venerdì 6 giugno 2014

Correva l'Anno 2006 - AppleBerry

Oggi inauguriamo la rubrica Correva l'Anno, e per farlo, abbiamo scelto un'epoca davvero simbolica nel panorama dell'elettronica consumer.


Parleremo di una controversa notizia, che però, come spesso accade, non colpì nel segno, e fece fare una pessima figura alla categoria giornalistica che si occupò del caso.

Provate ad ricordare (o immaginare nel caso dei lettori più giovani) un panorama tecnologico in cui Mac/Apple, veniva ritenuto un binomio davvero di nicchia e poco di moda, Windows insidiava qualsivoglia desktop PC e i tablet  erano ancora in fase embrionale (forse nemmeno quella) di Steve Jobs e di qualche progettista HP, mentre gli smartphone stavano per fare (timidamente) capolino sugli scaffali dei megastore di elettronica. 

E allora di cosa stiamo parlando? Nel 2006 non si parlava certamente di smartwatch o di dispositivi indossabili, all'epoca, il tormentone era il telefono cellulare.

Esattamente otto anni fa, la voce che rimbalzava su tutti i siti specializzati, riguardava il fantomatico iPhone; lo smartphone che ormai conosciamo tutti, ed è diventato simbolo di eleganza e di esclusività. All'epoca, però, si pensava che, il parto di tale diavoleria, fosse frutto della collaborazione fra Apple e BlackBerry.


CUPERTINO, CA (USA). È già stato battezzato "AppleBerry", ma non ancora vi è nulla di ufficiale.Però il telefonino della Apple potrebbe essere davvero in arrivo in un futuro molto vicino. Secondo l’analista Peter Misek, Apple e Research in Motion (RIM) si incontreranno il prossimo venerdì per unire le forze nella realizzazione di un device wireless che coniughi la tecnologia del BlackBerry (sempre della RIM) con lo straordinario successo dell'iPod. Anche se ancora non vi sono dichiarazioni ufficiali da entrambe le parti, Misek afferma che la Apple potrebbe sviluppare un telefonino utilizzando la piattaforma iPod unita alle tecnologie della RIM oppure la RIM potrebbe includere il software iTunes in un futuro BlackBerry evoluto.

Allora, l'indiscrezione non sembrò completamente infondata; dopotutto, Apple non aveva praticamente alcuna esperienza nel settore della telefonia mobile, tant'è che ha dovuto conquistarsi nel tempo un portfolio di proprietà intellettuali adeguato investendo massicciamente in Ricerca & Sviluppo.

Questo, infatti, spiegherebbe per quale ragione le cause di violazione di brevetto siano aumentate così tanto negli ultimi tempi, in particolar modo nel settore mobile (vedi diatriba con Samsung).

Apple costituiva un competitor emergente che nessuno si aspettava, come pure Google. Ma soprattutto, nessuno aveva intuito la portata dei cambiamenti in arrivo. La prima reazione di Motorola, Nokia, Palm, Microsoft e BlackBerry (RIM) fu di una totale e completa incredulità, mista a stupore e un senso di terrore lontano.

Alcune carte, emerse anni dopo l'arrivo dell'iPhone originale, rivelano che per gli ingegneri RIM un telefono simile non si poteva semplicemente creare. Un dispositivo dotato d'un display così ampio, d'un touchscreen così reattivo, e di un'interfaccia tanto elegante, capace di restare acceso per una giornata intera, non era l'ennesima novità di Apple: era un incubo fantascientifico.


iPhone non poteva fare ciò che aveva dimostrato, non senza un processore mostruosamente affamato di energia. Doveva necessariamente avere una durata della batteria terribile.

raccontava nel 2010 un ex-dipendente RIM.

Poi, quando iniziò la commercializzazione e ne disassemblarono uno, gli prese quasi un colpo: si erano accorti che

l’intero telefono consisteva di una batteria e di una minuscola scheda logica attaccata sopra.

Gran parte della magia, insomma, derivava dal software e dall'ingegno, e dalla capacità di usare in modo innovativo quel che la tecnologia offre. Ci vollero diversi anni e un team di appena un centinaio di ingegneri ed esperti, per trasformare il cosiddetto Purple Project (nome in codice dello smartphone più famoso di sempre) in un prodotto finito. E quando fu lanciato, non esistevano neppure flat dati degne di questo nome; i costi erano elevati, e addirittura in UK c'era un numero massimo di pagine Web visitabili ogni giorno.

A posteriori, sembra di guardare un panorama devastato da una bomba atomica, basti pensare alla collocazione attuale delle maggiori Società operanti nel medesimo settore di Apple, o per meglio dire, le aziende leader nel settore telefonico fino al 2007.

BlackBerry dopo il flop degli ultimi smartphone (BB Z10 e BB Q10) sta cercando di "riciclare" il proprio Sistema Operativo alla concorrenza, Nokia è stata venduta a Microsoft, Sony Ericson si è smembrata e la prima sta lottando per il quarto/quinto posto nella classifica degli smartphone più graditi al pubblico.

Infine Motorola e Palm: se la prima è stata assorbita da Google e continua ad operare sul mercato telefonico, la seconda ha chiuso i battenti nel 2011, a un anno dall'acquisizione da parte di HP.

Ma anche questo, accadeva parecchi anni fa.

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