue, e si correrà in nuovi scenari ultra-dettagliati.

Vincere le sfide consentirà di guadagnare Speedpoint che consentiranno di sbloccare nuove auto e nuovi oggetti. Chi gioca dalla parte della polizia, inoltre, deve collaborare con gli altri giocatori in modo da stanare i racer.

Secondo il comunicato stampa, il cuore del nuovo Need for Speed riguarderà la cosiddetta feature AllDrive, che garantisce una transizione senza soluzione di continuità tra il giocare da soli e il giocare con gli amici, ammorbidendo il confine tra single e multiplayer. I giocatori saranno in grado di entrare e di uscire da una partita on-the fly, per cui a un certo punto uno dei poliziotti che ci sta inseguendo potrebbe diventare un giocatore vero e proprio.


I giocatori potranno confrontare le statistiche con quelle dei loro amici, e naturalmente sfidarli, attraverso il nuovo Autolog. Ma non mancherà la possibilità di personalizzare le auto, le decalcomanie, le targhe e le aerografie, così come di aggiungere dei potenziamenti per le prestazioni. Ci saranno diverse soluzioni tecnologiche che permetteranno di agevolare le fughe o gli inseguimenti, tra cui turbo, eMPS, onde d'urto, blocchi stradali ed elicotteri.

Il nuovo Need for Speed è sviluppato da Ghost Games, un nuovo studio interno a EA con sede a Gothenburg, in Svezia, che ha lavorato in associazione con Criterion Games.

Per concludere, Rivals uscirà il 19 novembre sulle piattaforme attuali e in seguito anche nei formati PlayStation 4 e Xbox One, quindi bisognerà attendere ancora un po'. Restate collegati per nuove news a riguardo.
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giovedì 23 maggio 2013

Preoccupati per la vostra pagina Twitter? Ecco il nuovo sistema di autenticazione a due fattori (finalmente!)

Dopo una lunga lista di hack ad altrettanti account Twitter, alcuni più spettacolari di altri, finalmente il social network ha introdotto l'agognato sistema di autenticazione a due fattori che verifica che siete proprio voi che state eseguendo il login.


Naturalmente, dovete optare per attivarlo sul vostro account.

E una volta che l’avete fatto, dovrete inserire un codice di sei caratteri ogni volta che eseguite il login: un po’ noioso, certo, ma se serve ad avere un maggiore livello di sicurezza a protezione del proprio account, può valerne la pena. Ecco come abilitarlo in pochi passi:

  1. Andate sulla pagina delle impostazioni del vostro profilo.
  2. Selezionate l'opzione "Richiedi codice di verifica quando eseguo il login" (per lo meno questo è quello che chiede il sito americano) che richiederà una email verificata e un numero di telefono.

Tutte le vostre app Twitter dovrebbero continuare a funzionare anche dopo che avete abilitato il nuovo sistema di autenticazione, ma se volete usare nuove app o nuovi dispositivi, dovrete andare sulla vostra pagina delle app e generare una password temporanea per quello specifico login.

Il servizio è appena stato lanciato quindi non preoccupatevi se non trovate ancora l'opzione sul vostro profilo Twitter, arriverà presto.
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mercoledì 22 maggio 2013

Tutto ciò che c'è da sapere su Xbox One

Ricordo ancora la mia prima console Microsoft, acquistata a dicembre 2001, poco dopo l'esordio nel mercato videoludico delle console d'alto profilo. Poi è stata la volta di Xbox 360 (nel 2005), con la quale, per la prima volta insidiava lo strapotere Sony.  


Dopo otto anni dalla sua seconda generazione, ieri Microsoft ha lanciato Xbox One. Lo ha fatto in grande stile durante un evento organizzato presso il suo quartier generale di Redmond.

Negli anni, naturalmente, sono arrivati aggiornamenti anche di rilievo, come Kinect e i sensori di movimento, ma la 360 è rimasta la stessa.

Nel video introduttivo, alcuni utenti, parlando di Xbox One dicono: 

riconosce il mio nome, la mia voce, i miei film e sa quello che piace all'utente.

Il che significa che questa generazione punta molto sull'intrattenimento. Don Mattrick, Presidente dell' Interactive Entertainment Business di Microsoft, ha dichiarato che la Xbox 360 guida l'industria dell'intrattenimento perché i giocatori sono i più veloci ad adottare altre tecnologie. E la nuova console punta a differenti tipi di contenuti e ad usare nuove tecnologie come l'interfaccia e lo streaming cloud.

La console si accende non appena l'utente dice "Xbox on" e inizierà dall'ultima cosa che stavate facendo quando l'avete spenta. Sembra incredibilmente pronta alla risposta, durante la dimostrazione: come sempre, va verificato nell'uso reale. Si integra anche direttamente con la TV. Il comando "Xbox, watch TV" porta l'utente direttamente in un feed televisivo la cui parte migliore è che si può passare velocemente da film, a giochi, alla TV, al browser, o a qualsiasi altra cosa semplicemente dicendo "Xbox, go to", o anche solo "Go to movies" (in caso si voglia accedere alla sezione film).

Grazie ad un'app sul lato dello schermo si può usare la modalità "snap" di Windows 8 per far girare un'altra app mentre guardate un film o giocate ad un gioco, ad esempio per dare un'occhiata veloce al film mentre giocate o viceversa. Ovviamente, si potrà anche usare Skype mentre si gioca o si guarda un film.

Si può andare su ESPN a guardare lo sport (con il solito comando) e avere schede aggiornate con i risultati in cima al vostro schermo mentre giocate. Microsoft ha anche aggiunto la sua personale guida TV con il controllo vocale totale di Kinect che sembra molto più preciso dell'attuale.

Ci sono tre aree in cui Xbox è stata aggiornata: l'hardware e l'architettura, i nuovi accessori come Kinect e gli SmartGlass e il nuovo Xbox Live. La nuova architettura è quella responsabile dei passaggi veloci tra app e contenuti, ma significa anche che non è retrocompatibile con i vecchio giochi Xbox. Microsoft non ha spiegato questo passaggio durante lo show, ma pare che funzioni con giochi in streaming, come la PS4, per poter accedere ai vecchi titoli con la nuova console.

L'HDD da 500GB della Xbox One non è rimovibile, ma si può espandere lo storage usando periferiche USB 3.0

Kinect è completamente ridisegnato per rispondere ai comandi vocali ed è pensata per essere più colloquiale. Coglie i movimenti a 13 miliardesimi di un secondo, il tempo che impiegano i fotoni della luce a rimbalzare su di voi e a tornare ai sensori. Ha un sensore 1080p e cattura video a 60fps con una capacità di intercettazione molto più precisa. Può riconoscere il movimento di un polso o quanto l'utente sia bilanciato, oltre che leggere il battito cardiaco mentre vi guarda fare esercizi. Il campo dei sensori è ampliato del 60 per cento e Microsoft sostiene che è in grado di funzionare anche in situazioni di buio totale.

Il controller ha moltissime funzioni, come la possibilità di mandare feedback direttamente ai pulsanti. Anche gli SmartGlass hanno ricevuto molti aggiornamenti, perché sono considerati parte della piattaforma e non un semplice accessorio.

Xbox Live non ha nulla da invidiare in termini di novità. Attualmente gira su 15.000 server che entro l'anno diventeranno 300.000. Si potrà accedere ai propri film, alla musica, ai giochi e salvare da ovunque. La Xbox One non è sempre online, ma anche in modalità offline i giochi ad un solo giocatore richiedono una connessione almeno ogni 24 ore. Gli sviluppatori potranno usare Azure di Microsoft che richiederà anche ai giochi che prevedono un solo giocatore di stare online. Non è obbligatorio, ma Microsoft spera che gli sviluppatori lo usino. In più, si potranno vendere e comprare giochi usati online.

Per quanto riguarda i giochi, forse quella più attesa dai videogiocatori, ci sono novità su più fronti: innanzitutto Microsoft si sta adoperando, attraverso Microsoft Studios, alla realizzazione di 15 titoli esclusivi, rilasciando già nel primo anno di vita, otto dei quali del tutto inediti.
Per quanto riguarda gli altri titoli, importanti novità arrivano da EA. La blasonata software house si sta impegnando affinché i giochi sfruttino le innovazioni di Microsoft e Xbox Live e ha in serbo per i videogiocatori, una serie di nuovi titoli, come ad esempio FIFA 14, Madden 25, NBA Live 14 e UFC che verranno lanciati entro i prossimi 12 mesi. EA ha promesso un vero stravolgimento delle abitudini di tutti gli appassionati del videogaming. Saranno alimentati da un nuovo motore chiamato EA Sports Ignite, presentato ieri stesso.

Altro aspetto che sicuramente sensibilizza l'utente è senz'altro il prezzo, ma per ora non è dato saperlo. La console Microsoft sarà disponibile "entro l'anno", il che significa quasi certamente in tempo per lo shopping natalizio. Tanto per avere un riferimento, la Xbox 360 venne annunciata a maggio e messa in vendita sei mesi dopo. Il prezzo rimane ancora un mistero.

Nella foto in basso, un'infografica che tiene traccia dell'evoluzione della console:


A seguire alcune immagini della nuova console:




E infine il video di presentazione:


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martedì 21 maggio 2013

Guvent Ozel sfrutta le onde cerebrali per spostare le pareti

Muovere i muri di una stanza solo con la forza del pensiero? E' l'idea che sta alla base dell'installazione dell'architetto turco Guvenc Ozel.


Il rifugio a forma di igloo è composto da pannelli esagonali programmati per comprimersi e espandersi a comando ed è parte di uno show realizzato all’interno della Biennale di Istanbul. Ozel ha comprato un lettore di onde cerebrali ed ha aggiunto uno script che trasforma le attività cerebrali dell’utente in comandi di movimento da ridirigere ai pannelli.

Stando vicini al muro semicurvo, i visitatori possono controllare la dimensione dei pannelli e regolare la loro deformazione semplicemente concentrandosi e battendo le ciglia.

E' un esempio semplice di come la scienza cerebrale e l’architettura possano incontrarsi. 


I neurologi e gli architetti hanno spesso fuso le loro professioni, ma fino ad ora la ricerca su come l’architettura possa direttamente influenzare il cervello e viceversa è stata limitata dal costo eccessivo della tecnologia. Questo, adesso, sembra in via di cambiamento perché, lentamente, l’hardware che si trova comunemente nei negozi rende possibile a designer con un po’ di esperienza di sperimentare in questo campo.
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lunedì 20 maggio 2013

I progetti più innovativi dall'Intel International Science and Engineering Fair

La nuova generazione è costituita da fannulloni o ancor meglio da "bamboccioni"? Beh sicuramente è un'affermazione discutibile come discutibile è il pulpito dal quale è stata pronunciata. 


In ogni caso, l'attacco alle giovani leve non può valere assolutamente per questi "brilliant young brains"

Parliamo di eccellenze, parliamo dei ragazzi che hanno vinto il concorso organizzato da Intel.

Rispetto alla foto abbiamo: 

  • La 18enne Eesha Khare, sua è l'invenzione del supercondensatore in grado di diventare la batteria di uno smartphone che si ricarica in appena 20-30 secondi, che le ha permesso di vincere l'Intel International Science and Engineering Fair e un premio da 50.000 dollari;
  • Il 19enne Ionut Budisteanu con il suo modello di intelligenza artificiale che può portare alla realizzazione di un'auto che si guida da sola più economica degli attuali prototipi, ha vinto il Gordon E. Moore Award da 75.000 dollari.
  • Il 17enne Henry Lin ha creato un modello che simula migliaia di galassie, aggiudicandosi l’Intel Foundation Young Scientist Award.

L'invenzione di Eesha, tuttavia, è quella più futuribile perché tutti noi vorremmo che il nostro smartphone si caricasse più velocemente e le aziende sperimentano nuovi tipi di batteria in continuazione.

Al momento, il supercondensatore è stato testato solo per accendere un LED, cosa che ha fatto perfettamente. Inoltre è di piccole dimensioni e flessibile ed è in grado di gestire fino a 10.000 cicli di ricarica: molto di più di una comune batteria.

Certo è un prototipo lontano dalla commercializzazione, ma se una ragazza di 18 anni (decisamente molto intelligente) è riuscita a realizzarne uno funzionante tutto da sola, presumibilmente ci sarà anche qualche multinazionale in grado di copiarlo e di industrializzarlo.
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LG anticipa le rivali e entra in orbita Apple per il progetto dello smartphone curvo (o almeno così sembrerebbe)

Non è un mistero l'interessamento di Apple agli schermi flessibili. Da molto tempo, ormai, si inseguono voci sui futuri dispositivi made in Cupertino, suffragate dai brevetti registrati da Apple. 


Prima si è parlato di iWatch (quello a forma di bracciale per intenderci), poi dell'iPhone con scocca e display convessi e infine di uno smartphone flessibile in ogni sua parte, compresi scocca e componentistica.  Ad Apple però servono display flessibili per attuare questo rinnovamento. Attualmente questo tipo di display è irreperibile. 

La soluzione starebbe arrivando dalla Corea. LG, dovrebbe presentare al SID (Salone Internazionale dei Display) il primo schermo flessibile al mondo. L'appuntamento è quindi per il 24 maggio a Vancouver, quando avrà luogo il Salone.

Il CEO di LG Display Han Sang-beom, in un'intervista pubblicata sul Korean Times a marzo scorso, aveva già preannunciato la produzione in massa di display OLED flessibili. LG Display è attualmente uno dei principali fornitori di schermi piatti per Apple.

Lo schermo LG che sarà presentato al SID è un display OLED quadrato da 5 pollici in materiale plastico, il che lo rende flessibile e infrangibile. Il suo destino è, secondo LG, di sostituire gli schermi attuali sugli smartphone, il che potrebbe portare una vera e propria rivoluzione nel design. Le possibilità che un tale schermo offre sono praticamente infinite e toccherà solo agli ingegneri di Cupertino trovarne i limiti d'applicazione.


Mentre la sua rivale Sony tarda nel produrre schermi flessibili, sebbene ci lavori sopra dal 2008, LG calca la mano e mostra al pubblico al SID anche la sua famosa TV OLED curva da 55" e numerosi pannelli HD Oxide TFT da 5" e 7" spessi solo 1mm e sprovvisti di bordo, anch'essi destinati al mercato degli smartphone.
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sabato 18 maggio 2013

Gran Turismo 6: made for PlayStation 3

La saga di Gran Turismo non ha pari nel mondo delle corse videoludiche. Sembra che ormai, la sesta edizione stia per arrivare.


GT 6 è ufficialmente in sviluppo per PlayStation 3 e la pubblicazione è prevista entro fine anno. La notizia è trapelata on line da un comunicato stampa che preannuncia ciò che Kazunori Yamauchi e il team di PolyPhony hanno in serbo.

Il creatore della serie aveva infatti dichiarato che avrebbe parlato del futuro della serie nel corso dell'evento, tenutosi nel circuito inglese di Silverstone, ma non ci si aspettava che il gioco, visto il travagliato sviluppo del quinto capitolo, sarebbe stato pubblicato così presto. Molti, inoltre, si sono stupiti dell'arrivo della produzione solamente su PlayStation 3, quando entro la fine del 2013 Sony lancerà la nuova PlayStation 4.

Il motivo è semplice: più la piattaforma è collaudata, più possibilità ci sono di vendere il prodotto. La commercializzazione di un videogioco nella finestra di lancio di una console è sempre imprevedibile e né Sony (publisher), né Polyphony Digital (sviluppatore) hanno voluto rischiare di perdere preziose unità vendute.

I contenuti del gioco riprenderanno da dove sono stati lasciati nel precedente: le auto saliranno a 1.200 e i circuiti a 33 con 71 layout, di cui 19 inediti. La novità maggiore, forse, è che il "motore di gioco ne renderà più fluido il funzionamento e consentirà di arricchire più facilmente l'esperienza grazie ai contenuti scaricabili". Via libera ai DLC quindi per aggiungere circuiti e auto dopo l'uscita.

Come di consueto, inoltre, tornerà la competizione GT Academy: i primi concorrenti verranno scelti tra i migliori nella demo di Gran Turismo 6.
Da regolamento, i giocatori online che avranno realizzato le migliori performance con la demo di GT6 si uniranno ai vincitori dei diversi eventi dal vivo che si disputeranno nel mese di giugno per sfidarsi nelle finali nazionali di ciascun Paese. A quel punto l’azione si sposterà dal mondo virtuale a quello delle vere auto sportive Nissan, con i vincitori di ogni competizione nazionale che saranno invitati a prendere parte all'intensa finale internazionale presso il circuito di Silverstone, divenuto sede ufficiale del GT Academy Race Camp. I vincitori di ogni competizione di GT Academy saranno quindi sottoposti a un programma di allenamento per piloti incredibilmente intenso e approfondito, considerato tra i più completi al mondo, nel tentativo di ottenere l’ambito premio finale: un’intera stagione di corse a bordo di una Nissan GT-R GT3 Nismo in un campionato di primo livello
si legge nel comunicato ufficiale.



Insieme alle prime immagini, Sony ha aperto la pagina ufficiale del gioco e del 15° anniversario sul sito ufficiale, dov'è possibile seguire gli aggiornamenti dai social network e dalle news che verranno pubblicate.
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venerdì 17 maggio 2013

Yahoo in Talks to Buy Tumblr. La valutazione? 1 miliardo di dollari

Secondo alcune fonti che si dichiarano vicine all'azienda, Yahoo starebbe per acquistare Tumblr per un miliardo di dollari.


Secondo alcuni, tra cui AdWeek, a questo punto è una questione di pura sopravvivenza per l'ex gigante della ricerca su internet. Nonostante i suoi incassi siano modesti, Tumblr si è attestato come uno dei pochi attori nel mondo della pubblicità digitale che è ben accreditato per la pubblicizzazione di brand.

Inoltre, Tumblr è il luogo in cui amano incontrarsi e condividere materiali i giovani creativi, pubblico che sicuramente manca a Yahoo.

Attualmente le stime della società fondata da David Karp nel 2007 si aggirano attorno agli 800 milioni di dollari. Sarebbe quindi un "gran bel colpo" quello del fondatore ed amministratore delegato di Tumblr.

Naturalmente si tratta di una indiscrezione, quindi va presa con la solita dose di scetticismo in attesa di conferme ufficiali.
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giovedì 16 maggio 2013

Esame di maturità: installare radar a prova di smartphone? Forse si

Se siete al vostro quinto anno della scuola superiore, e magari non siete fra i primi della classe, magari vi sarà balenata in testa l'idea di "attingere" dai vostri smartphone, ormai compagni di vita, per trarre le risposte ai quesiti più ostici e magari comunicare con "i secchioni" del vostro corso.


Da quest'anno però, potete cancellare dalla vostra mente quest'idea. Sembra, infatti, che gli esami di maturità potrebbero avvenire in sale scolastiche dotate di rilevatori.

L'ANP, l'associazione più rappresentativa dei presidi italiani, ha deciso di rivolgersi direttamente al neoministro Maria Chiara Carrozza per affrontare il problema dei "copioni".

Il problema secondo il corpo docente è che la diffusione degli smartphone ha semplificato notevolmente le attività dei furbetti. Ormai non si contano più forum e siti "specializzati nel rendere disponibili in tempi brevissimi le soluzioni". Il fenomeno appare così diffuso e dilagante da mettere in discussione la regolarità degli esami. Gli stessi siti, secondo Rembado, "hanno fin qui potuto agire indisturbati malgrado svolgano un’attività palesemente illegale".

L'unica soluzione sarebbe quella di affidarsi a apparecchiature di rilevazione, ormai disponibili a bassissimo costo, che non emettono radio-frequenze che potrebbero interferire con le comunicazioni. Non sono pericolose e si limitano a individuare gli smartphone accesi o in standby. Secondo le stime degli esperti si tratterebbe di una spesa compresa tra 20 e 100 euro a seconda dei modelli. Una bazzecola poiché se da una parte è vero che sono 22.500 le classi italiane che faranno la maturità, di solito si usano spazi comuni. Questo vuol dire che potrebbe bastare un investimento inferiore ai 60mila – 300mila euro.

Basta un solo rilevatore per scuola

ha sottolineato il presidente di ANP.

Per chi conta sull'aiuto dello smartphone in vista della maturità, l’unica speranza sembra essere quella dei tempi. Un dirigente scolastico interpellato al riguardo ha dichiarato che per l’introduzione di questa temutissima tecnologia occorrerebbero dai 4 ai 6 mesi, se così fosse il prossimo sarebbe l’ultimo scaglione di maturandi a farla franca.

In Germania il problema è stato affrontato molto seriamente, i rilevatori sono in fase di sperimentazione ma sono già state rese note le sanzioni per chi verrà sorpreso a consultare il proprio smartphone in sede di esame, la pena è la bocciatura senza se e senza ma.
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mercoledì 15 maggio 2013

WP8 GDR2: ecco le novità

Microsoft, con un recente articolo pubblicato sul proprio sito internet, ha rilasciato alcune informazioni a proposito della nuova versione firmware GDR2 del proprio sistema operativo mobile.


La notizia è stata rilasciata quasi in concomitanza al lancio nel nuovo top di gamma Nokia: Lumia 925.

Il primo aggiornamento noto con il nome in codice Portico (build 8.0.10211.204) è stato identificato come GDR1. Il secondo è appunto GDR2 e, prima di Windows Phone Blue (atteso per l’inizio del 2014) verrà rilasciato un terzo update GDR3, probabilmente nel corso dell'ultimo trimestre dell'anno.

Vediamo quindi in dettaglio tutte le novità della build 8.0.10322.71. Come promesso a fine gennaio, Microsoft integrerà il supporto per CalDAV e CardDAV che consentirà di effettuare la sincronizzazione dei calendari e dei contatti mediante i nuovi protocolli Google. L'aggiornamento reintrodurrà il supporto per la radio FM, presente in Windows Phone 7 ma disattivato in Windows Phone 8. La presenza di questa feature dipenderà ovviamente dal modello di smartphone e dall'operatore telefonico. Analogo discorso per la funzionalità Data Sense che monitora l'utilizzo dei dati. Verrà inoltre aggiunto il supporto internazionale per i podcast (attualmente funzionano solo negli Stati Uniti) e aggiornato Xbox Music per semplificare la gestione dei brani musicali. Infine, l’utente potrà selezionare una Lens app da avviare automaticamente quando viene premuto il tasto della fotocamera. Sui Nokia Lumia, ad esempio, si può impostare Smart Camera come app predefinita.

L'inizio del rilascio è previsto per l'estate e si protrarrà fino alla fine di quest'ultima perché, come di consueto ormai, la distribuzione del firmware update avverrà a scaglioni.
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martedì 14 maggio 2013

Elevatr: il compagno di viaggio per startupper alle prime armi

Sei un giovane startupper alle prime armi? Allora non potrai far a  meno della nuova app gratuita disponibile per iOS 6 chiamata "Elevatr".


Si tratta di un taccuino evoluto che permette, non solo di prendere nota di tutte le idee che balenano nella vostra testa,  ma fornisce un aiuto per la creazione di un business plan. 

L'applicazione di David Spiro prende spunto dal momento topico che sta vivendo la trasformazione di idee innovative in azienda, ormai una vera autostrada trafficatissima. Elevatr condensa nella dimensione del display di un device mobile tutto ciò che serve per partire con il piede giusto, a partire dalla sintesi con cui l'idea va archiviata nel dispositivo, operazione per la quale sono stati destinati 140 caratteri, e non uno di più perché, come dice Spiro

se non sai descrivere la tua idea in poche righe vuol dire che non sai cosa stai facendo.

Il funzionamento è semplice: una volta dato il nome ad un progetto si può tenere traccia delle azioni da intraprendere, dei costi da sostenere e del mercato a cui l'idea si rivolge. Nulla che non si possa fare con un foglio di calcolo, condensato però nella portabilità di un device mobile. Era prevedibile che il "creare una startup" diventasse a sua volta una startup, tanto è vero che l'applicazione, creata da un piccolo team e autofinanziata, sta per lanciare la richiesta di un finanziamento di 500mila dollari.


Tra qualche giorno le idee raccolte usando Elevatr troveranno spazio su un apposito sito web, in modo che vi sia un archivio storico globale e gli utenti possano confrontarsi tra di loro, dispensandosi consigli. Il numero di prelievi dall'app store di Apple non è noto me le valutazioni (poche decine) lasciate da chi l'ha prelevata sono entusiastiche.

Se avete qualche idea in testa e volete pianificare il vostro business, date un'occhiata e fatevi un'idea della portata di questo progetto. E' gratuito e fruibile a tutti i possessori di iPhone o iPad; non vi resta che provarla.
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lunedì 13 maggio 2013

Password con impronta digitale sui prossimi iPhone 5S? Michael Barrett, CIO di PayPal, dice di si.

Tutte le indiscrezioni concordano nel ritenere che il prossimo iPhone 5S sarà esteticamente del tutto simile all'attuale iPhone 5, mentre per quanto riguarda l’hardware è atteso un processore più potente ed una fotocamera con maggior risoluzione coadiuvata da un doppio flash.


La vera novità, però, pare essere la presenza di un lettore di impronte digitali, che permetterà di attivare tutta una serie di nuovi servizi di autenticazione, sia per l'accesso alle funzionalità del dispositivo, sia per effettuare il login ai servizi cloud di Apple o alle transazioni commerciali di iTunes.

Nel corso di una recente presentazione Michael Barrett, Chief Information Security Officer di PayPal, ha affermato che presto l'inserimento di PIN e password diventeranno un ricordo del passato, grazie all'introduzione dei lettori di impronte digitali negli smartphone.

Non è chiaro quanto direttamente Barret sia a conoscenza dei piani di Apple, ma sembra piuttosto ben informato:

Diverse voci dicono che un’importante azienda tecnologica di Cupertino lancerà tra qualche mese un telefono con lettore di impronte digitali. Entro la fine dell’anno ci saranno non uno, ma diversi telefoni dotati di lettore di impronte digitali.

Nonostante nei tradizionali computer i lettori di impronte digitali non abbiano riscosso grande successo, l'introduzione di questa tecnologia nell'ecosistema di Apple potrebbe finalmente diffondere l'utilizzo di queste modalità di autenticazione. C’è da scommettere che anche i concorrenti seguiranno l'esempio dotando i prossimi smartphone di lettori di impronte digitali.

Michael Barrett è tra l'altro presidente della Fast Identity Online (FIDO) Alliance, che si occupa proprio di promuovere e definire modalità di autenticazione alternative alla classica accoppiata di user e password, per evitare frodi e fishing, basandosi sulla combinazione di hardware, software e servizi online.

Nonostante Tim Cook dica che sia ancora troppo presto per i pagamenti con iPhone, non è difficile immagine che tra qualche anno potremmo accedere a PayPal solo con il tocco di un dito sull'iPhone.
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sabato 11 maggio 2013

Sarà tedesca la prima autostrada per biciclette e si chiamerà Radler B-1

Vorreste viaggiare di più con il vostro fedele mezzo a pedali e a due ruote? Vorreste spostarvi con agilità, fregandovene del traffico, ma la rete stradale non vi facilità le cose? I tedeschi, devono aver pensato alla stessa cosa, cercando di mettere una pezza al problema: la soluzione è l'autostrada per biciclette.


La struttura per bicicli lunga 60 km sorgerà su un percorso parallelo a quello dell'attuale autostrada per automobili A40 e sarà realizzata entro il 2021.

Consentirà di ridurre notevolmente la grande quantità di traffico che vi si concentra quotidianamente, che costringe gli autoveicoli a procedere molto lentamente per la congestione che vi si genera, tanto da essere stata soprannominata "Autostrada delle lumache".

Proprio come un'autostrada, la grande pista ciclabile si svilupperà lungo un percorso di circa 60 km e collegherà le città di Dortmund e Duisburg nella regione della Ruhr.

Con doppia carreggiata separata per sensi di marcia, contenuta in una larghezza di 5 metri, ed essendo progettata per favorire al massimo la percorribilità da parte dei ciclisti, sarà realizzata interamente in pianura, con superficie asfaltata, senza curve strette o pendenze e senza incroci, con una buona illuminazione che ne consentirà la fruibilità anche durante le ore serali e notturne.

L'alta densità delle persone che risiedono nella zona ha favorito la decisione di realizzare tale struttura: già numerosi tedeschi si spostano ordinariamente in bicicletta per evitare le lunghe code generate dal traffico automobilistico e sicuramente il numero sarà incrementato a seguito dell’ultimazione del progetto: lo assicura Jens Hapke, dirigente dell’azienda che gestisce i trasporti urbani e regionali, la Regionalverband Ruhr. Inoltre l'autostrada delle bici favorirà una notevole riduzione delle emissioni di CO2 nell'aria, assicurando un nuovo assetto di viabilità e sostenibilità all'intero tratto autostradale.

E in Italia? Secondo l'Osservatorio Linear del Gruppo Unipol, sul territorio nazionale sarebbero presenti 25 milioni di ciclisti. Con l'aumento del numero di biciclette, è necessario ovviamente l'adeguamento delle infrastrutture atte ad ospitarle, a garantirne la sicurezza e l'incolumità.

La prima bici-strada italiana sorgerà in luogo del collegamento della vecchia via ferroviaria tra Bologna e Verona: il primo tratto, tra San Giovanni in Persiceto e Crevalcore è già stata finanziato, però i lavori tardano ad essere avviati; l’accordo prevede la presa in comodato d’uso gratuito dell’area dismessa della Rete Ferrovie Italiane da parte delle Province.
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venerdì 10 maggio 2013

103 milioni di euro di multa a Telecom: così sentenzia l'Antitrust

L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha stabilito una sanzione complessiva di 103,794 milioni di euro per Telecom Italia, la quale è stata riconosciuta colpevole di abuso di posizione dominante nella fornitura di servizi di accesso alla rete locale e alla banda larga, ostacolando così l'operato dei concorrenti nel campo dei servizi di telefonia e di connettività.


L'Antitrust ha inoltre diffidato la società dal reiterare tali comportamenti in futuro. L'Antitrust ha identificato due distinte condotte di Telecom Italia: anzitutto la società ha presentato ai concorrenti un numero ritentuo "ingiustificatamente elevato" di rifiuti per l'attivazione dei servizi all'ingrosso, trattando gli ordinativi provenienti dagli altri operatori in modo discriminatorio rispetto a quelli provenienti dalle divisioni interne e rendendo quindi difficoltoso per gli altri operatori il processo di attivazione dei servizi di accesso alla rete.

Questo comportamento ha portato ad una sanzione di 88,182 milioni di euro, considerando alcune attenuanti (riconosciute alla società per le varie attività avviate sin dal 2009 con lo scopo di migliorare le procedure di accesso ai concorrenti) e l'aggravante della recidiva, in quanto Telecom è già stata condannata per abuso di posizione dominante legata a condotte per ostacolare i concorrenti.

In secondo luogo Telecom Italia ha applicato una serie di politiche promozionali nei confronti della grande clientela business per il servizio di accesso al dettaglio alla rete telefonica fissa, tali da non poter permettere ad un concorrente di poter operare in modo redditizio nel medesimo mercato.

L'Antitrust afferma che la società ha composto una politica tariffaria, per il periodo 2009-2011, in grado di comprimere i margini degli altri operatori, dati i costi di accesso alla rete ad essi praticati. In questo modo si è venuta a creare di fatto una restrizione della concorrenza sul mercato per i servizi di accesso alla clientela non residenziale. Nello specifico l'Antitrust ha domostrato che Telecom non sarebbe stata capace di offrire i servizi ai prezzi praticati senza andare in perdita se avesse sostenuto i medesimi costi all'ingrosso praticati ai concorrenti.

In questo caso l'Autorità ha stabilito una multa di 15,612 milioni di euro considerando un'aggravante per la recidiva dato che, come nel caso già citato poco sopra, Telecom è già stata condannata per abuso di posizione dominante sulla base di condotte sostanzialmente analoghe.
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giovedì 9 maggio 2013

L’efficenza delle celle fotovoltaiche moltiplicata da un chip

Si chiama PETE (Photon Enhanced Thermionic Emission) e aumenta l’efficienza degli impianti termodinamici, riducendo i costi.


La tecnologia è stata messa a punto tre anni fa da ricercatori di Stanford per catturare e sfruttare la luce e il calore in un dispositivo solare. Dal 2010 a oggi gli scienziati sono riusciti a migliorare Pete.

Nicholas Melosh, professore associato di scienza dei materiali e ingegneria a Stanford ha spiegato:

Si tratta di un passo importante verso la realizzazione di dispositivi pratici e basati sulla tecnica per sfruttare luce e calore solare

Le celle fotovoltaiche convenzionali utilizzano solo una porzione di lunghezze d’onda dello spettro solare per generare energia elettrica. PETE, invece, impiega uno speciale chip di semiconduttori per produrre elettricità utilizzando l’intero spettro solare, comprese le lunghezze d’onda dei raggi infrarossi. I ricercatori sono convinti che si possa integrare "ai grandi impianti solari a concentrazione, come i progetti multi-megawatt in programma nel deserto del Mojave in California". Lì, spiegano, il chip aiuterebbe ad aumentare la loro produzione elettrica anche del 50%.


Per raggiungere questi risultati la squadra di Melosh ha sostituito il silicio con il nitruro di gallio e ha aggiunto un secondo strato metallico a base di cesio, per aumentare ulteriormente la produzione di elettroni attraverso un meccanismo conosciuto come effetto termoionico.
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mercoledì 8 maggio 2013

Microsoft cambia rotta per quanto riguarda Windows 8

Secondo quanto riportato oggi dal Financial Times, Microsoft avrebbe in mente di "invertire il corso di elementi chiave del suo sistema operativo Windows 8", quando Windows Blue uscirà fra qualche mese.


In un'intervista rilasciata al Times, Tammy Reller, capo del settore marketing e finanze di Windows, ha detto che alcuni degli aspetti fondamentali di Windows 8 cambieranno nella versione aggiornata dell'OS.

Purtroppo si è rifiutata di scendere nel dettaglio rispetto a questi cambiamenti. Ha ammesso, però, un problema nella "curva di apprendimento" legato allo sviluppo di Windows 8. Secondo il quotidiano si tratta di "una delle più importanti ammissioni di fallimento per un prodotto destinato al mercato di massa da quando Coca Cola dovette ammettere il fiasco di New Coke 30 anni fa".

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martedì 7 maggio 2013

The Slender Vender punta sulla praticità nella collocazione

Coca-Cola, in collaborazione con Ogilvy & Mather Paris, ha realizzato lo Slender Vender, ovvero il distributore automatico più sottile al mondo.


Poco più largo di una bottiglie della bibita che vende, il distributore può essere posizionato dove quelli tradizionali non entrerebbero mai, come tra due tapis-roulant in palestra, dal parrucchiere o perfino in mezzo alla pista ciclabile. In qualsiasi anfratto insomma.

Ecco lo spot realizzato da Coca-Cola per promuoverlo e chissà se davvero lo metteranno in mezzo alle piste da bowling o tra una poltrona e l’altra da parrucchiere.



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lunedì 6 maggio 2013

Nintendo cerca sviluppatori per smartphone per nuovi progetti Wii U

Una fonte vicina a Nintendo ha detto al Japan Times che la compagnia sta modificando il software di sistema di Wii U in modo da garantire la compatibilità con le applicazioni per smartphone.


Sta anche pensando di distribuire del software che possa consentire agli sviluppatori di convertire in maniera immediata le proprie app per smartphone e tablet in un formato compatibile con la console domestica appena lanciata sul mercato.

È dunque probabile che Nintendo stia pensando alla realizzazione di nuove API e di nuovi middleware per garantire un processo di transizione verso la console il meno complicato possibile.

Già in passato il presidente della compagnia Satoru Iwata aveva espresso interesse verso il sistema di pagamento adottato nel mondo mobile, strutturato intorno al modello di business free to play e sulle facili transazioni monetarie. In quell'occasione aveva detto che guardare al mondo mobile probabilmente avrebbe potuto aiutare anche nel caso dei sistemi Wii U e 3DS. 

Se queste indiscrezioni risultassero vere si verificherebbe un netto cambiamento di strategia per Nintendo, che in passato aveva invece ribadito che il suo modo di offrire intrattenimento sarebbe comunque rimasto differente rispetto a quello vigente nel mondo mobile. Offrire contenuti che non possono esserci sugli smartphone ribadiva infatti Iwata alla vigilia del lancio di Wii U. 

Sebbene Nintendo abbia recentemente annunciato diversi nuovi giochi per Wii U, tra cui un nuovo titolo della serie Mario in grafica tridimensionale, le vendite di Wii U rimangono deboli, il che non ha consentito a Nintendo di raggiungere le stime prefissate. 

Infine, il colosso nipponico, ha anche cancellato il suo pre-show all'E3. Ritardi di sviluppo o semplicemente una tattica?
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sabato 4 maggio 2013

Noah Falstein è il nuovo Chief Game Designer di Google

Google appare sempre più decisa a puntare sull'universo gaming. L'ultima notizia in merito riguarda l'assunzione di Noah Falstein, veterano dell'industria dei videogiochi con una carriera alle spalle lunga 23 anni.


Il nuovo ruolo di Falstein sarà quello di "Chief Game Designer", che potrebbe far pensare che Google stia progettando di sviluppare videogiochi proprietari.

Falstein in passato ha lavorato per software house del calibro di 3DO, LucasArts e Dreamworks Interactive, e ha contribuito alla realizzazione di diverse avventure grafiche LucasArts, tra cui alcuni capitoli di Indiana Jones, come Fate of Atlantis, e The Dig. Negli ultimi 16 anni ha invece curato The Inspiracy, compagnia che fornisce servizi di consulenza.

Nel profilo LinkedIn di Falstein si trovano, inoltre, riferimenti a un suo precendente incarico come "Chief Game Designer" per uno studio che si occupa di sviluppo di videogiochi per Android. Questo annuncio, dunque, potrebbe far pensare a un ingresso diretto di Google nel mondo del gaming mobile, probabilmente in associazione a Google Glass.

Nelle scorse settimane, infatti, erano emerse informazioni a proposito di codice segreto che farebbe pensare a innovative soluzioni di gaming per Google Glass.
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venerdì 3 maggio 2013

Mercati impazziti per gli iBond

Prima i Bond Parmalat, poi quelli argentini e infine gli Eurobond. Pensavate fosse finita? No, non è così. Anche il mondo della tecnologia cavalca l'onda e, infatti, alla dirigenza Apple è venuta un'idea: gli "iBond".


Non si tratta evidentemente di un nuovo terminale super hi-tech, niente design avvenieristici, niente affronto alla concorrenza, semplicemente parliamo di un prestito che la società di Cupertino ha chiesto agli investitori per riacquistare titoli Apple e pagare il dividendo agli azionisti.

Nemmeno a farlo apposta, come in occasione dell'uscita dell'iPhone di turno, gli investitori fanno la fila per comprare le obbligazioni della Apple. Non c'è nulla da fare, il brand della mela morsicata continua ad avere un appeal sulla gente comune.

La sua solidità finanziaria sembra fuori discussione, visto che per finanziarla, le società (Deutsche Bank e Goldman Sachs) che curano il collocamento del prestito hanno raccolto richieste per 40 miliardi di dollari. Apple, secondo rumors di mercato, punterebbe a raccogliere circa 15-18 miliardi di dollari, mettendo a segno, così, la maggiore emissione di titoli della storia da parte di una società non finanziaria.

Apple non andava sul mercato dal 1997 e ora che ci torna potrebbe tranquillamente con il suo bond ripagare l'intera esposizione finanziaria di Cipro pari proprio a 15 miliardi di euro. Il problema è che l'operazione in generale riporta l'attenzione sullo stato della compagnia fondata da Jobs, e sul futuro del successore che lui stesso aveva designato prima di morire. Solo domenica scorsa, infatti, il manager di hedge fund Doug Kass ha posto questa domanda su Twitter: "Is Apple's Tim Cook… Cooked?". Un gioco di parole, con cui si avanza il dubbio che il nuovo capo di Apple Tim Cook, ossia "cuoco", sia "cotto". La risposta dipende dalla scuola di pensiero a cui si appartiene, e in materia ce ne sono almeno due:

  • la prima pensa che il valore delle azioni di Cupertino sia sceso perché era arrivato ad un livello esagerato, per colpa di investitori troppo ingordi. Cook sta lavorando bene, l’azienda continua a macinare buoni numeri, e sta per lanciare prodotti forti per sostenerli;
  • la seconda scuola di pensiero, ovviemente, è convinta del contrario. Cook era bravo nel suo ruolo precedente, come braccio destro di Jobs, ma sta fallendo la prova della successione. I prodotti della Apple stanno perdendo il fascino “cult” di cui godevano quando era vivo il fondatore, e soprattutto la compagnia sta perdendo fette di mercato in favore di Samsung e Google.

Cook ora cerca di calmare gli investitori restituendo contante che ha in abbondanza, ma il problema serio è quello dei risultati di lungo termine e della strategia che dovrebbe generarli. Al momento, in sostanza, gli "iBond" servono a mettere una pezza con gli azionisti. Per convicerli a non cuocerlo, però, Cook dovrà dimostrare presto che Apple resta il leader dell'innovazione.

Se questa è la risposta dei mercati però, il fascino di Apple non si è ancora affievolito e rimane un brand su cui investire senza troppe remore.
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