mercoledì 24 dicembre 2014

martedì 23 dicembre 2014

Caso The Interview qualche giorno dopo!

Ne abbiamo parlato noi, tutte le testate giornalistiche della rete e qualsivoglia telegiornale, compresi i più beceri.


Ebbene il risvolto politico del caso "Sony Gate" ha suscitato un grande interesse nell'opinione pubblica, che ha visto minata la libertà di espressione. Sebbene questo non sia estraneo ai paesi con formazione comunista, questa volta, la situazione ha prevaricato gli interessi dell'occidente. Questo ha fatto storcere il naso a parecchi personaggi illustri: Mr. Obama in testa al gruppo! 

Il gruppo "Guardiani della Pace", che aveva violato il network di Sony Pictures, aveva infatti minacciato attacchi terroristici "in stile 11 settembre" se il film The Interview avesse raggiunto le sale. L'intervento di Obama correlava poi apertamente i "Guardiani della Pace" all'esecutivo della Corea del Nord.

Ma la nazione asiatica ha respinto queste accuse e ha invitato gli Stati Uniti ad aprire un'indagine congiunta per capire insieme quali siano i reali responsabili dell'attacco.

La storia, però, non è finita con il ritiro dalle sale del film "The Interview", ma lo spiegheremo al termine dell'articolo. 

Non si ha ancora la certezza sulla provenienza dell'attacco del gruppo hacker, anche se le agenzie governative USA (FBI in testa) hanno individuato il luogo da cui è partito l'attacco, ovvero la Corea del Nord

La CNN, però, l'assedio ai danni di Sony Pictures, ha avuto luogo è riuscito grazie al furto delle credenziali di un amministratore di sistema. La fonte è anonima, naturalmente, ma pare sia interna alla squadra di forze dell'ordine che indaga sull'accaduto.

La fonte rivela che le credenziali rubate sono quelle che li hanno condotti a concludere l'attacco e non "un lavoro dall'interno" come si era pensato all'inizio.

NBC News, dal canto suo, ha riferito che l'attacco è arrivato dal territorio della Corea del Nord e che era mirato a simulare la colpa di Taiwan. E infatti nei primi report, la fonte dell'attacco risultava un hotel di Taiwan.

Inoltre, la stampa statunitense riporta che l'amministrazione Obama sta svolgendo incontri ad alto livello per rispondere alla minaccia e potrebbe annunciare entro poche ore quali passi intende intraprendere.

Passati attacchi da fonti cinesi sono finiti in cause legali. Non è chiaro se il governo statunitense stesso deciderà di denunciare la Corea del Nord. Insomma, un attacco informatico rischia di trasformarsi in una crisi diplomatica.

Ma ora la buona notizia: se è vero che Sony Pictures ha provveduto prontamente al ritiro del film sotto minaccia, ora qualcosa sembra essere cambiato. La rivincita è servita... più o meno!

Infatti, l'avvocato di Sony David Boies ha partecipato al programma Meet the Press della NBC, dicendo che il film The Interview verrà prima o poi distribuito.


Sony lo ha semplicemente posticipato [...] Ma sta lottando affinché il film venga distribuito. Non conosciamo le modalità secondo le quali avverrà la distribuzione, ma è certo che prima o poi verrà distribuito


sono state le parole di Boies. 

L'avvocato è anche tornato sull'attacco informatico subito da Sony Pictures di cui abbiamo ampiamente parlato, definendolo come "un attacco sponsorizzato da una nazione e diretto contro una società americana e i suoi dipendenti".

Ha poi aggiunto che Sony apprezza il sostegno ricevuto dall'FBI per le indagini sull'attacco.


Il governo adesso sta lavorando seriamente sul caso e sta cercando di capire come sia possibile proteggere la sicurezza nazionale in casi come questo. [...] Non è un problema solamente di Sony [...] Ma è un problema di sicurezza nazionale. E il governo deve affrontarlo".

 ha continuato Boies.

Il Presidente Obama è intervenuto sulla questione nei giorni scorsi, dicendo che "gli Stati Uniti reagiranno nella maniera adeguata", ma ha anche criticato Sony per aver ceduto alle richieste dei terroristi.

Ovviamente la rete non è rimasta in silenzio, infatti, nelle scorse ore internet è andata in tilt in Corea del Nord. I collegamenti internet in questa nazione sono normalmente limitati e tenuti sotto controllo dal governo locale, ma nelle ultime ore sono saltati del tutto. I motivi non sono ancora chiari, ma secondo alcuni esperti potrebbe trattarsi di una ritorsione americana all'attacco dei pirati informatici a Sony Pictures.


Non ho mai visto prima un'instabilità e interruzioni del genere in Corea del Nord [...] Normalmente ci sono salti della connessione, non problemi continui. Non sarei sorpreso se si trattasse di un qualche genere di attacco


ha affermato Doug Madory, direttore di analisi internet al Dyn Research, citato da Abc News. 
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lunedì 22 dicembre 2014

La cura contro l'assuefazione da internet gaming made in Cina

La ludopatia, in particolare in Italia, è una piaga davvero difficile da debellare. Provate a pensare all'approccio dello Stato italiano per affrontala, e ora provate a leggere il post di oggi. 


Seppur le due situazioni trattate divergano, almeno in parte, è curioso (a tratti addirittura spaventoso) notare come occidente e oriente affrontino in modo diametralmente opposto una patologia così simile.  

Tutto è partito da un reportage fotografico realizzato da Fernando Moleres, presso su un centro di riabilitazione contro l'assuefazione, provocata dal gioco su internet.

Fernando Moleres è un fotografo pluripremiato che ha già documentato alcune delle violazioni dei diritti umani più eclatanti al mondo: dal lavoro minorile in Guatemala, alle sovraffollate carceri della Sierra Leone.

Più recentemente, Moleres si è recato in Cina per documentare le drastiche procedure di riabilitazione, adottate in questa nazione contro i disturbi generati dal gioco su internet.

La Cina con il "boom economico" si è trovata a suo malgrado in una situazione mai accaduta prima. Niente violazione dei diritti umani questa volta, eppure i metodi adottati per risolvere il problema sembrano davvero barbari.


L'istruzione è un potente strumento di riabilitazione


ha sottolineato Moleres, eppure le procedure militari adottate in Cina sono davvero discutibili, sebbene sembra ormai chiaro che sia necessario adottare procedure drastiche per arginare un fenomeno così dilagante (in rapida espansione, e non solo in Cina) come quello dell'assuefazione da internet gaming,

I disordini provocati dall'internet gaming non sono stati ancora completamente definiti, e studi in materia sono in corso in Europa e negli Stati Uniti. L'American Psychiatric Association (APA) li ha già definiti come un "nuovo fenomeno", in cui il gioco online compulsivo comporta "ripercussioni di tipo clinico e genera condizioni di disagio". Ma l'APA deve condurre ancora ulteriori studi al fine di classificare tali disturbi dal punto di vista formale.

Alcuni paesi asiatici, invece, hanno già iniziato ad affrontare il problema, e lo stanno facendo in maniera decisa. Secondo dati ufficiali, in Cina si trovano circa 113 mila internet cafè.

Costituiscono le uniche opportunità per accedere a internet per le fasce meno abbienti della popolazione, mentre i centri aperti per 24 ore diventano addirittura dei luoghi per passare la notte e per dormire. Ma nelle grandi città, gli internet cafè sono anche i luoghi preferiti dagli appassionati di videogiochi oltre che di incontro al fine di condividere la propria passione per il gaming.

Secondo il reportage di Moleres, pubblicato da Al Jazeera America, in Cina ci sono attualmente 632 milioni di utenti di internet e, secondo le autorità locali, il 10% dei minori che navigano su internet soffrono di assuefazione.








Il centro di riabilitazione a sud di Pechino che Moleres ha visitato ha in trattamento 62 ragazzi e 6 ragazze. Il centro è diretto da un medico militare, Tao Ren, che stima che in Cina ci sono circa 24 milioni di assuefatti da internet gaming come lo sono i suoi pazienti.

Gli adolescenti che si trovano nel centro vengono monitorati costantemente, anche perché qualcuno di loro ha tentato di fuggire. Vengono sottoposti a procedure molto rigide e in certi casi brutali (basta vedere le foto).

I tecnici del centro studiano in particolare gli effetti provocati dai videogiochi sull'attività neurologica del loro cervello. Il lavoro e le esercitazioni militari servono a migliorare l'attività cerebrale e a spezzare l'assuefazione.

Secondo Tao Ren, diversi fattori contribuiscono a determinare questo stato di assuefazione. I pazienti, infatti, smettono di avere rapporti con i genitori, i quali, con il migliorare dell'economia cinese, spendono sempre più tempo nelle sedi di lavoro e rimangono solo per una minima parte della giornata a casa.

La Cina, inoltre, impone ancora delle restrizioni all'ingrossamento delle famiglie, e questo fa sì che molti adolescenti non abbiano fratelli. Restano da soli a casa e spesso impiegano il tempo giocando al computer.

Questo contesto culturale spinge molti adolescenti a individuare delle "credenze e pratiche condivise" negli internet cafè e nelle community online. Ma il lavoro di Moleres non è solo incentrato sulla Cina, visto che il fenomeno della dipendenza dalla tecnologia assume sempre più una connotazione globale.


È un fenomeno che oggi affligge soprattutto i giovani di alcune nazioni asiatiche, ma che presto può raggiungere anche i nostri giovani

conclude il fotografo.
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sabato 20 dicembre 2014

Sony: la prossima line-up di smartphone presentata in James Bond Spectre?

Cosa ne pensate degli smartphone Sony? Performanti? Ergonomici? Per quanto i designer e i progettisti giapponesi abbiano sempre puntato ad un'identità riconoscibile, associandosi spesso ai film di James Bond (uno dei volti più brillanti del cinema), nulla di tutto ciò è riuscito a proiettare la line-up Sony nell'olimpo degli smartphone, con gli omologhi di Apple, Samsung e HTC.


Ancora una volta, il nuovo smartphone made in Tokyo potrebbe essere abbinato all'ultimo episodio della saga di James Bond: Spectre; ovvero l'ultima avventura della spia inglese, interpretata da Daniel Craig (Sony Pictures ancora una volta lo produce).

Le immagini sono trapelate nel recente flusso di dati da Sony ed era allegata ad una email interna che il CEO di Sony Pictures Entertainment aveva mandato al vicepresidente esecutivo George Leon. 


Nella mail, erano inclusi anche i disegni preliminari di altri prodotti da posizionare, potenzialmente, nel film e i possibili guadagni che Sony Pictures Entertainment avrebbe potuto ottenere proprio da questi posizionamenti.

Un'immagine di Craig che usa il telefono, può fruttare circa 5 milioni di dollari, secondo quanto riportato nella mail.

La caccia è aperta!
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venerdì 19 dicembre 2014

Indiscrezioni Lollipop 5.1

Non si è ancora sviluppato capillarmente fra i vari top di gamma dotati di OS Android, ma è già pronto al prossimo step evolutivo.


Parliamo di Android 5.0 Lollipop che, con l'inizio del prossimo anno, dovrebbe aggiornarsi alla release Lollipop 5.1.

La notizia è stata riportata da AndroidPit che, citando due fonti anonime, avrebbe confermato la data di rilascio e il changelog con tutte le presunte novità della nuova versione. 

Lollipop è probabilmente l'aggiornamento più importante degli ultimi anni sul fronte Android. Oltre ad aver rivoluzionato l'interfaccia grafica della piattaforma operativa mobile con il Material Design, Android 5.0 stabilisce la scomparsa della Dalvik, sostituita dalla più moderna ART che diventa la runtime predefinita del sistema del robottino verde.

Di seguito riportiamo la lista delle novità di Android 5.1 Lollipop così come apparse su Android Pit.

    • Aggiunta la Modalità Silenziosa dopo la rimozione su Android 5.0;
    • Miglioramenti generali sulla stabilità di sistema;
    • Migliorata la gestione della RAM;
    • Corretto il bug che causava arresti anomali delle applicazioni;
    • Migliorata la gestione della batteria;
    • Corretto il bug che causava un consumo eccessivo dei dispositivi di rete quando si utilizzava il Wi-Fi;
    • Corrette le problematiche con le connessioni wireless;
    • Risolti i problemi con la funzione Ok Google;
    • Risolti i problemi con le notifiche;
    • Corretti i problemi sulla riproduzione audio con alcuni dispositivi;
    • Cambiamenti nella palette cromatica del Material Design,
    • Altre migliorie e cambiamenti.

L'aggiornamento dovrebbe arrivare entro la fine del Q1 2015, citando le fonti, tuttavia si tratta di informazioni non ancora ufficializzate dalle società coinvolte.

Android 5.0 Lollipop è stato un grosso aggiornamento e in quanto tale non sono mancati i problemi "di gioventù" per alcuni utenti.

Stando alle novità, tuttavia, questi potrebbero essere risolti al più presto, confermando ancora una volta la tipica solerzia del colosso di Mountain View.

Auspichiamo poi che Google riesca ad ampliare la gamma dei terminali aggiornabili al più presto.
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giovedì 18 dicembre 2014

Valleytronics e la nuova tecnica di codifica dell'informazione

L'ennesima rivoluzione tecnologica di internet potrebbe passare per l'ennesima volta dalle menti dagli ingegneri del Massachusetts Institute of Technology.


I ricercatori del MIT, infatti, hanno dimostrato come sia possibile utilizzare un particolare materiale cristallino bidimensionale per aprire la strada alla tecnica della "valleytronics" (provate voi a tradurlo in maniera succinta!), ovvero la possibilità di codificare informazione utilizzando una proprietà dell'elettrone diversa dalla sua carica (elettrica) o dal suo spin.

La valleytronics si basa sul fatto che, in determinati materiali, quando si traccia su un grafico, l'energia degli elettroni relativa al loro momento, la curva risultante è caratterizzata da due valli profonde.

Di norma gli elettroni tendono a collocarsi nello stato energetico più basso disponibile (ebbene si, prof. Caronna, aveva ragione: prima o poi mi sarebbe servito!) e, nel vuoto, ciò avviene quando il momento dell'elettrone è pari a 0.

In un cristallo, però, l'elettrone può possedere un valore di energia specifico che si colloca sulla curva a due valli.

Le due valli rappresentate nella curva sono identiche ma, quando il materiale è soggetto a determinate perturbazioni, esse possono assumere profondità differenti e offrire quindi agli elettroni la possibilità di popolare una delle due valli: la posizione occupata dagli elettroni, descrivibile con un numero quantistico, potrebbe quindi facilmente essere usata per rappresentare gli 0 e gli 1 del sistema binario alla base dei computer.

La sfida principale, che i ricercatori hanno affrontato, è stata proprio quella di riuscire ad indurre una differenza tra le due valli, impresa fino ad ora possibile solamente con l'impiego di campi magnetici particolarmente potenti (nell'ordine di qualche centinaio di Tesla) e per ottenere variazioni minime, condizioni che hanno relegato la valleytronics alle attività di ricerca e di laboratorio.

I ricercatori hanno quindi utilizzato come materiale bidimensionale il disolfuro di tungsteno (WS2), che fa parte di una classe di cristalli bidimensionali conosciuti con il nome di "metalli dicalcogenuri di transizione". Il materiale, similmente al grafene, forma pellicole sottili con una struttura esagonale di pochi atomi di spessore. Nel caso del grafene, com'è noto, si tratta di un solo strato atomico, mentre nel disulfuro di tungsteno lo spessore della pellicola è di tre atomi.

I ricercatori, usando questo materiale, hanno quindi potuto indurre una differenza di energia tra le due valli ricorrendo ad una pulsazione laser relativamente convenzionale, opportunamente polarizzata.


Abbiamo scoperto un modo di controllare direttamente queste valli utilizzando la luce


ha spiegato Edbert Jarvis Sie, specializzando al MIT che si è occupato del progetto assieme al professore associato Nuh Gedik.

Questa scoperta, seppur preliminare, apre la strada alla possibilità di concretizzare la valleytronics in componenti e dispositivi reali.

In linea di principio potrebbe essere possibile progettare dispositivi dove tutte e tre le proprietà dell'elettrone, la carica, lo spin e le valli, possono essere manipolate in maniera indipendente e inoltre, in virtù della natura bidimensionale del materiale e della sua resistenza meccanica, sarebbe possibile realizzare componenti flessibili.


Tratto quasi interamente da Andrea Bai per BusinessMagazine
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mercoledì 17 dicembre 2014

Il traduttore simultaneo di Microsoft si chiama Skype Translator

Volete comunicare con persone di lingua diversa dalla vostra? Pensate che l'unico modo di farvi capire sia imparare l'inglese o addirittura il linguaggio specifico del vostro interlocutore?


Ebbene, se finora la risposta a quest'ultima domanda è stata "si", e speriamo rimanga la scelta predominante, nel prossimo futuro ci potrebbe essere un'alternativa più che valida ed a costi contenuti ovviamente (traduttrici simultanee non sono ammesse!).

La risposta potrebbe essere Skype Translator, un'app alla portata di tutti.

Se fino a poco tempo fa, comunicare con persone di lingua differente dalla nostra era prerogativa di uomini d'affari o di viaggiatori incalliti, con l'avvento di Internet e applicazioni come Skype, si è sdoganato anche questo tabù.
Da tempo gli esperti cercano di abbattere una nuova barriera, dopo quella della distanza fisica, abbondantemente sorpassata, ora rimane lo scoglio di quella linguistica.

E' qui che entra in campo Microsoft, ed in particolare il team Skype. L'applicazione, infatti, si comporta esattamente come un traduttore istantaneo.

Per poter utilizzare Skype Translate a pieno regime, però, bisognerà avere un po' di pazienza. Al momento è disponibile solo una preview che traduce soltanto dall'inglese allo spagnolo e viceversa (curiosa la scelta dello spagnolo).

Se, come noi, siete curiosi e volete vedere capirne meglio il funzionamento, date un'occhiata a questo video, realizzato presso la Stafford Elementary School, Tacoma, USA, e la Peterson School di Mexico City.


Convinti?
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martedì 16 dicembre 2014

Hacker attaccano Sony e ricattano i dipendenti!

Vogliamo ritornare sul caso Sony, perché arriva oggi l'ennesima beffa. Il gruppo di hacker, autodichiaratosi responsabile dell'attacco al colosso giapponese, ha offerto ai dipendenti dell'azienda una via di scampo.


Il ricatto è servito! Il gruppo di hacker in questione invita i dipendenti Sony a contattarli, in cambio della non pubblicazione delle loro email e dati sensibili.

L'offerta arriva dai Guardian of Peace in un inglese precario pubblicato su Pastebin e Friendpast. 


Messaggio allo staff di SPE - si legge nel messaggio -. Abbiamo un piano per diffondere le email e la privacy dei dipendenti di Sony Pictures. Se non volete che la vostra privacy venga diffusa, diteci il vostro nome, l'incarico e toglieremo i vostri dati. 


Naturalmente, non c'è modo di valutare l'affidabilità della lettera né di sapere cosa succederà a coloro che scriveranno. 

Senza dubbio, ci sono persone a Sony che sono molto preoccupate di questo, al momento. A quanto pare, c'è pronta un'altra diffusione di dati che includerà la posta elettronica dei dipendenti di Sony Pictures.

Per quello che vale, l'ultimo leak conteneva 6 GB di posta elettronica di Steve O’Dell, presidente di Sony Pictures Releasing International. Gli hacker hanno dichiarato che il prossimo leak sarà "un regalo di Natale" che conterrà "grandi quantità di dati. E sarà molto interessante".
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lunedì 15 dicembre 2014

Make An Offer: le contrattazioni secondo Amazon

Stupendo un po' tutti, Amazon da sfogo a tutta la sua inventiva, introducendo, anche nel mondo degli acquisti elettronici, una nuova forma di contratto tra le parti.


Si tratta di "Make An Offer", una nuova funzionalità che consente agli utenti di negoziare con i venditori sul prezzo dei prodotti.

Attiva al momento solamente negli Stati Uniti (niente di nuovo per noi poveri italiani), l'opzione è disponibile su un catalogo limitato di prodotti (circa 15 mila) ma si espanderà su "centinaia di migliaia di oggetti in vendita" entro il prossimo anno, stando alle parole della compagnia.

All'interno delle pagine relative ai prodotti aderenti alla nuova iniziativa comparirà una nuova opzione, proprio sopra al tasto di "aggiunta al carrello" per effettuare l'acquisto. L'utente potrà scegliere se fare un'offerta o acquistare l'oggetto al prezzo specificato sull'inserzione, senza alcuna trattativa.


Selezionando "Make an offer", l'utente avrà la possibilità di inserire un'offerta inferiore a quella specificata, dando la possibilità al venditore di accettare, rifiutare o contrattare la stessa.

Nell'ultimo caso la trattativa verrà conclusa privatamente via e-mail, fino al raggiungimento di un accordo fra le parti.

Qualora il venditore accettasse, l'oggetto verrà inserito nel carrello al prezzo concordato e sarà l'utente a confermare in ultima analisi l'acquisto.

"Make An Offer" si avvicina alla filosofia eBay, pur discostandosi parecchio: infatti, il colosso di Seattle permette solamente trattative in forma esclusivamente privata, via posta elettronica, con l'obiettivo di replicare "virtualmente" quanto avviene con alcune situazioni particolari di vendita.

Saranno i venditori stessi ad implementare la possibilità di trattativa per i prodotti del proprio catalogo. Al momento nel catalogo di oggetti abilitati alla funzionalità troviamo cimeli sportivi, strumenti musicali da collezione, stampe e monete antiche, con un valore in media superiore ai 100$.

Questa nuova feature, permetterà non solo l'innovazione di un settore ormai statico da anni, ma permetterà anche di rispolverare le proprie doti di contrattazione latenti.

Speriamo che gli enti preposti alla tutela dei consumatori, non si addormentino, anche perché la situazione potrebbe essere ghiotta per i venditori disonesti (e non solo per gli acquirenti scaltri).

Prima o poi, dobbiamo metterlo in conto: il baratto tornerà a far discutere, proprio come la contrattazione via Amazon, sta suscitando la curiosità della rete proprio ora. 
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sabato 13 dicembre 2014

Instagram supera Twitter con 300 mln di utenti

Le Società di marketing ci andranno a nozze: l'applicazione gratuita che permette agli utenti di scattare foto, applicare filtri, e condividerle su numerosi social network, i propri elaborati mette al tappeto tutti i social network, compreso Twitter.


E', infatti, Instagram il social del momento. Il social network legato al mondo della fotografia, acquisita da Facebook nel 2012 per 1 miliardo di dollari, ha ormai duplicato il proprio numero di utenti rispetto al Settembre dello scorso anno.

In poco più di un anno gli iscritti alla community sono così passati da 150 a 300 milioni circa. In accordo con quanto dichiarato da Nomura Securities, questo incremento starebbe a significare che, allo stato attuale, Instagram avrebbe superato anche Twitter, che allo stato attuale conta 284 milioni di subscribers.

Gli analisti hanno dichiarato che la base utenti di Instagram sta crescendo molto più velocemente di quella di Twitter. Su scala annuale, il numero di nuovi utenti Instagram nel terzo trimestre di questo 2014 è cresciuto del 22%. Un dato destinato a calare nel corso dei prossimi mesi fino ad assestarsi il prossimo anno intorno al 14,8%.

Instagram ha poi dichiarato che oltre il 70% del traffico giunge da oltre i confini degli Stati Uniti; questo significherebbe che ben 210 milioni di utenti non sono collocati negli USA. Un numero molto simile a quello degli utenti Twitter extra-US, che dovrebbe essere di circa 220 milioni.

Insomma, un vero affare quello di Facebook!
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venerdì 12 dicembre 2014

Trucchi per allungare la vita alle batteria del vostro smartphone e/o tablet

Non è la prima volta che noi di Tecnodiary2 lamentiamo la scarsa efficienza delle batterie al litio, implementate sui devices portatili (smartphone e tablet in testa).


Oggi, seguendo le indicazioni di un sito dedicato ai prodotti Apple, cercheremo di condividere alcuni consigli preziosi, per allungare la vita alle batterie dei nostri fedeli compagni di viaggio.

La vita della batteria dipende da moltissimi fattori, e non parliamo dell'auonomia di un dispositivo (limite fisico delle batterie), bensì della capacità di quest'ultimo di immagazzinare la carica e di preservarla nel tempo. E' bene sapere, infatti, che le condizioni esterne e un po' d'esercizio possono contribuire a mantenere in salute le celle a ioni di litio di smartphone e tablet.

Provate a seguire queste semplici indicazioni:

1. Disattivare o ridurre il superfluo. Anche se questi trucchi dovreste già conoscerli, provate ad abbassare la luminosità del display, disabilitare Bluetooth/WiFi/LTE/GPS quando non servono, chiudere le app in background, disattivare il download automatico e, nei casi più disperati, pure a disattivare le notifiche e Mail Push.

2. Sole e neve: tutti i dispositivi a batteria soffrono gli shock termici, è quindi auspicabile, non lasciate mai il proprio smartphone in auto, o peggio, sul cruscotto, durante le torride giornate estive, e proteggetelo anche dal freddo intenso quando andate a sciare.

3. Un po' di allenamento: una volta era necessario scaricare completamente i dispositivi a batteria prima di poterli ricaricare nuovamente, ma con la tecnologia degli ioni di Litio la pratica ha perso parecchio senso.

In generale, il nostro consiglio è di usare i vostri devices secondo le vostre esigenze, senza particolari limitazioni; ma se proprio volete essere diligenti, allora eseguite un ciclo completo di carica/scarica una volta al mese. Con questa cadenza, attendete che il smartphone e tablet si spengano e chiedano di essere connessi alla rete elettrica. Lasciatelo collegato finché non torna al 100%.

Questa procedura aiuterà a mantenere sana la batteria e allontanerà nel tempo la necessità di sostituirla con una nuova. Per lo meno allungherà un po' la sua vita.
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giovedì 11 dicembre 2014

Bitcoin sui Microsoft's Store

Se pensavate che il cammino dei Bitcoin, dopo i primi problemi e i primi attacchi hacker, si sarebbe interrotto, vi state sbagliando di grosso.


Chi avrebbe creduto che proprio Microsoft, avrebbe favorito, a suo modo, la moneta elettronica più discussa e controversa di sempre?

A Redmondo, infatti, avrebbero deciso che, con i Bitcoin, a breve, si potranno acquistare app, giochi, musica e video mediante gli store di Windows, Windows Phone, Xbox Games, Xbox Music e Xbox Video.

Secondo Coindesk, Microsoft avrebbe siglato una partnership con Bitpay per realizzare lo schema necessario. Ci sono alcune cose di cui tenere conto, però.

Gli utenti statunitensi (la novità, infatti, riguarda solo gli Usa. Strano no?) avranno a disposizione solo 100 dollari alla volta, usando Bitcoin, non avranno diritto a rimborso e la moneta potrà essere utilizzata solamente per comprare beni digitali, non fisici.

Diciamo che è solo un inizio, però meglio di nulla, no?
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mercoledì 10 dicembre 2014

The Pirate Bay down dopo un raid poliziesco a Stoccolma

The Pirate Bay down in tutto il mondo. È successo tutto sella serata di ieri, in seguito ad un raid della Polizia svedese all'interno dei locali a Stoccolma, che contenevano apparentemente i server del servizio illegale.


Il sito, considerato inattaccabile per la sua rete di 21 macchine virtuali, è stato irraggiungibile per parecchie ore, per poi tornare online su un nuovo indirizzo costaricano.

Hanno confermato il raid fonti ufficiali:

Abbiamo applicato provvedimenti severi in una server room a Storstockholm [...] Il tutto è correlato a una violazione delle leggi sul diritto d'autore

ha dichiarato Paul Pintér, coordinatore della polizia nazionale.

Inutile dire che, sul luogo incriminati, uno stuolo di ufficiali di polizia ed esperti di informatica forense ha avuto il suo gran da fare. Il raid, secondo le informazioni pubbliche, ha avuto luogo in mattinata ed è perdurato per tutto il pomeriggio.

Sono stati confiscati numerosi server e computer, tuttavia le autorità non hanno mai parlato direttamente del grosso portale di materiale pirata. The Swedish Metro, fra le varie fonti, non può confermare che i server confiscati siano di proprietà di The Pirate Bay, né se ci siano stati effettivamente arresti durante le operazioni sul campo (probabilmente si, secondno TorrentFreak). 

E pensare che, solo il mese scorso, in manette era finito l'ultimo fondatore del servizio online era stato arrestato il mese scorso.

Peter Sunde, co-fondatore della Baia, ha sottolineato la propria estraneità alla vicenda attraverso il suo blog di non essere colpito dalle vicende: "A non molti sembra interessare, e io sono fra questi", sono le sue parole.

Secondo il co-fondatore del popolare servizio di ricerche di torrent pirata, il sito avrebbe dovuto cessare le sue attività il giorno del suo decimo compleanno, esprimendo il suo disappunto sul fatto che nessuno abbia evoluto il suo concetto base se non provvedendo ad infarcirlo di pubblicità e poco altro.

"È una buona cosa che sia stato chiuso forse per sempre, ma è un peccato che sia successo così", ha concluso Sunde.

L'apertura di un nuovo portale su un indirizzo costaricano in tempi tutto sommato brevi potrebbe essere la conferma dell'efficacia del fitto sistema di server e macchine virtuali, in grado di far sopravvivere il servizio anche in seguito ad attacchi così forti da parte delle autorità di legge.

Saranno server ufficiali e legittimi oppure no?
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martedì 9 dicembre 2014

"Live Translation Mode" by Google

Se ognuno di noi può affermare di saper utilizzare a menadito il proprio smartphone (più o meno), non possiamo ostentare la medesima sicurezza quando parliamo della lingua inglese.


Anche se risulta sempre più fondamentale padroneggiare la lingua, considerata universale, non tutti noi siamo all'altezza della sfida internazionale. Chi di voi, in occasione di un viaggio o durante l'editing di una e-mail, non ha mai fatto uso del buon vecchio Google Translate? Quante volte vi siete trovati di fronte a contratti o testi complessi in lingua inglese e non sapete più dove sbattere la testa?

Ebbene, sembrerebbe che Google ci stia per venire in soccorso: in uno dei prossimi aggiornamenti, infatti, verrà introdotta la modalità di traduzione in tempo reale tipica di Word Lens (Google Play Store, App Store), il cui lo sviluppatore, Quest Visual, è stato acquisito di recente da Google.

La "Live Translation Mode" permetterà di modificare in tempo reale il testo inquadrato dalla fotocamera direttamente sulla stessa schermata.

A rivelare la novità è stato Android Police, che ha mostrato il semplice modus operandi della funzione.


Si tratta di fatto di un concetto estremamente simile a quello di Word Lens: la fotocamera posteriore di un dispositivo mobile viene utilizzata per catturare il testo e tradurlo in una lingua a scelta. La traduzione non apparirà semplicemente in forma testuale, ma proprio come parte integrante dell'oggetto inquadrato.

Le due applicazioni potranno comunque coesistere: Word Lens non richiede alcuna connessione ad internet per il suo corretto funzionamento, mentre Google Translate utilizzerà gli algoritmi di traduzione della versione online. In più, le prime versioni consentiranno di tradurre esclusivamenete dall'inglese ad una delle lingue supportate, fra cui francese, tedesco, italiano, portoghese, russo e spagnolo e non viceversa.

Sono previsti, inoltre, ulteriori miglioramenti per quanto riguarda la modalità di conversazione: attualmente è l'utente che deve impostare manualmente le lingue per ottenere la traduzione desiderata, costringendo al cambio delle impostazioni ogni volta che cambia l'interlocutore. Nella versione aggiornata, l'applicazione resterà in ascolto continuamente, consentendo la traduzione automatica fra le due lingue selezionate senza ulteriori interazioni da parte dell'utente.

Tale impostazione della funzionalità permette di tradurre un dialogo che avviene in maniera naturale un po' "alla Star Trek", senza strani artifici o interazioni forzate. Android Police non conosce le tempistiche con le quali le novità verranno rese pubbliche, né i tempi richiesti per il rilascio della versione finale del prossimo aggiornamento, che comunque potrebbe essere imminente.
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sabato 6 dicembre 2014

Lunga vita alle batterie laptop usate

La batteria del Vaio da cui sto scrivendo mi sta ormai abbandonando e, ricercando conforto nella rete, mi sono accorto di quanto sia comune questo abbandono irreversibile. 


Ogni anno, infatti, circa 50 milioni di batterie agli ioni di litio (quelle dei nostri notebook per intenderci) finiscono nella spazzatura.

I ricercatori di IBM India, però, hanno avuto un'idea migliore, auspicandone una seconda vita. Molte di quelle batteria contengono ancora celle utilizzabili che possono essere usate per accendere le lampadine nelle case senza dovere accedere alla rete elettrica.

Come riporta Technology Review (nientedimeno che la rivista scientifica del MIT), gli scienziati della divisione indiana di IBM Research hanno rilevato che il 70 per cento delle batterie di laptop in disuso, mantengono latente una carica residua che gli permetterebbe di avere una seconda vita, come alimentatori di luci a LED.

L'esperimento prevede di impiegare delle batterie esauste (o presunte tali), ricavandone le singole celle ancora funzionanti e unendole in pacchi batteria. Questo dovrebbe poi permettere di alimentare una lampadina a LED per 4 ore al giorno e durare almeno un anno.

Come test iniziale, i ricercatori hanno dato le batterie a cinque persone di Bangalore, che le hanno usate nei quartieri popolari. È stato un successo e la versione migliorata adesso viene testata nelle strade.

Niente male eh!
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venerdì 5 dicembre 2014

Bluetooth 4.2: + velocità e + sicurezza

Dopo le indiscrezioni trapelate, riportate nella giornata di ieri, arrivano delle conferme e, soprattutto, giungono delle novità ulteriori che rendono ancora più trepidante l'attesa.


Infatti, anche se con evidente ritardo, il protocollo Bluetooth (che ci ha accompagnati sin dagli albori degli smartphone per lo scambio di file o per la condivisione di accessori quali auricolari, tag o impianti audio) si rinnova.

Molto è cambiato con le ultime release e, l'anno scorso, il SIG (Bluetooth Special Interest Group) aveva annunciato le specifiche 4.1, soprattutto per ridurre le interferenze con i più recenti standard di rete e gettava le basi per l'introduzione del supporto al protocollo IPv6.

Tale lavoro è stato completato negli scorsi giorni con l'introduzione delle nuove specifiche Bluetooth 4.2, che darà la possibilità di accedere ad internet mediante IPv6 e 6LoWPAN.

Le altre novità sono rivolte al fronte velocità e sicurezza. SIG promette velocità 2,5 volte superiori rispetto alla precedente edizione grazie all'aumento delle dimensioni dei pacchetti di dati Bluetooth Smart, di dieci volte maggiori rispetto a quanto permesso dagli standard precedenti.

Non mancano le canoniche ottimizzazioni al protocollo, sia sul piano sicurezza che su quello dell'efficienza energetica. I dispositivi non potranno essere più seguiti o "tracciati" se non si ottengono i permessi del proprietario o non si effettua l'abbinamento, mentre vengono aggiunti nuovi metodi di crittografia sulla base delle normative FIPS. Il tutto con una gestione energetica più certosina rispetto a quella operata dai dispositivi compatibili con le precedenti generazioni.

Attualmente la versione più diffusa, fra i dispositivi mobile di ultima generazione, è la 4.0, tuttavia, qualcosa si potrebbe muovere con Android 5.0 Lollipop, che supporta nativamente la versione 4.1.

Bisogna notare comunque che non tutte le funzionalità di Bluetooth 4.2 possono essere introdotte lato software.

Le funzionalità relative a privacy e sicurezza, potranno essere disponibili in futuro tramite "aggiornamento del firmware", dichiara il SIG, ma la velocità aumentata mediante la migliore gestione dei pacchetti dati richiede forzatamente un update hardware.
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giovedì 4 dicembre 2014

Università di Manchester: il grafene è permeabile ai protoni

Vi ricordate il famoso grafene di cui vi avevamo parlato mesi fa? Ebbene, i ricercatori dell'Università di Manchester, ci hanno stupito ancora, compiendo l'ennesima scoperta che altera la comprensione di una delle sue proprietà chiave, ovvero la presunta impermeabilità a gas e liquidi.


Il gruppo di ricercatori, coordinato dal premio Nobel Andre Geim, insignito dell'onoreficienza proprio per la scoperta del grafene, ha infatti osservato sia il grafene, sia il nitruro di boro esagonale (hBN) permettono il passaggio di protoni a determinate condizioni.

La scoperta di questo comportamento può portare alla realizzazione di batterie a celle di combustibile dalla maggior efficienza e la semplificazione del processo di separazione del gas idrogeno, fino ad ora difficoltoso, per l'uso come combustibile proprio nelle celle.

Come detto, fino ad ora il grafene ha mostrato una particolare impermeabilità a gas e liquidi: anche un piccolo atomo come quello dell'idrogeno impiegherebbe miliardi di anni per attraversare la densa nube elettronica del grafene. E' questa impermeabilità che lo ha reso attraente per l'impiego nelle membrane di separazione dei gas.

Ma Geim ed i colleghi hanno scoperto che monostrati di grafene e di nitruro di boro sono permeabili quando trattati con particelle di platino e in elevate condizioni di temperatura. Gli atomi di idrogeno privati dei loro elettroni possono quindi passare attraverso al materiale dello spessore di un atomo.

La scoperta sta a significare che questi materiali potrebbero essere impiegati nelle membrane a conduzione protonica (note anche come membrane di scambio) che sono fondamentali per il funzionamento delle celle a combustibile: queste ultime infatti operano grazie ad una serie di reazioni chimiche che coinvolgono idrogeno e ossigeno, generando energia elettrica.

Le membrane impiegate nelle celle a combustibile sono impermeabili all'ossigeno e all'idrogeno, consentendo però il passaggio di protoni. Proprio le batterie a celle di combustibile con membrana di scambio protonico sono considerate essere quelle maggiormente adatte per l'impiego nelle automobili elettriche.

Le membrane a base polimerica che sono state usate fino ad ora soffrono però di crossover di combustibile, che limita la loro efficienza e longevità.

Il grafene e l'hBN potrebbero quindi essere impiegati per realizzare una membrana più sottile e dalla maggior efficienza, grazie alla riduzione del problema di crossover di carburante e di contaminazione delle celle.

Il risultato finale potrebbe dare alle batterie a celle di combustibile quella spinta tecnologica necessaria a trasformare l'idrogeno in una alternativa percorribile rispetto ai carburanti fossili.

Un'altra prospettiva interessante messa in luce da questa scoperta è la possibilità di impiegare questi materiali per estrarre idrogeno da un'atmosfera ricca di umidità. Questa eventuale applicazione potrebbe rappresentare una svolta molto importante sul percorso che ci porta verso la cosiddetta economia dell'idrogeno.

Uno degli aspetti svantaggiosi, ad oggi, delle batterie a celle di combustibile per un possibile impiego in un'automobile elettrica è rappresentato dal processo costoso ed energicamente dispendioso per isolare il gas idrogeno. I passi avanti nel mondo dei nanomateriali hanno permesso di mettere a punto una tecnica di fotosintesi artificiale (dove quindi viene impiegata la luce invece dell'energia elettrica) per poter estrarre l'idrogeno da una molecola d'acqua e un altro materiale bidimensionale, il solfuro di molibdeno, è stato impiegato come catalizzatore per produrre idrogeno in un processo solare di sintesi dell'acqua.

In realtà la scoperta del gruppo di ricercatori coordinato da Geim suggerisce una possibile applicazione di portata ben più ampia: sulla base di questa ricerca diventa concettualmente possibile combinare la produzione di idrogeno con le celle di combustibile stesse, realizzando quindi un generatore elettrico (anche portatile/trasportabile) alimentato dall'idrogeno presente nell'aria.

E' un allestimento molto semplice quando sai come dovrebbe funzionare. Si mette un gas che contiene idrogeno da una parte, si applica una piccola corrente elettrica e si raccoglie idrogeno in purezza dall'altra parte, che può essere usato in una cella a combustibile. [...] Abbiamo usato piccole membrane ed il flusso di idrogeno che abbiamo ottenuto è piccolo di conseguenza. Ma si tratta della fase iniziale della scoperta, e la pubblicazione ha lo scopo di diffondere la conoscenza delle prospettive esistenti. La costruzione di un collettore di idrogeno richiederà molto più lavoro.

ha dichiarato Marcelo Lozada-Hidalgo, dottorando e autore della pubblicazione su Nature.
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mercoledì 3 dicembre 2014

Da Novembre 2015 HP si scinderà in due

Erano i primi del mese di ottobre 2014 quando HP ha annunciato una nuova strategia per l'azienda, basata sulla divisione dell'attività in due aziende una orientata a soluzioni e servizi per il mondo enterprise e l'altra specializzata in prodotti del mondo consumer accanto al business della stampa.


Le due costole dell'Azienda si chiameranno: Hewlett Packard Enterprise e HP Inc. Questa divisione avverrà indicativamente a partire dal mese di Novembre 2015, all'inizio del prossimo anno fiscale dell'azienda.

Meg Whitman, CEO dell'azienda, ha confermato ufficialmente queste tempistiche durante il keynote di apertura di Discover, evento di HP che si sta svolgendo in questi giorni a Barcellona.

Come già anticipato ormai 2 mesi fa in occasione dell'annuncio iniziale, Meg Whitman ha rimarcato come la scelta di dividere HP in due aziende sia legata alla necessità di guadagnare ulteriore efficienza ed agilità nell'operare sul mercato, mettendo l'azienda e i propri clienti nelle migliori condizioni per continuare lo sviluppo delle infrastrutture IT e da queste incrementare il proprio business.

Sarà interessante verificare, nel corso sia delle sessioni di Discover sia dei prossimi mesi, in che modo HP procederà a dividere internamente le proprie attività tra le due aziende.

Meg Whitman ha voluto utilizzare una immagine molto chiara, con riferimento al garage in Silicon Valley nel quale HP è stata creata dai propri due fondatori ormai 75 anni fa. La nuova HP, composta da queste due aziende, sarà equiparabile a due garage affiancati in ciascuno dei quali le attività verranno svolte in modo indipendente ma dove tra i due portoni vi sarà uno scambio di collaborazione continuo.

E' evidente come la scissione punti a migliorare l'efficienza complessiva, senza però far venir meno quelle sinergie interne che possono nascere tra ambito enterprise da un lato e mondo consumer e mobile dall'altro.
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martedì 2 dicembre 2014

Anche la Finlandia insegnerà ai bambini la scrittura attraverso la tastiera

L'istruzione è una fase importantissima nello sviluppo di un bambino, ma, nonostante l'evoluzione tecnologica ed il cambiamento delle abitudini di tutti noi, i metodi utilizzati nell'apprendimento sono talvolta rimasti inchiodati ai primordi.


Avete mai pensato a metodologie alternativi a quelle da voi seguite in fase scolastica? Nonostante la scrittura esplicitata attraverso i metodi classici di carta e penna, facciano parte della nostra storia (e secondo noi non va di certo abbandonata), gli si potrebbe affiancare qualcosa di più contemporaneo. 

Non siamo certo i primi a rilevarlo, infatti, ci sono paesi che non esitano ad utilizzare una tastiera da computer come strumento principale per l'insegnamento di questa competenza così delicata come l'imparare a scrivere. In principio furono gli Stati Uniti ad inaugurare la tendenza ma, ora, l'idea sbarca anche in Finlandia.

A partire dal 2016, anche i piccoli studenti della scuola primaria finlandese, impareranno a scrivere su una tastiera da computer. La scrittura corsiva diventerà semplicemente opzionale. Tuttavia, la scrittura manuale non sarà del tutto archiviata. Resterà il metodo privilegiato per imparare a disegnare le lettere maiuscole.

Insomma in futuro sapere scrivere con carta e penna potrebbe non essere più così rilevante.

Secondo Minna Harmanen dell'Ufficio Nazionale per l'Istruzione, sapere digitare in maniera fluida su una tastiera è al giorno d'oggi una competenza nazionale molto più importante nella vita quotidiana.

Malgrado il progresso non si possa fermare, l'entropia parla chiaro (non si torna indietro!), l'identità di un popolo non può essere assoggettata alla sterilità dell'omologazione.
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lunedì 1 dicembre 2014

Il paradiso dei videogiocatori? Si chiama Dreamhack Winter

Nerd di tutto il mondo, unitevi e "datevi battaglia"! E' questo il motto che ha spronato più di 25 mila appassionati di videogames, che si sono ritrovati nel week end, in occasione del Dreamhack Winter. 


Organizzato per la prima volta nel 1994 da una coppia di svedesi, che avevano affittato un'aula di una scuola per giocare a qualche video gioco, è diventato il LAN Party più grande del mondo che raduna, come già anticipato, migliaia e migliaia di giocatori che, si ritrovano per confrontarsi sul piano videoludico, ma non solo, infatti, il tutto è condito da musica, un po' di cosplaying e parecchio folklore nerd!

Lo scorso anno, il numero di partecipanti registrati è arrivato a 17.618 di dispositivi unici (ovvero, PC). Quest'anno, sono stati registrati 22.483 dispositivi e un totale di 26.672 visitatori.

A seguire, ecco le immagini della galleria prese dall'account ufficiale di Dreamhack (fotografo Gabriel Kulig):






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