martedì 30 settembre 2014

IBM cede anche la divisioni semiconductors?

Sembrerebbe che Globalfoundries e IBM abbiano ripreso le trattative sulla divisione semiconduttori posseduta da quest'ultima.


Globalfoundries ed IBM sono da tempo impegnate in vari confronti che vedono sul tavolo la cessione da parte di IBM dell'unità di produzione dei semiconduttori e la conseguente acquisizione di essa da parte di GlobalFoundries.

Qualche mese fa, le trattative giunsero ad un punto di stallo, data l'impossibilità di trovare un consenso sul valore dell'operazione. Non fu sufficiente il miliardo di dollari messo sul piatto.

In realtà, quella fu la versione trapelata in rete, che evidentemente non fu fedele alla realtà delle cose. 
IBM, infatti, avvertì l'estrema necessità di sbarazzarsi di una divisione in perdita, mise sul piatto oltre alla divisione semiconduttori anche 1 miliardo di dollari per incentivare GlobalFoundries all'acquisizione. Quest'ultima, però, tirò troppo la corda chiedendo 2 miliardi di dollari, arrivando quindi al punto di stallo.

E' comunque improbabile che trattative di questa portata vengano messe da parte senza possibilità di appello: ed ecco che nuove indiscrezioni sostengono che le due realtà avrebbero ripreso i confronti, concludendoli con esito positivo con Globalfoundries che con grossa probabilità annuncerà nel corso delle prossime settimane l'acquisizione della divisione di produzione dei semiconduttori IBM, la quale sborserà i 2 miliardi di dollari richiesti dall'interlocutore.

Date le numerose voci di corridoio, talvolta anche in contraddizione tra loro, è bene considerare con la giusta cautela ogni nuova indiscrezione legata a questa vicenda. Quel che si può dare per certo e la volontà di IBM di lasciarsi alle spalle una divisione che sta pesando sul bilancio dell'azienda e, dall'altra parte, il desiderio di Globalfoundries di entrare in possesso della proprietà intellettuale di Big Blue riferita alla produzione di semiconduttori.

Tutto il resto tende ad essere piuttosto nebuloso, senza dimenticare che l'operazione potrebbe incontrare qualche intoppo dal momento che lo stabilimento di IBM che si trova a Burlington produce una serie di componenti elettronici per il governo USA che, per questioni normative, devono essere realizzati da compagnie nazionali.

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