martedì 30 settembre 2014

IBM cede anche la divisioni semiconductors?

Sembrerebbe che Globalfoundries e IBM abbiano ripreso le trattative sulla divisione semiconduttori posseduta da quest'ultima.


Globalfoundries ed IBM sono da tempo impegnate in vari confronti che vedono sul tavolo la cessione da parte di IBM dell'unità di produzione dei semiconduttori e la conseguente acquisizione di essa da parte di GlobalFoundries.

Qualche mese fa, le trattative giunsero ad un punto di stallo, data l'impossibilità di trovare un consenso sul valore dell'operazione. Non fu sufficiente il miliardo di dollari messo sul piatto.

In realtà, quella fu la versione trapelata in rete, che evidentemente non fu fedele alla realtà delle cose. 
IBM, infatti, avvertì l'estrema necessità di sbarazzarsi di una divisione in perdita, mise sul piatto oltre alla divisione semiconduttori anche 1 miliardo di dollari per incentivare GlobalFoundries all'acquisizione. Quest'ultima, però, tirò troppo la corda chiedendo 2 miliardi di dollari, arrivando quindi al punto di stallo.

E' comunque improbabile che trattative di questa portata vengano messe da parte senza possibilità di appello: ed ecco che nuove indiscrezioni sostengono che le due realtà avrebbero ripreso i confronti, concludendoli con esito positivo con Globalfoundries che con grossa probabilità annuncerà nel corso delle prossime settimane l'acquisizione della divisione di produzione dei semiconduttori IBM, la quale sborserà i 2 miliardi di dollari richiesti dall'interlocutore.

Date le numerose voci di corridoio, talvolta anche in contraddizione tra loro, è bene considerare con la giusta cautela ogni nuova indiscrezione legata a questa vicenda. Quel che si può dare per certo e la volontà di IBM di lasciarsi alle spalle una divisione che sta pesando sul bilancio dell'azienda e, dall'altra parte, il desiderio di Globalfoundries di entrare in possesso della proprietà intellettuale di Big Blue riferita alla produzione di semiconduttori.

Tutto il resto tende ad essere piuttosto nebuloso, senza dimenticare che l'operazione potrebbe incontrare qualche intoppo dal momento che lo stabilimento di IBM che si trova a Burlington produce una serie di componenti elettronici per il governo USA che, per questioni normative, devono essere realizzati da compagnie nazionali.
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lunedì 29 settembre 2014

Youtuber a 8 anni? Si può e con successo!

Il telegiornale ci parla di bambini a cui vengono recapitate cartelle esattoriali (anche se solo per errore), bambini che avranno sulle spalle i debiti dei genitori, ecc.


Va bene, sembra solo una provocazione, o comunque un esagerazione al limite dell'assurdo. Beh, in effetti è così, ma serviva a sottolineare la straordinarietà della notizia di oggi.

Oggi parleremo di Youtube e dei guadagni generati dalle visualizzazioni dei loro video. Dov'è la novità? Chissà quante volte avrete sentito parlare di fortunati utenti del web, alla conquista della tv, della radio, ma soprattutto che sono riusciti ad accumulare parecchio denaro. Non tutti però hanno 8 anni!

Questo bambino crea dei video e guadagna quasi un milione di euro l'anno. Pazzesco vero?

Il bambini in questione si chiama Evan, ha solo 8 anni ed è l'anima del canale EvanTubeHD, un canale dove lui, e a volte anche sua sorella e sua madre, testano giocattoli e videogame. Inutile dire che per guadagnare ben un milione di dollari l'anno, i suoi video riscuotono un grande successo sulla Rete!

Tutto comincia come un semplice passatempo. Evan e suo padre Jared si divertono a filmarsi mentre scartano, testano e, a volte, smontano giochi di vario genere. Il denaro raccolto è reinvestito immediatamente o messo da parte su un conto a nome dei due bambini.

Intervistato da Newsweek, Jared svela il dietro le quinte del canale: c'è, ad esempio, un team incaricato di negoziare con i marchi e le imprese produttrici per massimizzare l’impatto delle pubblicità inserite nei video.

Se volete rendervi conto di come è fatto un video di EvanTubeHD date un'occhiata a questa clip intitolata "Angry Birds Space SOFTEE DOUGH! + Epic SQUASH and Angry Fruits!".

Risultato? Questa operazione è fruttata loro più di 750 milioni di visualizzazioni!

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sabato 27 settembre 2014

Map Gate e problemi con iOS 8: ecco i retroscena

I problemi riscontrati dagli utenti iPhone, dopo l'aggiornamento a iOS 8, hanno indotto Apple a correre ai ripari, introducendo repentinamente una nuova release.


Come già detto sulla nostra pagina twitter, il sistema operativo di iPhone e iPad giunge alla versione iOS 8.0.2.

Inutile sottolineare l'importanza dell'update che, da quanto dichiarato dalla Società della Mela, metterà una pezza ai problemi riscontrati dagli utenti. 

Queste però sono le conseguenze ma, quali sono le cause di questi fastidiosi disagi? Non è sicuramente un esordio all'altezza degli standard Apple, non trovate? Proviamo a raccontiamo il dietro le quinte di un disastro (forse) annunciato.

Gli utenti erano stati beffati già una volta dal tormentone MapGate, eppure ancora non sanno che, strascichi di quel fenomeno si sono protratti fino ad oggi. Come sono connessi i due eventi (MapGate e problema upgrade)? Proviamo a capirlo.

Anche se apparentemente appaiono disgiunti, un filo conduttore c'è, ed è riconducibile a precise scelte del management.

Nel giro di poco più di una settimana, Apple è riuscita a rilasciare ben tre update, uno più disastroso dell'altro: iOS 8.0.1, che avrebbe dovuto risolvere i bug di gioventù di iOS 8, si è rivelato un colabrodo, motivo per cui è stato rimosso dopo un'ora e 15 di permanenza sui server Apple; dopodiché, è stata la volta di iOS 8.0.2, che però non sembra risolutivo per un certo numero di utenti. 

Stando alle dichiarazioni di "persone vicine alla struttura della gestione Apple" sentite da Bloomberg, entrambi i progetti sono stati supervisionati dallo stesso manager di medio livello; dopo il flop della cartografia della mela, l'uomo sarebbe stato spostato d'ufficio al team iOS, distinguendosi per una certa continuità di stile:

Il manager è stato rimosso dal team delle mappe dopo che il software ha fornito agli utenti indicazioni inaffidabili e una toponomastica errata, ma è rimasto responsabile dei test di iOS, ha dichiarato una persona chiedendo di restare anonima dato che queste informazioni non sono pubbliche.

L'impiegato in questione lavora a Cupertino dal 2000 ed è a capo di un team di oltre 100 persone sparse per il mondo che si occupano dei test e del debug del software.

Ma c'è anche un'altra questione che ha contribuito al caos di questi giorni, e che dipende strettamente dalla proverbiale segretezza di Cupertino. 

Per prevenire la fuoriuscita di hardware funzionante dagli uffici Apple, gli ingegneri che lavorano al software spesso non hanno accesso al nuovo hardware, se non dopo la commercializzazione ufficiale, il che "si traduce in aggiornamenti che non sono stati testati rigorosamente come sui dispositivi più recenti" e questo, chiaramente, impatta sul risultato complessivo.

Ma occorre anche sottolineare che talvolta esistono insanabili frizioni interne che peggiorano il quadro:

Anche la difesa del proprio orticello può impattare sulla qualità dei test, secondo un ex manager senior. I team responsabili dei test della connettività WiFi e Cellulare talvolta finiscono con l'autorizzare il rilascio di un prodotto, e solo dopo il manager del team scopre che non è compatibile con qualche feature.

Per carità, ma infatti nessuno si è meravigliato dei bug di iOS 8; succede ad ogni salto generazionale, e onestamente ci avrebbe sorpreso il contrario. Il fatto è che, a distanza di una Major release e due update minori (e tralasciamo il suggerimento di effettuare un downgrade), gli utenti continuano a sperimentare i medesimi bug, ed è questo che preoccupa parecchio.

Con iOS 8.0.2, c'è ancora chi lamenta difficoltà con l'uso del Touch ID e problemi di connettività cellulare. Si perché è anche un telefono!
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venerdì 26 settembre 2014

Powa Tag, Motivi e il nuovo sistema che rivoluziona il mondo dello shopping

Siete appassionati di moda femminile? Beh, ad onor del vero se state seguendo il nostro blog, vi sareste aspettati un post a carattere tecnologico.


Oggi, però, faremo un eccezione, cercando di conciliare uno dei brand, a costo contenuto, più amato dalle ragazze, al tema più caro ad i nostri lettori.

Oggi, infatti, parleremo di metodi d'acquisto tramite la rete internet: dal prossimo 2 ottobre, la catena di abbigliamento Motivi, presenterà a Milano l'applicazione Powa Tag, per garantire agli acquirenti una versione più snella e intuitiva per effettuare acquisti.

La nuova app consentirà ai consumatori di concludere i propri acquisti tramite smartphone direttamente in negozio, sulle piattaforme online, attraverso le pubblicità su giornali, radio e tv e qualsiasi forma di materiale stampato.

Motivi è il primo brand italiano a sposare la filosofia dello "Smart Shop" introdotta da Powa Tag, attraverso la quale qualsiasi oggetto dotato di QRCode può essere acquistato in maniera rapida e pratica.

Ai clienti basterà un semplice click per acquistare le ultime proposte di Motivi. Dopo aver scaricato l'app ed effettuata la registrazione in appena un minuto, gli acquisti possono essere completati in pochi secondi, con consegna a domicilio entro 48 ore lavorative.

La presentazione ufficiale dell'app si terrà il prossimo 2 ottobre a Milano, presso il negozio di Motivi, in Corso Vittorio Emanuele II.

Le prime 1000 persone che scaricheranno l'app PowaTag verranno automaticamente inserite in un concorso per vincere € 1000 spendibili nei negozi di Motivi.

Gli acquirenti devono solo scaricare l'applicazione PowaTag dall'Apple Store o dal Google Play Store ed attendere il 2 ottobre per effettuare il loro primo acquisto smart con PowaTag.

Oltre a Motivi, Powa Technologies ha stretto accordi con più di 800 marchi e rivenditori a livello mondiale e molti altri sono in corso.

Siamo entusiasti di collaborare con uno dei principali fashion retailer su scala mondiale, grazie al primo lancio online e offline in Italia di PowaTag, la libertà di acquisto dei consumatori raggiungerà un livello senza precedenti

ha dichiarato il Ceo e fondatore di Powa Technologies Dan Wagner.

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giovedì 25 settembre 2014

Netflix in Italia? "Spoiler sulla vicenda"

Invidiate gli Stati Uniti ed il resto del mondo (almeno quello evoluto dal punto di vista infrastrutturale ed elettronico), per i servizi di tv via cavo, piuttosto che per l'eccellente ed economico servizio Netflix?


Bene, non siete i soli. Dopo l'approdo in mezza Europa, compra la Francia, che dista assai poco dalla Penisola italica, la frustrazione è salita a livelli spropositati.

La risposta che noi utenti ci siamo sentiti dire più e più volte è stata una e una sola: l'implementazione del servizio è impedita dall'infrastruttura, che non supporterebbe la banda richiesta.

Una flebile speranza, però, arriverebbe da Telecom Italia. È infatti questa la news bomba comparsa nei giorni scorsi sul quotidiano La Stampa.

Galeotto potrebbe esserel'incontro che avranno l'AD Patuano e il suo omologo di Netflix, Reed Hastings. Il primo ottobre infatti si terrà a Bruxelles l'FT-ETNO Summit 2014, l'evento organizzato dall'associazione europea degli operatori di telecomunicazioni per fare il punto sull'Agenda Digitale. Il tema chiave sarà quello della rinnovata regolamentazione che dovrebbe mettere in equilibrio i rapporti tra over-the-top e telco. Senza contare la neutralità della rete relazionata alla libertà d'azione di operatori e service provider.

Sarà un'occasione di confronto fra i maggiori player del settore sul mercato delle reti fisse, mobili e degli internet player

ha dichiarato Luigi Gambardella, Presidente del board di ETNO.

L'AD di Telecom Italia parteciperà infatti al panel sulle politiche digitali, mentre Reed Hastings di Netflix è stato invitato per introdurre l'argomento della neutralità. Chi più di lui infatti potrebbe parlare degli effetti che hanno i contratti di affiliazione considerati gli accordi con gli operatori Comcast e Verizon, sul mercato e la qualità dei servizi.

In pratica si parla della possibilità di favorire il traffico video di taluni service provider per evitare ingolfamenti nello streaming e nel downloading. L'effetto collaterale è che gli altri clienti potrebbero subirne negativamente le conseguenze, la banda passante in un'area è sempre la stessa, oppure essere costretti a scegliere un provider invece che un altro per essere sicuri che il servizio video desiderato funzioni adeguatamente.

Telecom Italia, secondo il quotidiano torinese, sembrerebbe volere convincere Netflix a puntare anche sull'Italia giocando la carta del suo progetto di sviluppo fibra.


Nel frattempo, Netflix aggiorna la sua offerta, introducendo nuovi servizi. Personalmente lo trovo poco apprezzabile, però, per assecondare la curiosità di una parte di utenti che, non sanno godersi il patos dovuto all'attesa della prossima serie, Netflix ha appena lanciato un sito dedicato allo spoiler.

Su "Spoil Yourself" , Netflix si fa un punto d'onore nel rovinare il finale di dozzine di film e serie. 

Nessun motore di ricerca, nessuna lista dei programmi: vi toccherà accettare, confermare e riconfermare per visualizzare una serie casuale di spoiler. Se alcuni sono degni di un certo interesse, altri lasciano un po' perplessi. Dubitiamo che per titoli "giurassici" come Ghostbusters, piuttosto che Rocky, esista ancora qualcuno che ne ignori il finale.

In ogni caso potete anche divertirvi a partecipare al sondaggio sul genere di spoiler che più vi interessa, o anche partecipare alla grande inchiesta di Netflix volta stabilire quando uno spoiler può essere definito di pubblico dominio.

Certo se siete arrivati fino a oggi senza sapere come va a finire Ritorno al Futuro o Star Wars, sappiate che recandovi su questo sito siete parecchio a rischio.

Abbiamo iniziato con tanto entusiasmo l'articolo, per poi concludere in tristezza con questa nuova trovata del colosso dello streaming video. L'unico spoiler che vorremmo ricevere è quello che profetizza la fine di questa odissea: Netflix quando arriverà in Italia?
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mercoledì 24 settembre 2014

Larry Page e la sua Google 2.0

I nuovi progetti del CEO di Mountain View travalicano la più fervida fantasia: città ideali, aeroporti efficienti e altro ancora.


Un modo per investire i miliardi guadagnati con Google? Si, o forse è solo un modo per fare concorrenza ai lab speciali del collega e cofondatore russo di Google Sergey Brin.

Secondo quanto riportato dal sito The Information, Larry Page vorrebbe inseguire il sogno (forse un po' utopico) della città ideale, investendo i miliardi di Google. Le indiscrezioni arriverebbero direttamente dai manager più vicini al CEO di Big G. Questa iniziativa lodevole, targata Page, è nota come "Google 2.0".

Nel nuovo progetto "moonshot" di Page rientrerebbe persino la creazione di un nuovo laboratorio speciale, chiamato simbolicamente "Google Y" per differenziarlo da quei lab "Google X" gestiti da Sergey Brin e da cui sono nati progetti ambiziosi come le auto a guida automatica, Internet in mongolfiera del Progetto Loon, i droni per la consegna a domicilio e altro ancora.

Le ambizioni di Google Y guardano persino oltre il già futuribile orizzonte di Google X, visto che Page sarebbe interessato, tra le altre cose, a fondare una città "modello", oppure ad aumentare l'efficienza degli aeroporti tradizionali.

La volontà di sperimentazione di Page ricorda in parte quella del progetto Seasteading, appoggiato dal fondatore di PayPal Peter Thiel, anche se nel caso del CEO di Google il problema delle risorse economiche nemmeno si pone.

Inoltre Larry Page ha ribadito di volere realizzare un servizio di localizzazione al centimetro. Sarebbe, così, possibile, per esempio, identificare precisamente qualsiasi articolo all'interno di un negozio e di un magazzino. Insomma, un meccanismo simile a quello di Touch ID.

Ora resta da capire quanto sia futuribile il progetto (ma le risorse non mancano di certo) ma, soprattutto, quale sia il risvolto economico di un progetto di tale portata.
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martedì 23 settembre 2014

MIT: elettroni e grafene

I ricercatori del MIT e dell'Università di Manchester realizzano un nuovo materiale basato sul grafene in grado di muovere gli elettroni perpendicolarmente al campo elettrico.



Da tempo vi stiamo parlando di un materiale dalle mille risorse, ovvero il grafene. Oggi però, ci orienteremo su un nuovo materiale, affine a quello già citato, che peraltro ne sfrutta i comportamenti base.

La sua peculiarità? Permette agli elettroni di muoversi in maniera insolita, strizzando l'occhio alla possibilità di realizzare nuovi transistor ad elevata efficienza e, più in generale, con ampie implicazioni nello sviluppo dell'elettronica.

Gli elettroni, nel loro fluire, seguono in maniera abbastanza naturale il percorso che oppone la minor resistenza. Quando si trovano in un materiale conduttore, gli elettroni si muovono nella stessa direzione del campo elettrico. I ricercatori del MIT e dell'Università di Manchester hanno però realizzato uno speciale super-reticolo collocando uno strato di grafene al di sopra di uno strato di nitruro di boro (chiamato anche grafene bianco) all'interno del quale gli elettroni possono muoversi in direzione perpendicolare a quella del campo elettrico.

Il particolare reticolo è infatti caratterizzato da una struttura a bande che impartisce uno spin su ciascun elettrone, deviandolo in una nuova direzione. L'angolo della deviazione può essere controllato con precisione con un campo elettrico.

I ricercatori hanno inoltre osservato, a particolari ampiezze dell'angolo di deviazione, due differenti flussi di elettroni che si muovono in direzioni opposte nel super-reticolo di grafene, dando luogo ad una corrente neutra.

Corrente che richiede appena 140 millivolt di tensione per poter essere innescata: questa caratteristica rende il super-reticolo di grafene adatto per lo sviluppo di transistor ad alta efficienza. Oltre alle implicazioni nel campo elettronico, la ricerca potrebbe avere effetti meno immediati ma di portata maggiore per tutta la fisica: gli elettroni che si muovono nel grafene si comportano generalmente come particelle senza massa, ma nel super-reticolo di grafene il comportamento egli elettroni è più simile a quello di neutrini che hanno acquisito massa.

Questo effetto non ha analogie nella fisica delle particelle ed i ricercatori sperano che ulteriori attività di ricerca possano contribuire all'evoluzione della comprensione dell'universo.

Il professor André Geim, premio nobel per la scoperta del grafene, ha dichiarato:

E' molto raro individuare un fenomeno che possa collegare la scienza dei materiali, la fisica delle particelle, la relatività e la topologia dei materiali.

Insomma.... Eureka! 
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lunedì 22 settembre 2014

The Pirate Bay rimane a galla: scopriamo come

Nonostante gli innumerevoli ostacoli incontrati durante i suoi anni di "onorata carriera", The Pirate Bay continua la sua cavalcata.  


I nemici numero uno della Società sono senz'altro i controlli degli organi di polizia, e a tal proposito, il team alla base di The Pirate Bay ha rivelato il modo in cui il celebre servizio di file-sharing riesce ad aggirare i controlli.

Alcuni operatori anonimi avrebbero rivelato, infatti, che il portale utilizza una serie di virtual machine in modo da mascherarne i contenuti anche agli stessi servizi commerciali che ospitano il sito. Questi ultimi non sanno, di fatto, di "hostare" Pirate Bay.

Due anni fa il portale ha modificato pesantemente l'infrastruttura di server passando al cloud, 

servendo gli utenti da parecchi provider di cloud hosting sparsi per il mondo

Oltre ai tanti vantaggi sul fronte della sicurezza e della stabilità, questo permette costi di manutenzione inferiori, in quanto non viene più utilizzata alcuna macchina hardware fisica per immagazzinare i dati ed offrirli alla sempre più folta utenza del servizio.

Si scopre così che il portale utilizza in totale 21 macchine virtuali ospitate su diversi provider. La maggior parte (otto) vengono utilizzate per le singole pagine web, mentre ricerche e database sono gestiti rispettivamente da sei e due virtual machine. Le restanti cinque macchine virtuali sono utilizzate per il bilanciamento del traffico in ingresso, per le statistiche, per il sito proxy sulla porta 80, per il salvataggio dei singoli torrent e per il controller.

In totale, scrive Torrent Freak sulla base delle informazioni rilasciate dal team di Pirate Bay, uno dei maggiori siti di diffusione di torrent illeciti si basa su macchine virtuali per un totale di 182GB di RAM e 94 CPU core, con uno storage complessivo di 620 GB, naturalmente non del tutto saturo. Risulta decisamente interessante quello che scrive di seguito Torrent Freak:

Tutte le macchine virtuali sono ospitate da provider commerciali di cloud hosting, che non hanno la minima idea che fra i propri clienti ci sia The Pirate Bay. [...] Tutto il traffico passa nella virtual machine adibita al bilanciamento del traffico, che nasconde quanto verrà attuato dalle altre macchine virtuali

Una tale modularità del sistema permette, inoltre, di passare rapidamente ad un altro provider in caso di eventuali controlli delle forze dell'ordine. L'unica vulnerabilità, al momento, appare quella del dominio del sito, che solo lo scorso anno è stato modificato ben cinque volte.

Qualsiasi altro attacco più capillare a The Pirate Bay è apparso sostanzialmente inutile nel corso del tempo, con tempi di inattività durati un massimo di tre giorni nei colpi più duri inferti al servizio molti anni fa.

Con una rete di macchine così ben strutturata, appare ancora più difficile stanare uno dei servizi più diffusi per la diffusione illecita di materiale protetto da diritti d'autore, vero incubo di Hollywood e delle major discografiche.
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sabato 20 settembre 2014

Tor, sotto attacco hacker per un anno!

Se siete degli intrepidi navigatori del deep web, penserete di essere al sicuro. Se questo è vero, almeno parzialmente (anche se questo è parzialmente vero, come già scritto in passato), nei confronti dei controlli delle istituzioni, lo stesso non si può dire, nei confronti degli altri utenti malintenzionati, quindi preparatevi all'assedio dei cracker. 


Tor, il sistema di comunicazione anonima su Internet in passato spiato anche dalla NSA e su cui recentemente il governo russo ha acceso i riflettori, ha avvisato gli utenti di aver subito un attacco volto a rivelare l'identità degli utenti.

In un post pubblicato sul blog del Progetto Tor, l'associazione responsabile della gestione della rete, si informa che l'attacco è avvenuto il 30 gennaio ed è stato neutralizzato solo il 4 luglio, giorno in cui i responsabili del sistema si sono accorti della sua esistenza. Gli utenti che hanno usato il sistema "dai primi di febbraio al 4 luglio dovrebbero presumere di essere stati colpiti", si legge.

Il target, si spiega ancora, non sarebbero gli utenti che usano il sistema per navigare su Internet in forma anonima, ma chi attraverso Tor ha creato e gestisce siti web e servizi online in modo anonimo, attraverso gli "hidden services", i servizi (e i traffici anche illegali) nascosti.

Di recente, durante il blackout politico della rete in Turchia, il sistema è stato usato da molti utenti. 

Per via delle attività illegali che si possono compiere grazie all'anonimato, Tor ha sempre destato preoccupazione nei governi. Un paio di settimane fa la Russia è arrivata a mettere una "taglia" da 3,9 milioni di rubli (circa 82mila euro) sul sistema, lanciando una competizione aperta ai russi che sono in grado di mettere a punto un sistema per togliere l'anonimato agli utenti del sistema.

La taglia è stata introdotta dal ministro dell'Interno di Mosca, che l'ha motivata con l'esigenza di "assicurare la difesa e la sicurezza della nazione".

Morale della favola... Avete approfittato delle potenzialità illecite della rete? Qualcuno potrebbe averne approfittano. E' il carma!
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venerdì 19 settembre 2014

Alibaba si quota a Wall Street: rastrellerà 21,8 miliardi di dollari. E' già record e Jack Ma (马云) festeggia!

Tutti ormai sapranno che, ieri, è stata la giornata campale, per quel gran genio del business di Jack Ma e per la sua Società.


Quello che, forse, non si aspettava è che dopo la quotazione in borsa, Alibaba fa registrare un risultato record per quanto riguarda le IPO della storia americana. La società di e-commerce cinese adesso vale 167,7 miliardi di dollari.

Niente male per un insegnante di inglese, non trovate? Dopo aver prestato il volto per le copertine di Forbes e Times, ora si appresta a lasciare un solco indelebile nella storia.

Alibaba Group ha venduto oltre 320 milioni di azioni al prezzo di 68$, raccogliendo 21,8 miliardi di dollari dalla offerta pubblica iniziale. Il valore di capitalizzazione di mercato dell'azienda, come anticipato, raggiunge quota 167,7 miliardi di dollari circa.

Si tratta di un risultato storico, che non ha eguali in tutta la storia dell'economia americana. Un risultato che posiziona Alibaba molto più in alto di Facebook, che aveva raccolto con la sua IPO 16 miliardi di dollari nel 2012, ed anche più in alto di Visa che, nel 2008, aveva realizzato un'IPO da 17,9 miliardi di dollari. E ad essere riuscita nell'impresa è, lo ricordiamo, una società cinese.

L'IPO più solida della storia, tuttavia, appartiene ad un'altra società: l'Agricultural Bank of China era riuscita a raccogliere 22,1 miliardi di dollari in Cina, cifra che rappresenta ancora ad oggi la più alta IPO della storia in assoluto. È certamente interessante sottolineare che Alibaba ha ad oggi un valore di mercato di quasi tre volte superiore rispetto ad eBay (che vanta una capitalizzazione di 64 miliardi di dollari) e che supera anche Amazon (150 miliardi di dollari).


Pensate che l'obiettivo di Jack Ma, all'epoca dell'insegnamento universitario, che fondò Alibaba nel 1999, era quello di aiutare le piccole e medie imprese cinesi nell'uso di internet per collegarsi con i vari mercati.

Ad oggi, Alibaba Group si compone di due grandi siti di e-shopping, Taobao e Tmall, ed è il servizio di e-commerce più grande in tutto il paese asiatico. Lo scorso giugno ha registrato un utile netto trimestrale di quasi 2 miliardi di dollari, con 279 milioni di clienti e 8,5 milioni di venditori attivi.

L'IPO di Alibaba potrebbe avere risvolti particolarmente interessanti in chiave di espansione del gruppo all'interno dei mercati statunitensi ed europei. I nuovi fondi raccolti potrebbero consentire ulteriori investimenti in altre nazioni, che tuttavia non sarebbero i primi tentativi di Jack Ma di uscire dal territorio cinese. In passato, il gruppo aveva investito in maniera significativa su Lyft, Tango e ShopRunner.

Alibaba, sin da subito, ha compreso l'importanza e i vantaggi dei sistemi di e-commerce, esportandoli in Cina e basandosi principalmente sulle esigenze di quel particolare mercato:

eBay è uno squalo nell'oceano. Noi siamo un coccodrillo nel fiume Yangtze [...] Se combattiamo nell'oceano perderemo. Ma se combattiamo nel fiume vinceremo

aveva dichiarato in passato Jack Ma in una delle sue citazioni più famose.

Come dargli torto! I numeri stanno dalla sua parte.
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giovedì 18 settembre 2014

Tutti i segreti di iOS8

Tutti fremono per i nuovi iPhone 6 e iPhone 6 Plus ma, in attesa dell'arrivo sul mercato italiano, Apple ha rilasciato il nuovo sistema operativo per gli smartphone di Cupertino.


In contemporanea al lancio dei nuovi melafonini sul mercato statunitense, ecco far capolino, sul panorama mondiale, il nuovo iOS 8. A sfruttare il nuovo sistema operativo saranno gli iPhone 4s e successivi e gli iPad dal 2 in su.

Il nuovo sistema, almeno dal punto di vista estetico, non porta con sé grandi rivoluzioni. I miglioramenti, però, ci sono e li si dovrebbe vedere subito nel corso dell'utilizzo.

  • Tastiera: nel nuovo iOS è stata introdotta un nuovo sistema per velocizzare (per chi ha la pazienza di abituarsi al nuovo sistema) la scrittura dei testi nei messaggi, nelle mail, nelle note e così via. Al momento della scrittura verrà visualizzata una barra al di sopra della tastiera in cui il sistema suggerirà le parole che si intende scrivere: basterà toccare la parola che si desidera per accettare il suggerimento. La tastiera predittiva può essere disattivata tenendo premuta una parola suggerita e scorrendo il dito verso il basso oppure, se si hanno attivare altre tastiere, tenendo premuto il pulsante a forma di globo (o di faccina) posto in basso a sinistra. Per disabilitarle del tutto si segua Impostazioni / Generali / Tastiera e si disabiliti Suggerimenti predittivi. Inoltre sarà possibile inserire nuove tipologie di tastiere, acquistabili dallo store 

    • Fleksy (0,89€) - Clicca qui download App Store. 
    • Kuaiboard (1,79€ in offerta di lancio) - Clicca qui download App Store. 
    • Minuum (1,79€ in offerta di lancio) - Clicca qui download App Store. 
    • SwiftKey (gratis) - Clicca qui download App Store. 
    • Swype (0,89€) - Clicca qui download App Store. 
    • TextExpander (4,49€) - Clicca qui download App Store. 
    • TouchPal (gratis) - Clicca qui download App Store. 

  • Comparto fotografico: a volte può capitare di eliminare una fotografia per errore e, magari, dimenticarsi di averlo fatto. In iOS 8 le fotografie cancellate sono conservate in memoria per 30 giorni in modo da poterle recuperare facilmente. Si trovano nell’app Immagini (che in iOS 8 si chiama Foto) nel percorso Album / Eliminati di recente. Apple ha aggiunto anche un secondo album predefinito, Aggiunti di recente, con le foto più recenti salvate nel dispositivo. 

  • Eseguire autoscatti col timer a 10 secondi o video time-lapse: l'applicazione per scattare le foto ha ricevuto diversi aggiornamenti. Quella che preferiamo è il timer degli scatti, ideale per i selfie "complessi" che richiedono un po'di tempo: quando si sta scattando una foto basta toccare l'icona a forma di cronometro in alto per decidere il tempo di attesa prima dello scatto (3 o 10 secondi). Altre novità: l’applicazione fotocamere può registrare filmati time-lapse (scorrete due volte verso destra la schermata con l'app fotocamere aperta) e definire manualmente l'esposizione di una foto al momento dello scatto (basta toccare una volta lo schermo e scorrere verso l’alto o il basso). 

  • Navigare sui siti desktop anche da mobile: spesso vi sarà capitato di navigare su un sito che, su smartphone, non appare così come appare sul Pc o sul Mac. Per evitare che un sito mostri la versione ottimizzata per smartphone c'è ora una scorciatoia direttamente in Safari: basta navigare sul sito, toccare la casella dove compare l'indirizzo, scorrere verso il basso la pagina con le icone dei siti preferiti e scegliere Richiedi sito desktop (finalmente aggiungerei, anche perché sui molti terminali Android c'è da anni!

  • Carte di credito: Safari ha una nuova funzione che permette di riempire i moduli con i numeri di carta di credito semplicemente fotografandola. Quando deve riempire una casella con i dati della carta di credito comparirà il messaggio Scansiona carta di credito. Toccandolo, basterà posizionare la carta di credito sotto la lente della fotocamera per riempire al volo i moduli con i dati (compreso nome e data di scadenza).Scansionare (non scrivere) i dati della carta di credito. 

  • Rispondere ai messaggi dalla schermata di blocco: quando si riceve un messaggio, ed è attiva la notifica in "blocco schermo", è possibile rispondere direttamente per mezzo dell’avviso di notifica, senza dover entrare nell’app. Basta scorrere verso sinistra il messaggio e toccare Rispondi. Se si scorre verso sinistra verrà, come al solito, aperta l’app Messaggi. Il sistema funzionerà anche con le notifiche di Facebook o Twitter.

  • Riconoscere la canzone che sta suonando: Shazam è ora integrato direttamente in Siri. Ciò significa che se volessimo sapere qual è il titolo e l'autore della canzone che stiamo ascoltando, che essa provenga da radio, stereo, pc o altro, basterà avviare Siri tenendo premuto il pulsante centrale per due secondi e chiedere: "Quale canzone sta suonando?" per ricevere la risposta in pochi secondi. 

  • Condividere le app in famiglia: iOS 8 introduce la funzionalità Condivisione in famiglia che consente di condividere le gli acquisti sugli Store Apple (musica, film, libri, app) con, al massimo, sei altri utenti iOS membri della propria famiglia. I membri del gruppo familiare potranno inoltre condividere eventi su un calendario, fotografie in uno specifico album o anche la propria posizione su una mappa. Occhio però: i membri della famiglia utilizzeranno, per gli acquisti, la carta di credito registrata da chi ha creato per primo il gruppo (ma è possibile limitare la libertà di spesa). 

  • Inviare l'ultima posizione prima che il device muoia: una delle maggiori comodità di iCloud è la possibilità di trovare la posizione di un dispositivo smarrito e connesso ad Internet. Quando il dispositivo è spento è tuttavia impossibile ottenere la posizione. Una nuova opzione (si attiva da Impostazioni / iCloud / Trova il mio iPhone) consente invece di inviare ad Apple l’ultima posizione conosciuta del dispositivo prima che questo si spenga. Un suggerimento in più per cercare di localizzarlo. 

  • Identificare chi sta prosciugando la nostra batteria: la batteria è il componente più inefficiente di iPhone (e in genere di tutti i moderni smartphone). A volte tuttavia il consumo eccessivo può dipendere non dal sistema in sé, ma da una delle applicazioni utilizzate. iOS 8 finalmente include nei dati di utilizzo anche i dati di consumo della batteria, segmentati per applicazione. Basta seguire il percorso Generali / Utilizzo / Utilizzo batteriae visualizzare qual è l’applicazione che più di tutte ha contribuito a scaricare il nostro cellulare. 

  • Nella lista dovremmo annoverare anche Handoff o la messagistica vocale e video 


L'upgrade punta all'integrazione tra tutti i dispositivi Apple condividendo tra di essi le applicazioni e i dati, richiederanno invece un po' di tempo. Così come il potenziamento di iCloud, che ora non servirà più solo per il backup dei dati ma offre funzioni di "cloud" a tutto tondo, è certamente suggestivo, ma non è molto diverso da quello offerto da altri servizi. Sarà più che altro la praticità d’uso, quindi, a determinarne o meno il successo.

Ovviamente non è tutto rose e fiori. Le prime critiche riguardano le dimensioni dell'aggiornamento: il nuovo sistema, infatti, richiede 5,8 GB di spazio libero (anche se, alla fine dell'installazione, lo spazio realmente occupato è di poco meno di 1 GB), non pochi, se pensate che un modello di iPhone standard dispone di 16 GB.

Questo non è l'unico limite però: al di là di questo, le principali critiche, ben più fondate, riguardano l'utilizzo con il vecchio iPhone 4s, che Apple indica come "compatibile" con il nuovo sistema operativo. Secondo quanto riportato da molti siti specializzati, infatti, l'aggiornamento sul vecchio iPhone 4s porterebbe solo guai. Oltre a un notevole rallentamento del sistema, molte delle nuove funzioni finirebbero per essere solo fastidiose, occupando troppo spazio sul "piccolo" schermo dello smartphone.

Tenendo presente che per ovvie strategie commerciali il sistema offrirà il meglio con i nuovi modelli di smartphone, il consiglio rimane quello di non procedere all'upgrade se non si utilizza un modello più recente (da iPhone 5 in su) che offra una sufficiente potenza di calcolo e un display di dimensioni adeguate per sfruttare le funzioni di iOS 8.

Da ricordare, infine, che non tutte le funzionalità potrebbero essere attive per il vostro specifico dispositivo. Apple è solita non rilasciare tutte le novità per tutte le classi di dispositivo.

  

   

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mercoledì 17 settembre 2014

Soft Robotic Exosuit: l'esoscheletro in un pantalone

Se per voi gli esoscheletri sono quei supporti ingombranti e futuristici (ai limiti del fantascientifico), con pistoni idraulici e strutture metalliche, dovreste smettere di guardare tutta quella TV.


Giunti nel ventunesimo secolo, non vi dovete stupire ormai di nulla, o quasi, infatti, l'Harvard Wyss Institute ha realizzato dei prototipi che riescono a svolgere le stesse funzioni viste da voi nei vostri film di fantascienza preferiti, alla Edge of Tomorrow per intenderci, ma assimilabili ad un paio di pantaloni.

Ovviamente anche questo progetto è stato finanziato dal dipartimento di ricerca militare americano, il DARPA, con una iniezione di fondi da 2,9 milioni di dollari.

Attualmente il progetto è in una fase in cui sembra più una sorta di "pantalone smart" che riconosce il movimento di muscoli e tendini e lo supporta con una serie di fasce piazzate opportunamente: una sorta di leggins (vedi foto) con tutta una serie di cavi, sensori, un microprocessore e una grossa batteria. 



L'idea finale di questa ricerca sarebbe creare dei pantaloni che permettano di camminare per molti chilometri senza far troppa fatica, anche trasportando pesi, proprio ciò che serve al soldato del futuro.

Se avevato pensato ad una sorta di corazza alla Iron Man, ci sarete rimasti male, eppure anche questa soluzione, pare molto utile, soprattutto in ambito militare e perché no, in casi clinici particolari. 


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martedì 16 settembre 2014

Sui nuovi iPhone 6, chip NFC abilitato solo per i pagamenti Apple Pay

Fra le tante novità annunciate durante l'ultimo evento Apple è stato presentato anche un nuovo sistema di pagamento, basato sulla tecnologia NFC.


Finalmente, aggiungiamo noi, anche il brand della mela si è adeguata alla concorrenza anche se, come di consueto, a Cupertino ci vogliono mettere del loro. 

Ovviamente, ancora una volta, Apple preferisce limitare l'usabilità dei propri terminali, chiudendo il proprio sistema operativo, infatti, il chip e l'antenna NFC presente su iPhone 6 sono bloccati ed è permesso l'uso, esclusivamente per i pagamenti mobili e nient'altro.

Chi sperava che l'integrazione di un chip NFC avrebbe portato iPhone 6 pienamente ai livelli di un Nexus del 2012 sbagliava per almeno una ragione: l'NFC di Apple non supporta neppure la metà delle feature previste normalmente dalla concorrenza.

E qui, forse hanno ragione coloro i quali si sono presi la briga di sbeffeggiare il nuovo melafonino.




È uno dei tormentoni fondamentali della diatriba Android-iOS: ogni volta che qualcuno ci chiede di inviare un contatto o una foto tramite Bluetooth, ci tocca rispondere imbarazzati che non possiamo farlo, perché mamma Apple ha impedito tale funzionalità; su iPhone e iPad, il Bluetooth si usa solo per la navigazione e lo streaming audio, il resto è taboo.

E stessa storia per il Touch ID lanciato l'anno scorso con iPhone 5s. Fino a poco tempo fa si poteva usare esclusivamente per gli acquisti su iTunes Store e per lo sblocco del dispositivo; poi, per fortuna, al WWDC è stato annunciato il cambio di rotta, e ora tutti gli sviluppatori possono accedere alle funzionalità avanzate del sensore di impronte digitali e sostituire definitivamente le password alfanumeriche.

Coerentemente con la corrente seguita finora, anche il chip e l'antenna NFC presenti su iPhone 6 soffriranno di limitazioni analoghe. Insomma, per il momento dimenticate pure il pairing degli speaker, l'interattività dei tag NFC, gli impieghi in domotica e qualunque altra diavoleria vi venga in mente. La conferma arriva da un portavoce Apple:

In una intervista mail [...], un portavoce Apple ha confermato che il chip NFC di iPhone 6 e iPhone 6 Plus è destinato esclusivamente ad Apple Pay. Come per il Touch ID su iPhone 5s, Apple sta tenendo NFC lontano dagli sviluppatori, almeno per questo primo anno. [...] Diversamente dal Touch ID, tuttavia, non troverete alcun materiale di marketing per promuovere NFC come una delle feature principali; sarà solo una componente di Apple Pay.

Come sicuramente saprete, Apple Pay è il nuovo sistema di pagamenti mobili della mela che intende mandare in pensione contanti e carta di credito, rendendo l'acquisto di beni e servizi semplice come un clic; per procedere ad un pagamento, basta sfiorare il Touch ID col dito, attendere qualche secondo e il gioco è fatto, tra l'altro nel pieno rispetto della privacy dell'utente.

Il servizio verrà lanciato ad ottobre negli USA sotto forma di aggiornamento gratuito ad iOS 8, e sarà inizialmente disponibile almeno in 220.000 punti vendita che hanno già aderito all'iniziativa.

Ovviamente, a Cupertino non piace essere in pace con l'universo dell'elettronica, infatti, non ha fatto a tempo a presentare il suo nuovo sistema di pagamento che, si è inimicato il primo competitor.

Neanche il tempo di vedere la nuova funzionalità di iOS 8 all'opera, che PayPal ha già deciso di costruire la propria barriera difensiva contro Apple Pay, comprando una pagina sul San Francisco Chronicle di ieri, dov'è apparsa la seguente scritta:


Noi, la gente, vogliamo che i nostri soldi siano più sicuri dei nostri selfie."



Il riferimento va chiaramente al fattaccio battezzato col nome di The Fappening e alle foto delle celebrità finite online, attraverso l'appropriamento indebito da parte di alcuni hacker tramite la piattaforma iCloud.


Ad ogni modo, consapevole di avere tutti gli occhi puntati addosso, Apple ha già fatto sapere che per Apple Pay introdurrà un sistema di sicurezza basato, come già detto, su Touch ID, con numeri a 16 cifre generati dinamicamente per ogni transazione in sostituzione di quelli reali delle carte di credito memorizzate all'interno della sua piattaforma.
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lunedì 15 settembre 2014

Centro notifiche e interfaccia multi-desktop su Windows 9

Windows 8, come già avrete intuito, non seguirà le orme dell'ormai defunto Windows XP, uno dei più longevi sistemi operativi Microsoft.


E' altrettanto evidente che Microsoft non ha perso tempo e, ormai da mesi, è al lavoro per integrare e correggere le feature meno riuscite e, perché no, ritornare almeno parzialmente sui suoi passi. 

I tempi ormai sembrano maturi, e, dopo le indiscrezioni dei mesi passati (gli screenshot con il tasto start per intenderci), nel corso del fine settimana sono apparsi alcuni video che mostrano le funzionalità aggiuntive di Windows 9, fra queste troviamo il centro notifiche e la nuova interfaccia per il multi-desktop.

Winfuture.de sta diffondendo numerosi video di Windows 9, che mostrano le nuove funzionalità aggiuntive della release della piattaforma operativa per desktop prevista per il 2015. I nuovi contenuti rilasciati dalla fonte tedesca appartengono ad una versione preliminare apparentemente rilasciata ad OEM e sviluppatori, probabilmente molto simile a quella che Microsoft ufficializzerà nel corso di un evento previsto per la fine di settembre.

Uno dei più recenti video mostra il funzionamento dell'interfaccia pensata per interagire con una nuova funzionalità chiamata "desktop virtuali".


Attraverso una nuova icona situata a destra del Menu Start è possibile accedere ad un numero non meglio precisato di desktop, o creare o chiudere quelli già esistenti. L'utente potrà quindi creare nuovi ambienti di lavoro in maniera rapida, in cui ognuno potrà contenere diversi programmi in esecuzione, mantenendo stato e posizione fino alla chiusura.

Un altro video rilasciato dalla stessa fonte conferma la presenza del Centro Notifiche su Windows 9.


Dopo aver fatto una prima apparizione su Windows Phone, l'attesa finestra per la gestione delle notifiche in arrivo sbarca anche su desktop.

L'utente potrà eliminare tutte le notifiche attraverso la pressione di un unico tasto, tuttavia al momento sembra che non sia possibile interagire con le stesse, ad esempio su Skype (mostrato nel video) non sarà possibile rispondere al messaggio in arrivo cliccando sul testo della notifica.

Bisogna ricordare che la release mostrata da Winfuture.de non è definitiva e il funzionamento delle diverse feature potrebbe variare nelle versioni successive rilasciate da Microsoft agli addetti ai lavori.

La prima Windows Technical Preview pubblica è prevista entro la fine del mese di settembre, o nei primi giorni di ottobre, mentre la versione finale sarà commercializzata a 2015 inoltrato.
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sabato 13 settembre 2014

Internet of Things, automotive e rischi connessi

Ormai chissà quante volte, avrete sentito parlare di "Internet of Things": con il nostro smartphone possiamo controllare l'allarme di casa, con annessa videosorveglianza, il bucato della nostra lavatrice e perché no, anche la torna che avete infornato in mattinata.  


Tutte rose e fiori? Avrete considerato anche voi il fatto che, le connessioni e gli accessi ai vostri devices, sono esposte agli stessi rischi che correte con i vostri pc. 

Forse vi chiederete quale malintenzionato possa avere l'interesse a boicottare la cottura della vostra torta, però, è evidente che in caso di allarmi o dispositivi più sensibili, la nostra sicurezza è messa in discussione. Nell'ambito delle implementazioni sensibili, settore che peraltro sta prendendo sempre più piede praticamente in tutto il mondo, da sottolineare è l'esplosione del settore automotive.

Ecco perché, Kaspersky Lab e IAB (una delle principali aziende spagnole di marketing e digital media) hanno realizzato il Primo Studio Annuale delle Auto Connesse e sulle vulnerabilità dei sistemi IT delle auto. 

Quali sono i rischi, dal punto di vista della sicurezza dei servizi di comunicazioni e Internet, inclusi nella nuova generazione di vetture "connesse"?

La tecnologia nelle auto, evidentemente, non si limita più ad essere un aiuto per parcheggiare la vettura in modo sicuro; ora comprende l'accesso ai social network, e-mail, connettività degli smartphone, il calcolo del percorso, le app in-car, ecc. Queste tecnologie offrono grandi vantaggi per gli automobilisti, ma portano anche nuovi rischi per gli utenti di oggi. Ecco perché è essenziale analizzare i diversi vettori che potrebbero causare attacchi informatici, incidenti o manutenzione errata del veicolo.

Privacy, aggiornamenti e app per smartphone per queste vetture potrebbe essere trasformata in tre vettori di attacchi separati per i criminali informatici.

Le Auto Connesse possono dare libero accesso alle minacce che da tempo esistono nel mondo dei PC e degli smartphone. Ad esempio, i proprietari di auto connesse potrebbero scoprire che le loro password sono state rubate. Questo potrebbe far sì che venga rilevata la posizione del veicolo e che vengano aperte le portiere da remoto. I problemi di privacy sono cruciali e gli automobilisti oggi devono essere consapevoli dei nuovi rischi che semplicemente prima non esistevano

ha dichiarato Vicente Diaz, principal security researcher di Kaspersky Lab.

La proof of concept di Kaspersky Lab, è stata effettuata analizzando il sistema ConnectedDrive di BMW e sono stati rilevati diversi potenziali vettori di attacco:

Credenziali Rubate: Rubare le credenziali necessarie per accedere al sito web di BMW, con mezzi noti come phishing, keylogger o ingegneria sociale, può portare all'accesso non autorizzato di terzi parti alle informazioni degli utenti e quindi al veicolo stesso. Da qui è possibile installare una app mobile con le stesse credenziali e potenzialmente abilitare servizi remoti prima di aprire la macchina e portarla via.

Application Mobile: Attivando i servizi mobile di apertura a distanza, si crea in pratica un nuovo set di chiavi per l’auto. Se l’applicazione non è sicura, chi ruba il telefono potrebbe ottenere l’accesso al veicolo. Con un telefono rubato sarebbe possibile modificare il database delle applicazioni e bypassare qualsiasi autenticazione tramite PIN, rendendo più facile per un cyber-criminale attivare i servizi remoti.

Aggiornamenti: i driver Bluetooth vengono aggiornati scaricando un file dal sito BMW e installati attraverso una porta USB. Questo file non è crittografato o firmato, e include numerose informazioni sui sistemi interni in esecuzione sul veicolo. Questo potrebbe fornire a un potenziale aggressore l’accesso all’ambiente preso di mira e potrebbe anche essere modificato per eseguire codice dannoso.

Comunicazioni: Alcune funzioni comunicano con la SIM all’interno del veicolo tramite SMS. L’inserimento all’interno di questo canale di comunicazione permette di inviare istruzioni “false”, a seconda del livello di crittografia assicurato dall’operatore. Nel caso peggiore, un criminale potrebbe sostituire per esempio le comunicazioni di BMW con le sue proprie istruzioni e servizi.
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venerdì 12 settembre 2014

La Svizzera boccia Apple Watch

Poco prima della presentazione di Apple Watch, più o meno ironicamente, ci interrogavamo su come l'avrebbe accolto la patria dei produttori di orologi per antonomasia: la Svizzera.


Ora, qualche giorno dopo l'esordio, quando le carte in tavola già sono state girate, cosa ne penseranno gli svizzeri?

Tutto nacque dall'affermazione irriverente e un po' presuntuosa di Jony Ive, secondo la quale i produttori di orologi della Repubblica Elvetica, si sarebbero dovuti preoccupare per il lancio di Apple Watch. 

Chi semina vento, si sa, raccoglie tempesta e, il responso dei colossi degli orologi made in switzerland, non ha tardato ad arrivare.

Jean-Claude Biver, CEO del produttore francese di orologi di lusso LVMH, compagnia che cura marchi come Hublot, Tag Heuer e Zenith, non ha infatti mancato l'occasione per sottolineare come Apple abbia compiuto dei piccoli ma fatali errori disegnando il proprio smartwatch.

Questo orologio non ha sex appeal. È troppo femminile e assomiglia troppo a tutti gli altri smartwatch già sul mercato

sembra aver detto Biver in una intervista rilasciata al quotidiano tedesco Die Welt.

A essere onesti sembra essere stato disegnato da uno studente al suo primo trimestre

aggiunge poi Biver.

Il capo di LVMH ha sottolineato come la sua definizione di lusso non concordi per nulla con questo nuovo Apple Watch:

il lusso è qualcosa senza tempo, è raro e irradia prestigio

Biver non sembra inoltre essere stato l'unico a "sparlare" di Apple Watch; anche il CEO di Swatch Nick Hayek ha infatti commentato il lancio dicendo che, dopo aver visto Watch, nessuno all'interno della compagnia è poi così nervoso.

E' però vero che, lo stesso Steve Ballmer, allora CEO Microsoft, non si disse preoccupato in seguito all'annuncio del primo iPhone, ma si sarà dovuto sicuramente ricredere poco dopo, quando lo stesso iPhone è diventato il punto di riferimento per l'intero mercato smartphone. Anche se ora non è più lo standard maker che l'ha reso così popolare.

Per dare una risposta a tutti questi dubbi, però, dovremo attendere l'esito dei mercati.
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giovedì 11 settembre 2014

Intel Connected Wheelchair Project by Intel + Stephen Hawking

Nonostante Apple stia monopolizzando i canali massmediatici, altre realtà altrettanto ferventi stanno cambiando la storia.


Niente titoloni a caratteri cubitali sui giornali e nemmeno passaggi televisivi tartassanti. Fra queste realtà, la più propositiva ed eticamente coinvolgente sembra essere Intel.

Stephen Hawking, insieme al colosso dell'elettronica di Santa Clara hanno messo a punto un progetto che sta a cuore a moltissime persone, non ultimo il più grande fisico, matematico, cosmologo e astrofisico britannico, noto per i suoi studi sui buchi neri e l'origine dell'universo.

Come forse saprete, il blasonato fisico è affetto da una malattia degenerativa che la costringe su una sedia a rotelle.

A tal proposito, i laboratori di R&D Intel e lo scienziato inglese hanno da poco presentato un nuovo tipo di sedia a rotelle smart.

Questa sedie a rotelle è un vero tesoro in corso di creazione. E’ infatti in grado di captare i dati biometrici dell’utente e mostrarli su uno schermo tattile.

In pratica, misura ed esamina lo stato di salute della persona, ivi compresi la temperatura corporea, il ritmo cardiaco e la pressione arteriosa.

Immaginate le ricadute pratiche della rilevazioni continue di questo tipo di dati. Una funzionalità particolarmente utile per coloro che sono affetti da disabilità di tipo motorio.

La tecnologia destinata a persone disabili sarà il terreno di gioco ideale delle tecnologie del futuro

Ecco le parole di Hawking.


Apple, continua pure con i tuoi giocattoli, qui oggi si sta facendo la storia. Ancora una volta i telegiornali si concentrano sulla divulgazione di ciò che già si conosce abbondantemente, ignorando realtà fertili e sane come questa.
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mercoledì 10 settembre 2014

iPhone sei fa il bis: display da 4,7" e 5,5"

4" è la dimensione perfetta! Queste parole, che all'epoca suonarono alquanto spocchiose, almeno per quanti riguarda gli utenti Android e Windows Phone, ora sono ancor più ridicole.


Anche il capostipite di tutti gli smartphone, per come li conosciamo ora, ha dovuto cedere il passo all'intraprendenza della concorrenza. Non è più Apple a dettare lo standard, bensì si adatta alle strategie, già adottate da tempo da Samsung, HTC, Sony, Nokia e tutti gli altri produttori a seguire. 

Dopo 7 anni dall'esordio del primo esemplare di iPhone, il 2014 sembra rappresentare il primo vero punto di rottura, nella catena evolutiva. Dopo anni di lotta per imporre il proprio standard dimensionale, ieri sera sono state presentate le due versioni dello smartphone più famoso di sempre.

Insieme al neonato Apple Watch, infatti, sono stati presentati i nuovi modelli dello smartphone made in Cupertino: si chiamano  iPhone 6 e iPhone 6 Plus, e sono rispettivamente contraddistinti da un display da 4,7" e da 5,5" (diagonale).

Non solo il form factor cambia, anche la risoluzione passa dai 1136x640 pixel di iPhone 5S ai 1334x750 del nuovo iPhone 6, fino ad arrivare con il Plus alla Full HD (1920x1080, finalmente uno standard per Apple).


Il passaggio da una risoluzione all'altra avviene in maniera assolutamente trasparente per l'utente in ognuna delle tre risoluzioni disponibili sugli smartphone, partendo dagli attuali iPhone 5C e 5S, per arrivare progressivamente alla Full HD (Retina HD) di iPhone 6 Plus passando per iPhone 6. Il 6 Plus ha il 185%$ di pixel in più rispetto al 5S, mentre iPhone 6 da 4,7" il 38% in più rispetto all'attuale generazione. Sul fronte delle dimensioni, iPhone 6 è 6,8mm, mentre 6 Plus 7,1, pochi decimi di millimetri in meno rispetto al 5S (7,6mm).

L'interfaccia grafica di iPhone 6 Plus sarà un ibrido fra quella degli smartphone della Mela e quella di iPad, sfruttando alcune feature come la suddivisione in colonna di alcune applicazioni. iPhone 6 Plus sfrutta inoltre la visuale in landscape anche nella schermata Home, come su iPad.

La tastiera si impreziosisce, sul modello più grande, di alcune scorciatoie (per copiare e incollare) e di altri tasti accessori. Per usare il display con una sola mano, Apple ha introdotto una feature chiamata "reachability": toccando due volte il tasto Home, l'intera schermata si abbasserà in modo che potranno essere raggiunti facilmente le parti superiori.

All'interno dello smartphone abbiamo un processore Apple A8 dotato di due core logici, compatibile ancora una volta con set di istruzioni a 64bit. Caratteristiche che porteranno, secondo quanto diffuso nel corso dell'evento, ad un miglioramento delle prestazioni che si aggirerà intorno al 25%, mantenendo però inalterate le sue prestazioni anche dopo lunghi periodi operativi, a differenza di altre soluzioni del settore. A8 ha al suo interno 2 miliardi di transistor, stipati grazie ad un processo produttivo a 20nm.

È il 13% più piccolo di A7 ed è progettato per funzionare all'unisono con Metal, l'ambiente di programmazione grafica iper-ottimizzato di iOS 8.



Sul fronte dell'autonomia dovrebbero esserci buoni miglioramenti con il modello da 4,7", mentre sarà iPhone 6 Plus a godere dei vantaggi più sostenuti. A8 sarà accompagnato da M8, la nuova generazione del coprocessore di movimento. M8 sarà in grado di percepire differenze di altitudine e se si sta andando in bici o a piedi, mentre includerà anche un barometro.

Il SoC supporterà fino a 20 bande LTE contemporaneamente, più di ogni altro smartphone a detta di Apple, e sfrutterà le tecnologie di "carrier aggregation" per migliorare la velocità di download. Supportato anche il protocollo Wi-Fi 802.11ac e le chiamate Wi-Fi, che logicamente dovranno essere compatibili con il proprio operatore telefonico.

La fotocamera utilizzerà un nuovo sensore da 8 MP con pixel da 1,5µ con flash True Tone e obiettivo da f/2.2 di apertura di diaframma. Apple ha sviluppato un chip per l'elaborazione delle immagini sfruttando tecnologie proprietarie, che permettono una riduzione del rumore più efficace ed altre migliorie che approfondiremo in un secondo momento. Il rilevamento dei volti è più rapido, le panoramiche da 43MP, i video a 1080p a 30 o 60fps, mentre si arriva fino ad un massimo di 240fps per lo Slo-Mo. Solamente iPhone 6 Plus avrà uno stabilizzatore ottico delle immagini, mentre per il modello da 4,7" sarà digitale.


I cambiamenti più evidenti sono però nell'aspetto esteriore del dispositivo. Resta l'alluminio il materiale più utilizzato nella scocca ma cambiano le forme, molto più arrotondate e, ovviamente, le dimensioni, direttamente condizionate dalla misura dei display.

Il design richiama quello dei modelli precedenti ma offre comunque un buon grado di cambiamento, come del resto era lecito aspettarsi da un modello completamente nuovo. Ritroviamo le bande in plastica che prima caratterizzavano alcuni frammenti della cornice; inserti necessari a permettere una migliore ricezione da parte delle antenne che circondate da solo alluminio fornirebbero prestazioni sicuramente peggiori. Il logo posteriore è in acciaio inossidabile (niente Liquidmetal).






Nella parte frontale troviamo ancora il sensore di riconoscimento delle impronte digitali, sempre integrato nel tasto centrale di ritorno alla home. Ci saremmo aspettati forse una cornice meno ingombrante per quanto riguarda il display, a favore di dimensioni più contenute in relazione all'ampliamento del display.

Anche la disposizione dei tasti fisici è immutata con il tasto di accensione e spegnimento posizionato nella parte alta del terminale, jack per le cuffie e connettore lightining nella parte di cornice completamente opposta e tasti di controlli del volume e switch per la selezione delle modalità sul lato sinistro. Resta sul lato destro anche la slitta per l'inserimento della nano-SIM.

Il sistema operativo in dote è evidentemente iOS 8, già presentato in occasione della WWDC tenutasi lo scorso giugno.


La gamma di terminali Apple si estende, vantando così una scelta più variegata, ma sempre elitaria. Il Iniziamo da iPhone 5C, gratis sotto contratto di due anni in versione da 8GB; iPhone 5S, a partire da 99$ in contratto; iPhone 6 e iPhone 6 Plus che costeranno rispettivamente 199 e 299$ sotto contratto.

I due modelli saranno proposti in tre varianti, da 16, 64 e 128GB, ciascuna con un aumento di 100$ sul prezzo del versione precedente. Viene abbandonato, pertanto, il modello da 32GB, che lascia spazio a quello da 128GB. I nuovi dispositivi saranno disponibili a partire dal 19 settembre negli Stati Uniti, e possono essere preordinati a partire da questo venerdì.
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