venerdì 2 maggio 2014

Nasce Facebook Newswire per scongiurare le "notizie bufala" (e incrementare il suo potere mediatico?)

Il sito di Mark Zuckerberg, in collaborazione con la società irlandese Storyful, lancia un filtro per le notizie pubblicate dagli utenti, per diffondere contenuti social selezionati e verificati da un team di esperti.


Nell'era delle breaking news "annunciate" dai social network, Mark Zuckerberg ha pensato di rendere la vita più facile ai giornalisti e alle redazioni, lanciando un nuovo strumento: FB Newswire.

E' una specie di agenzia di stampa 2.0, accessibile sia su Facebook sia su Twitter, che raccoglie informazioni, foto e video pubblicati dagli utenti e verificati dal team di Storyful, la società irlandese acquistata dalla News Corporation nel 2013 per 25 milioni di dollari.

FB Newswire aggrega contenuti condivisi pubblicamente dagli utenti di Facebook e dalle organizzazioni internazionali testimoni di avvenimenti di primo piano - afferma Andy Mitchell, Director of Media Partnership del social network di Zuckerberg - il tutto a disposizione dei giornalisti che vorranno includere le informazioni nei loro articoli". Facebook sempre più come fonte di notizie, dunque. Con una novità: Newswire si pone come filtro autorevole dei contenuti pubblicati dagli iscritti. E del fact-checking, che solitamente richiede ulteriori sforzi alle redazioni giornalistiche, si occuperà proprio Storyful, il cui team editoriale ha sviluppato in questi anni una notevole esperienza nella selezione e nella verifica delle storie "che vale la pena raccontare.

L'obiettivo, insomma, è quello di evitare le bufale legate alle breaking news. Come quando, nelle ore successive al passaggio dell'uragano Sandy sulla costa orientale degli Stati Uniti, a ottobre 2012, sulle pagine dei social network si diffusero rapidamente false foto di squali a due passi dalle abitazioni del New Jersey. 

Un altro esempio: ancora oggi, in seguito a terremoti, è facile che i social propongano immagini che si riferiscano a scosse avvenute nello stesso luogo ma in passato. E' successo lo scorso due aprile, quando la terra ha tremato violentemente in Cile e su Facebook e Twitter si sono diffuse le riprese delle telecamere di sicurezza di locali e uffici risalenti a un terremoto del 2010.

FB Newswire rappresenta, in definitiva, un ulteriore sviluppo del citizen journalism. E per Zuckerberg costituisce l'ennesimo affare:

I giornalisti e i mezzi di comunicazione sono diventati parte integrante di Facebook, spiega Mitchell, gli editori apprezzano i nostri sforzi, premiati dal traffico generato da Facebook verso i siti di informazione che è quadruplicato nell'arco del 2013. 

Nel giorno del suo debutto FB Newswire si è occupato della visita in Giappone sia di Obama, in particolare del suo incontro con il robot Asimov (vedi sotto), sia del cantante pop Justin Bieber, della copertina del Time dedicata a Beyoncé Knowles, la persona più influente del pianeta secondo la rivista americana, e del tentativo fallito di "selfie" da parte dell'astronauta americano Rick Mastracchio.


La vera notizia, però, è la sempre più consolidata inutilità del servizio ormai sempre più tardivo dei telegiornali classici, che si basano sulla multimedialità degli smartphone dei cittadini. Non potremmo farne a meno e andare direttamente alla fonte? Invece che attendere le notizie del TG, peraltro quasi mai nude e crude ma preconfezionate, consulteremo direttamente Newswire. Ormai ognuno di noi ha in casa un pc; per non parlare dello smartphone, che da qualche anno è diventato il prolungamento dei nostri arti superiori.

Altro tema che emerge da questa notizia, sembra essere il sempre più crescente potere di Facebook: il timido social network che collegava tra loro una cerchia ristretta di "secchioni universitari" è diventato un referente imprescindibile della rete. Per quanto possa essere amata o detestata, la creatura di Zuckerberg si è insediata subdolamente nelle nostre vite. Questo potrebbe essere l'ennesimo step, della colonizzazione digitale dell'ambizioso Mark.  

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