venerdì 12 settembre 2014

La Svizzera boccia Apple Watch

Poco prima della presentazione di Apple Watch, più o meno ironicamente, ci interrogavamo su come l'avrebbe accolto la patria dei produttori di orologi per antonomasia: la Svizzera.


Ora, qualche giorno dopo l'esordio, quando le carte in tavola già sono state girate, cosa ne penseranno gli svizzeri?

Tutto nacque dall'affermazione irriverente e un po' presuntuosa di Jony Ive, secondo la quale i produttori di orologi della Repubblica Elvetica, si sarebbero dovuti preoccupare per il lancio di Apple Watch. 

Chi semina vento, si sa, raccoglie tempesta e, il responso dei colossi degli orologi made in switzerland, non ha tardato ad arrivare.

Jean-Claude Biver, CEO del produttore francese di orologi di lusso LVMH, compagnia che cura marchi come Hublot, Tag Heuer e Zenith, non ha infatti mancato l'occasione per sottolineare come Apple abbia compiuto dei piccoli ma fatali errori disegnando il proprio smartwatch.

Questo orologio non ha sex appeal. È troppo femminile e assomiglia troppo a tutti gli altri smartwatch già sul mercato

sembra aver detto Biver in una intervista rilasciata al quotidiano tedesco Die Welt.

A essere onesti sembra essere stato disegnato da uno studente al suo primo trimestre

aggiunge poi Biver.

Il capo di LVMH ha sottolineato come la sua definizione di lusso non concordi per nulla con questo nuovo Apple Watch:

il lusso è qualcosa senza tempo, è raro e irradia prestigio

Biver non sembra inoltre essere stato l'unico a "sparlare" di Apple Watch; anche il CEO di Swatch Nick Hayek ha infatti commentato il lancio dicendo che, dopo aver visto Watch, nessuno all'interno della compagnia è poi così nervoso.

E' però vero che, lo stesso Steve Ballmer, allora CEO Microsoft, non si disse preoccupato in seguito all'annuncio del primo iPhone, ma si sarà dovuto sicuramente ricredere poco dopo, quando lo stesso iPhone è diventato il punto di riferimento per l'intero mercato smartphone. Anche se ora non è più lo standard maker che l'ha reso così popolare.

Per dare una risposta a tutti questi dubbi, però, dovremo attendere l'esito dei mercati.

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