lunedì 2 novembre 2015

Facebook ritocca la policy! Anzi NO!

Di nuovo novità sul fronte delle politiche di Facebook: quest'ultima, infatti, ha annunciato una serie di migliorie, al fine di rendere più intuitive le procedure di rettifica nei casi di eliminazione ingiusta dal servizio.


Di cosa si tratta? Fb ha introdotto nuove politiche sui "nomi reali", le stesse che obbligano i nuovi utenti ad inserire il loro vero nome sul social network, e non solo un nickname come spesso si usava fare precedentemente online.

I cambiamenti permettono agli utenti che riportano eventuali errori di dare maggiori informazioni agli addetti del social network.

Si tratta di una policy che è stata aspramente criticata da varie associazioni in una recente lettera aperta. Il disagio è sia di tipo professionale (a volte i professionisti vorrebbero evitare di evitare di divulgare il proprio nome pubblicamente) oppure professionale (vedi per esempio il caso delle persone con identità sessuale in via di cambiamento o, comunque, non ancora definito).

Alle critiche, però, risponde Alex Schultz (VP of Growth di Facebook) in una lettera aperta rilasciata dalla società.

Vogliamo ridurre il numero di persone a cui viene chiesto di verificare il proprio nome su Facebook quando queste utilizzano già il nome con cui sono conosciute [...] Vogliamo rendere più semplice per la gente confermare il proprio nome se necessario.

A tal fine, differentemente da quanto avviene adesso, gli utenti a cui viene richiesta la conferma del nome potranno aggiungere un contesto o eventuali dettagli per giustificarlo. Questo serve ad aiutare il team addetto a "capire meglio la situazione":

Ci aiuterà anche a capire meglio le ragioni per cui le persone non possono confermare il loro vero nome.

Allo stesso modo, Facebook chiederà di fornire ulteriori dettagli agli utenti che segnalano gli altri per la violazione della politica sui nomi reali. Aggiungendo un passaggio all'intero processo, la società riceverà probabilmente un numero inferiore di richieste e impedirà agli utenti di utilizzare le politiche sui nomi come arma potenziale sul servizio social. Entrambe le modifiche verranno distribuite nel servizio a partire dal mese di dicembre.

Non cambia tuttavia la base. Le politiche sui nomi resteranno infatti invariate per rendere Facebook un posto più sicuro, almeno a detta di Schultz:

Quando la gente utilizza il nome con cui è conosciuta è molto più responsabile di quello che dice, rendendo molto più difficile nascondersi dietro l'anonimato per molestare o truffare qualcun altro.

Di seguito trovate la lettera per intero pubblicata da Facebook.

Nella serata di oggi, però, Facebook ha rettificato la propria posizione, dando così ragione alle organizzazioni per la difesa dei diritti della comunità Lgbt, transgender e dei Nativi Americani, che hanno obbligato Facebook a rivedere la regola per l'uso di pseudonimi e soprannomi.

Dopo la polemica, la società fondata da Mark Zuckerberg si era scusata e aveva promesso modifiche alla sua policy.

Nel frattempo gli utenti scontenti avevano minacciato di trasferirsi su Ello, un social network che si è rapidamente guadagnato il titolo di anti-Facebook, proprio perché permetteva l'iscrizione con un nome di fantasia. Aveva ricevuto richieste di accesso da parte degli utenti anche al ritmo di 40mila all'ora. Ma dopo la fiammata iniziale, di Ello si è persa traccia.

Il Social Network ha deciso di aprirsi per mettere a tacere le critiche di una comunità influente dal punto di vista mediatico, ma anche per non perdere utenti. E dunque valore.

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