mercoledì 29 ottobre 2014

Il futuro delle stampe 3D

Ebbene si, il tema ci è molto caro, e i nostri lettori lo sanno. L'evoluzione della stampa 3d è stato oggetto, più volte, dei nostri post.


Questa volta, però, cercheremo di avere uno sguardo più lungimirante sul tema: quali possono essere le ambizioni di tale tecnologia? 

Secondo le previsioni della società di analisi di mercato Gartner, c'è da essere ottimisti: le consegne mondiali di stampanti 3D supereranno le 217 mila unità nel corso del 2015 e andando a crescere in maniera significativa dalle 108 mila unità dell'anno in corso.

In un'analisi di più lungo periodo le consegne andranno a raddoppiare ogni anno nel periodo compreso tra il 2015 ed il 2018, per raggiungere entro quell'anno consegne per 2,3 milioni di pezzi.

Come abbiamo osservato lo scorso anno il mercato delle stampanti 3D è ad un punto di svolta. I tassi di crescita, in termini di unità, per le stampanti 3D, che hanno indugiato nei trenta anni sin da quando la prima stampante 3D fu inventata, sono destinati ad impennarsi sensibilmente all'inizio del 2015. Per quanto radicali possano sembrare i numeri delle previsioni, bisogna tenere a mente che anche i 2,3 milioni di pezzi che prevediamo saranno venduti nel 2018 sono comunque solo una piccola frazione del mercato potenziale di consumatori, aziende ed enti governativi al mondo

ha dichiarato Pete Basiliere, research vice president per Gartner.

Sette tecnologie vanno a costituire il mercato delle stampanti 3D, con quella ad estrusione di materiale che guida la crescita fino al 2018 grazie ad una significativa adozione consumer di stampanti 3D al di sotto dei 1000 dollari.

I principali driver di mercato per le stapanti 3D consumer sono:
  • prezzi più bassi
  • prestazioni
  • disponibilità globale.

I driver di mercato per le stampanti 3D enterprise sono:
  • la disponibilità di tecnologie per la prototipazione e la produzione rapida
  • costi più bassi
  • miglior qualità
  • maggiore scelta tra i materiali di stampa.

Gartner prevede che la spesa end-user sulle tecnologie di estrusione di materiali andrà a crescere dai 789 milioni del 2015 fino a 6,9 miliardi di dollari nel 2018.

Nel complesso la spesa end-user per le stampanti 3D è attesa crescere dagli 1,6 miliardi di dollari del 2015 ai 13,4 miliardi del 2014 con tecnologie come la fotopolimerizzazione e il getto di materiali che guidano questa crescita grazie ad una maggior accettazione nei mercati consumer ed enterprise.

Le consegne per fascia di prezzo sono condizionate dalle tecnologie rappresentate all'interno di esse. Di particolare interesse sono il segmento al di sotto dei 1000 dollari e quello tra i 1000 e i 2500 dollari che sono dominati dai dispositivi ad estrusione di materiale.

Le stampanti 3D che costano meno di 1000 dollari costituiscono l'11,6% del totale di questi due segmenti nel 2014, ma entro il 2018 cresceranno al 28,1% del segmento di stampanti al di sotto dei 2500 dollari.

Su cosa puntare?

Guardando avanti, saranno le funzionalità plug&print che spingeranno la crescita del mercato delle stampanti 3D consumer a partire dal 2015. Sebbene, infatti, l'ecosistema resti complesso, i produttori di stampanti entry-level ad estrusione cercheranno di includere semplici funzionalità plug-print, come apposite "cartucce" di materiale e sistemi automatizzati per rendere più facile per il consumatore la produzione di un oggetto tridimensionale.

Come conseguenza, il 10% circa delle stampanti 3D che costano meno di 1000 dollari avranno funzionalità plug&print entro il 2016.

Questa tendenza andrà accelerando con il mercato che è composto principalmente da early adopter che crescono con un approccio open-source senza vincoli e si evolve in un mercato dove il consumatore medio domina. Mentre gli early adopter si scateneranno con le stampanti 3D open-source, la grande maggioranza dei consumatori mainstream richiederanno le semplici e robuste operazioni che il plug&print può offrire loro

ha osservato Basiliere.

0 commenti:

Posta un commento

 
Tecnodiary2 © 2011