venerdì 27 dicembre 2013

BTicino Concept Store Milano: la domotica a tutto tondo

"Il nuovo concept store attraverso un percorso di video emozionali e interattivi, introduce alla conoscenza e all'esperienza delle più innovative soluzioni BTicino nei luoghi dell'Abitare, del Vivere e del Lavorare."


Ecco l'invito di BTicino, il gruppo specializzato nelle apparecchiature elettriche in bassa tensione destinate agli spazi abitativi, di lavoro e di produzione, etc., facente parte del gruppo industriale francese Legrand.

Cos'ha di particolare questo spazio espositivo? Più che di uno showroom, si tratta di un vero e proprio percorso alla scoperta dei concept e delle proposte dell'azienda in tema di domotica e illuminazione. Il percorso, articolato su più ambienti, si apre con una zona di accoglienza, caratterizzata dalla presenza di luce ed elementi grafici, che conduce al cosiddetto "tunnel emozionale". Uno spazio, a tutt'altezza e a luce controllata, dove pareti dinamiche e piani di riflessione offrono, attraverso contenuti video interattivi e postazioni audio dedicate, una narrazione del mondo BTicino.

Il design della struttura è stato affidato a Ico Migliore e Mara Servetto, dello studio Migliore+Servetto Architetti Associati. In una breve intervista, hanno dichiarato:

abbiamo concepito lo spazio come un articolato strumento di esperienza capace di indurre nel visitatore nuove modalità di conoscenza e approfondimento dei prodotti, offrendo al cliente BTicino flessibilità di aggiornamento costante.

Su un lato del tunnel, il visitatore può interagire con i touch screen multimediali BTicino, attivando la riproduzione di video che si sviluppano su tutta la parete, dove una membrana mutevole si anima per raccontare i luoghi dell’Abitare, del Vivere e del Lavorare attraverso i più prestigiosi progetti realizzati da BTicino.

Sull'altro lato del tunnel, alcuni light box svelano, con accensioni successive, i prodotti delle più recenti collezioni proposte dall'azienda.

All'uscita del tunnel, l'area lounge domotica, realizzata con il contributo audio video di Loewe, composta da aree diverse, invita il visitatore alla conoscenza diretta dei prodotti e all'approfondimento tramite una sequenza di pannelli interattivi, che identificano i vari ambienti dell’abitazione, ricrea un ipotetico scenario domestico, che illustra l’ampia varietà di soluzioni tecnologiche ed estetiche BTicino.







Se ciò che avete visto poc'anzi ha generato in voi curiosità, non vi rimane che fare un salto per dare un'occhiata dal vivo ed immergermi nell'atmosfera della domotica BTicino.
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lunedì 23 dicembre 2013

Commissione Europea avvia i lavori: infrastrutture per le Reti 5G in uso dal 2020

La Commissione Europea ha ufficialmente dato vita alla 5GPPP, 5G Public-Private Partnership Association, con lo scopo di accelerare il lavoro attorno allo sviluppo delle reti cellulari di quinta generazione per la messa in opera dal 2020 in poi. 


L'attività segue le orme del 3GPP, il gruppo che si occupa di sviluppare le specifiche per le attuali reti LTE. Il 5GPP non sarà comunque l'unico gruppo a lavorare sulla definizione degli standard per la prossima generazione delle reti cellulari, ma facilmente diventerà uno dei più influenti.

Se guardiamo al passato, ad esempio, la Cina è riuscita a lavorare allo sviluppo di una variante della tecnologia LTE, dopo aver avuto scarso successo nella definizione di una versione alternativa alle reti 3G.
In precedenza nel corso dell'anno il precursore del nuovo gruppo 5GPPP ha pubblicato una prima bozza di definizione delle reti 5G. Alla bozza hanno lavorato un gruppo di 24 realtà tra carrier, produttori di sistemi e gruppi di ricerca. Alcatel-Lucent, Ericsson, France Telecom, Huawei, Intel, Nokia Solutions and Networks e Telecom Italia sono tra questi. Nella bozza si legge:

In dieci anni le telecomunicazioni e l'IT saranno integrati in una infrastruttura comune basata in maniera preponderante su hardware programmabile e general-purpose, che metterà a disposizione risorse per il trasporto, il routing, lo storage e l'esecuzione. Gli apparati di rete diventeranno apparati "computing equivalent" che raccolgono risorse programmabili basate su tecnologie di virtualizzazione. Queste reti integreranno risorse di storage e di computazione in un'infrastruttura convergente per orchestrare l'erogazione di servizi IT e di rete

La bozza delinea reti 5G in grado di mettere a disposizione una capacità 1000 volte superiore a quella delle reti del 2010 (il riferimento è presumibilmente alle reti 3G) con un consumo energetico del 10% per servizio di rete. La bozza raccomanda l'impiego delle emergenti tecniche di software-defined networking e di network-function virtualization allo scopo di allestire nuovi servizi in pochi minuti invece che in ore.

Werner Mohr, presidente dell'associazione, ha commentato:

La formazione ufficiale del 5GPPP è una pietra miliare in direzione di un ampio consenso del settore su casi d'uso, requisiti e tecnologie per il 5G. LTE e la sua continua evoluzione saranno sufficienti fino alla fine del decennio. Dopo il 2020 sarà necessaria una nuova generazione di tecnologie in grado di rispondere alle domande del mercato.
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sabato 21 dicembre 2013

A breve uno standard unificato per i caricabatterie dei vostri notebook

Si rincorrono le voci di un caricatore universale per ogni tipo di notebook a partire dall'anno prossimo, sebbene rimangano ancora oscure le specifiche e le scelte che saranno adottate. 


Fino ad ora, cosa ne sappiamo? Pare che l'International Electrotechnical Commission sia intenzionata a fare sul serio per mettere un po' di ordine nel caos provocato dal boom digitale in termini di standard e interpretazioni proprietarie.

Vi ricordate il caso Nokia? Svariati modelli di cellulari, svariati caricabatterie. Questo, a lungo andare, ha portato al problema dello spreco legato alla rottamazione di apparecchiature obsolete ma perfettamente funzionanti, motivo per cui lo stesso ente ha proposto uno standard unificato per la carica dei moderni telefoni portatili a mezzo di connettore micro-USB, recepito dalla quasi totalità del mercato con l'eccezione di Apple.

Ebbene, il prossimo passo sarà quello di trovare uno standard che possa ripetere il successo dell'iniziativa anche per quanto riguarda i PC portatili, anche se la questione appare più complicata. Il nuovo standard infatti dovrà adattarsi ad ogni design, senza costituire un vincolo, oltre a cercare la quadra in termini di alimentazione. Come segnala TechReport il problema è reale, facilmente verificabile in presenza di diversi PC portatili anche della stessa marca: sono diverse le dimensioni, la fase, il connettore e altro ancora.

I più ottimisti ipotizzano la finalizzazione delle specifiche già nell'anno a venire, anche se occorrerà del tempo affinché le aziende possano adattarsi allo standard, sempre che vi sarà sufficiente convinzione per farlo. Il tentativo rimane comunque apprezzabile nelle intenzioni, e cercheremo di saperne di più nel corso del CES di Las Vegas, direttamente dagli ingegneri presenti nei vari stand.
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venerdì 20 dicembre 2013

Ricercatori mostrano come attivare la webcam ad insaputa dell'utente. Sotto accusa MacBook e iMac ma non solo

Già da qualche giorno, circola in rete la notizia secondo la quale, è possibile attivare la webcam di un qualsiasi utente ad insaputa di quest'ultimo. Oggi cercheremo di capirne di più.


La Johns Hopkins University ha dimostrato come attivare da remoto la webcam di un MacBook Pro senza che venga attivato il LED di notifica. Il medesimo trucco, però, può essere esteso a qualsiasi notebook.

Qualcuno di voi si chiederà come sia stato possibile riscontrare l'anomalia, data la premessa secondo cui il led di segnalazione di attivazione, in caso di attacco hacker, verrebbe inibito. E qui ha inizio la storia.

Tutto ha inizio quando Cassidy Wolf, Miss Teen USA, riceve nella sua casella di posta delle foto che la ritraggono nuda, scattate a sua insaputa a distanza di diversi mesi, che sembrano apparentemente realizzate con la webcam del suo computer portatile. Il colpevole, un vecchio compagno di classe chiamato Jared Abrahams, viene in seguito identificato e arrestato dalla FBI.

L'agenzia investigativa federale aveva trovato un software nel computer di Abrahams che gli permetteva di spiare da remoto Cassidy Wolf e molte altre donne. Interrogate, le stesse non avevano mai identificato l'accensione della webcam tramite LED di stato, lasciando irrisolta una delle questioni forse più interessanti dell'intero caso "sextortion".


Molti notebook, infatti, integrano nel modulo webcam una funzione decisamente importante dal punto di vista della privacy: un indicatore luminoso che avverte l'utente dell'avvio della registrazione delle immagini. Si è sempre pensato che i dispositivi fossero prodotti in modo tale che l'utente fosse sempre in grado di percepire, tramite il LED di stato, l'avvio della registrazione dei fotogrammi.

La prima smentita arriva dalla John Hopkins University che ha dimostrato come sia possibile estorcere immagini attraverso la webcam di un computer portatile senza che la vittima possa rendersene conto in alcun modo. La ricerca si è sviluppata intorno a MacBook e iMac venduti prima del 2008, ma gli autori hanno assicurato che metodi simili potrebbero essere utilizzati con efficacia anche su modelli più moderni, anche di altri produttori.

Stephen Checkoway e Matthew Brocker hanno mostrato come aggirare le protezioni che impediscono alla webcam di attivarsi senza che venga conseguentemente acceso il LED di stato. Questo è possibile riprogrammando il chip all'interno della fotocamera e il procedimento è stato spiegato in un documento chiamato "iSeeYou: Disabling the MacBook Webcam Indicator LED", fornendo anche un metodo per inibire la possibilità dell'hack ai possessori di MacBook venduti prima del 2008.

Secondo i ricercatori, attraverso tale metodo è possibile spiare dalle webcam degli iMac G5, ma anche tutti i prodotti Apple venduti fino al 2008, fra cui iMac basati su processore Intel, MacBooke MacBook Pro. Gli stessi autori specificano che, sebbene l'attacco specificato nel documento sia mirato a questi sistemi, potrebbe essere modificato facilmente per essere utilizzato su altri dispositivi di altri produttori.

Il software utilizzato è un RAT, Remote Administration Tool, ovvero uno strumento nato per scopi innocui (ad esempio un insegnante potrebbe gestire i singoli computer degli studenti da un solo terminale), ma che potrebbe essere utilizzato anche con finalità illecite.

Ora, la parte che più interesserà ai lettori, o così vogliamo sperare. Come potersi tutelare e come è possibile prevenire tali attacchi? Il metodo migliore lo ha suggerito Charlie Miller, esperto di sicurezza, ed è hardware:

La cosa migliore che puoi fare per proteggerti è mettere del nastro adesivo sulla fotocamera.

Apple è stata contattata sull'argomento a partire dal 16 luglio, ma gli stessi autori informano che la società si è più volte rifiutata di rispondere. Pensiamo che gli utenti Mac abbiano diritto a ricevere uno straccio di risposta, non vi pare?

Per onor di cronaca, riportiamo il video che illustra in modo visivo quanto riportato nel documento di cui sopra, ovverosia "iSeeYou: Disabling the MacBook Webcam Indicator LED":

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giovedì 19 dicembre 2013

L'evoluzione degli investimenti dei colossi dell'information technology

Se finora lo strapotere di due colossi di internet come Facebook e Google si è limitato al mondo virtuale, le cose stanno per cambiare.


Se fino a questo momento queste società si sono concentrate sui servizi, ora la tendenza sembra quella di orientare i propri investimenti sulle infrastrutture che ne permettono il regolare svolgimento. In sostanza, ciò che si sta cercando di fare è rendere sempre più indipendenti i colossi dell'informatica, accrescendo sempre più la loro posizione strategica, nonché il loro potere.

Ad avallare quest'ipotesi, arriva puntualmente un articolo del Wall Street Journal, secondo cui, le principali aziende web come le due citate in precedenza ma anche Amazon e Microsoft hanno lentamente acquistato porzioni significative dell'infrastruttura Internet. Ovviamente, questo rende le aziende di telecomunicazioni, che tradizionalmente controllano i cavi, molto nervose.

Google, per esempio, ha al momento più di 160.000 km di fibra ottica in tutto il mondo. Facebook ha appena completato l'installazione di una rete ad alta capacità in tutta Europa, che collega la rete con il suo enorme data center nella Svezia artica. Quest'ultimo ha anche investito milioni di dollari per aiutare la posa di 9500 km di cavi in ​​tutto il Pacifico.

Nel frattempo, la spesa per le infrastrutture di Amazon, che non fa eccezione,  è in crescita del 44%, (di $ 2,6 miliardi). Bezos ha acquistato diverse reti, così come Microsoft che ha costruito e investito nei cavi sottomarini.

In passato, le grandi aziende di telecomunicazioni erano libere di fissare i prezzi, e se i costi di banda sono in costante diminuzione, non vi è alcuna garanzia che questa tendenza continuerà nel futuro. Insomma le grandi aziende IT cercano di controllare il loro destino, e forse non solo probabilmente, dato che senza i milioni di utenti che usufruiscono di tali servizi, non esisterebbero queste aziende.

Quale potrà essere l'incidenza sui poveri utenti? Evidentemente questi colossi hanno tutto l'interesse nel far usare i propri servizi agli utenti, in qualche modo però, dovranno ammortizzare questi ingentissimi investimenti. Quindi si tratterebbe di una garanzia di qualità garantita e di manutenzione, probabilmente al miglior prezzo possibile, eppure qualche dubbio rimane. Queste le previsioni nel breve termine, ma nel futuro meno prossimo? Nei decenni a venire, è difficile fare previsioni, sta di fatto che tutto quel potere nelle mani di poche persone, suscita non poche paure.
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mercoledì 18 dicembre 2013

Web Tax: ieri e oggi

Questo tema corre sul filo di due macro-argomenti che infiammano gli animi degli italiani: si tratta appunto dii tecnologia e politica: parliamo di Web Tax. 


Anche il neo-segretario del Pd, Matteo Renzi, in merito alla prima versione dell'emendamento approvato in commissione alla Camera nella serata di Venerdì, durante il confronto via twitter con gli elettori, si è espresso a proposito.

La commissione Bilancio della Camera ha nella notte dato via libera definitivo alla legge di stabilità, attesa ora al vaglio dell'aula nella quale verrà esaminata a partire dal pomeriggio per il voto di approvazione finale. La formulazione dei giorni scorsi, a cui si alludeva ad inizio post, è stata riformulata tenendo conto delle varie critiche emerse.
Nello specifico, questo quanto recita l'emendamento all'articolo 17-bis, prima della revisione:

  1. I soggetti passivi che intendano acquistare servizi online, sia come commercio elettronico diretto che indiretto, anche attraverso centri media e operatori terzi, sono obbligati ad acquistarli da soggetti titolari di una partita IVA italiana.
  2. Gli spazi pubblicitari online e i link sponsorizzati che appaiono nelle pagine dei risultati dei motori di ricerca (altrimenti detti servizi di search advertising), visualizzabili sul territorio italiano durante la visita di un sito o la fruizione di un servizio online attraverso rete fissa o rete e dispositivi mobile, devono essere acquistati esclusivamente attraverso soggetti (editori, concessionarie pubblicitarie, motori di ricerca o altro operatore pubblicitario) titolari di partita IVA italiana. La disposizione si applica anche nel caso in cui l'operazione di compravendita sia stata effettuata mediante centri media, operatori terzi e soggetti inserzionisti.
  3. Il regolamento finanziario, ovvero il pagamento, degli acquisti di servizi e campagne pubblicitarie online deve essere effettuato dal soggetto che ha acquistato servizi o campagne pubblicitarie online esclusivamente tramite lo strumento del bonifico bancario o postale, ovvero con altri strumenti di pagamento idonei a consentire la piena tracciabilità delle operazioni ed a veicolare la partita IVA del beneficiario.

Questa norma obbligava versione tutti i soggetti che operano nel settore del commercio elettronico diretto o indiretto ad utilizzare una partita IVA italiana; stesso obbligo era previsto per coloro che operano nel settore della pubblicità via web.

La nuova formulazione richiede partita IVA nazionale solo per le transazioni pubblicitarie online ma abbandona l'obbligo per coloro che utilizzano canali di commercio elettronico per la vendita ad aziende italiane. Rimane ovviamente aperta la questione di come poter procedere ad una corretta tassazione delle vendite di beni acquistati da aziende e professionisti italiani via commercio elettronico, con venditori aziende multinazionali che sono presenti con filiali in Europa ma non vendono direttamente con partita IVA italiana.

Si tratta, come ampiamente discusso in questi giorni, di una questione importante in quanto mira ad evitare una forma di "elusione fiscale legalizzata" che utilizzando norme e leggi in vigore, quindi operando formalmente nella piena legalità, crea un danno diretto all'erario che non può beneficiare ai fini fiscali dei volumi di vendite e di ricavi generati da transazioni online con aziende nazionali.

Una decisione in questa direzione è attesa a livello comunitario, visto che assieme all'Italia sono molti altri gli stati europei che si trovano ad affrontare questa problematica. Ipotizzabile quindi che nel corso del prossimo anno possa venir data una risposta diretta e per quanto possibile univocamente applicabile in ogni stato dell'Unione Europea.
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martedì 17 dicembre 2013

Nervous Systems: la nuova frontiera delle stampe 3D (oggetti flessibili)

Nonostante le stampanti 3D non siano più così slegate dall'uso domestico, soprattutto visto il calo di prezzi, vi sono alcune tipologie di oggetti che ancora possono essere stampati solamente dai professionisti.


Tra di essi gli oggetti tridimensionali flessibili sono quelli più importanti: si tratta di oggetti tecnicamente realizzabili con le tecnologie attuali, ma non alla portata della stampa tridimensionale domestica.

Nervous System, uno studio di design generativo, sta sviluppando una nuova applicazione che potrebbe presto cambiare le carte in tavola. Kinematics, questo il nome dell'applicazione, consente a chiunque in possesso di una stampante 3D di creare prodotti flessibili. 


Si parte dalla bozza dell'aspetto di un oggetto tridimensionale, che l'applicazione provvede a trasformare in una composizione di centinaia o migliaia di triangoli incernierati tra loro. Se l'oggetto ha dimensioni maggiori della stampante 3D stessa, l'applicazione provvede a comprimerlo (lo "accartoccia" come fosse una pallina di carta) in maniera tale che possa essere stampato in una sola volta e da un unico pezzo di materiale all'interno della stampante che si ha a disposizione.

L'utente ha la possibilità di personalizzare l'oggetto come meglio preferisce: oltre a modificarne la forma e le dimensioni, avrà la possibilità di decidere la densità dei triangoli, che ovviamente avrà una diretta conseguenza sul grado di flessibilità dell'oggetto finito.


Attualmente il sistema offre la possibilità di realizzare piccoli oggetti come bracciali, anelli, orecchini e girocolli, ma Nervous Systems sta lavorando per poter offrire la possibilità di progettare oggetti più grandi e complessi, come ad esempio gli abiti, che possono essere realizzati su misura se si abbina il sistema di stampa ad una tecnologia di scansione tridimensionale.
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lunedì 16 dicembre 2013

Sony: ecco la chiavetta USB 2 in 1

I sistemi USB sono ormai entrati in modo prepotente nelle nostre vite. Prima per archiviare dati da trasportare da un pc all'altro, poi per caricarci film da vedere sul proprio sistema home theatre con i propri amici. 


L'arrivo dei sistemi wireless e dei sistemi di condivisione documenti come Dropbox hanno bypassato i limiti della posta elettronica convenzionale, che era stato viatico per la diffusione delle penne USB.

Quali frontiere d'applicazione potrà mai superare lo standard USB? Sony prova a dare la sua interpretazione, presentando un nuovo tipo di chiavetta USB 2 in 1.

Il nuovo modello presentato da Sony è in grado di connettersi a un computer e su dispositivi Android mobili attraverso un adattatore micro-USB. L'obiettivo è quello di facilitare lo scambio di dati tra diversi devices: smartphone, tablet o PC.

La chiave è prodotta dalla Sony e, come tutte le chiavi USB, è utile per la memorizzazione dei dati, ma ha anche la funzione di garantire il trasferimento dei dati tra diversi mezzi dotati di porte di tipo differente. Sarà commercializzata a partire da gennaio 2014, e potrà essere utilizzata anche con un'applicazione per velocizzare il passaggio di dati dal Play Store di Google.

Sony presenterà tre diversi modelli di chiave con una capacità di archiviazione rispettivamente di 8 GB, 16 GB o 32 GB, a prezzi che variano tra i 19,99 e i 62,99 dollari.
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sabato 14 dicembre 2013

ARM acquisisce Geomerics, software house responsabile dell'illuminazione globale di Battlefield e altri giochi EA

Giovedì vi avevamo resi partecipi della querelle intercorsa tra Electronic Arts, casa distributrice di Battlefield
4, e il risentimento degli investitori che si sono sentiti traditi da alcune dichiarazioni rilasciate in fase di realizzazione.


Oggi un'altra notizia coinvolge lo sparatutto in prima persona targato EA, ma ha un taglio decisamente più propositivo: ARM, infatti, ha acquisito Geomerics, la software house responsabile del middleware Enlighten, ovvero della tecnologia che gestisce le illuminazioni globali in tempo reale, tecnologia implementata sul videogames di EA.

La compagnia che si occupa di sviluppo di processori ARM si espande nel mondo della tecnologia grafica hardcore con l'acquisizione della predetta Geomerics.

ARM, come già saprete, è specializzata nella produzione di processori per sistemi portatili e sistemi embedded e, con l'aumentare dell'importanza della grafica nei giochi mobile, intende con questa mossa avvelersi della tecnologia Geomerics per creare prodotti ancora più competitivi. I termini dell'accordo tra ARM e Geomerics non sono stati resi noti.

La tecnologia utilizzata è oggi presente in tanti videogiochi dalla grafica all'avanguardia, non solo nell'ultimo Battlefield, e nel predecessore, ma anche in altri titoli blasonati come Need for Speed Rivals, Eve Online e Medal of Honor: Warfighter. Enlighten, infatti, è un elemento fondamentale della tecnologia Frostbite, di proprietà di Electronic Arts, ma quest'ultima ha comunque approvato l'accordo con ARM.

Enlighten ha aiutato EA a raggiungere nuovi livelli di realismo e di esperienza di gameplay in titoli popolari come quelli della serie Battlefield [...] Siamo contenti dell'interesse che mostra ARM nello sviluppo della grafica per le principali piattaforme di gioco.

ecco le parole di Carl Almgren, Head of Development, Frostbite Game Engine.




Geomerics sarà una sussidiaria di ARM e rimarrà indipendente. Il suo impegno all'interno della tecnologia Frosbite dovrebbe rimanere immutato.
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venerdì 13 dicembre 2013

L'Agicom reinventa il regolamento sul copyright. Fioccheranno i ricorsi al TAR.

L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha approvato il nuovo regolamento sul copyright. Ciò ha suscitato non poche polemiche.


Il nuovo provvedimento sul diritto d’autore entrerà in vigore il prossimo 31 marzo 2014 e già fioccano le minacce di ricorso al TAR.

Qual è il motivo di tale polemica? Dalla prossima primavera chi è titolare del diritto d'autore potrà aprire una procedura per ottenere il sequestro di un sito accusato di violazione di copyright, il tutto senza passare dalla magistratura. Secondo l'Agcom, l'attuazione di tale regolamento, metterebbe nel mirino le violazioni di massa e non penalizzerebbe gli utenti finali.

Sempre secondo quanto dichiarato dall'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, infatti, l'Authority

ha ritenuto proprio dovere contribuire all'azione di contrasto svolta dai pubblici poteri nei confronti della pirateria digitale. Il provvedimento assegna pertanto carattere prioritario alla lotta contro le violazioni massive e non riguarda gli utenti finali, per cui non incide in alcun modo sulla libertà della rete.

Il regolamento promette

pieno rispetto del principio del contraddittorio. Per avviarlo, è richiesta la presentazione di un’istanza da parte del titolare del diritto. Pertanto, l’Autorità non agirà d’ufficio, il che esclude che i provider siano chiamati a svolgere un'attività di monitoraggio della rete.

Ma qui i provider dissentono: i Provider temono che la Delibera non sia affatto chiara su questo punto controverso. Il nuovo regolamento ha riscosso il plauso di Confindustria Cultura. Il presidente Marco Polillo ha dichiarato:

La consideriamo una vittoria epocale della cultura italiana contro i pirati e chi li sostiene.

Le critiche non si sprecano e riguardano soprattutto l'illegittimità della proposta dell'Agcom, che peraltro, essendo un authority indipendente, non dovrebbe avere la facoltà e il potere di regolamentare in via amministrativa reati ed illeciti previsti dai codici civili e penali. Agendo così, bypasserebbe il Parlamento italiano, a cui spetta il compito di legiferare.

Questa nuova revisione, farà venire meno il fondamento sui cui poggiava le basi fino a questo momento, ovvero lo scopo di lucro. In sostanza, i fini di lucro della violazione del copyright non saranno più una condizione indispensabile all’avvio della procedura di blocco del sito internet. Inoltre l'Agcom chiederà la segnalazione all'autorità giudiziaria dei provider che non applicheranno la rimozione dei contenuti protetti dal copyright senza autorizzazione, con l'eventuale pagamento di multe fino a 250 mila euro.

Dopo la notifica dell'ordine di rimozione del contenuto, il presunto responsabile della violazione ha i tempi contati: appena 72 ore di tempo per rimuoverlo o approntare una difesa. A mediare è la direzione servizi media dell'Autorità, l'organismo collegiale che funzionerà da tribunale del copyright nazionale.

Come è già stato detto all'inizio del post, non tutti sono pronti a chinare il capo di fronte a una decisione così poco democratica. A tal proposito, molti operatori del settore hanno hanno annunciato un ricorso in massa al TAR.

Se prima ci hanno regalato la libertà di navigare in lungo e in largo con qualsivoglia individuo a qualsiasi latitudine da noi, ci hanno illuso di poter comunicare senza barriere, ora, sempre meno subdolamente, ci stanno manipolando e rinchiudendo nella dimora scintillante che si hanno costruito attorno.

Catastrofismo o no, questo è l'ennesimo step verso un imbrigliamento della comunicazione.
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giovedì 12 dicembre 2013

EA sotto accusa per il caso Battlefield 4

Battlefield  4 ha suscitato, sin dal suo esordio, grande scalpore. Questa volta, però, non si tratta solamente di passione per gli sparatutto in prima persona. 


La scia lasciata dal Videogames di EA Games ha lasciato anche qualche "alone noire". Lo studio legale di Atlanta, Holzer Holzer & Fistel LLC, partendo dalle dichiarazioni rilasciate tra il 24 luglio e il 4 dicembre 2013 di EA, sullo sviluppo e la vendita di Battlefield 4 e sull'impatto che il gioco avrebbe avuto sul fatturato di EA, si è fatto portavoce del malumore degli investitori.

Lo studio legale ha altresì incentivato la class action, contattando tutti coloro che hanno investito in azioni del gruppo in quel lasso di tempo e che hanno registrato delle perdite.

Come riportato nei giorni scorsi, infatti, EA ha sospeso lo sviluppo delle prossime espansioni di Battlefield 4 proprio per concentrarsi sui problemi attuali del multiplayer del gioco. Battlefield 4 ha sofferto di varie criticità sin dal lancio, come instabilità dei server di gioco, lag, salvataggi corrotti, perdita di XP, crash e altro ancora.

Microsoft ha intanto iniziato a rimborsare gli utenti infuriati che si erano iscritti al Battlefield 4 Premium, il programma di aggiornamento che allo stato delle cose risulterebbe sospeso. Non è chiaro se Sony applicherà una politica simile nel caso della versione PS4 del gioco.




Inoltre, DICE ha appena rilasciato un corposo aggiornamento da 600 MB per mettere a posto alcuni di questi difetti nella versione PS4 del gioco, e patch per la controparte PC vengono rilasciate ormai con una cadenza serratissima.

Holzer & Fistel LLC è la stessa società che aveva investigato sul caso uDraw, quando si pensava che THQ avesse esposto in maniera fin troppo positiva il suo nuovo progetto agli investitori, senza poi raggiungere i risultati commerciali preventivati.

THQ era accusata di aver fatto dichiarazioni "false e fuorvianti" sul gaming tablet da lei lanciato nel febbraio del 2012. uDraw, infatti, lasciò THQ con circa 1,2 milioni di unità invendute, con un conseguente deficit fatturato di circa 100 milioni di dollari che portò velocemente al fallimento del gruppo.
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mercoledì 11 dicembre 2013

Valkyrie: il super robot della NASA

Il nome Valchiria (in inglese Valkyrie), ai più ricorderà il personaggio della mitologia nordica: vergine divina che presiede alle sorti delle battaglia e ha la facoltà di scegliere i destinati a morire accompagnandoli poi nel Walhalla.


Valkyrie è anche il nome di una località dal clima davvero rigido (-93°C), ma soprattutto, è il nome identificativo di un progetto della NASA, nella fattispecie un robot a cui l'agenzia spaziale statunitense sta lavorando presso il Johnson Space Center (secondo Businessinsider).

L'umanoide è alto 180 cm, pesa 124 kg circa ed è stato costruito per intervenire in caso di disastri. Le fattezze sono quelle di una donna giunonica, ecco spiegato il motivo della scelta del nome.

Le braccia sono intercambiabili e le gambe sono progettate per camminare anche su piani dissestati. E' equipaggiato di fotocamere sulla testa, sul corpo, sugli avambracci, le ginocchia e sui piedi, per non parlare delle unità LIDAR e sonar. Anche se adesso opera telecomandato, l'obiettivo finale è di renderlo più autonomo possibile. 


Valkyrie è alimentato completamente a batterie e può andare in giro senza essere collegato a nulla. Significa che potrebbe camminare anche in mezzo alle rovine di un terremoto in cerca dei sopravvissuti. 

Con tutte le funzioni e le capacità che ha, è difficile credere che Valkyrie sia in lavorazione da solo un anno. 

I tecnici che lo hanno realizzato, hanno lavorato senza sosta per realizzare quello che il team leader del centro Nicolaus Radford ha definito "il robot supereroe". E' ancora presto per vederlo davvero in azione mentre soccorre le vittime di qualche disastro, intanto ci possiamo accontentare del video dimostrativo.


Valkyrie presto parteciperà al concorso della Darpa (Defense Advanced Research Projects Agency), agenzia governativa del dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, per la ricerca avanzata di nuove tecnologie per uso militare, per il "miglior robot al mondo", dove sono in palio 2 milioni di dollari.

17 le squadre che parteciperanno al concorso, in programma all'Homestead-Miami Speedway, un autodromo a sud di Miami, il 20 e 21 dicembre.

Qualcuno paventa la possibilità di un intento bellico nei piani della NASA, che punterebbe ad un "ufficio di collocamento" per soldati-robot, pur dichiarando un intento pacifico, atto alla salvaguardia degli esseri umani nel caso di disastri naturali. Spostare macerie, costruzione, sollevamento, fissaggio e trasporto materiali vari, ecco quali sarebbero le mansioni affidate a Valchiria; le stesse applicazioni sul quale verranno misurate durante la rassegna.

I presupposti sono questi, eppure il destino di Valchiria sembra ben più ambizioso: oltre a queste mansioni operative, gli scienziati della NASA hanno annunciato di voler creare un super-robt capace di accompagnare gli astronauti nello spazio.
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martedì 10 dicembre 2013

Account Microsoft più sicuri, grazie alle nuove opzioni per la sicurezza

Microsoft non ha ancora chiare le sue intenzioni a proposito del destino del suo sistemo operativo, infatti, come pubblicato sulla nostra pagina twitter, il colosso di Redmond, starebbe riprogettando l'interfaccia del proprio OS.


Non è ancora ufficiale ma voci diffuse in rete, parlano di un'inversione di marcia. Il ModernUI attualmente in uso, è stato bacino di innumerevoli lamentele da parte degli utenti. Si paventa anche la possibilità di un ritorno al famoso menù start.    

Oggi, però, vorremmo occuparci della privacy e di come Microsoft stia affrontando di petto l'argomento, con l'intensificazione delle proprie difese. Entro pochi giorni, la società fondata da Bill Gates, introdurrà importanti novità relative alle impostazioni di sicurezza dei Microsoft Account.

Come riportato sul blog ufficiale, si tratta di evoluzioni e di ottimizzazioni delle funzionalità attuali e più in particolare dell'opzione Two-step Verification, introdotta la scorso mese di ottobre e che ha già portato i primi frutti. Infatti, da Redmond confermano che gli account protetti con tale sistema sono meno coinvolti in problemi di accessi illeciti.

Con Two-step Verification si è introdotto un doppio livello di sicurezza: oltre alle credenziali di accesso tipiche di un accout, user e password, si introduce un codice di verifica inviato via SMS o a uno specifico indirizzo email. In questo modo si ha una protezione dell'account più forte, realizzata con l'utilizzo di più canali di comunicazione con l'utente.


La sicurezza si basa di fatto sull'improbabilità che un malintenzionato possa entrare in possesso di user, password e telefono dell'utente. Può però accadere che sia il legittimo proprietario a doversi scontrare con l'articolato meccanismo di protezione dell'account, con la conseguente impossibilità di accedere ai servizi Outlook.com, SkyDrive, Xbox, al PC Windows o al telefono con Windows Phone. Per ovviare a questa non comune situazione è possibile ricevere un particolare codice di sblocco attraverso il quale l'utente legittimo potrà ritornare in possesso dei propri dati, riaggiornando quanto prima le opzioni di sicurezza.

L'account Microsoft è oggi utilizzato per l'accesso a svariati servizi e differenti tipologie di dispositivo, ragion per cui le modalità di notifica devono offrire all'utente sufficienti garanzie in termini di flessibilità e personalizzazione. Tra le prossime novità Microsoft permetterà di definire più account email e più numeri telefonici sui quali veicolare le notifiche, quindi starà all'utente mettere in atto le opportune configurazioni a lui più congeniali.


C'è poi un ultimo elemento fondamentale sul quale Microsoft è intervenuta in modo significativo: in futuro le azioni compiute dall'utente utilizzando il proprio Microsoft Account verranno puntualmente tracciate, come anche i tentativi di accesso non andati a buon fine. Viene anche indicata l'area geografica da cui si è effettuato l'accesso in modo tale che eventuali anomalie siano ancor più evidenti.


Per segnalare eventuali accessi illeciti o azioni non compiute dall'utente stesso, nel pannello riassuntivo delle attività di ogni account verrà inserito un esplicito pulsante denominato "This wasn't me" attraverso il quale si verrà guidati fra le possibili azioni di contrasto e di miglioramento in merito alla sicurezza del proprio account.

Questi nuovi dettagli e parametri di sicurezza meritano sempre più attenzione, infatti il Microsoft Account è oggi utilizzato in modo assai pervasivo: con Windows 8 tali credenziali di accesso permettono il login al PC, avviano la sincronizzazione di SkyDrive, e gestiscono l'invio di messaggi attraverso Skype e molto altro ancora. Per tutti questi motivi diviene importante prestare attenzione a queste novità proposte da Microsoft.
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lunedì 9 dicembre 2013

Anche Saleen Automotive è pronta per la rivoluzione elettrica dell'auto

I lanci dei nuovi prodotti si giocano di solito a colpi di grosse operazioni di marketing. Ormai i grandi marchi sembrano essersi date al gioco d’azzardo applicato ai lanci.


Il mercato dell'auto non fa eccezione. Saleen Automotive sta cercando fin da adesso di creare un clima di attesa attorno alla sua futura auto elettrica.

Forse il nome può non dirvi granché, eppure Saleen Automotive è uno dei grandi nomi del settore automobilistico: l'azienda collabora infatti con i marchi più prestigiosi sopratutto nella progettazione finalizzata al miglioramento del design e delle prestazioni dei modelli più sportivi.

La sua fama è cresciuta rapidamente e ha anche influenzato le strategie di sviluppo di altri prestigiosi marchi come Mustang.

Oggi, Steve Saleen, fondatore dell'azienda e CEO, ha presentato il concept di una nuova auto elettrica. Il modello sarà svelato ufficialmente soltanto nei primi mesi del 2014 e dovrebbe in ogni caso rappresentare qualcosa di veramente innovativo, sia in termini di progettazione meccanica "totalmente diverso da ciò che si produce attualmente", una vettura talmente rivoluzionaria da gettare una nuova luce sul mondo dei veicoli elettrici. 

Ecco un resoconto del comunicato stampa:

Ci rendiamo conto di come le automobili elettriche non rappresentino più un trend od una moda passeggera. Abbiamo intenzione di entrare in questo mercato con una vettura innovativa, che offra lo stile e la cura del dettaglio tipica di tutte le Saleen. La rapida diffusione di nuove tecnologie rende puntuale il nostro ingresso sul mercato. Non posso al momento rivelare ulteriori particolari, ma tengo a precisare che la nostra vettura sarà differente rispetto a qualsiasi altra automobile elettrica oggi in commercio. Sarà rivoluzionaria tanto nell’estetica quanto nella meccanica. 

I tecnici del marchio californiano stanno al momento lavorando ad un prototipo, con il quale Saleen esprimerà i contenuti di una vettura a suo modo storica. La società californiana ha sempre incarnato l'immagine più radicale e pura dell'automobilismo statunitense, dedicandosi prima alle corse ed al tuning di vetture in commercio e poi alla realizzazione di un'auto straordinaria come la S7.


Quest’ultima venne lanciata nel 2000 e vanta prestazioni ancora oggi sbalorditive: lo 0-96 km/h veniva infatti portato a termine in 3.3 secondi, mentre il V8 Ford da 7 litri e 575 CV garantiva una velocità massima di 320 km/h.

Insomma, un annuncio dalle aspirazioni veramente ambiziose. Anche se il post esula un po' dal tema centrale del nostro blog, ci sembrava opportuno sottolineare, come anche le case automobilistiche votate alle corse, stiano volgendo le proprie attenzione al mondo dell'alimentazione elettrica.

I puristi storceranno il naso, eppure il futuro dovrà per forza essere più "green" e il continuo aumento del costo del carburante canonico, costringerà i mercati a volgere lo sguardo altrove. Evidentemente la rivoluzione è iniziata.
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venerdì 6 dicembre 2013

Ardica e le sue batterie fuel-cell a derivazione militare (le aspettiamo al varco)

Già in passato abbiamo affrontato il tema delle batterie e di come siano fondamentali nell'implementazione della tecnologia applicata alla vita quotidiana. 


Basta pensare ad una giornata tipo: smartphone, notebook, tablet, rasoio, ecc. Per gli avanguardisti, non dimentichiamo le automobili elettriche. Questi sono solo alcuni dei devices che accompagnano le nostre giornate. In un mondo ideale, le batterie dovrebbero andare di pari passo con l'evoluzione dei nostri "amici energivori", eppure allo stato dei fatti, non possiamo prescindere dai "dannatissimi" cavi di alimentazione, così utili ma, davvero così poco pratici.

Anche Ardica, startup con sede a San Francisco, prova a dare una sua visione della batteria del futuro e lo fa grazie alla tecnologia basata su celle di combustibile, già utilizzata per scopi militari.

La nuova batteria fuel-cell potrebbe cambiare definitivamente il settore dei dispositivi mobile. I ricercatori con sede a Los Angeles mostreranno presto il primo prototipo di una batteria che permetterà, in base a quanto dichiarato, autonomie fino ad una settimana su singola carica.


Ovviamente la startup ha rivelato la sua tecnologia a celle di combustibile solamente durante la fase avanzata dello sviluppo in modo da non venire ostacolata da competitor dotati di risorse economiche superiori. Il progetto alla base della tecnologia di Ardica nasce per fini militari: WFC20 è la batteria a celle di combustibile che garantisce al singolo soldato un risparmio sul peso complessivo sul suo armamentario di ben 8kg. Grazie alla tecnologia fuel-cell proprietaria che la società sviluppa ormai da anni, è possibile ottenere una densità energetica di circa 1200-2000Wh al litro, pari a circa 3 o 4 volte le performance delle più moderne batterie agli ioni di litio. 

L'obiettivo per il futuro di Ardica è quello diportare le tecnologie a celle di combustibile dal mondo militare al settore consumer.

Un primo prototipo funzionante è atteso per la fine del mese di dicembre 2013 ma la commercializzazione in volumi è prevista solamente fra due o tre anni da adesso. Non sono ancora note le strategie commerciali specifiche che utilizzerà Ardica una volta che il progetto verrà ultimato, ma gli obiettivi della società vanno oltre i semplici smartphone e tablet. Fra i settori emergenti che hanno una necessità ancora più urgente di batterie più efficienti troviamo quello dei computer indossabili, dei droni, dei veicoli elettrici o di strumenti medici.

I nostri progetti e la nostra tecnologia sono tutti protetti da brevetti, [...] Il carburante che alimenta le celle è la nostra salsa segreta, e abbiamo un brevetto che ci protegge.

ha dichiarato la società. 

Nel corso degli anni Ardica è riuscita ad avere investimenti pari a 15 milioni di dollari da molte fonti diverse. 
Michael Kanellos, vice presidente di Eastwick, ha dichiarato:

Molti c'hanno provato, nessuno c'è riuscito, [...] Le batterie a celle di combustibile portatili sono un viale di sogni infranti.

Non ci resta che aspettare. Facciamo l'ennesimo nodo al fazzoletto.
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giovedì 5 dicembre 2013

Galaxy S4, iPhone 5S, Moto X e HTC One: quali sono i difetti più fastidiosi?

Fixya, il sito con sede in California specializzato nei sondaggi, ha selezionato noi, i quattro smartphone top di gamma più diffusi fra gli utenti e ne ha analizzato gli aspetti poco pubblicizzati dalle società, ovvero i punti deboli. 


Intervistando i possessori degli smartphone più popolari del momento, Fixiya ha cercato di capire, da questi ultimi, quali fossero i difetti maggiori e più fastidiosi riscontrati nell'uso quotidiano dei terminali.

Il quartetto dei dispositivi vagliato nell'indagine, è composto da Samsung Galaxy S4, Apple iPhone 5S, Google Moto X ed HTC One.

Iniziamo con il riportarvi il più diffuso fra i dispositivi Android:


Senza indugiare troppo in convenevoli di rito, passiamo all'aspetto meno piacevole del dispositivo. Il problema più diffuso su Samsung Galaxy S4 è il surriscaldamento eccessivo. Il 25% degli utenti ha descritto un aumento della temperatura che avviene quando viene richiesta un'elevata potenza computazionale, nello specifico quando si gioca o si naviga su internet. Il problema, secondo la fonte, potrebbe essere dovuto alla scocca in plastica che non riesce a dissipare efficacemente il calore.

Fra i difetti più evidenti di Galaxy S4 abbiamo anche una non sufficiente durata della batteria, che costringe gli utenti alla ricarica prima che la giornata sia conclusa. Il 20% degli utenti ha inoltre segnalato problemi con il display: la qualità è ottima, tuttavia la sua luminosità massima è relativamente bassa se paragonata ad altre soluzioni.


Passando ad iPhone 5S, il problema più grave segnalato dagli utenti è relativo all'autonomia operativa dello smartphone. Lo smartphone ha una batteria più grande rispetto ai precedenti modelli, ma che non si avvicina ancora agli standard del mercato. Il 25% degli utenti che hanno risposto al sondaggio non digeriscono la presenza del sensore per la scansione delle impronte digitali, che potrebbe ledere la privacy e compromettere la sicurezza dei dati inseriti nello smartphone.

Il problema storico di iPhone si ripete anche con il nuovo modello: il 15% degli utenti considera il suo display da 4" troppo piccolo rispetto alle proposte concorrenti, definendo un'esperienza utente di minore impatto. Interessante notare come il 15% degli utenti si sia lamentato di continui crash di applicazioni, elemento che andrebbe a sfatare il mito dell'estrema stabilità di iOS.


Il problema evidenziato dal 30% degli utenti di Moto X è invece relativo al quantitativo di storage disponibile, non espandibile tramite memory card esterna. Il 20% degli utenti ha riportato una qualità dello schermo non in linea ad altre alternative del mercato: la risoluzione è solamente 720p e alcuni colori sono eccessivamente saturi. Anche la fotocamera sembra di qualità inferiore rispetto ad altri top di gamma, come hanno segnalato il 20% degli utenti, mentre il 15% riporta problemi con il GPS.


L'ultimo terminale della lista è HTC One, uno dei dispositivi Android più interessanti del 2013. Il problema più grave lamentato dal 30% degli utenti è relativo alla sua autonomia operativa e al lungo periodo richiesto per la ricarica completa della batteria integrata non rimovibile: alcuni utenti hanno riportato tempistiche che superano anche le 5 ore per una singola ricarica completa. Il 20% degli utenti segnala problemi con l'audio del dispositivo durante la chiamata in vivavoce, con un fastidioso sibilo in sottofondo.

Fra i problemi più evidenti di HTC One troviamo inoltre la qualità della fotocamera: HTC ha parlato tanto della sua tecnologia UltraPixel, sensore che utilizza singoli pixel di dimensioni più grandi rispetto allo standard di mercato. Sembra che tuttavia questa funzionalità non sia apprezzata dai possessori del dispositivo.

Per chi volesse approfondire l'argomento, può consultare direttamente il sito di Fixya in lingua originale.
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mercoledì 4 dicembre 2013

Innovation Bonus: offerte Acer con rimborso in contanti da 50 a 150€

Crisi del mercato notebook? Si, ormai è comprovata la difficoltà dei fedeli compagni di lavoro, soprattutto negli ultimi anni, con l'arrivo dei più versatili (ma meno specializzati) tablet.


Per cercare di colmare questa flessione ma soprattutto per invogliare gli utenti a scegliere Acer per i regali di Natale, l'azienda taiwanese, fino alla fine dell'anno, ha attivato una promozione molto appetibile.

La Società di Taipei propone una nuova iniziativa commerciale denominata "Innovation Bonus", con il quale propone un rimborso da 50€ a 150€ a coloro i quali effettuino l'acquisto di tablet e ultrabook appartenenti alle famiglie Iconia e Aspire. Per fronteggiare le offerte della concorrenza, Acer ha messo in atto questa strategia, che riguarda una pluralità di prodotti, tutti con display touch. Acquistando uno dei prodotti, i partecipanti all'iniziativa, attraverso uno dei rivenditori autorizzati, potrà ottenere un rimborso in contanti di quanto speso, per una cifra variabile tra 50€ e 150€ a seconda del modello.


Il rimborso prescinde dal prezzo finale del prodotto praticato dal rivenditore: se questo è uno dei rivenditori autorizzati di Acer il rimborso viene automaticamente rilasciato all'acquirente. Per fare questo è però indispensabile registrare il proprio acquisto sul sito Acer (QUI1 e QUI2) entro 10 giorni dall'acquisto, con data limite per l'acquisto il 31 Dicembre 2013, inviando la documentazione d'acquisto richiesta (fattura o ricevuta).

Il rimborso verrà fornito tramite bonifico bancario sul proprio conto corrente, in un periodo indicato da Acer entro 6-8 settimane dall'invio della richiesta.

I prodotti Acer che partecipano all'iniziativa sono i seguenti:

    • Aspire S7 Series: rimborso pari a 150,00€
    • Aspire R7 Series: rimborso pari a 150,00€
    • Aspire P3 Series: rimborso pari a 100,00€
    • Iconia W7 Series: rimborso pari a 50,00€
    • Iconia W5 Series: rimborso pari a 50,00€
    • Iconia W3 Series: rimborso pari a 50,00€

I termini e le condizioni dell'iniziativa, indicata con il nome di "Innovation Bonus", sono disponibili online a questo indirizzo.
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martedì 3 dicembre 2013

Schopf, CEO di Leica, parla del futuro delle Reflex e del mondo Mirrorless

Oggi analizzeremo il pensiero poco ottimistico dell'amministratore delegato di una delle storiche società specializzate nell'ottica e nei prodotti derivati. Alfred Schopf (CEO di Leica), infatti, in una recente dichiarazione, ha riflettuto sulla costante crescita delle potenzialità dei dispositivi mirrorless.


E sul versante reflex, quali potrebbero essere gli scenari? Quale spazio sarà riservato alle più ingombranti, ma performanti "macchine fotografiche"?

Con l'avvento del digitale, il mercato dei prodotti di fotografia è entrato a far parte dell'universo dell'elettronica e le innovazioni tecnologiche si stanno susseguendo ad una velocità impensabile sino a pochi anni fa. Il continuo incremento della qualità dei sensori, specialmente di piccolissime dimensioni, unito al diffondersi delle DSLR (Digital single-lens reflex) ha fatto ipotizzare spesso una futura scomparsa del segmento delle compatte di fascia bassa. Nessun nome di spicco tuttavia si era spinto fino ad ora a prendere in seria considerazione la possibilità di una prossima scomparsa delle reflex dal mercato della fotografia.

Alfred Schopf, in una recentemente intervista rilasciata alla rivista australiana Camera, dichiarava:

To be honest, I'm not 100% sure where the D-SLR market is going to be in the future. The mirrorless cameras are coming on and on and on and I'm not entirely convinced that in ten years time we will have a D-SLR market

L'orizzonte temporale (10 anni) è assai lontano, soprattutto per un mondo come l'elettronica, dove l'obsolescenza la fa da padrone, quindi le previsioni fatte con tale lungimiranza potrebbe risultare una follia, eppure le cosiddette mirrorless stanno crescendo in maniera esponenziale.


Schopf ha quindi aggiunto qualche parola riguardo l'attuale produzione di fotocamere analogiche da parte di Leica, tranquillizzando diversi appassionati:

We are now the world's biggest manufacturer of film cameras on the planet, because we are the only one, more or less. As long as we get orders we will continue. At the moment we get between 600 and 700 orders per year

Basterà l'evoluzione delle mirrorless a scalzare la Reflex dal posto che le spetta di diritto? Basti pensare che l'alba delle musicassette è ormai tramontata e il mondo dei compact-disc ha subito una notevole flessione negli ultimi anni, eppure gli appassionati di musica non hanno mai rinunciato all'acquisto dei ben più datati 45 giri.
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lunedì 2 dicembre 2013

Paysmart Cartaconto: pagamenti contact-less senza NFC by Cariparma e Mastercard

Quasi tutti gli smartphone top di gamma (e non solo quelli), si fregiano di possedere il tanto famigerato NFC, ovvero il rivoluzionario si sistema di pagamento contact-less, con il quale si dovrebbe avere la possibilità di effettuare pagamenti tramite cellulare.


Non a caso ho utilizzato il condizionale, infatti, benché le aspettative fossero alte, e la tecnologia sembrasse ormai  lo standard adottato dai terminali Android e non solo, finora sono state disattese.

A questa premessa, c'è da aggiungere che, allo stato dei fatti, sono ancora davvero pochissimi gli scenari nei quali è possibile effettuare un pagamento utilizzando questo metodo. In un paese come l'Italia, inoltre, in cui quasi il 90% delle operazioni è effettuata utilizzando il denaro contante, l'introduzione di nuove tecnologie per pagamenti virtuali potrebbe a molti sembrare una sfida persa in partenza.

Un segnale incoraggiante per il mondo dei flussi di denaro virtuale, un po' meno per il destino di NFC. Un'iniziativa congiunta di Mastercard e Cariparma ha ideato un sistema alternativo a quello attualmente in uso sugli smartphone di medio-alto target.

Nel corso della settimana passata, infatti, le due società in precedenza citate hanno ufficialmente annunciato una nuova soluzione per pagamenti rapidi denominata Paysmart Cartaconto. Stiamo parlando a tutti gli effetti di una carta prepagata abilitata per effettuare pagamenti su POS contact-less.

La differenza con una normale carta di credito sta nelle dimensioni e nella possibilità di attaccare questa micro-carta, che in realtà è costituita da un sensore a identificazione di frequenze radio, sulla parte posteriore del proprio smartphone, come un piccolo adesivo.


In questo modo potremo effettuare i nostri pagamenti sfiorando il POS con il cellulare anche se lo stesso non è provvisto di NFC, il tutto senza estrarre dalla tasca il portafoglio. La carta può essere ricaricata in qualsiasi momento tramite un bonifico o recandosi presso gli sportelli Cariparma e, per gli acquisti sotto i 25 euro non richiede l'immissione del PIN. PIN che verrà invece richiesto nel caso in cui vengano effettuati 5 pagamenti consecutivi in poco tempo o per pagamenti superiori ai 25 euro.

La prepagata dispone di un servizio di home banking necessario per verificare le operazioni effettuate tramite Paysmart. Non è previsto alcun canone o commissione, a patto che non si utilizzi la carta per prelevare presso sportelli non Cariparma. Il costo di emissione è di 5 euro.

Allo stato attuale non sono ancora molti i negozi in cui è possibile utilizzare la carta in questione ma CartaSì ha specificato che nel corso del prossimo anno è prevista l'installazione di 100.000 ulteriori POS abilitati per i pagamenti contact-less.

Sono state poi annunciate una serie di promozioni che premiano l'utente che usufruisce di pagamenti tramite sistema contact-less con una serie di omaggi e sconti. Tra i partner Mastercard che partecipano all'iniziativa segnaliamo McDonalds, Roadhouse Grill, Chef Express e MyChef.
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