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martedì 14 giugno 2016

iOS10: novità nascoste e nuovi orizzonti

Il nuovo sistema operativo per dispositivi mobili di Apple è stato presentato nella serata di ieri e, come sempre, la Mela ha fatto le cose in grande.


Oltre ai proclami patinati, però, cerchiamo di capire quali sono le novità passate in inosservate ma altrettanto interessanti.  

Ecco una lista di 10 novità:

  • Rimozione App di Sistema:
    • iOS 10 permette di disinstallare alcune app native iOS che, una volta eliminate, possono essere reinstallate attraverso l'App Store, come qualunque altro titolo. Ciò significa che ora diventano slegate da iOS e possono essere aggiornate in qualunque momento. A seguire le app di sistema "sacrificabili": 
      1. Bussola
      2. Contatti
      3. FaceTime
      4. Trova i Miei Amici
      5. Casa
      6. iBooks
      7. iCloud Drive
      8. iTunes Store
      9. Mail
      10. Mappe
      11. Musica
      12. Notizie
      13. Note
      14. Podcast
      15. Promemoria
      16. Borsa
      17. Consigli
      18. Video
      19. Memo Vocali
      20. Watch
      21. App Meteo
  • Avvisi di Lettura Individuali: d'ora in avanti si potrà impostare avvisi di lettura per alcuni e non per altri utenti in iMessage.

  • Ora di Andare a Letto: un nuovo tab nell'app Orologio chiamato Bedtime consente di impostare una sveglia per ricordarci di andare a nanna. L'app registra anche le ore di sonno fatte ogni notte.

  • Ottimizzazione Musica: se l'iPhone è a corto di memoria, si può impostarlo perché conservi solo una certa quantità di musica, cancellando tutta il resto.

  • Nuovo Clic Tastiera: nuovo suono per il clic della tastiera di iOS 10, che diventa meno squillante e più minimalista.

  • Nuovo Sfondo: lo sfondo predefinito è un'onda verde che si frange un mare spumeggiante. 

  • Eliminato Game Center: come ampiamente previsto, Game Center è stato ufficialmente rimosso.

  • 3D Touch Estesi: centro di Controllo ora supporta il 3D Touch. E si può usare il 3D Touch anche per abilitare/disabilitare i dati cellulari nelle Impostazioni.

  • Torcia: col 3D Touch si può perfino impostare l'intensità della Torcia quando si abilita il flash dell'iPhone. Ci sono 3 livelli: bassa, media e alta intensità.

  • "Torna a": Apple ha modificato l'icona "Torna a" nella barra in alto quando si passa da un'app all'altra. Ora è molto più visibile.

Ma da questo WWDC 2016 cosa abbiamo imparato?

La marcia Apple verso il futuro pare stia cambiando passo. Con l'integrazione di SDK specifici per Siri e della nuova compatibilità dell'assistente virtuale delle app di terze parti, Apple dà più spazio a queste ultime.

Non si possono ancora modificare le app predefinite, e chissà se mai la compagnia permetterà di farlo sulla sua piattaforma mobile, tuttavia ci sono chiari segnali di apertura.

Oltre alla comodità di liberare spazio dalla Home di iPhone e iPad, la novità può essere molto interessante ai fini degli aggiornamenti delle applicazioni. Ad esempio i team di sviluppo delle varie applicazioni native possono rilasciare un aggiornamento via App Store senza costringere la società a rilasciare un nuovo update plenario di iOS. Questo si potrebbe tradurre in aggiornamenti più veloci e costanti, anche di minore entità, per correggere eventuali bug nel funzionamento o falle di sicurezza all'interno dei software singoli.

La novità non è stata annunciata ufficialmente da Apple nel keynote di apertura, ma è affiorata non appena i primi sviluppatori hanno installato iOS 10 beta 1, pubblicato sul canale dedicato una volta concluso il keynote.

Questi hanno verificato la possibilità di cancellare molte delle app native, azione storicamente non concessa da Apple sui propri dispositivi mobile, e anche alcune fonti d'oltreoceano hanno annunciato la novità. A conferma ulteriore di ciò la presenza di molte app native su App Store per gli utenti che hanno già installato iOS 10.

È comunque da vedere se Apple deciderà effettivamente di mantenere la funzione lungo tutto l'iter di sviluppo di iOS 10 e rilasciarla anche sulla versione finale prevista ad ottobre.
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sabato 23 gennaio 2016

Japan Display, OLED e iPhone

Japan Display, join venture costituita da Sony, Toshiba e Hitachi, darà il via alla produzione di schermi OLED destinati all'integrazione negli smartphone a partire dal 2018.


La notizia riportata da Reuters, ha contribuito ad alimentare i rumor sulla possibilità che Apple abbia previsto l'integrazione di schermi OLED per i futuri iPhone.

La mossa di Japan Display, che rientra nel novero delle aziende fornitrici dei display di iPhone, è stata infatti interpretata come il tentativo di guadagnare terreno nei confronti dei competitor coreani, LG e Samsung, che hanno accumulato una vasta esperienza nella produzione di schermi OLED e che potrebbero presto formulare le loro offerte ad Apple.

Akio Takimoto, responsabile del centro ricerca di Japan Display ha confermato la notizia, sottolineando che l'azienda utilizzerà la tecnologia thin-film transistor per realizzare i nuovi display OLED. Apple, per il momento, non commenta i recenti rumor, il cambio di tecnologia potrebbe non avvenire in tempi brevi e segnerebbe una svolta non trascurabile se si prende in considerazione l'evoluzione della linea iPhone che, sin dall'esordio avvenuto nel 2007, ha sempre adottato schermi con tecnologia LCD. 

Gli schermi OLED offrono diversi vantaggi rispetto ai pannelli LCD, a partire dal peso e dallo spessore inferiore. Caratteristiche che potrebbero ben adattarsi a design di iPhone più complessi e meno lineari - i pannelli OLED possono essere anche di tipo curvo. Da mettere in conto, al tempo stesso, costi di produzione più elevati rispetto ai pannelli LCD.

I rumor su un ipotetico iPhone equipaggiato con display OLED sono stati alimentati nelle scorse ore anche da un recente brevetto assegnato dall'USTPO alla casa di Cupertino relativo ad un "Electronic Device with Wrapped Display", ovvero un non meglio precisato dispositivo con display flessibile, caratteristica che i pannelli OLED sono in grado di supportare.

Diversi tasselli, quindi, di un quadro che resta ancora da comporre nei dettagli e che suggerisce un possibile cambio di rotta nel design e nelle caratteristiche tecniche dei nuovi "melafonini".
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giovedì 21 gennaio 2016

iOS 9.2.1: bug fix e miglioramenti per la sicurezza

iOS 9.2.1 è quindi ora disponibile per il download tramite iTunes o direttamente dai dispositivi iOS (Impostazioni > Generali > Aggiornamento Software) su cui è installato iOS 9.2 o precedente versione.


I dispositivi compatibili, come sempre, sono iPhone 4S e successivi, iPad mini 1 e successivi, iPad 2 e successivi, iPod touch di quinta generazione e successivi.

Stando al changelog ufficiale di Apple, l’aggiornamento presenta miglioramenti relativi alla sicurezza e correzioni di errori, tra cui quella di un problema legato al completamento della procedura di installazione delle applicazioni utilizzando un server MDM.

Con iOS 9 è probabile che Apple stia cercando di invertire una brutta tendenza che aveva intrapreso negli scorsi anni, iniziando a trattare in maniera più gentile i dispositivi un po' più attempati, ma assolutamente non più economici al momento del loro rilascio.


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venerdì 27 novembre 2015

Vuoi lavorare in Apple?

Apple è ormai un punto di riferimento per tutti i cultori del design e della tecnologia elettronica e non solo.


Fra le Aziende per le quali qualsiasi nerd vorrebbe lavorare, sicuramente troviamo Google, Apple e  un numero relativamente ristretto di Società situate nella Silicon Valley.

Oggi vediamo cosa dovrebbe aspettarsi un candidato dalle selezioni del Colosso di Cupertino. A seguire le 10 domande più assurde fatte ai candidati dagli esaminatori di Cupertino.

Apple non è una società come le altre, di conseguenza, neppure il processo di selezione delle risorse umane è propriamente convenzionale. Anzi, per testare le loro capacità di sopportazione dello stress, i candidati vengono messi alle strette con domande anomale, balzane, spesso snervanti a cui talvolta non esiste alcuna risposta ragionevole. 

Le domande sono state pubblicate dai candidati stessi su Glassdoor, e alcune di esse sono delle chicche degne di Lewis Carrol

1. "Se hai due uova, e volessi determinare qual è l'altezza massima da cui puoi farle cadere senza romperle, come lo faresti? Qual è la soluzione ottimale?" Candidato Software Engineer.

2. "Quanti bambini nascono ogni giorno?" Candidato Global Supply Manager.

3. "Hai 100 monete che stanno su un tavolo, ognuna delle quali con testa o coda. 10 di quelle monete mostrano la testa, 90 la coda, ma non puoi sentirle, né vederle. Come fai a dividere le monete in pile che contengano il medesimo numero di teste in ogni pila?" Candidato Software Engineer.

4. "Ci sono tre scatole, una contiene mele, una arance, l'altra sia mele che arance. Le scatole sono state etichettate in modo errato, per cui ora nessuna etichetta identifica il contenuto esatto della scatola. Puoi aprire una scatola, senza guardarne il contenuto; puoi guardare solo il frutto che hai in mano: come etichetti immediatamente tutte le scatole in modo corretto?" Candidato Software QA Engineer.

5. "Come ridurresti i costi di questa penna?" Candidato Global Supply Manager.

6. "Sei intelligente?" Candidato Build Engineer.

7. "Metti un bicchiere d'acqua su un piatto del giradischi, e inizi a far girare la velocità. Cosa succede all'inizio: il bicchiere scivola, si rovescia o l'acqua esce completamente fuori?" Candidato Ingegnere Meccanico.

8. "Cos'è più importante, risolvere il problema del cliente o creare una buona esperienza cliente?" Candidato Apple At Home Advisor.

9. "Se ti danno un vaso di monete autentiche e false, e ne tiri fuori una e la lanci 3 volte, e ottieni la specifica sequenza testa testa coda, quali sono le probabilità che hai tirato fuori una moneta autentica o una falsa?" Candidato Capo Analista.

10. "Come useresti un tostapane?" Candidato Software QA Engineer.

Inutile dire che, soprattutto alcune di queste, avrebbero intimidito anche il candidato più preparato.  Evidentemente, come spesso succede ai colloqui, l'originalità e l'intraprendenza viene spesso premiata, quindi provate ad esercitarvi e... inviate i vostri curricula a Cupertino e incrociate le dita.
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venerdì 23 ottobre 2015

Apple rilascia iOS 9.1 e Watch OS 2.0.1

Dopo una lunga attesa, Apple ha rilasciato iOS 9.1 Watch OS 2.0.1, rispettivamente la nuova release del sistema operativo di iPhone e Apple Watch.


Di cosa si tratta? iOS 9.1 porta in dote il supporto a Unicode 7 e 8, e introduce 150 nuovi Emoji tipo burrito, dito medio, bottiglia di champagne, testa di unicorno e tante altre faccine divertenti.

Live Photos ora percepisce quando il telefono viene mosso, e riduce in modo opportuno il numero di fotogrammi catturati per evitare fastidiosi movimenti; iMessage, invece, introduce un'opzione per disabilitare le foto dei contatti.

iOS 9.1 chiude la falla che rendeva possibile il Jailbreak di iOS 9.

Infine, assieme ad iOS 9.1, Apple ha pubblicato anche Xcode 7.1 e la Golden Master di tvOS, ovvero la candidata al rilascio del prossimo update del software per Apple TV.

Anche Watch OS si aggiorna alla versione 2.0.1, includendo diversi bug-fix e piccole novità. Nel dettaglio:

  • Risoluzione di un problema che poteva causare il blocco dell’operazione di aggiornamento del software;
  • Risoluzione di problemi che potevano incidere sulle prestazioni della batteria;
  • Risoluzione di un problema che non consentiva la corretta sincronizzazione su Apple Watch degli eventi di Calendario presenti su iPhone con profili di gestione;
  • Correzione di un errore che poteva impedire il corretto aggiornamento delle informazioni relative alla posizione;
  • Risoluzione di un problema per il quale i messaggi Digital Touch non venivano mandati tramite il numero di telefono ma dall’indirizzo e-mail;
  • Risoluzione di un errore che poteva causare problemi di instabilità utilizzando immagini “Live Photo” sul quadrante;
  • Risoluzione di un problema per il quale, chiedendo a Siri di misurare la frequenza del battito cardiaco, i sensori di rilevamento rimanevano sempre attivi.

L'update può essere eseguito attraverso l'app dedicata su iPhone, alla voce Generali > Aggiornamento Software.
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mercoledì 14 ottobre 2015

Finalmente svelato il nuovo iMac 21,5" Retina

Dopo mesi di indiscrezioni alla fine iMac Retina da 21,5 pollici è arrivato. Il modello viene indicato come Retina 4K, mantiene la tecnologia IPS per il suo pannello, ma supporta una risoluzione nativa di 4096x2304 pixel.


Apple ha inoltre aggiornato la line-up di all-in-one con nuovi modelli 5K da 27", con nuovi processori e GPU, due porte Thunderbolt 2 e nuove opzioni di archiviazione.

iMac 21,5" con display Retina 4K è proposto in versione base con processore Intel Core i5 quad-core da 3,1GHz, 8 GB di RAM espandibile fino a 16 GB, disco rigido da 1TB e GPU integrata Intel Iris Graphics 6200.

Il suo prezzo di partenza è di € 1.729 (IVA inclusa) e si affianca alle versioni entry-level aggiornate con CPU di nuova generazione (Broadwell, non Skylake per la mancanza della GPU Iris sui processori della famiglia più recente).


Il device è personalizzabile con un CPU sostitutiva della famiglia Intel Core i7 da 3,3GHz (+ € 240 sul prezzo di listino), 16 GB di RAM (+ € 240), unità Fusion Drive e Flash (da 120 a € 600 per l'unità SSD da 512 GB), mentre tastiera e Magic Mouse 2 sono inclusi nel prezzo.

Il nuovo display Retina 4K si avvantaggia di una tecnologia produttiva più avanzata rispetto al passato che si riflette, a detta di Apple, in una riproduzione più ricca dei colori. La gamma cromatica riprodotta è basata su P3, che offre uno spazio colore del 25% superiore rispetto allo standard sRGB.

Sul modello da 21,5 pollici manca tuttavia la possibilità di integrare una GPU dedicata, fattore che potrebbe farsi sentire soprattutto con gli applicativi con grafica tridimensionale.

L'esborso minimo richiesto per accedere alla famiglia di all-in-one della Mela è pari a € 1.279, ovvero il prezzo per portarsi a casa un iMac 21,5" con display Full HD e processore Intel Core i5 dual-core da 1,6 GHz.


Apple, come anticipato, aggiorna anche la line-up dei modelli con display da 27", che adottano adesso tutti display a risoluzione 5K anch'essi tarati su standard P3.

La risoluzione del pannello è da 5120x2880 pixel e viene gestita nella versione base da una GPU AMD Radeon R9 M380 da 2 GB di memoria video dedicata. Sul fronte CPU, Apple ha scelto i nuovi processori Intel Core di sesta generazione, in versione Core i5 quad-core a 3,2 GHz nella versione base.

Si parte da € 2.129 per il modello con il suddetto processore, 8GB di RAM espandibili a 32 GB e disco rigido da 1 TB.

La società della Mela ha poi introdotto una nuova linea di accessori wireless: una nuova Magic Keyboard, Magic Mouse 2 e Magic Trackpad 2.

I tre prodotti hanno un nuovo design, riprospettato per integrare le nuove batterie agli ioni di litio ricaricabili, che "eliminano completamente la necessità di batterie monouso" (a detta di Apple).

Magic Trackpad 2 è più ampio e implementa adesso anche l'interfaccia Force Touch, disponibile quindi per la prima volta anche sui computer desktop della società.

Tutti i nuovi prodotti annunciati oggi sono già disponibili sul sito ufficiale Apple.com e presso alcuni Rivenditori Autorizzati Apple. Gli all-in-one vengono forniti con i nuovi Magic Keyboard e Magic Mouse 2, mentre Magic Trackpad 2 è disponibile solamente come opzione.
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sabato 10 ottobre 2015

Novità Apple

Nel post di oggi, riassumiamo le novità il vista, provenienti dalla Silicon Valley, ed in particolare da Cupertino.


Gli aggiornamenti giungono su più fronti. Innanzi tutto a breve, nei prossimi giorni, saranno presentati al pubblico i nuovi iMac Retina da 21,5".

I nuovi All in one da 21,5" avranno una risoluzione da ben 4096 x 2304 pixel, un chip Broadwell e scheda grafica integrata Intel Iris Pro 6200 a cui verrà abbinata un'AMD Radeon M380 - M395X.

Il design esterno resterà assolutamente immutato, ma il costo subirà un poderoso rialzo. Pare che il 27", invece, rimarrà invariato. Il lancio è previsto la settimana prossima.

Sappiamo tra l'altro che Apple sta lavorando anche ad una serie di nuovi accessori-in particolare, un Magic Mouse di seconda generazione e una tastiera a batteria ricaricabile con Bluetooth 4.2- ma è mistero su quando debutteranno (l'acquisto da parte della Mela di nuovi domini internet la dice lunga sulla veridicità di questa notizia).

Pare invece che iPad Pro verrà lanciato ad inizio novembre, anche se ulteriori conferme seguiranno certamente nel corso del mese.

Rimanendo in casa Apple, una notizia importante, anche se riguarderà solo i portafogli più capienti, riguarda gli acquirenti dei modelli Porsche di nuova generazione.

La prestigiosa casa automobilistica ha infatti annunciato che le prossime Porsche 911 Carrera e Carrera S supporteranno la piattaforma CarPlay, preferendola alla soluzione Android. 

Ufficialmente, la ragione che ha spinto la casa di Stoccarda a scegliere il Partner si Cupertino, piuttosto che il colosso di Mountain View sarebbe imputabile ad una questione etica. Voci però sosterrebbero che Porsche avrebbe voluto impedire a Google di apprendere segreti sulle sue pratiche di produzione, visto il coinvolgimento dell'azienda di Mountain View, nella realizzazione delle auto che si guidano da sole.

Anche se non c'è ancora nulla di annunciato, una cosa del genere potrebbe valere anche per Apple, ma la differenza la fa la richiesta di dati.

Nel dettaglio, si parla infatti di velocità del veicolo, posizioni dell'acceleratore e revisioni al motore, inviandole al quartier generale di Google ogni volta che il guidatore sale in macchina: per chi parla il gergo, una completa esportazione della diagnostica di bordo conosciuta con il nome OBD2.

CarPlay, invece, chiede solo di sapere se l'auto sta accelerando oppure no mentre il sistema è attivo, per permettere a quest'ultimo di funzionare a dovere. Dando allo stesso tempo meno informazioni "segrete".
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mercoledì 7 ottobre 2015

Apple Store al posto del cinema Apollo (Milano)

La notizia di oggi riguarda Apple, anche se non si tratta dell'ennesimo aggiornamento su iPhone, iMac, iPad o altro, bensì di un'indiscrezione riguardante il Bel Paese, e nella fattispecie il capoluogo lombardo.


Sembrerebbe che la Società della Mela, si sia accaparrata i locali che attualmente ospitano il cinema Apollo in Galleria De Cristoforis, a meno di due passi dal Duomo milanese.

La fonte è sicuramente autorevole, trattandosi del Corriere della Sera. E' lo stesso quotidiano che, oltre a riportare la notizia, definisce anche l'aspetto piuttosto ricercato del nuovo negozio.

Un parallelepipedo di cristallo, così come sulla Quinta Strada di Manhattan, sarà una delle due porte d’accesso allo store

scrive la testata giornalistica, mentre la seconda sarà quella dell'attuale cinema Apollo che si trova proprio sotto la Piazza e che chiuderà i battenti entro un anno.

Apple ha avuto il benestare della Soprintendenza alle Belle Arti, ma solo "a condizione che sia conservato un grande schermo della sala".

Magra consolazione per i nostalgici come il sottoscritto che, in quelle sale hanno messo il braccio attorno collo della propria ragazza per la prima volta, cercando il coraggio di baciarla.

L'ingresso avverrà proprio come nel celebre negozio della Fifth Avenue a New York, forse il più distintivo della società di Cupertino. Ad accogliere il visitatore ci sarà un grosso parallelepipedo interamente in cristallo, mentre l'accesso allo Store vero e proprio sarà praticabile attraverso una "scalinata costruita a gradoni, lunghi ed estesi, fino a trovarsi nella pancia della piazzetta, che è l'attuale contenitore del cinema".

Il cinema appartiene alla società Immobiliare Cinematografica, che ha deciso di cedere i suoi spazi alla compagnia californiana. L'idea di un Apple Store al centro di Milano solleticava la società già quando al timone c'era Steve Jobs ed è emblematico il caso del novembre 2011 quando Prada rubava ad Apple lo spazio in Galleria, lo stesso in cui prima si trovava McDonald's. Il sogno di Jobs potrebbe divenire però presto realtà.

Il Corriere scrive che Apple aveva già proposto, in maniera molto creativa, di realizzare un cubo in cristallo proprio in Piazza del Duomo. L'allora assessore comunale alla Cultura Stefano Boeri aveva ovviamente rifiutato l'offerta e nel 2013 le trattative fra Apple e Comune di Milano sembravano esaurite senza aver portato a nulla di concreto. Ma a quanto pare non erano del tutto esaurite.

Apple aveva già piantato le proprie bandierine su suolo lombardo diverse volte (Lonato, Orio al Serio, Rozzano e Carugate) ma mai con uno Store dedicato e mai con una struttura in stile Fifth Avenue.

Staremo a vedere!
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lunedì 5 ottobre 2015

Doom su Apple Watch

Credete che il nuovo Apple Watch sia solo l'esercizio di stile, ben realizzato e ben riuscito, degli ingegneri di Cupertino? Non sappiamo come darvi torto, eppure la Mela, da sempre, è in grado di creare il bisogno e di rendere qualsiasi cosa uno status symbol. 


Anche questa volta pare sta andando così e, seppur con gli evidenti limiti (più di continuità e longevità, che tecnici), l'orologio intelligente di Apple possiede un potenziale davvero interessante.

Ecco come ci si può divertire in modo poco convenzionale, in maniera un po' nostalgica: ebbene, durante un hackaton di 10 ore, gli sviluppatori di Facebook Lior Tubi e Mehdi Mulani hanno pensato bene di dedicarsi allo sviluppo di una versione di DooM che fosse capace di girare su Apple Watch e Apple TV, quindi in presenza di risorse di elaborazione molto limitate, soprattutto nel primo caso.

Quanto all'esperimento su Apple TV, si tratta della nuova versione del set-top-box di Apple con rinnovato focus sul gaming. Certo, giocare a DooM tramite il touchscreen o con il telecomando di Apple TV è parecchio scomodo, come si evince anche dai video, ma i due sviluppatori si sono premurati soprattutto di dimostrare che i nuovi hardware Apple sono in grado di far girare DooM.

La nuova Apple TV arriverà nei negozi nel mese di ottobre al prezzo di $149 per quanto riguarda il modello con 32GB di spazio di archiviazione e al prezzo di $199 per il modello con 64GB.


Chissà cosa ci potrà offrire lo smartwatch della Mela.
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venerdì 2 ottobre 2015

El Capitan e le 10 migliori (forse) novità

Da ieri sera è disponibile sullo Store Apple la nuova release del famosissimo Sistema Operativo della Mela, ovvero il già citassimo OS X El Capitan.


Seppur a prima vista appaia lo Yosemite di sempre, sotto il cofano si è rinnovato, introducendo piccoli ma significativi rinnovamenti.

Oggi presenteremo 10 novità che, sicuramente, renderanno felici i possessori di un Mac.

  • Trova il Cursore: una piccolezza forse, ma pensate a quante volte il cursore si confonde con le molteplici applicazioni aperte? Ebbene, se un tempo bisognava ricorrere ad una combinazione di tasti e alle impostazioni di accessibilità, ora basterà trascinare rapidamente il dito sul trackpad, come per cancellare qualcosa, e il cursore diventerà talmente grosso che sarà impossibile ignorarlo.                                                                                                                             
  • AirPlay in Safari: d'ora in poi, avrete la possibilità di inviare un filmato in Safari direttamente ad Apple TV; in altre parole, non è più necessario condividere l'intero schermo.
  • Split View: per lavorare con due app affiancate, ora avete a disposizione la medesima feature di iOS 9 e del buon vecchio Windows, che già da tempo gode di tale feature. Per attivarla su Mac, basta cliccare e tenere premuto il pulsante verde di Zoom di qualunque finestra o app, per poi trascinarla nella porzione di schermo che vi serve. In alternativa, potete trascinare due app dentro lo stesso schermo di Mission Control e il Mac le "splitterà" per voi.


  • Cancellare Mail: esattamente come su iPhone e iPad, basta un gesto di due dita da destra verso sinistra per cancellare una mail in Apple Mail.

  • Linguaggio Naturale in Spotlight: spotlight ora parla come noi. Per cercare le foto delle vacanze, digitate semplicemente "foto di agosto 2014" nella finestra di ricerca; per trovare una mail, invece, scrivete "Mail di Rossella su El Capitan." E così via.


  • Nascondere la Barra dei Menu: lo spazio su schermo non basta mai. E allora, sappiate che con El Capitan potete nascondere la Barra dei Menu di un'app come avviene con la Barra di Stato. La funzionalità si attiva in Preferenze di Sistema > Generali > Mostra e nascondi automaticamente la barra dei menu.
  • Note è più evoluto: l'app note ora può creare elenchi puntati, e aggiungere foto, video, URL e perfino disegni a mano libera. In pratica è come avere Evernote fatto da Apple, senza tutta la roba che affolla l'interfaccia di Evernote.


  • Modifica dei Metadati: quando guardate un'immagine in Foto, ora potete modificarne i metadati con un clic. Fate clic sul pulsante Informazioni per visualizzare i metadati; spostate il segnaposto per assegnare una location diversa per lo scatto. Se i dati GPS mancano completamente, potete aggiungerli facendo clic su Assegna Posizione.

  • Siti Preferiti: i siti che amate visitare più spesso ora hanno un posto speciale in Safari. Li trovate -sempre aperti e aggiornati- attivi in background nella fila di icone a sinistra nella barra dei pannelli. Questi siti vengono caricati e tenuti in caldo automaticamente ogni volta che aprite Safari.


  • Mezzi Pubblici: ora anche le Mappe di OS X supportano i mezzi pubblici. C'è un pulsante specifico che visualizzerà tutte le opzioni disponibili per arrivare ad un indirizzo specifico utilizzando soltanto tram, autobus e treni. Ops, dimenticavamo di dire che, come sempre, questo rimane teorico, in quanto il momento di implementazione nella penisola non è simultaneo a quello d'origine, pertanto dovremo attendere ancora un po' (non molto speriamo) per averlo sui nostri devices.
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martedì 22 settembre 2015

Titan Project: Apple anticipa la data di lancio (forse un po' ambizioso)

Apple accelera lo sviluppo sul suo progetto dell'auto elettrica, almeno da quanto riporta il Wall Street Journal, che sottolinea come la società abbia iniziato a definire una possibile data di lancio per il prodotto. Si parla del 2019!


Per velocizzare il processo di sviluppo del veicolo Apple sta espandendo il gruppo di persone coinvolte nel progetto, fino a triplicarne il numero di membri. Il tutto dopo mesi in cui Apple ha portato a termine una serie di assunzioni aggressive di manager ed ex-dipendenti dei produttori del settore automotive (Tesla in testa al gruppo).

Il via libera è arrivato dopo che la società ha indagato sulla fattibilità di una vettura a marchio Apple per più di un anno [...] Ci sono state anche riunioni con due gruppi di funzionari governativi in California. I leader del progetto, noto al momento come Titan, hanno dato il permesso di triplicare il team a 600 persone

scrive il Journal.

Apple sta esplorando la possibilità di introdurre tecnologie di guida autonoma per i prossimi progetti, tuttavia il primo modello che verrà immesso sul mercato avrà bisogno di un conducente.

Le prove del possibile interesse di Apple nei confronti del segmento non sono poche, con sempre più tasselli che si aggiungono con il passare del tempo. Non è ancora chiaro se Apple stia valutando o meno la possibilità di iniziare da una base già pronta o realizzare un'automobile da zero.

In quest'ultimo caso anche le fonti del Journal appaiono scettiche soprattutto perché progettare e realizzare una vettura da zero richiede parecchio tempo, e la società potrebbe facilmente sforare le tempistiche previste.

Pare che Apple abbia di recente lanciato alcune trattative con BMW a riguardo di una possibile partnership per l'uso degli asset della i3 come base per Titan, tuttavia le due compagnie non sembrano aver raggiunto un accordo. Il giornale statunitense sostiene che il 2019 possa non essere la data di lancio del prodotto, bensì un periodo nel quale gli ingegneri della società saranno in grado di confermarne le specifiche e le feature di base.


Osserviamo un gran numero di cose e possibilità, ma decidiamo di stanziare le nostre energie solo su poche fra queste

ha dichiarato il CEO di Apple.

L'auto di Apple ci sarà davvero? I dubbi sull'argomento diventano sempre meno ma vista la complessità del prodotto è comunque certo che, se un giorno Apple ne parlerà, passeranno ancora parecchi anni.
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sabato 11 aprile 2015

MacBook Pro Retina 13": problemi di batteria e di GUI

Pochi mesi fa Apple annunciava l'upgrade della line-up MacBook Pro Retina da 13", con l'introduzione di un nuovo trackpad force e l'aggiornamento della CPU. 


Qualche settimana dopo l'annuncio, però, emergono delle problematiche legate al fastidioso problema alla GUI, e non solo.

In alcuni casi, il nuovo e potente MacBook Pro Retina tende a esibire fastidiosi ritardi nel rendering dell'Interfaccia Grafica di OS X Yosemite, inoltre, presenta delle lacune dal punto di vista della longevità della batteria. poco.

Troubles:

  • Il numero di casi rilevati è limitato ma continua a crescere.
  • Su diversi forum del Web, si sono aperti thread sull'argomento e la situazione sembra oramai richiedere l'intervento di Cupertino.
  • In queste ore molti utenti stanno sperimentando un certo ritardo e una marcata "scattosità" dell'Interfaccia Grafica di Yosemite sotto scheda grafica Intel Iris 6100, ovvero quella montata di default sull'ultima generazione di MacBook Pro Retina 13".
  • Molti registrano una scarsa autonomia, che non supera le 5 o 6 ore al giorno, segno che le risorse vengono sciupate a causa di bug o chissà che altro.

Solutions:

Alcuni utenti hanno risolto con il reset della PRAM, mentre altri hanno dovuto semplicemente attendere che il Mac, dopo il primo avvio, portasse a termine l'indicizzazione di Spotlight. Altri ancora hanno limitato un po' i fastidi, riducendo le trasparenze e aumentando il contrasto dell'interfaccia.

Si tratta in ogni caso di palliativi, e non di soluzioni ottimali o definitive. Ovviamente, sarebbe auspicabile reinstallare da zero OS X, evitando di importare i backup potenzialmente corrotti (o per lo meno, testate il Mac "vergine" con un account di prova prima di importare tutto) e verificate se il problema si manifesta anche così.

In attesa dell'intervento Apple, ci chiediamo: dove è finita la cura per i dettagli della Mela?
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giovedì 9 aprile 2015

Popcorn Time disponibile su iOS! Eureka!

Ricordate Popcorn Time? Ne avevamo parlato qualche mese fa, riferendoci all'applicazione che permette di fruire gratuitamente di film in streaming, anche se per vie non del tutto limpide.


L'obiettivo era quello di rendere il download di contenuti multimediali pirata semplice come la riproduzione di film sui canali leciti, come ad esempio Netflix, o l'italiano Infinity.

Popcorn Time è riuscito nel proprio obiettivo, consegnando un servizio con trasferimenti in peer-to-peer (del tutto trasparenti per l'utente) di grande qualità con prestazioni paragonabili, se non superiori, ai servizi più blasonati del settore.

Dopo essere sbarcato su Android e Chromecast, Popcorn Time è riuscito a valicare anche le ferree restrizioni di App Store.

Il servizio illecito di video streaming è oggi disponibile anche su iPhone e iPad con software non modificato (senza jailbreak quindi). Il tutto è possibile attraverso un installer da eseguire su un PC Windows, con il quale appunto installare l'applicazione sul dispositivo iOS senza troppe procedure complesse.

Apple non starà sicuramente a guardare in modo passivo l'ascesa di questa spina nel fianco, è chiaro, ma quale saranno le tempistiche d'intervento?

Il team alla base del servizio ne è comunque consapevole:

I ragazzi che hanno sviluppato l'installer non hanno dubbi che questo sarà un lungo percorso in cui si giocherà al gatto e topo con Apple [...] (Apple) probabilmente non gradirà che è stato infranto il suo ecosistema chiuso. Ma considerando il loro lavoro attuale, e i futuri aggiornamenti previsti per l'installer su cui stanno già lavorando, possiamo dire che siamo già pronti ad affrontare ogni ostacolo che Apple lancerà in questo percorso.

ha dichiarato lo stesso a TNW.

Ad oggi, dopo un anno dalla sua diffusione di massa, nessuno è riuscito ad ostacolare Popcorn Time, ed è probabile che i ragazzi alla base dello sviluppo dell'installer per iOS sappiano il fatto loro.

L'applicazione per iOS è comunque parecchio primordiale ad oggi: l'interfaccia non è per niente curata e le prestazioni decisamente migliorabili ma, per molti utenti, è già una gran cosa poter accedere al servizio, disponendo di una corposa libreria di contenuti pirata (in lingua inglese e con eventuali sottotitoli).

Qual è la morale di tutto ciò? Ebbene, l'intero ecosistema Apple è stato scardinato da un prodotto che viola, in maniera palese, le norme principali dello Store ufficiale della Mela, il tutto senza nemmeno scomodare il jailbreak.
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sabato 28 marzo 2015

Tim Cook: il lato umano e non solo

In una intervista a Fortune, Tim Cook si è lasciato andare ad alcune confidenze molto inusuali, ma cosa avrà mai detto di così spiazzante? Vediamolo insieme.


Fortune l'ha definito nientemeno che il "Leader più Grande al Mondo". E Tim Cook, probabilmente lusingato, si è lasciato andare ad una lunga, e insolita, intervista, in cui ha svelato le difficoltà che derivano dall'essere CEO della multinazionale di maggior valore al mondo; ma ha anche parlato di bullismo, e di alcune scelte molto personali.

Ecco cosa ha rivelato il CEO della Mela morsicata:

  1. Tutti i soldi di Cook in beneficenza: l'immenso patrimonio di Tim Cook andrà in benefcienza; tratterrà solo il necessario per garantire gli studi al college di suo nipote di 10 anni. L'attuale iCEO possiede qualcosa come 120 milioni di dollari, e azioni pari a 665 milioni. Sta già facendo donazioni in gran segreto, ma ha in mente di mettere su qualcosa di più strutturato piuttosto che continuare a staccare assegni
  2. Il lavoro è una droga: in inglese, quelli come Cook li chiamano workaholic, cioè gente che è fisicamente dipendente dal lavoro, come altri dipendono dal gioco o dalle sostanze. Al momento dell'intervista, l'Apple Watch di Cook segnava già 50 minuti di esercizi, 8.139 gradini saliti/scesi, e quattro miglia calpestate in appena 12 ore (considerando che si sveglia alle 3.30 del mattino). Lui sì che prende il lavoro molto sul serio.
  3. Il nuovo Campus senza nome: il nuovo Campus Apple "a forma di Nave Spaziale" non ha ancora un nome. Di sicuro ci sarà un omaggio a Steve Jobs, ma "per favore non chiamatelo Quartier Generale Apple." A Cook non piace.
  4. Bye Bye rumors: tutte le presentazioni Apple, a esclusione del WWDC, si terranno al nuovo Campus. "Finalmente non dovremo più combattere per prenotare le sale mesi prima, in mezzo alle prenotazioni di tutti gli altri" ha dichiarato Tim Cook con entusiasmo. Ma questo significa che avremo meno appigli da cui trarre le nostre indiscrezioni sui nuovi prodotti.
  5. Bambini oggetti di bullismo: il motivo per cui Cook ha fatto coming out sulla propria omosessualità sono i bambini vittima depistaggi e bullismo a scuola; ma anche contro gli stati USA che ancora consentono il licenziamento per ragioni di orientamento sessuale. La speranza è che questo esempio contribuisca a cambiare le cose. "In tutta onesta,"ha chiosato Cook, "non l'avrei mai fatto, se non fossi giunto alla conclusione che poteva servire ad aiutare altre persone. Non c'è alcuna gioia nel mettere in vista la mia vita."
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mercoledì 11 marzo 2015

Force Touch anche su iPhone 6s?

Nello scorso mese di gennaio, già se ne era parlato, ma ora, a pochi giorni dal lancio di Apple Watch e di MacBook, arriva anche la conferma del Wall Street Journal.


iPhone 6s avrà un pannello in vetro Force Touch, secondo l'autorevole quotidiano statunitense, ovvero in grado di stabilire la forza applicata dall'utente durante l'interazione, dando risultati diversi in base alla pressione stessa.

Si tratta di una caratteristica che già Apple aveva mostrato durante l'evento di debutto del suo smartwatch, e che ha deciso di integrare anche sul touchpad del nuovo MacBook. Le destinazioni d'uso di Force Touch possono essere diverse in base al dispositivo in cui la tecnologia viene implementata: su Apple Watch consente di eseguire azioni altrimenti impossibili viste le risicate dimensioni del display, su MacBook simula, fra le varie funzioni, anche il click di un mouse.

La funzionalità sarà certamente supportata da novità sul lato software, in modo da dare ai nuovi iPhone un nuovo livello di interazione. Il Journal non si sofferma purtroppo su questo aspetto, anche perché probabilmente la feature è ancora in via di sviluppo in quel di Cupertino, in cui i tecnici Apple stanno provando nuove metodologie con le quali implementare proficuamente anche su smartphone il sensore per il rilevamento della pressione applicata.

Previsti non prima del prossimo autunno, i nuovi iPhone non avranno probabilmente novità rilevanti sul piano estetico (questo però ci pare positivo, dato il riuscito re-design apportato all'ultimo iPhone). 

Apple ridisegna la scocca del suo smartphone solo ogni due anni, ed anche i nuovi iPhone 6s, secondo il Journal, saranno disponibili in due varianti di dimensioni diverse, da 4,7 e 5,5".

La novità potrebbe arrivare dalle colorazioni, infatti, oltre agli ormai canonici colori Grigio siderale, Argento e Oro, iPhone 6s dovrebbe arrivare anche in versione Pink. Apple strizza l'occhio ad un pubblico femminile.

Si tratta di una caratteristica, anche questa, attualmente in fase di testing nei laboratori di Cupertino, e che potrebbe essere soggetta a variazioni o addirittura del tutto eliminata prima del lancio effettivo dei nuovi prodotti.

Ovviamente è ancora presto per azzardare ipotesi strane su innovazioni originali e futuribili, ma l'occasione di pubblicare un'indiscrezione, data l'affidabilità della fonte, c è sembrata ghiotta.
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lunedì 9 marzo 2015

Ecco i nuovi MacBook da 12"

Phil Schiller ha da poco presentato i nuovi MacBook 2015. Ecco come li ha presentati: "Sono i Mac più sottili ed efficienti che abbiamo mai creato. Bellissimi da qualunque punto li si guardi".


Infatti, i nuovi MacBook sono dei notebook ultrasottili, 24% più sottili rispetto ai precedenti modelli; come è stato possibile raggiungere un tale risultato?

Questi MacBook sono anche i più leggeri mai creati da Apple. La tastiera è, sorprendentemente, più grande rispetto ai modelli precedenti: ora ha le dimensioni di una tastiera da desktop, con un'estensione che va da una parte all'altra del MacBook, includendo un nuovo sistema di retroilluminazione dei tasti ed un nuovo sistema di apertura della tastiera, ripensato per guadagnare spazio.

Il pannello del display Retina ora misura solo 0,88mm eppure è il 30% più efficiente, a parità di luminosità, rispetto al modello precedente. Per il modello da 12 pollici, si parla di 2304x1440 Pixel di display Retina. L'antenna del WiFi è ora integrata direttamente nella scocca.

Il trackpad è stato modificato, ancora più ampio, ora si chiama Force Touch trackpad. La superficie è in vetro, con sensore di forza (come su Apple Watch) e un tactic engine per fornire feedback all'utente quando clicca. La sensazione sarà strana, ma apre l'uso a numerose possibilità: i sensori sanno distinguere un clic pesante da uno più leggero. Per esempio, si potrà usare la forza come una gesture: con un clic pesante su una parola si lancia una ricerca su Wikipedia, mentre un clic pesante su un indirizzo apre Mappe, su una data, crea un appuntamento nel calendario, sul Finder, apre QuickLook, ecc.

La scheda logica è più piccola del 67% rispetto al modello da 11" e monta un Intel Core M, con processo produttivo a 14nm, 1.3GHz con Turbo fino a 2.9GHz. Lo spazio liberato così è ora disponibile per ospitare una batteria molto più grande: l'intera scocca è piena di batteria. Una nuova tecnologia che consente di infilarne ovunque.

Il nuovo MacBook Air Retina sfrutta questa autonomia in più per durare 9 ore di navigazione Internet Wireless e 10 ore di riproduzione iTunes. Naturalmente il Wi-Fi 802.11ac e Bluetooth 4.0 sono integrati.

Un'altra novità viene dai colori visto che adesso sono quelli delle ultime generazioni di iPhone: oro, argento e grigio siderale.

Attualmente non abbiamo notizia di quando verranno commercializzati, ma per ora, da quanto riporta lo Store ufficiale Apple, sappiamo che il modello base (con memoria flash da 256 GB) sarà venduto a 1499 €.
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giovedì 26 febbraio 2015

Vietato l'acquisto di prodotti Apple, Cisco e di altre società USA in Cina

La Cina è senz'altro il mercato più ambito dalle Società di Tecnologia: sia il nuovo che il vecchio continente, sono mercati ormai saturi, quindi, cosa c'è di meglio di un Paese vastissimo come la Cina per far risollevare le vendite di gadget tecnologici? 


Fra le Aziende che hanno cavalcato l'onda, ci sono anche Cisco System e Apple. Però, se da un lato Apple è riuscita a entrare nel mercato cinese coi suoi dispositivi (durante l'ultimo anno), dall'altro il braccio di ferro con le autorità ha continuato ad andare avanti.

A cosa si è arrivati? A quanto pare a nulla, dato che, nemmeno la decisione di far ispezionare le sorgenti di iOS alla Cina, ha conquistato la fiducia del Paese guidato da Xi Jinping.

I dispositivi Apple, infatti, sarebbero stati ufficialmente vietati per gli acquisti delle autorità, insieme ai prodotti di altre aziende americane.

La decisione del governo cinese sarebbe maturata diverso tempo fa, sin dalle primissime rivelazioni di Edward Snowden riguardanti le attività di spionaggio dell'agenzia NSA: in seguito a queste, il numero di società estere approvate in Cina sarebbe diminuito di un terzo tra il 2012 e il 2014, rapporto che sale a due terzi nel caso di aziende produttrici di dispositivi coinvolti da problemi di sicurezza.

Un danno tutto da valutare per Apple, visto che la lista nera governativa non si applica alle autorità locali, alle aziende di proprietà dello Stato e alle forze militari, le quali hanno ognuna un proprio elenco di società approvate.

È inoltre da considerare il fatto che Apple punti sì decisamente al mercato cinese, ma non a quello relativo alle autorità, o almeno non in modo prevalente, rivolgendo la sua attenzione principalmente ai normali consumatori.

Arriverà la smentita cinese, come era successo diversi mesi fa?
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sabato 21 febbraio 2015

E se Apple acquisisse Tesla?

Numerose sono le voci di corridoio, le speculazioni e le indiscrezioni che circolano in questi giorni riguardanti il possibile ingresso di Apple, in un futuro più o meno prossimo, nel mercato delle automobili elettriche.


Ieri abbiamo anticipato la notizia tramite la nostra pagina twitter, ora cerchiamo di entrare un po' più nel dettaglio, tentando di capire quale sia l'orientamento e quali le finestre temporali del progetto made in Cupertino.

Secondo Bloomberg, Apple potrebbe aver messo insieme un team di qualche centinaio di persone per spingere la progettazione di un veicolo elettrico così che sia possibile entrare in fase di produzione per il 2020.

Partendo dal presupposto secondo il quale i produttori di automobili elettriche già presenti (Tesla e General Motors in testa) investono dai cinque ai sette anni per lo sviluppo di un'auto, si calcola che il loro rilascio dovrebbero avvenire nel 2017 e si parla di un'automobile elettrica con un'autonomia di oltre 300km per singola carica ad un costo inferiore i 40 mila dollari. Apple, alle prime armi nel settore, quanto impiegherà a fornire la sua alternativa a quelle già esistenti?

Il successo di Tesla, start-up nata nel 2003, ha dimostrato come le barriere di ingresso nel settore automobilistico siano meno difficili da superare rispetto a quanto si potesse pensare, forse solleticando l'interesse di altre realtà tipicamente estranee al settore. Anche Google, come è ben noto da tempo, sta sviluppando il proprio progetto per l'automobile a guida autonoma con investimenti considerevoli di tempo e risorse.

Voci che però hanno generato una reazione piuttosto scettica, se non addirittura canzonatoria, da parte di Dan Akerson, ex-CEO di General Motors.

Akerson ha dichiarato

Credo che qualcuno qui stia sputando una palla di pelo (espressione idiomatica traducibile con "la stia sparando grossa"). Se fossi un azionista Apple non sarei molto contento, avrei molti dubbi sulle prospettive a lungo termine dell'entrare in un mercato a basso margine e ad alta produzione. Apple dovrebbe pensare attentamente se vuole lanciarsi nella produzione pesante. Qui si prende acciaio grezzo e lo si trasforma in un'auto. Non hanno idea di cosa voglia dire entrare in questo.

In realtà le voci su Apple e Tesla hanno assunto tutt'altre sfumature nei giorni scorsi. Tutto nasce da una elaborazione (invero piuttosto azzardata) dell'imprenditore e venture capitalist Jason Calacanis, il quale sostiene che Apple, potrebbe acquisire Tesla nel futuro immediato. Calacanis, in particolare, elabora uno scenario in cui, entro 18 mesi, il gigante di Cupertino potrebbe lanciare un'offerta di 75 miliardi di dollari per portarsi in casa l'azienda di Elon Musk. Seppur le osservazioni di Calacanis possano essere in parte condivisibili, la probabilità che Apple si lanci in un'operazione di questo tipo è in realtà piuttosto bassa.

Se si osserva il modus operandi della Società della Mela, in tema di acquisizioni, si può verificare come l'azienda difficilmente si spinga oltre operazioni del valore di 500 milioni di dollari (se si esclude la significativa eccezione di Beats, con un esborso di 3 miliardi di dollari): questa filosofia permette infatti ad Apple di non dover assorbire eccessivi oneri anche in termini di beni immateriali, il che consente di esporre la compagnia a minori rischi nel caso l'operazione di acquisizione non dovesse funzionare come sperato.

Però, Tesla non vale Beats? La risposta pare evidente, non vi pare? 

Una singola acquisizione di 75 miliardi di dollari (che tra l'altro rappresenterebbe un valore triplo dell'attuale capitalizzazione di mercato di Tesla a circa 25 miliardi di dollari) getterebbe immediatamente dalla finestra anni di disciplina finanziaria, esponendo inoltre l'Azienda guidata da Cook a rischi considerevoli. Le operazioni di Tesla, inoltre, sono molto capital-intensive dato che produce direttamente veicoli e questo contrasta con la filosofia della Mela di affidarsi a numerosi produttori contrattisti.

In ogni caso pare che un team al lavoro su un progetto automobilistico (che potrebbe semplicemente riguardare uno sviluppo avanzato di Apple CarPlay) sia stato effettivamente formato a Cupertino, con numerosi dipendenti interni provenienti da altre divisioni e con un discreto numero di nuove assunzioni con figure pescate proprio da ambienti del settore automotive.

Il sito 9to5mac ha pubblicato un interessante approfondimento a tal proposito che i più curiosi potranno "spulciare".

Un'altra considerazione balza all'occhio: ricordate l'indiscrezione sulla Apple TV che avrebbe rivoluzionato l'intero settore? Ebbene, la stiamo ancora aspettando. Ora, addirittura, a Cupertino pensano addirittura a rivoluzionare quello automotive? 
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sabato 7 febbraio 2015

#XAgent: a rischio i dati degli utenti iOS per uno spyware

L'ecosistema chiuso che ha creato Apple per i propri iPhone e iPad si è rivelato parecchio efficace nel tempo, anche se sappiamo bene che nell'ambito informatico la sicurezza al 100% è un'utopia.


Un nuovo tipo di spyware, infatti, si anniderebbe all'interno di alcune pagine web e, una volta scaricato e installato su un dispositivo iOS, potrebbe accedere e inviare a server remoti parecchie informazioni sensibili contenute nel dispositivo.

XAgent, questo il nome del malware, è parte della campagna "Operation Pawn Storm", scrive TrendMicro, un'operazione di "cyber-spionaggio" industriale con fini economici e politici che punta ad ottenere dati sensibili da governi, agenzie militari, industrie della difesa, organi mediatici. Si tratta, in sostanza, di una versione specifica per iOS del malware noto come SEDNIT compatibile invece con ambienti Windows.

Attivando il microfono da remoto, inoltre, l'utente malintenzionato può ricevere anche registrazioni audio da parte del dispositivo infetto.

L'obiettivo più ovvio di spyware analoghi a SEDNIT è quello di rubare dati personali, registrare audio, effettuare screenshot e mandare tutti i dati ad un server command-and-control (C&C) remoto.[...] Al momento in cui scriviamo, il server C&C contattato dal malware iOS è attivo

scrive TrendMicro sul suo comunicato.

Ma si tratta davvero di un pericolo per l'utente di iPhone e iPad? Si, ma solo in parte e, come al solito, è necessario prestare un grado di attenzione minimo per aggirarlo, oltre a un pizzico di buon senso che non guasta mai quando si naviga online.

Il malware può essere contenuto all'interno di una pagina web e installato attraverso subdole pratiche di phishing. Prima dell'esecuzione, tuttavia, iOS notificherà l'utente dell'avviamento del processo, richiedendo una conferma. Si tratta di una di quelle schermate di notifica a cui spesso l'utente meno attento presta poca attenzione, accettando senza in realtà conoscere, né capire, cosa sta dietro a quella richiesta. Ed è così che lo spyware attecchisce sul sistema, con un comportamento sensibilmente diverso in base alla versione del sistema operativo in uso.

Su iOS 7, scrive la società di sicurezza, l'icona dell'applicazione è nascosta e, se terminato il processo, questo si riavvia.

Diverso il discorso su iOS 8 in cui l'icona viene mostrata regolarmente e il processo non si riavvia in seguito alla chiusura.

L'aspetto positivo per gli utenti è che la procedura di installazione non avviene automaticamente [...] Ci sono infatti dei passaggi che l'utente deve seguire per portarla a termine

ha dichiarato Jon Clay durante un'intervista a Macworld.

Ce n'è per tutti insomma, non scappa nessuno dalle insidie della rete.
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giovedì 6 novembre 2014

Rootpipe e WireLurker attaccano Apple

Sei un fedelissimo della Mela morsicata e pensi, da sempre, di poterti considerare al sicuro da malaware e virus di sorta? 


Vi capita mai di sbeffeggiare i vostri amici, possessori di PC con OS Microsoft, lamentando il fatto che sia un colabrodo?

Ebbene, questo articolo non vi farà di certo gioire, e vi farà ravvedere circa le vostre baldanzose dichiarazioni. 

Nel campo degli smatphone e dei tablet, la minaccia si chiama WireLurker. Questo è il nome del primo malware in grado di aggirare le tante restrizioni e limitazioni di iOS che lo rendono così inoppugnabile dall'esterno, e punta soprattutto al mercato cinese.

Il software malevolo è stato scoperto da Palo Alto Networks, società di sicurezza della Silicon Valley che sostiene che il bug viene trasmesso via USB, una volta che si collega l'iDevice ad un sistema Mac OS X infetto.

La vulnerabilità ha origine su Maiyadi App Store, uno store virtuale cinese di terze parti disponibile come applicazione per Mac che consente l'installazione di app su dispositivi iOS, anche non jailbroken. La società di sicurezza informatica ha specificato che negli ultimi sei mesi le 467 applicazioni infette dal virus presenti sullo store sono state scaricate oltre 356 mila volte in Cina, e potrebbero aver violato centinaia di migliaia di dispositivi.

iPhone e iPad potrebbero essere colpiti dal malware dopo essere stati collegati via USB ad un sistema Mac infetto:

WireLurker controlla costantamente su un computer Mac OS X le connessioni via USB con dispositivi iOS ed installa su queste applicazioni di terze parti precedentemente scaricate o applicazioni malevoli generate automaticamente, anche se sul terminale non è stato effettuato il jailbreak

ha dichiarato Palo Alto Networks.

Generalmente, gli utenti iOS possono scaricare applicazioni da store terzi solamente dopo aver applicato una modifica software, ma con Maiyadi App Store e WireLurker, un'applicazione infetta può essere installata su iPhone e iPad via USB ed attraverso un sistema Mac OS X anche senza aver applicato il jailbreak.

Una volta infetto un dispositivo iOS con WireLurker, chi attacca può avere a disposizione i messaggi di testo, la rubrica o gestire altri aspetti del dispositivo da remoto.

Non sono ancora chiare le finalità dei creatori di WireLurker o se ci siano state effettivamente perdite di dati da parte degli utenti. Ryan Olson, direttore di Palo Alto Networks ha osservato sull'argomento: 

Anche se è la prima volta che questo accade, si tratta di una dimostrazione per eventuali utenti malintenzionati, che vengono a conoscenza di un nuovo metodo per aggirare le dure protezioni che Apple ha costruito intorno ai dispositivi iOS.

È tuttavia estremamente difficile che un dispositivo iOS venga attaccato dal nuovo malware, soprattutto per noi utenti occidentali (come del resto spesso capita anche con le vulnerabilità su Android).

Apple vieta espressamente l'uso di fonti terze per il download e l'installazione di app di terze parti, ed obbliga gli utenti ad affidarsi al solo App Store ufficiale installato nativamente su ogni dispositivo (o da iTunes).

Secondo Business Insider, la società è già consapevole del problema e ha prontamente bloccato le app identificate, consigliando agli utenti di "scaricare ed installare software solamente da fonti affidabili".

Anche i possessori di Mac, non si devono sentire troppo sicuri, infatti, pochi giorni fa è stato portato alla luce Rootpipe, una vulnerabilità di Mac OS X attiva anche su Yosemite, su cui Apple sta attualmente lavorando per fornire un fix.

In occasione dell' Øredev Developer Conference di Malmo, in Svezia, il ricercatore di sicurezza Emil Kvarnhammar di TrueSec ha dato dimostrazione di una vulnerabilità che affligge i sistemi operativi Mac OS X dalla versione 10.8.5 a 10.10 (il recente Yosemite) e in grado di portare alla scalata dei privilegi con conseguenze potenzialmente dannose.

Il ricercatore ha comunicato quanto scoperto ad Apple già due settimane fa e ha stretto un accordo per non rivelare pubblicamente alcun dettaglio sul funzionamento della vulnerabilità fino al prossimo gennaio, permettendo così alla Mela e ai suoi utenti di disporre del tempo necessario per risolvere il problema prima che questa vulnerabilità possa essere sfruttata a scopi dolosi.

Denominata "Rootpipe", la falla permette ad un software che opera sotto un account con i privilegi di amministratore di ottenere l'accesso root tramite il comando "sudo" senza che sia necessaria l'autenticazione. Di norma un utente amministratore non può ottenere le autorizzazioni di root tramite il comando sudo a meno di reinserire la propria password. Questo meccanismo potrebbe essere usato da un malware per installarsi senza richiedere la password di admin, con le ovvie possibili conseguenze spiacevoli.

Fino a quando la falla Rootpipe non verrà risolta, gli utenti Mac possono cercare di aggirare il problema utilizzando il sistema con un account non-admin, che tra l'altro è un consiglio precauzionale che dovrebbe essere sempre tenuto presente per limitare eventuali problemi.

Perché un account utente senza diritti di admin possa eseguire determinate operazioni, come l'installazione di driver o di software che richiede l'accesso a livello di sistema, dovrà sempre autenticarsi e autorizzare l'operazione con un account admin separato.
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