mercoledì 18 novembre 2015

Le prime vittime di Anonymous

Come ricorderete, dopo gli attentati di Parigi del 13 novembre, il collettivo Anonymous, attraverso un video intimidatorio dichiarava cyberguerra alla militanza ISIS


A tal proposito, il più rinomato collettivo cracker ha rivelato di aver raccolto e divulgato dati sensibili di centinaia di account online collegati ad esponenti dell'organizzazione terroristica, sfruttando le proprie armi digitali.

Il team più famoso della rete fa sapere inoltre di aver già raccolto una lista di siti sensibili appartenenti allo Stato Islamico su cui ha cercato o cercherà di effettuare il take over.

Le operazioni di boicottaggio dei portali web dell'organizzazione è già cominciata, con Anonymous che annuncia le prime vittorie sul campo, un campo che è del tutto digitale. In pochi giorni Anonymous ha riportato anche altre vittorie, soprattutto sui social media.

Il collettivo è riuscito ad esempio ad ottenere informazioni personali di membri sospettati di appartenere al gruppo terroristico, fra cui una serie di nomi e cognomi scoperti all'interno dei portali di jihadisti.

Forte dell'anonimato dei suoi membri, Anonymous ha pubblicato una prima lista e rivelato i nomi dei presunti terroristi minacciando l'intera organizzazione con un messaggio diretto:

ISIS stiamo venendo a prendervi.

In aggiunta, secondo la testata britannica Metro.co.uk, Anonymous è riuscito a identificare 900 account Twitter legati ad esponenti dello Stato Islamico, account che adesso sono stati sospesi dal servizio. Anonymous aveva già eliminato alcuni account social media e siti del web collegati all'ISIS a partire dallo scorso gennaio, quando la rivista satirica Charlie Hebdo era stata attaccata da terroristi dell'organizzazione.

Dopo quell'evento Anonymous aveva dichiarato di aver fatto fuori 800 account Twitter e 50 indirizzi email legati a membri dell'ISIS. Il team Anonymous non è comunque infallibile, e anche in passato ha commesso alcuni errori nel riconoscimento di membri dell'ISIS o di Al Qaeda, identificando persone comuni come terroristi.

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