lunedì 31 marzo 2014

Infinity TV usufruirà in estate di Chromecast

Se avete un televisore e fate spesso zapping fra i canali mediaset, sicuramente saprete, o per lo meno vi sarete scontrati con gli spot di Infinity, il nuovo servizio a pagamento del gruppo Mediaset.


Si tratta del servizio di film in streaming e noleggio del guppo del biscione. La novità, però, è insita nel fatto che Mediaset è pronto all'integrazione con il nuovissimo device Google Chromecast. La chiavetta di Google è stata lanciata in Italia pochi giorni fa e consente di connettere a internet ogni tv dotata di porta Hdmi.

Costa 35 euro e per lanciare un video dal cellulare alla tv dalle app compatibili basta schiacciare sull'icona di trasmissione e il link viene inviato via wifi. A quel punto lo smartphone diventa il telecomando mentre la riproduzione continua.


L'app Infinity sarà presto supportata da Chromecast, sull'onda di entusiasmo che ha già portato, in America, il supportato a Netflix. Altro servizio che presto potrebbe beneficiarvi è Sky Online. 

Le tempistiche dovrebbero essere contenute secondo Chiara Tosato, responsabile di Infinity; il tutto, infatti, dovrebbe essere implementato entro l'estate. Al momento Chromecast supporta app quali YouTube, Google Play (film e musica), oltre ad alcune app per la condivisione di file multimediali. 

Il mercato italiano è ancora relativamente vergine da questo punto di vista e il tempismo di Infinity potrebbe essere la chiave vincente su scala nostrana. L'arrivo del consolidato Netflix "taglierebbe le gambe" al servizio a pagamento reso disponibile dal biscione. 

Se il mercato musicale è in crisi sin dai tempi di Napster (1999), la crescita dell'ultimo periodo per via di servizi come iTunes e in particolar modo come Spotify e Deezer, sono davvero ben poca cosa. 

Discorso completamente diverso per il mondo cinematografico. Sarà per la qualità video dei file scaricati per via illegale, sarà per la difficoltà nel download oppure per lo "storage impegnativo", eppure questa pratica, non proprio lecita, non ha intaccato il mercato audiovisivo. E' anche vero, però, che servizi di distribuzione e noleggio film come Blockbuster ha avuto una fine davvero nefasta. 

A un certo punto, però, Società come Mega e Popcorn Time, hanno provato a scardinare il sistema, mettendo a disposizione migliaia e migliaia di film sui propri server. Questo deve aver fatto infuriare, e non poco, le major cinematografiche che in poco tempo sono riuscite a sopprimere i servizi sopra citati. 

Questa posizione dominante, negli ultimi anni, si è ulteriormente consolidata: nel 2013 i ricavi di Hollywood da box office sono stati in lieve crescita a 35,9 miliardi di dollari (dati Mpaa), mentre negli Usa l'home entertainment è cresciuto dello 0,7% a 18,22 miliardi di dollari: vendita, noleggio e soprattutto streaming stanno compensando il calo dei dvd (dati Digital Entertainment Group). 

La nuova frontiera della distribuzione di contenuti di intrattenimento sarà lo streaming? 

Se lo streaming rende più versatile e snella la fruizione del servizio, però, ha anche diversi limiti. Dovete sapere che un film, quando esce dalle sale cinematografiche, si trova d'innanzi a diverse finestre temporali, ovvero ha la facoltà di essere trasmesso su pay tv, noleggiato e così via. 

In Italia non esistono norme a riguardo, si tratta di una consuetudine definita dalle major. Fatto sta che le pay tv sono avvantaggiate rispetto allo streaming: succede anche negli Usa, dove Netflix ha un catalogo ampio ma datato, anche se ha già le prime serie tv prodotte in esclusiva e in generale offre le serie tv con un solo anno di ritardo. 

La partita quindi si gioca proprio su queste finestre temporali e su quanto labile il limite tra una finestra e quella successiva. Più i rapporti saranno stretti con le case di produzione e distribuzione. 

Mediaset da questo punto di vista è forte della comproprietà di Medusa.
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sabato 29 marzo 2014

Le nuove strategie di Apple e Amazon

Da qualche tempo si parla di rivoluzione Apple, l'asso nella manica di mr. Cook. E se non fosse uno specchietto per le allodole per consolidare la sua leadership all'interno del gruppo?


Quelli di Cupertino sembrano essere al lavoro su diversi progetti ma, ormai da tempo urge il bisogno di una vera e propria svolta.

Amazon non rimarrà certo passivo a guardare e prepara le sue contromosse. Pronti, per la felicità degli utenti, un servizio di musica e di programmi TV in streaming gratuito per gli utenti abbonati; un nuovo servizio musicale on demand, uno (sempre in streaming) per la TV digitale e un'app iTunes per Android. Queste le possibili novità che Amazon ed Apple, rispettivamente, sarebbero pronte ad annunciare nelle prossime settimane. 

Per ora sono solo indiscrezioni, ma nel caso di Amazon questi rumors arrivano da una fonte autorevole (e solitamente molto ben informata) come il Wall Street Journal.

Voci a parte, è di fatto indiscutibile che i due colossi hi-tech a stelle e strisce abbiano messo nel mirino piattaforme indipendenti che nel campo dello streaming il botto l'hanno già fatto o sono candidate a farlo, e parliamo di Spotify, Hulu, Pandora, Netflix e la new entry Beats. Il tutto in uno scenario che, secondo la Riaa (Recording Industry Association of America) e l'Ifpi (International Federation of the Phonographic Industry) vede i ricavi da download essere scesi nel 2013 del 3,2% (a 2,9 miliardi di dollari) negli Usa e del 2,1% su scala globale. Al cospetto di una crescita a due cifre delle entrate relative ai servizi musicali in streaming.

Il colosso guidato da Jeff Bezos starebbe cercando di ampliare la propria offerta online, focalizzandosi su un palinsesto di canzoni (e c'è chi parla anche di serie Tv) da fruire in streaming. Il servizio sarebbe gratuito per gli abbonati a Prime Instant Video (99 dollari l'anno), finanziato dalla pubblicità e Amazon ne starebbe parlando da mesi con le major. I portavoce della società, per contro, negano che una soluzione di questo genere sia in rampa di lancio, ricordando come nel catalogo della compagnia vi sia per l'appunto già un'offerta a pagamento per la vendita o il noleggio di film e show televisivi. 

Settimana prossima a New York è in agenda un evento di Amazon: sarà l'occasione per saperne di più sul fantomatico nuovo servizio di streaming che saprebbe molto di guanto di sfida verso Google e il suo Chromecast ed Apple e la sua Apple TV.

Il lancio nel 2013 di iTunes Radio, servizio che abilita lo streaming di canzoni senza la possibilità di scelta di un brano specifico da parte dell'utente (permette però di creare stazioni basate sui generi musicali preferiti), non sembra inoltre poter accontentare una certa fascia di consumatori attratti dalla gratuità di questi servizi.

Da qui l'idea di un nuovo servizio on demand alternativo a Spotify, Deezer e Pandora, che metterebbe sul piatto un catalogo di brani più ampio e un abbonamento a costi molto competitivi. E non solo. Apple starebbe anche pensando di portare l'app di iTunes su Android, nell'ottica di incontrare i gusti dei milioni e milioni di utenti del software mobile di Google.

In orbita TV, invece, la società della Mela starebbe negoziando con la principale rete via cavo americana, Comcast, un nuovo servizio di streaming basato sui propri decoder digitali (la Apple TV) e il cui valore aggiunto sarebbe l'elevatissima qualità della riproduzione video. I bene informati parlano però di diversi ostacoli da superare per giungere all'accordo, dai costi per l'acquisizione dei diritti dei programmi TV alle modalità di licensing del servizio.

Purtroppo è da anni che si parla di iTV ma ancora rimane un progetto intangibile e sconosciuto ai più, è possibile che questo 2014 sia l'anno della svolta? Inoltre è interessante osservare, qualora la notizia fosse confermata che, dopo la notizia dei giorni scorsi che vede la distribuzione di un software proprietario Microsoft (Office 365) ad hoc per i devices iPad, ora anche Apple con il suo iTunes starebbe cercando di ampliare i propri orizzonti, coinvolgendo gli utenti non nativi (Android).
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venerdì 28 marzo 2014

Microsoft cambia rotta: Office365 per iPad

Come già saprete, il vertice Microsoft è cambiato e Mr. Nadella ha preso il posto di Ballmer. Non è stato un semplice passaggio di consegne, bensì un vero segno di rottura nelle strategie del gruppo.


Prima i dubbi su Xbox One, poi l'affare Nokia, e ora? Cosa covano in seno i vertici di Redmond? Il primo segno di discontinuità, rispetto alla strategia conservativa che ha accompagnato Microsoft nell'arco della sua storia, sembra essere arrivato: parliamo del futuro di Office.

Lo si è capito quando Julia White, general manager di Office, è comparsa sul palco della presentazione, alle spalle di Satya Nadella con in mano un iPad. Blasfemia? 

Office e Microsoft nella stessa frase senza parlare di controversie? Ebbene si. Nadella è da soli 52 giorni alla guida della Società fondata da Gates, ma gli sono bastati per sfatare un tabù. 

Office 365, la famosa suite per ufficio è ora disponibile anche sui tablet della rivale di Apple: iPad. 

Evidentemente Microsoft, a differenza di Apple, intende cedere a qualche compromesso, per abbracciare un pubblico pù vasto (iPad è, infatti, il tablet più venduto al mondo con circa 200 milioni di esemplari), rinunciando alla perfetta integrazione hardware e software che finora è riuscita solo a Apple. 

Il cambio di strategia, potrebbe suonare ai più come un'ammissione di resa, sembra infatti che la maggior parte degli utenti non sono disposti a vivere completamente all'interno dell'ecosistema Microsoft, cosa che accade in casa Cupertino. Bagno di umiltà o segnale di resa? Questo poco importa ai bilanci del gruppo. 

Inoltre questo cambiamento, potrebbe essere dovuto anche ai risultati non brillanti di Surface che, invece di diventare il fiore all'occhiello dell'azienda, sembra essere diventato un peso. Anche gli altri produttori non sembrano entusiasti del progetto Windows applicato ai tablet che se prima, timidamente, investivano su W8, ora stanno un po' alla larga. 

L'impressione è che Microsoft continuerà comunque sulla strada della consumer company ma è sempre più consapevole che i soldi veri arriveranno con l'enterprise e quindi con le aziende. Tornare ai servizi software, cuore pulsante della filosofia Microsoft fin dagli esordi, potrebbe essere la strada maestra ma, senza scordare che business come Xbox One potrebbero non essere un limite, bensì una risorsa anche per il futuro. 

Se siete utenti Apple, possedete un iPad e siete interessati ad acquisire una copia del software. Ecco come fare. Come nel caso di Office per iPhone, chi possiede un abbonamento a Office 365 potrete scaricare l'applicazione dall'App Store per iPad e iniziare gratuitamente a usare Excel, Word e Power Point senza ulteriori costi. Tuttavia, chi non possiede l'abbonamento potrà comunque scaricare la versione per iPad e gratuitamente leggere e consultare i documenti online. 

In alternativa, scaricateli dai direct link a seguire: 


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giovedì 27 marzo 2014

Macworld 2014: le start-up si sbizzarriscono

Come ogni anno si rinnova l'appuntamento col Macworld e, come avviene ormai dal 2009, Apple non vi partecipa.


Anche stavolta sono stati presentati tanti prodotti interessanti, numerose le start-up nate su Kickstarter. Dalla dipartita (dall'evento) di Apple 5 anni fa, la conferenza si è parecchio ridimensionata ma non ha ha di sicuro smesso di far parlare di sé con prodotti interessanti che a breve potremmo trovare negli store di tutto il mondo.

Entrando un po' nel dettaglio, fra i "figli di Kickstarter", curiosa è l'idea alla base di Petcube: il cubo dotato di fotocamera, sensori di movimento e puntatore laser che serve per intrattenere il vostro animale domestico e controllarlo a distanza quando siete lontani da casa. 



Verrà lanciato ufficialmente a maggio ad un prezzo di 199 dollari, e la società promette tante nuove funzionalità in arrivo grazie all'app mobile.

A seguire una serie di interessanti periferiche hardware in grado di rendere ancora più utile e divertente la vostra esperienza Apple.

Ring, ad esempio è l'anello che trovate nel video in basso e che serve per controllare da remoto il vostro fedele iPhone (e iPad) con piccoli gesti delle dita, attraverso il protocollo Bluetooth; inizialmente si prevede la possibilità di aprire alcune app (tipo fotocamera), di autorizzare pagamenti mobili, e di scrivere lettere dell'alfabeto.


Si tratta di un set di gesture molto risicato, ma gli sviluppatori promettono il rilascio di un SDK che consentirà di incastonarne le funzionalità nelle app di terze parti. Ring può essere pre-ordinato su Kickstarter a 185$.

L'ultimo della nostra lista è Lumo Lift, un dispositivo indossabile progettato per tracciare le attività quotidiane, contare i passi, misurare le calorie bruciate e migliorare la postura, esattamente come avviene con tanti altri dispositivi già presenti sul mercato.


Eccolo declinato in varie forme e colori, nell'immagine successiva.


Oltre a questi gadget dall'aspetto e dalle intenzioni dal piglio originale, sono state presentati dispositivi già presenti nella scorsa edizione del CES.

Ecco un breve elenco degli stravaganti devices presenti al Macworld 2014: Flir One (fotocamera a infrarossi per iPhone), Livescribe 3 (smartpen che digitalizza e trasforma le note in condivisioni), CrazyTalk (app per Mac e iOS che scatta foto e le trasforma in animazioni).

Per chi fosse interessato all'evento, è possibile consultare la pagina ufficiale (QUI)
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mercoledì 26 marzo 2014

HTC One (M8): "the day after"

Ieri è stata una giornata trionfale per HTC, infatti, come tutti saprete la versione del fortunato top di gamma della Società taiwanese ha subito un upgrade tecnico ed estetico.


Se ieri avevamo dato qualche informazione preliminare del device, proveremo ora ad entrare un po' più nel dettaglio.

Il terminale presentato ieri da HTC è evidentemente la risposta al top di gamma di Samsung Galaxy S5, ma non saranno gli unici a competere in questo segmento. Cercheremo di capire quali come si collocherà all'interno dei device della sua categoria.


C'è ancora un po' di ambiguità nel nome commerciale ma il potenziale del nuovo HTC One (M8) ha buone chance di riconfermarsi lo smartphone dell'anno come la versione precedente.

Per tutti gli appassionati è doveroso dire che sarà disponibile negli store da Aprile al prezzo di 729 euro (purtroppo non sono state rispettate le aspettative dei 400 dollari delle voci che circolavano nei giorni scorsi). Anche se durante la conferenza è stata mostrata la versione gunmetal gray, sarà venduto anche nelle colorazioni glacial silver e amber gold.

Cos'è cambiato rispetto alla versione precedente? Date un'occhiata QUI

La principale novità è l'interfaccia utente che, però, arriverà a breve anche su l'HTC One attualmente in commercio. La Sense 6 (o Sixth Sense) è maggiormente personalizzabile, sia sotto il profilo delle colorazioni, sia sotto quello delle feature. Importante intervento anche sul fronte design e materiali, in quanto la scocca si è dimostrata ancora più resistente e pregiata. HTC anche con questa seconda versione del suo One, prosegue sul fronte Ultrapixel ma, la vera svolta sembra essere l'implementazione della Fotocamera Duo che permette di realizzare effetti simil-reflex.


La fotocamera posteriore ci consente di sfruttare le potenzialità del doppio sensore visto che il secondo è dedicato alla profondità e consente di salvare una sorta di scatto "tridimensionalità" per applicazioni e funzioni molto simpatiche e creative. Ad esempio UFocus per cambiare l’oggetto-soggetto messo a fuoco, dopo aver scattato. Primo Piano mette in risalto il soggetto alterando lo sfondo, con Stagioni si possono applicare filtri in tempo reale per far cadere polline, neve, foglie, ecc.

I più interessanti sono Copia Incolla che permette di spostare un soggetto da una foto all'altra eDimension Plus che consente di usare l’accelerometro per muoversi nella foto e vedere dietro gli angoli come in una sorta di foto 3D. Velocissimo l’autofocus: 300ms e c'è il Dual Flash per creare sempre la temperatura di luce migliore.

Caratteristica interessante è la fotocamera frontale che, ora è in grado di scattare foto con oltre 15 persone raggruppate ed è dotata di una luminosa spinta.

Accessori

Un occhio di riguardo va anche agli accessori, infatti, a corredo del top di gamma HTC è stata presentata anche la  cover/custodia Dot View. Si tratta di una cover interattiva che sfrutta la sua superficie traforata per visualizzare orario, notifiche, notizie dai widget e anche identità del chiamante, con possibilità di rispondere semplicemente avvicinando il telefono all'orecchio oppure effettuando uno swipe.


La batteria, pur non essendo (sulla carta) eccezionale, 2600mAh, promette 40% in più rispetto a HTC One M7, in più con la Modalità Extreme Power Saving Mode offre 60 ore extra in standby con carica al 20%, 30 ore al 10% e 15 ore al 5%.

Confronto fra top di gamma

HTC One M8 non è l'unico top di gamma evidentemente, allora vediamo un po' come si comporta nei confronti dei dispositivi di categoria affine. 


Il processore Snapdragon 801 quad core da 2.3GHz con 2GB di RAM supera le dotazioni del Moto X, ma non quelle del Galaxy S5. Allo stesso modo, la batteria da 2600 mAh del'HTC One non arriva alle performance di quella del Samsung top di gamma, ma surclassa il Moto, il Nexus e il Lumia, per non parlare dell'iPhone 5S.

Uno schermo da 5 pollici a 1080p è leggermente più piccolo del 5.1 del Galaxy S5, ma ha la stessa risoluzione. La nuova fotocamera HTC Duo sfrutta la tecnologia Ultrapixel, di conseguenza non è raffrontabile sulla carta alle fotocamere degli altri devices.

Ovviamente per quanto riguarda il design, i gusti non sono sindacabili, i vari modelli, infatti, presentano un'estetica molto dissimile e la scelta non può essere che esclusivamente personale. 

Il raffronto su carta è una valutazione spesso non veritiera in quanto molto dipende dalla sinergia tra hardware e software. Rimandiamo quindi a un confronto prestazionale sul campo.
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martedì 25 marzo 2014

HTC One (M8) [Anteprima]

Il nuovo HTC è stato svelato al pubblico proprio poche ore fa ma, ahinoi non ha lasciato a bocca aperta; non tanto per le caratteristiche poco performanti, quanto per la mancanza di sorprese. Quasi la totalità delle novità era stata in precedenza rivelata nei vari blog nelle scorse settimane.


HTC One M8 è basato su sistema operativo Android in versione 4.4.2 KitKat con la nuova versione dell'UI che ha reso famosa HTC.
Quali sono le caratteristiche principali del nuovo gioiellino taiwanese? Ecco a seguire una lista dettagliata:


  • Display: 5" full HD Super-LCD3 con Gorilla Glass 3 
  • CPU: Snapdragon 801 a 2,3 GHz
  • RAM: 2 GB
  • Fotocamera posteriore Ultrapixel
  • Fotocamera anteriore da 5 megapixel
  • Memoria interna 16/32 GB
  • Memoria espandibile con microSD fino a 128 GB + 50 GB di spazio gratuito su Google Drive
  • Connettività Bluetooth 4.0, Wi-Fi dual-band 802.11ac, LTE, NFC 
  • Batteria da 2.600 mAh con Extreme power saving mode (fino a 40 giorni di standby) 

Lo smartphone sarà dotato come sempre dei due speaker anteriori BoomSound, con nuovo amplificatore dedicato e chip DSP più potente, per assicurare un suono più ricco ad ogni frequenza. La fotocamera posteriore è invece rimasta sempre ad Ultrapixel, ma adesso c'è una seconda fotocamera al di sopra di essa, che in pratica è un sensore di profondità, che può essere impiegato per tutta una serie di effetti, particolarmente di post-produzione.


In cima a tutto l'hardware, abbiamo la Sense 6.0, ma la cosa più interessante è forse il fatto che HTC abbia confermato che anche Zoe arriverà sul Play Store, così come molte altre su app in queste ultime ore, consentendo così in futuro update più rapidi per tutti i suoi utenti. A quanto pare la strada di Google e Motorola ha fatto scuola, e di certo non saremo noi a lamentarcene.



Lo smartphone dovrebbe arrivare in Italia ad aprile, ma già da oggi dovrebbe partire il pre-ordine su Amazon.it.

Date un'occhiata al video introduttivo ufficiale di presentazione del nuovo HTC One (M8).



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Smartphone: nel 2014 ci sarà posto per gli outsider? I prezzi scenderanno?

L'escalation degli smartphone nell'olimpo della tecnologia è sempre più incalzante e già dall'anno scorso ha raggiunto e superato il ben più consolidato mondo cellulare classico. 


L'apice di questa risalita al vertice potrebbe essere proprio il 2014. La partita si giocherà sui mercati emergenti asiatici (Cina e India), che per la prima volta ha superato quello del mercato più consolidato, ovvero quello occidentale.

La globalizzazione spinta, oltre ad offrire opportunità senza pari, riserva numerose insidie, infatti, i produttori cinesi e indiani sono pronti, dall'alto dei loro capitali, ad inserirsi in un mercato ricco di competitor blasonati. Oltre alle aziende emergenti, Android e Apple dovranno guardarsi le spalle da un nuovo OS: il sistema operativo open source di Mozilla, Firefox Os. 

Secondo i dati di Mediacells raccolti per il Guardian, durante l'anno appena iniziato circoleranno 1,03 miliardi di nuovi smartphone nei 47 Paesi presi in considerazione. Cina e India, come detto, contribuiranno da sole a metà della causa con, rispettivamente 283 e 225 milioni di dispositivi. La terza forza del mercato saranno gli Stati Uniti con 89 milioni di pezzi venduti. Seguono Brasile, Indonesia, Russia, Giappone e Messico. Chiudono la graduatoria dei primi dieci le vicine Germania (22 milioni), Francia (18,7 milioni) e Regno Unito (17,7 milioni). L’Italia fa capolino poco dopo con 15,6 milioni di smartphone venduti. 
Interessante notare come il 67% finirà nelle tasche di connazionali che non hanno mai posseduto un cellulare dotato di una connessione a Internet. Tornando allo spaccato globale, Cina e India la faranno da padrone anche per gli acquisti di smartphone da parte di neofiti, con un totale di più di 400 milioni di nuovi navigatori mobili. 

Tornando al tema principale del post, ovvero l'antagonismo tra smartphone e cellulari tradizionali, Gartner ha presentato il consueto rapporto di fine anno, secondo cui gli smartphone, nel quarto trimestre del 2013 e l'intero anno solare, hanno inciso rispettivamente per il 57,6% e per il 53,6% sulla domanda totale di telefoni mobili, cresciuta del 3,5% a 1,8 miliardi di unità. Il salto in avanti degli smart device è stato su base annuale del 42,3%, per un totale di poco meno di 968 milioni di apparecchi finiti sul mercato, e del 36% relativamente agli ultimi tre mesi dell'anno. 

Numeri che celebrano, se mai ve ne fosse bisogno, la popolarità degli smartphone e che fanno da preludio al traguardo che si appresta a tagliare a fine 2014 la piattaforma operativa più diffusa fra i device intelligenti, e cioè Android. Il software mobile di Google ha chiuso l'anno catturando il 78,4% del venduto, una quota cinque volte superiore a quella conquistata da Apple con il suo iOS. Windows Phone recita da terza forza con una fetta del 3,2%, BlackBerry è precipitata all'1,9%.

Ecco i dati di vendita degli smartphone nel 2013 (fonte Gartner) [QUI]

Le nuove sfide per Samsung ed Apple sta nel riuscire ad affrontare la frenata nella domanda degli smartphone top di gamma che peraltro sta condizionando anche i risultati della sud-coreana, che oggi è dominatore incontrastato. 

Più difficile, secondo gli analisti di Gartner, sarà per il produttore asiatico il compito di confermare la propria leadership a livello tecnologico nei modelli top di gamma (dove è già scattato il count down per il lancio del Galaxy S5) e di costruire un'offerta a valore (dal punto di vista delle funzionalità e dell'interfaccia) per i telefonini intelligenti di fascia media.

Quanto ad Apple, le ottime performance dell'iPhone 5S e la persistente forte domanda per i vecchi modelli 4S nei mercati emergenti hanno aiutato la casa della Mela a segnare un nuovo record di smartphone spediti sul mercato, 50,2 milioni, nel quarto trimestre 2013.

A contendersi il terzo gradino del podio concorrono (nell'ordine) Huawei, Lenovo e Lg. Le due aziende cinesi rappresentano il nuovo che avanza nell'industria mobile e i dati dell'ultimo quarter lo dimostrano. Lenovo, in particolare, potrà giocarsi nei prossimi mesi il jolly Motorola per ampliare la propria presenza nel mercato americano e più generale su quello internazionale.

Nella contesa c'è da annoverare anche l'azienda taiwanese che, seppur con volumi minori e una crisi finanziaria alle spalle (non è esclusa una potenziale ricaduta ahimè), presenta fra meno di mezz'ora il suo top di gamma HTC One (M8) che secondo le indiscrezioni dell'ultim'ora, dovrebbe presentare un terminale super performante pur contenendo i prezzi di vendita al pubblico che dovrebbero assestarsi sui 600 dollari, garantendo così una posizione di vantaggio sui competitor con le loro offerte più esose. 

Le proiezioni di Gartner per il 2014, infine, vedono un numero crescente di vendor impegnati a riallineare i rispettivi cataloghi per concentrarsi sul segmento degli smartphone a basso costo, al cospetto di un previsto rallentamento delle vendite degli apparecchi intelligenti di fascia alta. Due tendenze, quelle appena citate, che avranno come effetto diretto la diminuzione del prezzo medio di vendita e il conseguente rallentamento della crescita dei ricavi per ogni singolo produttore.
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lunedì 24 marzo 2014

Innorobo 2014: le novità presentate a Lione

Si è appena concluso, a Lione, il salone internazionale della robotica che, come ogni anno, traccia le linee guida per un futuro ricco di novità importanti.


Ora è tempo di bilanci e le prospettive sul futuro della robotica si sprecano. Negli ultimi mesi abbiamo focalizzato spesso la nostra attenzione sul questo mondo, ed in particolar modo su quello dell'automazione. Non da ultimo, abbiamo preso spunto dalle parole di Bill Gates che, durante una dichiarazione pubblica affrontava il tema della "software substitution". Quale migliore occasione per verificare i progressi della tecnica, se non un salone internazionale?

Entriamo ora in merito a quanto visto a Innorobo 2014: robot progettati per sbrigare le faccende domestiche, per occuparsi di bambini e anziani e anche per migliorare le nostre prestazioni lavorative e un grande spazio anche alla telepresenza.

Fra le tante, una delle novità che hanno suscitato maggior interesse è "Reem C", dell'azienda catalana Pal Robotics. Questo robot dall'aspetto umano è alto un metro e sessantacinque per 80 chili di peso. La sua particolarità è di saper camminare in aree affollate, riconoscendo voci, volti e oggetti. Ovviamente tale robot potrebbe essere impiegato per il soccorso in zone colpite da disastri.


Paul Mathieu (ingegnere robotico Pal Robotics), a proposito del loro "pupillo" si è espresso così: 

La cosa che può fare meglio è camminare ed è dotato anche di capacità di navigazione autonome. Nei piedi ha degli scanner laser che gli consentono di vedere l’ambiente che lo circonda, di creare una mappa e di orientarsi da solo. Quando gli viene ordinato di recarsi in un luogo specifico, riesce a evitare gli ostacoli sul suo cammino.

Ha suscitato molta curiosità anche "Beam": un robot detto di telepresenza interattiva, creato dall'azienda californiana Suitable Tech. Percorrendo i corridoi e fermandosi davanti ai vari stand, consente di visitare il salone a distanza. Il volto dell'utente appare sullo schermo del robot, che diventa una sorta di avatar. Alla tradizionale video-conferenza, aggiunge la mobilità.


Riportiamo a seguire le dichiarazioni di Laura Cretin (Beam Boat): 

E' molto facile da usare perché ci sono due telecamere: la prima che permette di navigare e che è posizionata sui piedi del robot; e la seconda che consente di vedere ciò che accade intorno. Poi ce n‘è una terza con la quale si vede la propria immagine e può essere utile per sistemarsi i capelli.

Non è tutto, ovviamente, infatti, oltre alle due novità descritte in precedenza, fra gli stand era possibile ammirare i robot per bambini, un ibrido tra una baby sitter e un compagno di giochi, con i quali sempre più genitori (a voi i giudizi morali) delegheranno i compiti di intrattenimento.

Meno d'effetto ma altrettanto tecnologici gli interventi d'automazione che riguardano più il mondo del lavoro e dei trasporti: oggetto peraltro delle riflessioni ad alta voce di Gates (riferimento in testa all'articolo).

Trasporti, logistica e settore medico, ecco i campi d'implementazione più gettonati. Le tecnologie presentate sembrano ancora fantascienza, eppure molte delle innovazioni presentate gli anni scorsi sono già entrate nelle nostre vite e quindi nella nostra quotidianità. Ora vediamo quanto dovremo attendere per vedere i prototipi di quest'anno all'opera.
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sabato 22 marzo 2014

Telecom Italia: fibra ottica in quindici nuove città italiane. Utenti divisi!

La fibra ottica è disponibile in nuove numerose città italiane attraverso la rete di Telecom Italia. La società ha annunciato la disponibilità della fibra ad Alessandria, Bologna, Cagliari, Ferrara, Imola, Modena, Palermo, Parma, Piacenza, Rimini, Salerno, Sassari, Savona, San Lazzaro di Savena, Torino.


Telecom Italia ha rivelato le quindici località citate tramite una serie di comunicati stampa a partire dai primi giorni del mese di marzo. Attraverso i nuovi servizi Ultra Internet, gli utenti privati e aziendali potranno utilizzare una connessione ad internet fino a velocità di 30 Megabit al secondo in download e 3 in upload.

La tecnologia alla base delle infrastrutture di Telecom Italia è FTTCab (Fiber to the Cabinet), con la quale si potranno raggiungere in futuro velocità superiori, potenzialmente fino a 100 Megabit al secondo.

Oltre alle applicazioni canoniche con cui sfruttare la maggiore disponibilità di banda, Telecom Italia cita la possibilità di accedere con più efficacia a servizi innovativi come telepresenza, videosorveglianza o servizi di cloud computing per le aziende, ma anche a servizi esclusivi per la realizzazione del modello di città intelligente per le amministrazioni locali.

L'operatore offre, alle aziende, la possibilità di accedere al mondo delle soluzioni professionali IT di Impresa Semplice. L'offerta della fibra ottica di Telecom Italia parte con promozioni da 29€ mensiliper gli utenti privati, e da 35€ al mese per la clientela business (rispettivamente per i primi 6 e per i primi 12 mesi).

Ovviamente l'azienda italiana non è la prima a fornire un servizio internet via fibra ottica, Fastweb infatti è da anni in questo particolare segmento di mercato. Evidentemente la notizia ha una portata relativa.

La notizia ha fatto il giro della rete e ha suscitato il malumore degli utenti che, a quanto pare, hanno recepito questa notizia come fumo negli occhi, lamentando il fatto che Telecom abbia basato la sua strategia di marketing e strategica per rinforzare "l'immagine aziendale", sottovalutando i problemi di capillarità dei servizi di base. Il soddisfacimento di questi ultimi, infatti, è costituito da surrogati, come ad esempio le reti wadsl, a fronte, però, di un esborso di cifre non proporzionate e congrue (20-30 euro/mese) per 3 Megabit al secondo (in download ovviamente). 

Che ne pensate?
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venerdì 21 marzo 2014

Ex-senior architect Microsoft arrestato per divulgazione di informazioni riservate

Redmond preoccupata dalla fuga di notizie sui sistemi di protezione anti-pirateria ha sguinzagliato i suoi segugi che, dopo un'attenta analisi delle fonti d'informazione, degli archivi e della corrispondenza tra dipendenti, è giunta a un'amara scoperta: un suo dipendente diffondeva informazioni riservate sullo sviluppo di Windows 8.


Nella giornata di ieri, la vicenda si è conclusa: inevitabile l'arresto dell'uomo che è avvenuto per mano della polizia di Seattle. Il fantomatico dipendente è Alex Kibkalo, ex senior architect del gruppo Microsoft.

L'accusa è di aver divulgato informazioni riservate in merito a software ancora in fase di sviluppo. I fatti pare si riferiscano a alcune pre-release di Windows 8: l'ex-dipendente Microsoft avrebbe condiviso informazioni sul sistema operativo in fase di sviluppo con un blogger francese e quest'ultimo avrebbe in seguito reso pubbliche tutte le informazioni.

Pare anche che Alex Kibkalo abbia rivelato dettagli e contenuti del Microsoft Activation Server Software Development Kit (SDK). Le informazioni circolate online e riconducibili al dipendente infedele riguarderebbero prevalentemente Windows 8 RT, la versione di sistema operativo basata su tecnologia ARM.

Gli investigatori avrebbero individuato alcuni messaggi email nei quali Kibkalo cedeva informazioni al blogger: in questi messaggi vi sarebbero anche link diretti al proprio account OneDrive sul quale in precedenza erano stati caricati documenti riservati. Al momento attuale Alex Kibkalo figura quale direttore marketing di prodotto per 5nine Software, una società impegnata nel settore della sicurezza.

Alla base del gesto di Kibkalo vi sarebbe un sentimento di ritorsione nei confronti di Microsoft:, infatti, il tecnico russo ricevette una nota di demerito per il proprio scarso rendimento. Non è ancora stata divulgata l'identità del blogger al quale il russo Kibkalo cedeva informazioni
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giovedì 20 marzo 2014

Le 10 tecnologie che cambieranno il 2014

In questi anni, la tecnologia elettronica ha assunto un ruolo chiave nell'evoluzione del nostro stile di vita: sia dal punto di vista lavorativo (vedi articolo di martedì scorso), sia dal punto di vista della quotidianità, della comunicazione e dell'intrattenimento.


Dopo la chiusura dei principali eventi dedicati al mondo dell'elettronica, è tempo di bilanci. 

Proprio a questo proposito, eWeek propone una guida alle 10 tecnologie che cambieranno l'industria IT in questo 2014, anno che promette scintille, almeno da questo punto di vista. Diamo un'occhiata insieme, dunque, a questa top ten:


Vi sembrerà banale ma, le vendite di smartphone sono destinate a crescere anche quest'anno e questo, in alcuni casi e in alcuni mercati, potrebbe addirittura avvenire a scapito di altri dispositivi, a cominciare dai PC. Del resto, fate un giro in qualsiasi negozio di elettronica e fate un paragone tra gli scaffali del PC e quelli degli smartphone, vi sembrerà evidente quale sia il trend inseguito dai megastore di elettronica.

Questa notizia porta con se un duplice contenuto informativo, da un lato l'ampliamento del mercato smartphone e la capillarità di tali fedeli devices, d'altro canto però si evince uno scollamento dallo storico compagno di vita notebook, per non parlare dei più obsoleti PC fissi. 


Vale lo stesso discorso che abbiamo fatto per gli smartphone. Inoltre sappiamo già per certo che i maggiori attori di questo mercato annunceranno nuovi dispositivi nel 2014, a cominciare dall'iPad e dal prossimo Nexus di Google, passando per un probabile refresh del Kindle Fire. E volete che Samsung non faccia la sua parte? Insomma, preparatevi a una nuova ondata di tavolette. Il trend, quindi, sembra veder vincenti i dispositivi portatili e portabili, a discapito dei laptop dalle configurazioni più performanti in termini assoluti, ma d'altro canto meno versatili.


Nessuna sorpresa anche per questa categoria, dato che ne stiamo parlando ormai da tempo. Un ruolo da protagonista lo avrà lo smartwatch. A braccetto con questi ultimi vedremo i computer indossabili (Vedi annuncio di Android Wear). E che dire del tanto vociferato iWatch? Inutile ricordare che nella categoria dei computer che si indossano rientrano anche gli smartglass che vedono nei Google Glass i principali rappresentanti, per il momento.


Questa voce è più orientata al mondo del lavoro e dell'automazione. Secondo Schmidt, presidente esecutivo Google, la robotica sarà "onnipresente in senso positivo". Opinione diametralmente opposta quella di Bill Gates che abbiamo riportato in un articolo recente. Ma se volete ulteriori conferme, scorrete le notizie delle ultime settimane. Troverete una quantità di droni, solo per fare un esempio. E se Google ha deciso di investire in questo settore delegandolo addirittura a Andy Rubin, il padre di Android, e se Amazon sperimenta la consegna di pacchi proprio con i droni, c'è da scommettere che le previsioni di Schmidt siano fondate. Dipende da che parte del coltello si impugna: detenendo il controllo del manico, tutto appare più roseo.


In Italia non è ancora capillarmente diffusa (non lo è neanche la banda larga "classica", figuriamoci quella mobile), ma ormai tutti i dispositivi mobili di fascia medio-alta includono il modulo per la connessione alla rete 4G. E se è vero che smartphone e tablet terranno sempre più banco, è anche vero che gli utenti e i servizi richiederanno una banda sempre più veloce e prestazioni di connessione migliori. Di questo, davvero, sarà difficile fare a meno.


Google abbassa i prezzi di Drive, Dropbox pensa agli account multipli, Microsoft studia soluzioni per le aziende. E' evidente quale sia il destino dello storage. Secondo le stime di Gartner l'integrazione del cloud nelle imprese vedrà un'impennata nel 2014. Il settore, del resto, viene da un anno di crescita e quest'anno è cominciato con gli stessi segnali.


Questo tema è molto caro al nostro blog e più volte l'abbiamo affrontato. Ogni giorno, questa tecnologia, manifesta nuove potenzialità: dalle suppellettili alle protesi ortopediche passando (ahinoi!) per le armi, ormai è pensabile fare quasi tutto con le stampanti 3D. E le ultime fiere dell'elettronica, CES in testa, sono state palcoscenico privilegiato per le ultime novità del settore. Del resto, a costi relativamente contenuti e senza allestire capannoni e costosi macchinari, la stampa 3D permette di realizzare componenti e oggetti anche in luoghi dove altrimenti sarebbe difficile reperirli.


La tecnologia degli smartphone progredisce e con essa il mercato delle app. Nuove funzioni sono all’origine di app sempre più performanti. Nuove app arrivano negli store delle piattaforme mobili ogni giorno e non si tratta, come sapete bene, solo di giochi, ma anche di soluzioni utili per le aziende tra cui i calendari, le app per scrivere documenti, per gestire siti e pagine Facebook etc etc. Vale lo stesso discorso fatto per la connessione 4G, insomma.


Il lancio di Chromecast, sembra un po' una sfida alla Apple TV ma a differenza della concorrenza punta sul costo ridotto. Questo è solo uno dei modi attraverso il quale la tecnologia sta cambiando il modo di vivere la casa e l'intrattenimento digitali. Console sempre più evolute (del quale parleremo dopo), performanti e versatili, Canali di distribuzione di contenuti attraverso la rete, come nel caso di Netflix (non ancora disponibile in Italia), etc. Chissà cos'altro spunterà all'orizzonte.


Sebbene il mercato delle console sia in crisi, i videogame sembrano prepararsi ad un anno di crescita. E anche in questo giocherà un ruolo importante la diffusione sempre più capillare dei dispositivi mobili, ammesso che le nuove console lanciate sia da Microsoft che da Sony non superino la crisi delle vendite. In questo caso, anche da quel punto di vista i giochi vedranno le vendite elevarsi nel 2014. Da non sottovalutare anche il mercato delle app mobile dedicate al gaming e alle console dedicate alla piattaforma Android.
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mercoledì 19 marzo 2014

Che ci fa Joe Belfiore con un iPhone?

Se sei un utente qualunque, provare un device di un qualsivoglia brand non è un problema, però se appartenete ad un colosso dell'elettronica, la scelta dei vostri gadget dovrà essere più che ponderata e talvolta obbligata.


Qualora questo non accadesse, potreste suscitare l'attenzione di tutti i media, ed è quello che è successo a Joe Belfiore, dirigente Microsoft. A volte, oltretutto è un polverone non giustificato.

Joe Belfiore, manager di Microsoft per quanto riguarda il business di Windows Phone ha catalizzato l'attenzione di qualunque fonte di informazione. Se un esperto di Windows Phone viene colto sul fatto mentre utilizza lo smartphone omologo della concorrenza, tutti si chiedono? Come mai preferisce un terminale Apple ai dispositivi con OS Microsoft? 

Proprio nel corso della giornata di ieri, infatti, l'esponente Microsoft nel corso della TED (Technology, Entertainment, Design) conference 2014 avrebbe twittato dal proprio account utilizzando nientemeno che un iPhone. Il tweet riportava una foto di Bill e Melinda Gates durante uno speech proprio in occasione del TED.


Pochi istanti dopo il tweet incriminato Joe Belfiore ha immediatamente rassicurato gli utenti affermando in un secondo post "Sì è un iPhone oggi...sto provando iOS 7.1...non c'è bisogno di allertare la stampa)".

Come molti di voi sapranno iOS 7.1 è stato rilasciato da Apple circa una settimana fa e per questo motivo la giustificazione di Belfiore potrebbe avere senso. L'esponente del colosso di Redmond potrebbe quindi essere veramente alla scoperta delle novità dell'ultima versione dell'OS mobile di Apple, come siamo quasi certi che anche gli ingegneri e i designer di Apple testeranno Windows Phone 8.1 al momento del lancio.

Chissà che ne pensa Joe Belfiore del nuovo upgrade iOS 7.1?
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martedì 18 marzo 2014

"Software substitution" di che cosa si tratta? Quali saranno i campi coinvolti?

Il tema del lavoro e dell'automazione dei processi è, dall'invenzione della catena di montaggio della prima Ford T, al centro del dibattito dei lavoratori che, se inizialmente si sentirono confortati dall'attenuazione del carico di lavoro, in un secondo momento iniziarono a sentirsi minacciati, capendo che l'ausilio delle macchine e l'impiego sempre più massivo di tali dispositivi avrebbe minato il loro posto di lavoro.


Da quella Ford T sono passati più di 200 anni, cosa sarà cambiato? Nel mondo del lavoro è in atto una vera e propria rivoluzione organizzativa. C'è sempre meno bisogno di uomini, in quanto le itelligenze artificiali sono sempre più sofisticate e multitasking. Dal coro, spunta una voce particolarmente autorevole, in quanto fautore di questo cambiamento: è quella di Bill Gates, co-fondatore di Microsoft nonché uomo più ricco del mondo.

Nel dettaglio, potrete guardare il video tratto da un'intervista presso l'American Enterprise Institute lo scorso giovedì che lo aveva come protagonista.

Entro venti anni, secondo il visionario informatico, un sacco di lavori verranno sostituiti di netto da quella che definisce "software substitution", ovvero il fenomeno alla base della sostituzione del lavoratore a vantaggio di "bot software" che permetteranno di eseguire le stesse funzioni.

Ecco le parole di Bill Gates durante l'intervista.

La software substitution, che sia ai danni di autisti, camerieri o infermieri, sta progredendo [...] La tecnologia ridurrà la richiesta di lavoratori nel tempo, soprattutto per i lavori che richiedono scarsa abilità. Fra vent'anni da adesso, la domanda del lavoro sarà notevolmente inferiore in alcuni ambiti.
Non credo che la gente si sia resa conto di questo aspetto del futuro

conclude il co-fondatore di Microsoft.

Bill Gates non è l'unico a prevedere uno scenario così catastrofico per il mondo del lavoro del futuro. Lo scorso gennaio l'Economist aveva nominato decine di professioni che verranno sostituite da robot nei prossimi decenni, come ad esempio addetti al telemarketing, commercialisti e lavoratori al dettaglio.

Secondo Gates, i governi saranno costretti ad attuare notevoli riforme del mondo del lavoro per incoraggiare le imprese ad assumere dipendenti in carne ed ossa, eliminando ad esempio le tasse sul reddito e sui salari, ma senza aumentare del tutto il salario minimo, per non scoraggiare i datori di lavoro ad assumere personale per le professioni che vivranno peggio l'inizio della "software substitution".

Il fantasma di una società in cui i robot sostituiranno gli esseri umani in molte occupazioni non è poi così lontano. Se si dà retta a questo studio di Bloomberg. Si parla di massimo 10 o 20 anni, non di un futuro prossimo, quindi, state in guardia!

A tal proposito dall'Università di Oxford arriva uno studio ad hoc. La ricerca ha identificato una lista di impieghi che si prestano particolarmente all'automatizzazione informatica. A seguire, un istogramma rappresentante i mestieri che potrebbero essere svolti facilmente dai robot:


La "job revolution" coinvolge categorie di lavoratori del tutto inaspettate! Se la crisi ha reso il mondo del lavoro precario e inaccessibile o quasi, la "software substitution" potreppe dargli il colpo di grazia!
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lunedì 17 marzo 2014

Hollywood fa sopprimere Popcorn Time

Lancio lampo e chiusura altrettanto fulminea: dopo solo 4 giorni dall'esordio, la "chiusura delle serrande". Lo zampino di Hollywood ha impedito la sua ascesa e ne ha richiesto il suo abbattimento.


L'unica cosa che ci è chiara è il potenziale di PopCorn Time (getpopcornit.me), società di cui vi avevamo parlato entusiasticamente qualche giorno fa.

Dietro al progetto c'erano 20 sviluppatori e designer collaboratori di Github, una sorta di piattaforma per software developers dove condividere codici, ma dal suo lancio sviluppatori e designer da tutto il mondo hanno partecipato al suo aggiornamento, traducendolo, tra l'altro in sei lingue.

Come già vi avevamo anticipato, il sistema ideato dalla giovanissima software house è (o era) basato su un database filmografico totalmente pirata, reperito mediante la tecnologia BitTorrent. Questo, evidentemente, ha fatto storcere il naso alle grandi major del mercato cinematografico. Al termine dell'articolo precedente ci eravamo interrogati sulle sorti della software house e sul rischio di incorrere in problemi burocratici dovuti alla violazione dei diritti di proprietà e dei copyright. La risposta eloquente non ha tardato ad arrivare.

Scaricare l'app era legale, ma il suo uso era illegale (se si veniva scoperti la multa poteva arrivare fino a 250 mila dollari): un principio che era sottolineato nella sezione "termini e condizioni".

L'avvento di PopCorn Time ha scatenato immediatamente polemiche e astio da parte del sistema hollywoodiano che da anni lotta contro la pirateria. I primi provvedimenti sono stati presi giovedi sera quando Kim Dotcom's Mega, già famoso per ospitare software controversi (pare che il fondatore Kim Dotcom abbia fatto 500 milioni di danni relativi a proprietà intelletuali), ha rimosso dal suo server Popcorn Time (getpopcornit.me). Cliccando sulla barra download presente sulla piattaforma, si apriva una pagina su Mega, in cui appunto una scritta diceva che il programma era stato rimosso.



Nonostante questo primo segnale Sebastian, uno degli ideatori del sistema, aveva dichiarato in un'intervista rilasciata a TorrentFreak di non temere alcuna conseguenza legale perché la piattaforma non ospitava concretamente nulla e gli sviluppatori lavoravano gratis, senza ricavare alcun dollaro dall'interno progetto.

Ai dibattiti e alle indagini in corso, insomma, quelli di PopCorn Time sono sempre stati del tutto indifferenti, rumours infatti, hanno confermato che gli ideatori erano alla ricerca di un nuovo host. Nonostante questa legittima volontà, Hollywood ha avuto la meglio e nel weekend PopCorn ha ufficialmente detto addio alla rete. Fino a quando ieri sera TechCrunch e Torrent Freak hanno riportato la notizia che della risurrezione della piattaforma.

A riportare in vita PopCorn Time sono stati quelli di YTS, open source per film pirata. Jduncanator, un software developers ha dichiarato a quelli di TorrentFreak che YTS é in una migliore posizione rispetto a quelli di PopCorn Time in fatto di copyright perché tutto é costruito sono una loro API. Aprendo il sito YTS.re, però, sulla homepage si legge questo messaggio:

YTS non sta prendendo il sopravvento, e non è in alcun modo affiliato con Popcorn Time. Questo è stato erroneamente annunciato e ha causato molta confusione per molti utenti, con i quali ci scusiamo. Popcorn Time è un progetto guidato dalla comunità, non di proprietà né gestito da una sola persona o entità.

Il mistero non è ancora svelato: PopCorn Time è ancora tra noi o dobbiamo dimenticarcelo?
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sabato 15 marzo 2014

L’alimentatore universale arriverà entro 3 anni. Parola dell'Unione europea

Il Parlamento Europeo giovedì ha approvato un aggiornamento delle leggi sulle apparecchiature radio, in cui si richiede che venga sviluppato un caricabatterie standard per tutti i telefoni cellulari venduti nell'Unione Europea.


Eureka! No, non direi, dato che lo attendiamo da una miriade di anni e più di una volta ci hanno lasciato intendere che sarebbe giunto nelle nostre vite. Sarà la volta buona? L'interesse delle aziende coinvolte è molto forte e l'abitudine delle società di elettronica di imbrigliare i propri clienti in standard assurdi sarà assai dura da debellare.

In ogni caso l'intervento europeo è volto a ridurre i rifiuti e i costi di produzione, nonché aumentare la compatibilità per i diversi dispositivi posseduti dagli utenti.

L'incompatibilità dei caricabatterie attuali è un incubo ed un vero inconveniente per i consumatori [...] Le nuove direttive determinano la fine di questo incubo, e rappresentano una buona notizia anche per l'ambiente dal momento che si traducono in una consistente riduzione di rifiuti elettronici

ha dichiarato Barbara Weiler, parlamentare europeo.

Gli Stati dell'Unione Europea hanno due anni per rivedere le proprie leggi, mentre ai produttori viene dato un anno di tempo per conformarsi alle nuove direttive, relative non solo ai dispositivi mobile, ma anche ai ricevitori GPS/Galileo e ai dispositivi di apertura delle portiere delle automobili.

La maggior parte dei telefoni cellulari distribuiti in Europa utilizza già un caricabatterie standard, tuttavia società come Apple e Nokia si affidano in alcuni casi a soluzioni proprietarie non conformi alle direttive rilasciate oggi dal Parlamento Europeo su proposta della Commissione Europea.

Secondo le nuove regole (che sostituiranno le vecchie direttive del 1999) sulle apparecchiature radio rilasciate giovedì, inoltre, tutti i produttori, importatori e distributori dovranno seguire regole unificate per tutti i nuovi dispositivi radio distribuiti nell'Unione Europea, con un livello prestazionale minimo da raggiungere in modo da utilizzare in maniera efficiente le reti ed assicurare che i dispositivi non interferiscano fra di loro.

Il voto di oggi getta le basi per continuare la crescita e l'innovazione nel settore delle comunicazioni mobili

ha dichiarato il Vice Presidente della Commissione Europea Antonio Tajani, Commissario per l'Industria e l'Imprenditoria.

Il settore continua a mostrare enormi potenzialità. Comunicazioni wireless rapide e affidabili sono essenziali per l’attuale rivoluzione nel settore manifatturiero, dei servizi, dell’istruzione, dell'intrattenimento e praticamente in tutti gli aspetti della vita [...] E c'è di più [...] le nuove norme ci consentono di introdurre un caricatore universale per i cellulari e i dispositivi similari. Si tratta di un'ottima notizia per i cittadini e per l'ambiente.
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