venerdì 25 aprile 2014

Sony cambia rotta e punta sul settore immobiliare con Sony Real Estate Corp.

E' davvero finita un era? Oggi parliamo di Sony Corporation, del cambio di passo e di strategia che la Società nipponica intende (e in parte ha già fatto) mettere in atto.


Prima "make.believe", poi "be moved" e ora? Quale sarà il nuovo slogan del colosso giapponese? E' evidente che la situazione finanziaria del gruppo non è delle migliori; Sony, infatti, registra perdite per circa 1,1 miliardi di dollari.

L'orientamento sembra sempre più quello della diversificazione del business. Ricordiamo infatti che, solo qualche mese fa la Società ha abbandonato il brand Vaio e ora sembra pronta per la partenza di Sony Real Estate Corp (Sony Fudosan).

Il progetto rientra nell'ottica dell'Abenomics sul mercato immobiliare, crasi tra Abe e Economics. Si tratta del neologismo che sta ad indicare il nome del suo sostenitore (l'attuale Primo Ministro giapponese Shinzō Abe), e una serie di iniziative macroeconomiche messe in atto nella primavera del 2013 allo scopo di sollevare il Giappone dalla decennale depressione economica.

E' un vero salto generazionale: se negli anni '80 "Sony" e "tecnologia" erano un connubio indissolubile, ora la tendenza sembra stia per cambiare. Oggi il colosso giapponese vive un momento delicato. Ha rinunciato alla divisione Vaio e punta a diversificare sempre di più le fonti di guadagno. E così toglie il walkman dalle orecchie, mette da parte i computer e guarda al real estate. 

La dimensione internazionale di Sony stringe l'occhio alle grandi multinazionali americane, infatti, l'azienda effettuerà "audizioni e concorsi interni all'azienda" una volta ogni tre mesi per individuare nuovi progetti. Saranno valutati da Hiroki Totoki, senior vice presidente e responsabile della nascita, nel 2000, di Sony Bank, una delle poche divisioni capace di generare profitti. 

Alcuni dati della nuova crociata nipponica: la nuova società, come già anticipato, si chiamerà Sony Real Estate Corp. e inizierà ad operare da agosto, con un capitale di 250 milioni di yen (1,8 milioni di euro). Gli obiettivi sono ambiziosi: quotazione entro tre anni e fatturato da 350 milioni entro 5 anni.

Purtroppo non ha avuto i favori dei mercati, che probabilmente non hanno visto di buon occhio questo discostamento netto dal business core di Sony. Gli analisti, inoltre, non sono convinti che la diversificazione del business sia la soluzione per un gruppo che prevede una perdita d'esercizio da 1,1 miliardi di dollari e il taglio di 5 mila posti di lavoro.

Ovviamente, come ci si poteva aspettare, non tutti i punti di vista sono univoci e, sebbene molte siano le voci contrariate, altri esperti di settore si sono espressi a favore di Sony Real Estate, sottolineando le competenze maturate nel settore bancario e in quello assicurativo.

Forniremo servizi immobiliari pratici attraverso le nuove tecnologie e un call center

ha spiegato brevemente Sony in un comunicato.

Anche se la notizia già di per sé potrebbe lasciare basiti gli estimatori della Società nipponica, secondo il quotidiano economico Nikkei, Sony potrebbe entrare presto anche nel mercato dei giocattoli. Probabilmente si tratta di devices dall'alto contenuto tecnologico: droni, robot e similari. Questo permetterebbe di mantenere un certo legameme con le origini di profonda innovazione tecnologica, che da sempre hanno contraddistinto il marchio, nel settore che la vede protagonista da decine e decine di anni.

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