mercoledì 5 settembre 2012

Utenti BitTorrent sotto controllo secondo una ricerca dell'Università di Birmingham

Secondo quanto riportato dalla BBC, la maggior parte dell'utenza BitTirrent sarebbe continuamente monitorata da parte di alcune agenzie, non solo quelle attive nella protezione del copyright.


La scoperta giunge da uno studio durato 3 anni da parte dell'Università di Birmingham, che avrebbe individuato una decina di realtà attive nel monitoraggio e raccolta dati. Nel mirino soprattutto l'utenza che scambia o condivide i 100 contenuti maggiormente scaricati, sebbene anche scendendo in classifica sono state rivelate attività di monitoraggio.


Chi sono queste agenzie di monitoraggio? In base allo studio, solo due o tre di queste farebbero capo a enti per la protezione del copyright, mentre per le rimanenti è stato praticamente impossibile risalire alla fonte, in quanto mascherate da numerose agenzie intermedie sullo stile delle scatole cinesi.

Alcune potrebbero essere semplici agenzie di raccolta dati a fini statistici, che permetterebbero di avere un campione davvero vasto per capire tendenze e gusti del pubblico mondiale. Si tratta di informazioni preziose, vendute a caro prezzo per un advertising molto più mirato e altro ancora. Se da una parte la notizia può allarmare, dall'altra gli studiosi dell'Università di Birmingham si sentono di affermare che tali dati non sarebbero sufficienti ad una eventuale denuncia, in futuro, nei confronti di chi si fosse macchiato del reato di download e condivisione illegale.

Il monitoraggio fornisce prove di essersi connessi a determinate reti per scaricare alcuni contenuti, ma per arrivare a informazioni più precise, necessarie ad eventuali procedimenti penali nei confronti del singolo, servono ben altri elementi.

Lo studio in ogni caso sta causando non poche ansie in chi fa di BitTorrent il proprio "fornitore" di fiducia, ora che vi è la certezza che vi sono realtà continuamente attive nel monitorare traffico, titoli più scaricati e nick degli utenti. Lo studio inoltre segnala come il monitoraggio appare come qualcosa di fortemente automatizzato, in quanto non discrimina fra utenti nuovi e quelli attivi da anni.

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