lunedì 16 novembre 2015

Anonymous si schiera contro l'ISIS

Anonymous. Ebbene, coloro i quali da anni seguono le vicissitudini del mondo cracker, conosceranno bene questo nome.


E se questa volta non si fosse messo in mostra per le suo imprese contro le grandi compagnie dell'intrattenimento e dell'elettronica?

A seguito dell'attacco terroristico ai danni dello Stato francese (e della civiltà occidentale in genere), i "militanti" di Anonymous hanno deciso di schierarsi contro i seguaci dello Stato Islamico, il gruppo terroristico che ha rivendicato la responsabilità sugli attacchi parigini avvenuti lo scorso 13 novembre.

Sabato scorso il team di hacker ha pubblicato un video su YouTube in cui un individuo anonimo nascosto dalla solita maschera di Guy Fawkes ha dichiarato guerra all'ISIS.


Nel video l'uomo mascherato dichiara di rappresentare Anonymous, con il gruppo che annuncia di voler dare la caccia ai membri dell'organizzazione terroristica. Le parole utilizzate sono forti, di quelle che possono essere urlate solo con l'aiuto dell'anonimato:

Vi troveremo, e non vi lasceremo andare [...] Lanceremo la più grande operazione mai fatta contro di voi. Aspettatevi degli enormi cyberattacchi

ha dichiarato il portavoce del team di hacker.

Non è chiaro quale sia il piano di "attacco digitale", né quali siano le strategie di Anonymous. Il collettivo aveva dichiarato guerra al terrorismo già a gennaio dopo l'attentato alla sede di Charlie Hebdo, ed era riuscito a rendere inaccessibili alcuni siti legati alle organizzazioni di jihadisti in Francia e nel mondo.

L'attacco preferito da Anonymous è il DDoS (distributed denial-of-service), non raffinatissimo ma estremamente efficace per cercare di ridurre le comunicazioni fra i militanti sparsi per il mondo.

Un'operazione di intelligence e di oscuramento, quindi, con l'obiettivo di tagliare le vie digitali con cui l'ISIS semina la propria propaganda e di stanare fuori dall'anonimato i fanatici jihadisti.

Il punto di partenza sembra quindi essere tutto il materiale già recuperato nel corso delle precedenti campagne, come profili social network di presunti fanatici o simpatizzanti della jihad islamica dai quali trarre informazioni utili. Per dare risalto all'operazione è stato creato l'hashtag #OpParis, che fungerà anche da richiamo ad eventuali nuove leve del movimento Anonymous che vogliano battere a tappeto il web per rintracciare qualsiasi informazione utile alla causa e segnalare alle autorità competenti ogni possibile attività sospetta. 

Certo è che, alla luce dei dettagli rilasciati nei giorni scorsi sulle metodologie e i mezzi di comunicazione utilizzati dallo Stato Islamico, risulta sempre più difficile trovare un metodo per prevenire gli attentati.

I francesi sono più forti di voi e usciranno da questa atrocità più forti che mai

ha minacciato Anonymous all'interno dei 2 minuti e mezzo del messaggio inviato tramite YouTube.

Al momento in cui scriviamo la pagina conta quasi due milione di visualizzazioni, ma non abbiamo ancora informazioni a riguardo di cyberattacchi effettuati dal gruppo di cracker nei confronti dei siti e portali del web legati allo Stato Islamico.

Ricordiamo che il collettivo Anonymous (che riunisce singoli utenti o intere comunità online che agiscono allo scopo di raggiungere un obiettivo concordato) è da sempre il lotta contro ingiustizie e i poteri forti a tutela della libertà di pensiero ed espressione.

Tra autorità ed Anonymous non scorre buon sangue, anche se questo potrebbe essere il deterrente per il cambio di passo. Pare inverosimile, proprio per la natura del Collettivo, ma staremo a vedere.

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