mercoledì 24 settembre 2014

Larry Page e la sua Google 2.0

I nuovi progetti del CEO di Mountain View travalicano la più fervida fantasia: città ideali, aeroporti efficienti e altro ancora.


Un modo per investire i miliardi guadagnati con Google? Si, o forse è solo un modo per fare concorrenza ai lab speciali del collega e cofondatore russo di Google Sergey Brin.

Secondo quanto riportato dal sito The Information, Larry Page vorrebbe inseguire il sogno (forse un po' utopico) della città ideale, investendo i miliardi di Google. Le indiscrezioni arriverebbero direttamente dai manager più vicini al CEO di Big G. Questa iniziativa lodevole, targata Page, è nota come "Google 2.0".

Nel nuovo progetto "moonshot" di Page rientrerebbe persino la creazione di un nuovo laboratorio speciale, chiamato simbolicamente "Google Y" per differenziarlo da quei lab "Google X" gestiti da Sergey Brin e da cui sono nati progetti ambiziosi come le auto a guida automatica, Internet in mongolfiera del Progetto Loon, i droni per la consegna a domicilio e altro ancora.

Le ambizioni di Google Y guardano persino oltre il già futuribile orizzonte di Google X, visto che Page sarebbe interessato, tra le altre cose, a fondare una città "modello", oppure ad aumentare l'efficienza degli aeroporti tradizionali.

La volontà di sperimentazione di Page ricorda in parte quella del progetto Seasteading, appoggiato dal fondatore di PayPal Peter Thiel, anche se nel caso del CEO di Google il problema delle risorse economiche nemmeno si pone.

Inoltre Larry Page ha ribadito di volere realizzare un servizio di localizzazione al centimetro. Sarebbe, così, possibile, per esempio, identificare precisamente qualsiasi articolo all'interno di un negozio e di un magazzino. Insomma, un meccanismo simile a quello di Touch ID.

Ora resta da capire quanto sia futuribile il progetto (ma le risorse non mancano di certo) ma, soprattutto, quale sia il risvolto economico di un progetto di tale portata.

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