lunedì 30 settembre 2013

Nuovi screenshot e log file per Nexus 5 e Android 4.4 KitKat

Mentre si avvicina la data dell'annuncio ufficiale del prossimo Nexus e di Android 4.4 KitKat, le indiscrezioni e gli ipotetici dettagli sul dispositivo si infittiscono, mostrandoci in anteprima quello che sarà il nuovo terminale Pure Google.


Dopo aver visto alcune immagini della nuova versione di Android, è trapelato un nuovo screenshot che probabilmente proviene da Nexus 5, assieme ad un file di log di 10MB e 133 linee di codice che conferma le caratteristiche tecniche del display che verrà adottato.

Come leggiamo su Myce, infatti, quest'ultimo sarà da 1080p e avrà una densità di pixel di 443PPI, la diagonale quindi sarà di circa 5".


Ancora una volta, Android 4.4 KitKat viene chiamato KeyLimePie all'interno delle documentazioni trapelate nei rumor, in controtendenza con l'annuncio di Google e Nestlé sulla nuova versione della piattaforma operativa. Lo screenshot che pubblichiamo in questa pagina mostra un tema grigio/nero per la barra di stato, ma anche alcune differenze con gli screenshot divulgati pochi giorni fa. Questo ci fa pensare che proprio questi ultimi fossero dei fake, realizzati probabilmente con alcune personalizzazioni di terze parti delle precedenti versioni di Android.


Secondo quanto rivelato dalle prime indiscrezioni, Android 4.4 KitKat e il nuovo Nexus 5 dovrebbero essere presentati durante lo stesso evento il prossimo 14 ottobre. Fra le caratteristiche del dispositivo avremo probabilmente un processore Qualcomm Snapdragon 800, il supporto per la ricarica wireless induttiva, per le connettività 4G LTE e una batteria da 2.300mAh.
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sabato 28 settembre 2013

Niente sensore biometrico per la lettura l'impronte nel futuro prossimo di Samsung

Caratteristica distintiva di Samsung, che le ha portato non pochi problemi in tribunale in passato, è quella relativa all'ingordigia con la quale inserisce feature nei propri dispositivi.


Se un'altra azienda dispone di una funzionalità interessante, Samsung non ci mette molto tempo ad annoverarla fra le feature del proprio terminale di fascia alta.

Qualcuno lo definirebbe "copiare"! Un po' come sarà successo ai meno studiosi di voi, quando durante un compito in classe tiravate la giacchetta al compagno o allungavate il collo per "carpire" informazioni utili allo svolgimento del compito. Comunque questo è il mondo della tecnologia, dove brevetto dopo brevetto si costruisce il futuro. Si, dicevamo brevetto dopo brevetto, ovvero dopo lo sforzo da parte dei comparti R&D nel trovare idee innovative ed originali.

Parlando della società coreana, abbiamo visto spesso, come l'ispirazione a dispositivi già affermati, fosse la regola: prima S-Voice, in linea con Siri, o recentemente la nuova colorazione Gold (vedi iPhone 5S). Kim Yoo-chul ha anche informato che non mancherà molto per vedere un SoC Exynos a 64-bit, proprio come i nuovi iPhone 5S.

Finalmente, però, il colosso sudcoreano sembra aver preso una posizione personale ed autonoma su un argomento abbastanza spinoso: parliamo del dispositivo di impronte digitali. Samsung pare non sia al momento interessata alle tecnologie di scansione biometrica. Il colosso sudcoreano ha deciso di sedersi in panchina e considerare da esterno l'evoluzione della tecnologia sui dispositivi mobile, ancora troppo acerba.

Non abbiamo mai ammesso ufficialmente che Samsung fosse interessata ad un sistema per la rilevazione delle impronte digitali per il Galaxy Note 3, per incrementare la sicurezza del dispositivo. Al momento attuale non stiamo sviluppando alcuna tecnologia simile

avrebbe detto un dirigente Samsung al Korea Herald.

Secondo un analista sudcoreano, Kim Hye-yong di Woori Investment & Securities, l'acquisizione di Authentec da parte di Apple ha giocato un ruolo fondamentale in questa situazione.

Samsung deve affidarsi a Crucialtec per la produzione della tecnologia alla base di un ipotetico sensore biometrico

avrebbe detto recentemente l'analista.

Ma il livello di tecnologia di quest'azienda è inferiore rispetto a quello di Authentec in termini di brevetti e soluzioni. Sarà necessario almeno un anno perché la compagnia sia in grado di produrre una tecnologia stabile al livello di Touch ID.

In definitiva, Samsung si mostra disinteressata alla rilevazione delle impronte digitali sul mobile, tuttavia storicamente non ha mai accettato di buon grado la mancanza di una feature così importante (soprattutto ai fini del marketing) sui propri dispositivi top di gamma. Secondo le indiscrezioni sarà difficile vederla anche sul prossimo Galaxy S5, tuttavia il colosso sudcoreano si è mostrato estremamente agile in passato nel districarsi in situazioni di questo tipo con una notevole velocità.

In definitiva, il disinteressamento di Samsung all'ennesima "scopiazzatura" dell'eterna rivale Apple è tutt'altro che strategico, è semplicemente una momentanea resa, dovuta alla mancanza di risorse.
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venerdì 27 settembre 2013

CTRL+ALT+CANC frutto di un errore

Control-Alt-Canc è la combinazione di tasti probabilmente più famosa nel mondo PC; tale diffusione, peraltro, è imputabile proprio all'instabilità di Windows. Anche volendo essere ottimisti, la quasi totalità di chi sta leggendo il post in questo momento l'avrà sperimentato tantissime volte, forse troppe.


Ho omesso di spiegare la funzione di suddetta combinazione proprio perché penso che la conosciate tutti, ad onor di cronaca, comunque, si tratta della sequenza di tasti  che vi permette di ripristinare o, insistendo con tale combinazione, riavviare il sistema in seguito al crash di un programma.

Bill Gates, dopo molti anni dalla nascita, ha finalmente ammesso l'errore insito nella scelta di usare la stessa combinazione per effettuare il log-in alla macchina con il proprio account utente.

Se avete mai usato una vecchia versione del sistema operativo Windows o lo usate al lavoro, avete sicuramente notato lo strano requisito per poter effettuare il log-in. Gates ha spiegato che la combinazione è stata pensata in modo tale da evitare che le applicazioni di terze parti possano simulare il tentativo d'accesso rubando una password.

"È stato un errore", ha ribadito Gates durante la raccolta fondi tenutasi ad Harward, mentre l'udienza si mostrava soddisfatta di fronte all'onestà di uno dei maggiori esponenti della storia dell'informatica.

Avremmo dovuto aggiungere un tasto specifico per lo scopo, ma questo non ci è stato permesso da chi ha fatto il design delle tastiere IBM

Dobbiamo l'invenzione della combinazione Control-Alt-Canc a David Bradley, un ingegnere che aveva lavorato sul PC IBM originale. Lo stesso avrebbe precedentemente affermato: 

L'ho inventata io, ma è stato Bill a renderla famosa

frase che aveva lasciato Gates alquanto imbarazzato.

Al giorno d'oggi Control-Alt-Canc è una combinazione dura a morire e su Windows 8 permette all'utente di accedere al pannello di Gestione attività (il Task Manager) e altre feature. Sull'ultima versione la schermata di login è stata visibilmente modificata, ma la stessa a cui si riferisce Bill Gates si può trovare ancora su alcuni sistemi basati sui più vecchi Windows XP e Windows 7.
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giovedì 26 settembre 2013

Xiaomi: pronta per il salto di qualità?

Apple, Samsung, HTC, Nokia, Motorola, Sony, Asus, BlackBerry, LG, Huawei e ora sembra arrivato il turno di Xiaomi.


Fra le realtà cinesi, quest'ultima è forse quella da tenere attentamente sotto controllo. I motivi sono molteplici: la qualità dei dispositivi prodotti è assolutamente elevata, in linea con quella dei produttori ben più blasonati che vendono nei mercati occidentali, inoltre l'assunzione di Hugo Barra, ex vice presidente per il product management di Android in Google, fa presagire un futuro ricco di novità.

L'obiettivo di Xiaomi, considerata poco tempo fa la "Apple cinese", è quello di aggredire il mercato occidentale con proposte in linea con quanto realizzato dalla concorrenza. Proprio nel corso della giornata la società ha annunciato il traguardo ottenuto dalla famiglia di smartphone Mi: solamente nel mercato cinese sono state vendute oltre 10 milioni di unità da quando i prodotti sono stati lanciati da circa 11 mesi.

Leijun, CEO di Xiaomi, ha annunciato questa mattina sul suo micro-blog che le vendite di Xiaomi 2/2A/2S hanno superato le 10 milioni di unità da quando i prodotti sono stati rilasciati undici mesi fa

si legge così sulla pagina Facebook di Xiaomi, dove la società ha annunciato l'importante traguardo.

Se escludiamo Apple e Samsung, sono numeri decisamente interessanti che probabilmente pochi altri produttori riescono a realizzare su scala globale con dispositivi di fascia alta. E' evidente che Xiaomi sta cercando di espandersi oltre i confini cinesi, una volta solcati i confini occidentali, potrebbe persino insidiare le più blasonate compagnie che navigano da tempo nel mercato della telefonia mobile (e non solo).
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mercoledì 25 settembre 2013

Gli smartphone sfidano le console: il risultato sarà scontato?

Da qualche anno a questa parte, i destini delle console e degli smartphone si sono incrociati, o per meglio dire, questi ultimi hanno intralciato l'ascesa delle prime, rosicchiando mercato alle console.  


Oggi, però, affronteremo il paragone dal punto di vista grafico: si dice spesso, infatti, che da questo punto di vista, gli smartphone stiano raggiungendo le console.

Non ci rimane che verificare e reperire informazioni in tal senso. Partiremo analizzando i dati contenuti nel database di Hinet, paragonando di fatto i dati tecnici delle console domestiche a quelli degli smartphone più diffusi. Terremo presente, però, che per misurare le reali prestazioni di un dispositivo non basta soffermarsi sulla GPU, ma come sappiamo anche processore, risoluzione dello schermo ed elementi considerati marginali come velocità della memoria RAM possono avere un impatto sulle performance finali.

Tuttavia su Hinet è possibile confrontare esclusivamente la potenza grezza del comparto grafico delle singole proposte sul mercato smartphone e console, notebook e desktop.

Analizzando i GFlop che riescono a sfoderare i SoC dei vari smartphone e i chip delle console domestiche scopriamo che Galaxy S4 e HTC One (che condividono parte della componentistica hardware) riescono a generare circa 50GFlop, mentre iPhone 5S si mostra in vantaggio, grazie al suo PowerVR G6430, con un risultato di quasi 80GFlop, in linea con quanto realizzato dai dispositivi con Tegra 4 e probabilmente anche con Snapdragon 800.

In paragone, Xbox 360 e PlayStation 3 riescono a generare 230GFlop, mentre le nuove console che vedranno la luce a novembre hanno valori incredibilmente elevati e verosimilmente irraggiungibili in tempi brevi dalle proposte del mercato mobile. Tuttavia se consideriamo che il Galaxy Nexus, dispositivo di sole 3 generazioni fa, aveva solamente 6,1GFlop è evidente come il settore degli smartphone stia recuperando velocemente le monumentali differenze che sussistevano fra i due mondi.

Di seguito riportiamo i dati dei terminali più diffusi e conosciuti sul mercato e i valori di Xbox 360,PlayStation 4, Xbox One e PlayStation 4:

  • Samsung Galaxy Nexus - PowerVR SGX 540 - 6.1 GFlop
  • Apple iPhone 5 - SGX543 MP3 (Apple A6) - 28.8 GFlop
  • Top di gamma Android 2013 (HTC One, Samsung Galaxy S4) - Adreno 320 (Qualcomm Snapdragon 600) ~ 51.2 GFlop
  • Media dei dispositivi Tegra 4 - 72 GFlop
  • Apple iPad 4 - SGX554 MP4 (Apple A6X) - 76.8 GFlop
  • Apple iPhone 5s - PowerVR G6430 (Apple A7) - 76.8 GFlop
  • Sony Playstation 3 - Nvidia G70 - 228.8 GFlop
  • XBOX 360 - ATI R500 Xenos - 240 GFlop
  • XBOX One - AMD GCN2.0 - 1240 GFlop
  • Sony Playstation 4 - AMD GCN2.0 - 1840 GFlop

Ecco confutata la tesi, un po' azzardata, che circola da qualche tempo nelle menti dei meno esperti e degli amanti del "videogaming senza troppe pretese".
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martedì 24 settembre 2013

BlackBerry è in vendita per un valore di 4,7 miliardi di dollari

BlackBerry ha annunciato di aver sottoscritto una lettera d'intenti con un consorzio, guidato da Fairfax Financial, mirante all'acquisto dell'azienda in cambio di 9 dollari per ogni azione. Il controvalore complessivo dell'operazione è quindi pari a circa 4,7 miliardi di dollari.


Nel momento in cui l'accordo verrà finalizzato il consorzio procederà con l'acquisizione di tutte le azioni BlackBerry presenti sul mercato, in cambio di 9 dollari ad azione pagati in contanti. Al momento attuale Fairfax detiene circa il 10% delle azioni ordinarie dell'azienda canadese.

Il consiglio di amministrazione di BlackBerry ha dato il via libera alla sottoscrizione della lettera d'intenti ma questo non vuol necessariamente dire che il consorzio completerà l'operazione. Verrà avviata una operazione di due diligence, cioè di controllo capillare dei conti e delle attività dell'azienda, da completare entro il 4 Novembre: giunti a questa data acquirente e venditore definiranno l'accordo di cessione nei minimi termini.

Da qui al 4 Novembre BlackBerry, nell'interesse dei propri azionisti, potrà continuare un'attività di ricerca di altri potenziali acquirenti così da ottenere una valutazione più elevata. L'accordo con Fairfax prevede che le azioni BlackBerry non vengano in futuro più quotate in borsa, quindi il cosiddetto delisting: una mossa di questo tipo permetterà a BlackBerry di operare non più sotto i riflettori del mercato, così da poter intervenire più rapidamente nell'operazione di riposizionamento e ristrutturazione interna.

Al 23 Settembre il valore delle azioni BlackBerry nel mercato azionario di Wall Street hanno toccato quota 8,82 dollari alla chiusura, in recupero dell'1,09% rispetto alla chiusura precedente ma in calo del 14,49% rispetto all'apertura di Venerdì 20 Settembre.

In questa giornata BlackBerry aveva anticipato alcuni dati, molto negativi, sul secondo trimestre fiscale 2014 oltre a comunicare una prevista riduzione dei dipendenti di ben 4.500 unità.
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lunedì 23 settembre 2013

Leap Motion: dal cinema alla realtà

Se avete un po' di confidenza con il mondo del cinema, degli effetti speciali, delle realtà futuristiche e mai come oggi, pure futuribili, o semplicemente siete fan di Tom Cruise, avrete visto o sentito parlare di Minority Report, film del 2002 di Steven Spielberg.


Il lungometraggio è ambientato in un futuro in cui le persone si interfacciavano ai computer muovendo mani e braccia senza dover necessariamente ricorrere all'interazione tattile.

Il metodo di controllo pensato dal regista statunitense undici anni fa, sembra divenire realtà grazie ad un nuovo portatile di HP, l'ENVY17 Leap Motion SE, il primo ad integrare appunto le tecnologie alla base di Leap Motion, da cui prende il nome, per dare la possibilità all'utente di gestire il proprio computer tramite gesture senza accedere fisicamente al dispositivo, anche a distanza.



Sebbene una soluzione di questo tipo possa risultare scomoda per un uso a tutto tondo del computer per tempi prolungati, potrebbe al tempo stesso rivelarsi interessante in alcuni ambiti, anche di tipo professionale. Il CEO e co-fondatore di Leap Motion, Michael Buckwald ha detto in un'intervista:

Abbiamo a disposizione un modulo integrabile di dimensioni ridotte, il 70% più sottile dei componenti che servono a Leap Motion. Allo stesso tempo il nuovo modulo ha le stesse performance rispetto al passato ed HP è il primo produttore in assoluto ad averlo inserito in un dispositivo.

Il sensore sarà posizionato alla base del computer, vicino al trackpad e può essere installato anche su dispositivi più piccoli, sia notebook che tablet. HP ENVY 17 Leap Motion SE sarà dotato di processore Intel Haswell i5, GPU dedicata di Nvidia ed un monitor da 17,3".


Come è logico pensare, Leap Motion non è progettato per sostituire di fatto mouse e tastiera, ma rappresenta un passo avanti per quanto riguarda le tecnologie di puntamento, definendo un nuovo sistema del tutto innovativo di gestire le interfacce delle varie piattaforme operative.

HP ENVY 17 Leap Motion SE sarà disponibile entro la fine dell'autunno. Ulteriori dettagli sulle componentistiche hardware installate saranno forniti nelle prossime settimane.
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sabato 21 settembre 2013

Nokia continua la produzione dei prototipi Android anche dopo l'accordo

Se la settimana scorsa, davamo per scontato l'abbandono di Nokia dei progetti Android (a cosiddetta "Nuclear options"), le ultime indiscrezioni ci rivelano che il colosso finlandese sta continuando a sviluppare i propri prototipi dotati di Android, nonostante l'accordo dell'acquisizione perfezionato con Microsoft.


Avevamo parlato proprio pochi giorni fa di un progetto di Nokia, chiamato MView, da realizzare parallelamente alla propria gamma di dispositivi Lumia proposti sul mercato, in modo da immettere sul mercato in breve tempo prodotti con Android in caso di fallimento con Windows Phone.

Alcuni dettagli sono trapelati a partire dal sito cinese CTechnology, che riporta che lo sviluppo del progetto è ormai in fase avanzata e non è stato cassato. Si legge che Nokia sia già riuscita a produrre ben 10.000 unità del nuovo dispositivo, denominato "Mountain View", dotato di SoC Qualcomm Snapdragon 8225Q quad-core.

In passato si è detto che Nokia abbia pensato di separarsi da Microsoft dopo la fine dell'accordo per l'utilizzo esclusivo di Windows Phone, previsto per l'anno prossimo. La scelta dell'acquisto da parte del colosso di Redmond potrebbe essere vista proprio per impedire ad uno dei suoi partner più competitivi di immettere nel mercato prodotti con piattaforme concorrenti, e si è pensato anche che il nuovo prototipo Android possa essere anche utilizzato strategicamente in fase di trattativa fra Nokia e Microsoft.

Sembrava logico che Nokia fermasse lo sviluppo della piattaforma Android, dopo la proposta di acquisto in blocco della divisione smartphone da parte di Microsoft. Il colosso finlandese però non vuole porre fine al progetto prima dell'effettiva conclusione delle trattative. Gli azionisti avranno la possibilità di approvare o rifiutare l'accordo entro la fine del mese di novembre, anche se tale ipotesi sembra ormai decisamente improbabile.
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venerdì 20 settembre 2013

Tim Cook contro Android e il mercato degli smartphone low cost

In una riflessione che ha ricordato parecchio da vicino le esternazioni tipiche del più "belligerante" Steve Jobs, Tim Cook ha definito spazzatura il mercato degli smartphone di basso costo.


È per questo che Apple ha deciso di realizzare un dispositivo "economico quanto basta" per i canoni della società di Cupertino, in modo da non immettersi in un mercato di scarsa qualità.

È quanto è stato rivelato in una corposa intervista presso Bloomberg da Tim Cook, assieme a Jony Ive e Craig Federighi, tre degli esponenti di primaria importanza in quel del colosso di Cupertino.

Sono tante le informazioni che provengono da quelle parti in questi giorni e fa parte della strategia di marketing tipica di Apple. Nelle ultime ore la società ha fatto molto parlare di sé con i nuovii Phone 5S e 5C, ma anche con iOS 7, pubblicato ufficialmente solamente due giorni fa.

Fra i nostri obiettivi non c'è mai stato quello di produrre un dispositivo a basso costo

ha rilevato Tim Cook, CEO di Apple dopo la morte di Steve Jobs, riguardo alla scelta di piazzare iPhone 5C su un segmento di mercato non di alto livello.

Il nostro obiettivo principale è stato quello di vendere un grande telefono e fornire una grande esperienza utente, e abbiamo trovato il modo di farlo ad un prezzo più accessibile... c'è sempre una vasta scelta di spazzatura nel mercato. Noi non siamo nel business della spazzatura...

Cook ha poi continuato:

Rientrare nella parte più elevata del settore giustifica l'alto prezzo richiesto, con un maggiore valore residuo. C'è un segmento di mercato che vuole solamente ottimi prodotti e voglio competere al massimo dei miei sforzi per tutti questi consumatori. Non ho intenzione di perdere il sonno in altre fasce di mercato, perché far soldi non è il nostro unico obiettivo. Fortunatamente entrambi questi due mercati sono grandi a sufficienza e ci sono così tante persone a cui interessa avere una grande esperienza utente dai loro telefoni e tablet, che Apple sicuramente riuscirà ad avere ottimi risultati da queste stesse persone.

Tim Cook ha parlato anche dell'altalenante valore del titolo in borsa, calato a picco nei giorni successivi alla presentazione dei nuovi dispositivi sostenendo che non è l'interesse principale della società quello di controllare quotidianamente il valore dei titoli in borsa.

Il CEO di Apple continua sulla presunta mancanza di innovazione rispetto ad altre società come Samsung e Nokia:

Ci sono così tanti problemi da risolvere quando vuoi realizzare una grande idea, prima di inserirla all'interno della lista di feature di un dispositivo

L'approccio di Apple è diverso anche in tal senso e ogni feature va assolutamente ponderata con cautela in modo che risulti realmente utile e fruibile per l'utente finale. Il motto utilizzato da Craig Federighi è stato: 

Nuovo? Nuovo è semplice, è giusto ad essere difficile.

A questo giro si è espresso Cook, "amabile" CEO di Apple, ma più di un appunto potrebbe essere fatto al "Boss di Cupertino".  Innanzitutto "economico quanto basta" è una definizione alquanto ironica e potrebbe suscitare le ire di non pochi utenti in cerca di un nuovo smartphone, questo "economico quanto basta" significa in termini meno "diplo-paragnostici" troppo per uno smartphone davvero troppo simile al predecessore. Seppur lo chassis in policarbonato colorato ha un certo appeal, è davvero troppo poco per giustificarne il prezzo.


Cook sembra essersi dimenticato del problema delle mappe del proprio device, quando aveva deciso di rendersi indipendente da Google, altrimenti non si sarebbe mai espresso in questi termini "Ci sono così tanti problemi da risolvere quando vuoi realizzare una grande idea, prima di inserirla all'interno della lista di feature di un dispositivo". 

Tante belle parole, bisogna ammetterlo, è altrettanto dovuto ad Apple il plauso per la qualità dei propri prodotti, è bene però che il CEO nato in Alabama misuri le parole: c'è chi dice che l'attacco è la miglior difesa ma è altrettanto vero che si lascia sguarnita la retroguardia e si rischia di subire il goal! 
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giovedì 19 settembre 2013

Sei un utente Instagram e possiedi 10mila followers? Hotel gratuito per te!

Quante volte avreste voluto sfruttare il vostro lato ludico per far fruttare le vostre conoscenze e guadagnare un bel premio? Beh, grazie ad una brillante trovata di marketing di un hotel australiano, questo sarà possibile.


L'hotel in questione, il 1888 Hotel, situato a Sydney, ha trovato un modo originale per attirare l'attenzione dei media su di sé. La struttura deve il nome all'anno del lancio della prima fotocamera Kodak per il "grande pubblico".

In cosa consiste la promozione? Il "gioco" coinvolge gli appassionati di Instagram e premia gli utenti che annoverano fra le proprie fila più 10.000 follower: in palio un soggiorno gratuito (una camera per una notte) nell'hotel sopra citato. Considerando che il prezzo delle camere d'albergo si aggira tra i 150 e i 400 dollari, è piuttosto interessante!

La partnership tra il famoso social network e l'hotel non finisce qui, infatti, le 90 camere sono state arredate con immagini prese da Instagram. L'hotel vi inviterà autoritrarvi con un'istantanea del vostro faccino al momento del "check-in".
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mercoledì 18 settembre 2013

Windows 8.1: novità e prezzi

Windows 8.1 è un aggiornamento ampiamente atteso dai consumatori più esigenti, che male hanno sopportato alcune mancanze dell'ultima major release della piattaforma operativa di Redmond.


Il nuovo sistema operativo di Microsoft, a discapito del nome, non è una semplice variante migliorata del precedente (release 8), è un convinto passo in avanti.

Dopo le molte indiscrezioni e anticipazioni che si sono rincorse, Steve Ballmer ha tolto i veli al nuovo sistema che è disponibile in versione preview, e cioè in prova (e quindi se volete scaricarlo ricordate di fare back-up di tutto prima di abbandonare il vecchio sistema operativo). 

Le novità sono tante, alcune immediatamente visibili, altre più nascoste ma non meno importanti. In attesa di poterlo testare approfonditamente e dei miglioramenti che da oggi fino alle release definitiva lo renderanno più stabile, ecco quel che è cambiato rispetto a prima:

  • Start - Il tasto (digitale) dell'avvio, una mancanza che si era fatta molto sentire in Windows 8, e che è però stata riproposta guardando indietro anziché avanti: recuperato il menù grigio a tendina tradizionale (presente fino a Windows 7) da cui è possibile gestire molte operazioni (molte più delle versioni precedenti), tra cui lo spegnimento del dispositivo. Altra novità ben visibile è la possibilità di gestire tutte le app da un'unica schermata, il che semplifica la vita degli utenti che con Windows 8 faticavano un po' a risalire a tutti gli applicativi scaricati. Aumenta anche la personalizzazione della schermata iniziale con i 'tiles' (i quadrotti contenenti le icone per capirci) liberamente modificabili per posizione e dimensioni e facilmente aggregabili in cluster. E migliora anche il dettaglio per la gestione del pannello di controllo, molto più raffinato rispetto al predecessore. Ultima novità molto visibile è la nuova versione dello snap, la possibilità di ridimensionare, spostare e controllare sullo schermo le varie finestre aperte. Già ben fatto in Windows 8, nella nuova release del sistema operativo è ancora più fluido e modulabile (anche se alcuni tester hanno incontrato delle difficoltà nell'uso). 


  • IE 11, Bing e Cloud - Insieme al nuovo OS è arrivato anche l'ultimo browser sviluppato a Redmond, Internet Explorer 11, un software di navigazione concepito per ottimizzare i comandi impartiti sul touch screen e dalle performance ulteriormente migliorate (secondo gli sviluppatori è in grado di sostenere cento finestre aperte contemporaneamente). Con Windows 8.1 finalmente diventa senza limiti di target la ricerca: per attivarla basta una combinazione di tasti (windows + S) e la caccia al contenuto spazia dal web, alle impostazioni, alle app. Tutta l'attività compiuta sul pc (piccolo o grande che sia) può poi essere sincronizzata nel cloud computing, grazie a Skydrive, che è ora più facile da gestire (ed effettua il backup wireless con la tegnologia Miracast, analoga all'AirPlay di Apple). 

  • Store e stampa 3D - Rinnovato anche lo Store dove acquistare software: al posto della solita lista di app ne vengono segnalate in bella evidenza solo un paio, molto personalizzate in base alle abitudini e preferenze dell'utente. Molto spazio è lasciato all'illustrazione dell'app selezionata, e viene così scardinata, con eleganza, l'estetica degli altri appstore. Molto interessante la decisione di integrare nel sistema operativo il supporto per la stampa tridimensionale, il che farà fiorire soluzioni software per le stampanti 3D e avvicinerà ulteriormente l'era del do-it-yourself già preannunciata da tempo. Stampare un oggetto sarà presto davvero distante solo un click. Un click dal proprio pc.

Dopo averne annunciato il lancio ufficiale, previsto per il prossimo 17 ottobre, Microsoft ha rilasciato le prime informazioni sui prezzi per il mercato americano, qualora non si disponesse di Windows 8 o un dispositivo dotato della precedente versione.

Come si legge su The Verge, Windows 8.1 sarà venduto a 119$, mentre la versione Pro a 199$, sostanzialmente gli stessi prezzi a cui la società di Redmond propone l'attuale versione. Da questi dati è semplice dedurre che i prezzi resteranno invariati anche in Italia in cui la versione base sarà proposta al prezzo di 119€.

Chi possiede già Windows 8 avrà la possibilità di scaricare gratuitamente l'intero aggiornamento, mentre chi possiede una copia di Windows 7 può aggiornare automaticamente all'ultima versione tramite il kit per l'upgrade senza perdere i dati sensibili contenuti nel sistema. Questa funzionalità non è prevista per i possessori delle versioni precedenti, che dovranno procedere con l'installazione da zero acquistando il DVD Retail.

Chi acquista un dispositivo con Windows 8.1, inoltre, può effettuare l'upgrade alla versione Pro al prezzo di 99.99$, mentre l'opzione Media Center costerà 9.99$. Come detto poco sopra, Windows 8.1 sarà disponibile come aggiornamento tramite Windows Update per i possessori di Windows 8 e all'acquisto a partire dal prossimo 17 ottobre.
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martedì 17 settembre 2013

Paesi Bassi: ecco la prima rete di ricarica per auto elettriche. Bergamo prende esempio (in miniatura)

Le auto elettriche sono ad oggi ancora un'apparizione rara sulle strade. Oltre a problemi tecnici, questo è dovuto alla mancanza di infrastrutture.


Adesso, per la prima volta, una società olandese ha annunciato di volere installare oltre 200 stazioni in modo da fornire ai Paesi Bassi una vera rete di ricarica.

La diffusione delle automobili elettriche è ostacolata da uno strano problema. Dal momento che esistono poche stazioni di ricarica, le possibilità di radicamento per questa tecnologia sono limitate. Ma fino a quando non c'è una certa domanda, nessuno sembrava motivato a fornire l'infrastruttura necessaria.

Adesso la società Fastned sembra volere un cambiamento repentino, almeno nei Paesi Bassi. Il gruppo tecnologico ABB coprirà le autostrade olandesi con una rete di stazioni di ricarica per le auto elettriche. Ognuna delle oltre 200 stazioni Fastned fornirà un servizio di caricamento di 15-30 minuti.

Le stazioni di ricarica sono dotate di pannelli solari, e sono a non più di 50 chilometri di distanza una dall'altra. Il completamento di tutta la rete è previsto per il 2015.

E nel frattempo, a Bergamo, realtà decisamente più ridotta, presso l'Urban Centre (zona stazione ferroviaria), nella giornata di ieri, è stata inaugurata la prima pensilina fotovoltaica della città. L'ennesimo piccolo passo verso un futuro green: dopo l'ampliamento della rete del bike sharing cittadino (la BiGi) ora l'amministrazione strizza l'occhio al trasporto elettrico.

La pensilina è dotata di un pannello fotovoltaico che produce energia per ricaricare mezzi elettrici (bici, motorini e auto), tramite tre colonnine di rifornimento. 

In questa prima fase la ricarica è gratuita, a seguire il "rifornimento" costerà circa un euro (tramite gettoniera o con abbonamento presso l'Atb point).
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lunedì 16 settembre 2013

"Nuclear options": Nokia lavorava segretamente e parallelamente a progetti con l'OS di Mountain View

Nokia domina attualmente il mercato dei dispositivi Windows Phone, con l'80% delle vendite complessive a livello globale (davvero poca cosa rispetto a iOS e Android).


A differenza dei produttori concorrenti, Nokia offre esclusivamente dispositivi dotati del sistema operativo mobile di Redmond per quanto riguarda le fasce più elevate, e questo succedeva anche prima dell'acquisizione da parte di Microsoft. Nel 2014 l'accordo sarebbe giunto al termine e il colosso finlandese avrebbe potuto scegliere di abbandonare l'esclusiva.

Tuttavia, un report del New York Times ha segnalato l'esistenza di alcuni progetti chiamati con i codici AOL, acronimo di Asha on Linux basato su una serie di dispositivi di fascia bassa, e MView, deciso riferimento a Mountain View, il luogo in cui è stata creata Google. Anche quest'ultimo era stato pensato per i dispositivi più economici, con l'obiettivo di alimentare i margini di guadagno. Basato su Android, il progetto avrebbe dato vita ad una nuova piattaforma operativa nello stile di Amazon, con la sua linea di Kindle Fire.

Ma i progetti di Nokia con Android non erano limitati solamente a dispositivi di fascia bassa: la compagnia stava sviluppando anche una piattaforma basata sulla piattaforma open-source anche per i propri dispositivi della serie Lumia, in modo da prepararsi ad un ipotetico fallimento di Windows Phone.

I test di Nokia perdurano ormai da anni e la decisione il tempismo dell'acquisizione è arrivata parecchio tempo più tardi, ciò suggerisce l'incompatibilità di un'acquisizione allo scopo di sedare i malumori di Nokia, evitando così un divorzio gravoso per Microsoft che sarebbe rimasta "a piedi". Beh comunque il dubbio rimane ed è tutt'altro che fugato.

Le conseguenze, in ogni caso, non potevano essere che queste: i progetti, definiti "nuclear options", sebbene a buon punto (non è stato difficile integrare Android sui dispositivi Lumia, vista la sua natura open), verranno definitivamente cassati.
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sabato 14 settembre 2013

Just Delete Me: il servizio che ti aiuta a cancellare le tracce dal web

Far sparire tutti i vostri dati dalla rete non è facile a causa della scia di informazioni che lasciamo più o meno consapevolmente in giro per Internet grazie ai diversi account che abbiamo.


Forse, però, la soluzione c'è: si chiama Just Delete Me. Una sorta di ufficio di reperimento dei servizi più popolari (e non solo): JDMe produce infatti una lista e per ogni applicazione fornisce un link per cancellare i propri dati personali.

Un codice basato sui colori dà all'utente informazioni sul livello di difficoltà dell’operazione: il verde è facile, il giallo è medio, il rosso è difficile e il nero è impossibile.

Quando si clicca su un link, si viene reindirizzati automaticamente alla pagina in cui è possibile eliminare il tuo account. In pratica ci si evita tutta la lunga ricerca necessaria per individuare la pagina di cancellazione. Allo stesso modo, è possibile utilizzare l'estensione per Chrome che vi invierà alla pagina di cancellazione dell'account relativa al sito in cui state navigando.

Ecco alcuni esempi, fra questi i servizi di Adobe, Facebook, Blogger, YouTube, ecc.. Nella tabella è riportato il grado di difficoltà con il quale sarà possibile "debellare" l'occhio scrutante della rete e quindi il flusso di dati a nostro carico circolante in rete; o più semplicemente a cancellare le vostre tracce dopo esservi iscritti a uno o più di questi servizi.


Se si desidera cancellare tutti i propri dati personali dalla rete Just Delete Me costituisce un ottimo punto di partenza!
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venerdì 13 settembre 2013

Nel 2015 Apple aprirà un Apple Store presso il One World Trade Center (forse)

Dopo l'11 settembre nulla è più stato come prima, eppure, dopo poco più di dieci anni il World Trade Center sta per essere terminato e il complesso sviluppato sulle ceneri di ground zero sta suscitando l'interesse di molti investitori. 


Se al posto delle twin-towers sono state create due fontane quadrate delle stesse dimensioni della base delle torri, negli edifici circostanti, però, le contrattazioni per i negozi sono già state avviate da qualche tempo.

A occuparsi degli affitti c'è Westfield Group, società che avrebbe già chiuso un contratto, andando avanti con le negoziazioni per occupare l'area dedicata alle attività commerciali nei 65.000 metri quadri che avrà il complesso.

Secondo le ultime voci di corridoio, insieme ad altre società come J. Lindberg, Tory Burch, Theory, Michael Kors, Swatch e Abercrombie & FitchPerhaps ci sarebbe anche Apple, intenzionata quindi ad aprire un Apple Store presso il One World Trade Center. Forse solo una coincidenza il fatto che le tre torri che comporranno l'area sono state disegnate dallo studio Foster + Partners, al lavoro proprio con la società di Cupertino per il nuovo quartier generale e per il nuovo store di San Francisco.

Il nuovo Apple Store del distretto finanziario di Manhattan dovrebbe aprire a lavori completati, nel 2015: ovviamente la voce non è mai stata avallata da alcuna dichiarazione ma pare verosimile. Staremo a vedere.
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giovedì 12 settembre 2013

Meganews Magazines rivoluziona il mondo della carta stampata

I nuovi Meganews Magazines fanno parte di una rete di chioschi che potrebbero salvare sia gli editori in crisi sia l'industria della stampa.


Queste macchine stampano giornali e riviste a richiesta. La stampa dura circa 2 minuti. I resi diventano quindi un ricordo del passato.

Il chiosco ha accesso a un server che contiene le pubblicazioni. Con un touch screen, il cliente può scegliere tra 200 pezzi quale giornale o rivista desidera ed effettua il pagamento con la carta di credito. Dietro questo nuovo sistema vi è l'utilizzo di una stampante Ricoh.



La prima unità è stata installata a Stoccolma. La tecnica non solo riduce la quantità di carta, (addio copie invendute) ma, permette di risparmiare spazio, in quanto i nuovi dispositivi richiedono anche molto meno spazio di un'edicola convenzionale.
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mercoledì 11 settembre 2013

iPhone 5S, HTC One, Samsung S IV, Sony Xperia Z, Motorola MotoX e Nokia Lumia 1020: ecco gli smartphone del futuro (presente!)

Ieri sera vi abbiamo parlato della presentazione dei nuovi terminali targati Cupertino, oggi invece parliamo di ciò che questo provocherà al mercato degli smartphone.


Non ha fatto in tempo ad essere presentato ieri sera che l'iPhone 5S è stato subito messo a confronto con i concorrenti, ovvero con i telefoni top di gamma degli altri produttori. Ed ecco pronte le attese tabelle che mettono, una accanto all'altra, le specifiche dei diversi smartphone.

La capacità di storage non è certo tra le caratteristiche che fanno davvero la differenza, specialmente nell’era del cloud su cui Apple punta molto con il suo iCloud.

E nell'attesa di vedere un confronto reale tra l'A7, lo Snapdragon e gli altri processori, quello che possiamo dire è che la presenza di un co-processore, l'M7, potrebbe dare una marcia in più all’iPhone 5S, a prescindere dalle prestazioni del processore principale.

E naturalmente, un processore più potente rischia di corrispondere ad una batteria con un'autonomia al limite del ridicolo. Durante la presentazione di ieri, tuttavia, è sembrato che Apple abbia preso in considerazione questo aspetto inserendo una batteria. Questo, però, è un giudizio che ci riserviamo di esprimere con più cognizione di causa una volta provato il telefono, perché se si considera il rapido decadimento della batteria dell’iPhone 5, per esempio, è meglio non dare niente per assodato.

La cosa più di rilievo che Apple continua a non inserire nei suoi telefono, però, è il chip NFC, che è un peccato per tutti gli utenti Apple che pensavano di poter iniziare ad usare Google Wallet. A seconda di come la pensate, questa mancanza è quella che più di altre lascia l'iPhone 5S un passo indietro agli altri.


A seguire un breve riepilogo delle caratteristiche messe a confronto:


iPhone 5S
HTC One
Samsung S IV
OS
iOS 7
Android Jelly Bean
Android Jelly Bean 4.2.2
CPU
Apple A7
1.7GHz Qualcomm Snapdragon 600
1.9GHz quad-core Qualcomm 600
Display
4”
4,7”
5”
Risoluzione
640 x 1136
1080 x 1920
1080 x 1980
PPI
326
468
441
RAM
/
2GB
2GB
HD
16/32/64GB
32/64GB
16/32/64GB
Fotocamera
8MP rear
2.1 MP front, 4 MP rear
13 MP rear
LTE
Si
Si
Dipende dall’operatore
Batteria
/
2300 mAh Li-ion
2600 mAh Li-ion
Peso
112g
143g
130,4g
Dimensione schermo
4,87” x 2,31”
5,39” x 2,68”
5,46” x 2,75”
Prezzo
199$ 16GB
299$ 32GB
399$ 64GB
(Contratto)
100$ (Contratto)
699€ (senza contratto in Italia) Offerte in atto
200$ (Contratto)
599€ (senza contratto in Italia) Offerte in atto
Ricarica Wireless
No
NO
No
NFC
No
SI
Si


Xperia Z
Moto X
Lumia 1020
OS
Android Jelly Bean
Android Jelly Bean
Windows Phone 8
CPU
1.5GHz Qualcomm Snapdragon S4
1.7GHz Qualcomm Snapdragon S4
1.5GHz Qualcomm Snapdragon S4
Display
5”
4,7”
4,5”
Risoluzione
1080 x 1920
720 x 1280
768 x 1280
PPI
443
316
334
RAM
2GB
2GB
2GB
HD
16/32GB
16/32GB
32GB
Fotocamera
2 MP front, 13 MP rear
2 MP front, 10 MP rear
42 MP rear
LTE
Si
Si
Si
Batteria
2330 mAh Li-ion
2200 mAh
2000 mAh Li-ion
Peso
146g
130,1g
157,9g
Dimensione schermo
5,47” x 2,79”
5,09” x 2,57”
5,13” x 2,81”
Prezzo
580$ (Senza contratto)
200$ 16GB
250$ 32GB
(Contratto)
199$ (Contratto)
Ricarica Wireless
No
Si
Qi
NFC
Si
Si
Si

Ovviamente, le specifiche non sono sufficienti per stabilire quale smartphone sia migliore degli altri. Lo dimostra, ad esempio, la storia del Moto X, criticato per le specifiche banali che poi si è rivelato un ottimo telefono alla prova pratica.

I numeri, certo, possono dare un'idea di massima, ma è l'uso reale che dà il verdetto definitivo e per quello dobbiamo aspettare che tutti i terminali arrivino sul mercato.
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