giovedì 5 novembre 2015

Stampanti 3D, tessuti molli e organi

Gli ingegneri della Carneige Mellon University hanno sviluppato una nuova tecnica di stampa 3D che permetterà di stampare tessuti viventi molli come quelli degli organi.


L'aspetto più interessante è che, per fare tutto ciò, è sufficiente una comune stampante 3D attualmente in commercio (circa $ 1.000).

Quando si pensa alla stampa 3D è naturale immaginare l'impiego di materiali rigidi come plastiche, resine e metalli. La stampa 3D di tessuti molli ha richiesto particolari accorgimenti perché quanto stampato potesse mantenersi coeso, chiedendo quindi l'impiego di reticoli o anime rigide. 

Un oggetto stampato con materiali morbidi non riesce infatti a supportare il suo stesso peso man mano che viene stampato strato per strato e, di conseguenza, non è in grado di mantenere la sua forma. L'impiego di reticoli o anime rigide ha però l'effetto collaterale di incrementare il tasso di rigetto di un eventuale impianto. Il processo è quindi complicato e costoso. 


La tecnica usata dai ricercatori della Carneige Mellon prevede l'impiego di un gel per supportare l'organo mentre viene stampato.

La stampante inietta il materiale all'interno del gel e una volta che l'organo è stato completato ed è in grado di supportare se stesso, il gel può essere disciolto in acqua riscaldata alla temperatura del corpo umano, lasciando l'organo perfettamente formato. 

Le stampanti 3D ad uso medicale hanno di norma un costo di svariate centinaia di migliaia di dollari e richiedono operatori specializzati. La possibilità di ridurre il costo di una macchina di stampa ha la conseguenza di poter ridurre anche il costo del singolo organo stampato, che sono costituiti principalmente da collageni, alginati e fibrine, materiali abbastanza comuni in campo medico. 

Non è solamente il costo basso, ma con l'uso di software open source abbiamo accesso a parametri di stampa che possiamo regolare con accuratezza e ottimizzare quel che facciamo e migliorare la qualità di quel che stampiamo. Questo ci ha permesso realmente di accelerare lo sviluppo di nuovi materiali e di innovare in questo campo. E stiamo anche contribuendo a rilasciare il nostro progetto di stampante 3D sotto licenza opensource

ha commentato Adam Feinberg, professore associato di Scienza dei materiali, Ingegneria e Ingegneria Biomedica per la Carneige Mellon University.

Che dire, senz'altro l'ennesimo passo in avanti della tecnologia moderna. Ecco perché l'introduzione della Stampante 3D è considerata la quarta rivoluzione industriale. Ha un potenziale che poco alla volta ci sta mostrando i suoi frutti.  

0 commenti:

Posta un commento

 
Tecnodiary2 © 2011