venerdì 31 gennaio 2014

Le nuove frontiere della Stampa 3D

La stampa 3D è forse la vera rivoluzione degli ultimi anni. Svariati i campi d'applicazione nel quale questa nuova tecnologia potrà essere applicata, per capirne un po' di più, ci faremo aiutare dalle analisi di mercato condotte da Gartner.


Solo qualche giorno fa vi avevamo parlato dell'insidioso mondo del deep web, nato per scopi militari benefici (se così si può dire, data la natura bellica delle forze armate) ma dirottato su un binario decisamente più malevolo (contrabbando di droghe e medicinali, nonché scambio file riprovevoli e ovviamente non leciti). 

Questa duplicità di analisi, è stata messa in luce anche dalla società di analisi di mercato Gartner, e lo ha fatto soprattutto mettendo in luce le nuove frontiere del "bioprinting" tridimensionale, applicato al settore medicale e sanitario. 

Da un punto di vista generale Gartner sostiene che entro il 2018, almeno sette dei principali 10 retailer multicanale faranno uso di tecnologie di stampa 3D per generare ordini personalizzati e, allo stesso tempo, si andranno via via affermando nuovi modelli di business basati su questa nuova tecnologia.

Pete Basiliere, research director per Gartner, osserva:

Alcuni retailer stanno già vendnendo stampanti 3D ai consumatori e con la loro progressiva disponibilità, i consumatori le utilizzeranno per realizzare i propri prodotti personalizzati. Ci aspettiamo di assistere alla nascita di servizi di copia 3D e uffici di stampa tridimensionali, con i clienti che si rivolgeranno ad essi per stampare progetti in alta qualità e non solo in plastica ma anche con materiali che includono ceramica, acciaio e particolari leghe metalliche.

La progressiva diffusione di queste tecnologie andrà però a creare potenziali problemi legati al furto di proprietà intellettuale. Secondo Gartner la stampa 3D porterà, entro il 2018, alla perdita di almeno 100 miliardi di dollari all'anno di proprietà intellettuale.

I fattori che stimolano l'innovazione - il crowdsourcing, l'unione degli sforzi di ricerca e sviluppo e il finanziamento di start-up - assieme a più brevi cicli di vita dei prodotti, offrono un terreno fertile al furto di proprietà intellettuale con l'uso di stampanti 3D. E' già possibile stampare oggi molti oggetti tridimensionali, tra cui giochi, parti di vetture e anche armi

commenta Basiliere.

In uno scenario di questo tipo le imprese avranno sempre più difficoltà a monetizzare pienamente le loro invenzioni ed i licenziatari della correlata proprietà intellettuale avranno meno possibilità di ottenere il massimo beneficio dalle loro licenze. I ladri di proprietà intellettuale sosterranno minori costi di sviluppo e approvvigionamento, e avranno quindi la possibilità di vendere beni contraffatti a prezzi ridotti, esponendo il pubblico al rischio di acquistare prodotti di scarsa qualità e potenzialmente dannosi.

Per quanto riguarda invece le tecnologie di bioprinting tridimensionale, ovvero l'applicazione delle tecniche e tecnologie di stampa 3D per la produzione di tessuti ed organi, Gartner osserva che la loro evoluzione è così rapida che potrebbe facilmente innescare un profondo dibattito etico sul loro utilizzo a partire dal 2016. 

Contemporaneamente la stampa tridimensionali di protesi e di dispositivi artificiali ad uso sanitario, unitamente alla popolazione fiorente e ai bassi livelli delle prestazioni sanitarie nei mercati emergenti porteranno ad un'esplosione della domanda per questa tecnologia a partire dal 2015.

Le attrezzature di bioprinting 3D che avranno la capacità di stampare organi e tessuti avanzeranno in maniera molto più rapida di quanto potrà fare la consapevolezza e l'accettazione globale delle ramificazioni di questa tecnologia. Si tratta di iniziative mosse da buone intenzioni, ma che sollevano una serie di domande che restano senza risposta. Cosa accade con organi complessi che implicano l'uso di cellule non umane? Chi controllerà la capacità di produrli? Chi assicurerà la qualità dei risultati?

ha commentato Basiliere.

Si tratta, del resto, di un futuro molto più vicino di quanto si possa pensare: già nel corso dell'estate 2013 la Hangzhou Dianzi University in Cina ha annunciato di aver realizzato Regenovo, una soluzione di bioprinting tridimensionale, con la quale è stato stampato un piccolo rene funzionante per circa quattro mesi. Sempre nel corso del 2013 un bambino di 2 anni negli USA ha subito l'impianto di una trachea costruita con le sue cellule staminali. Quando gli organi "biostampati" saranno ampiamente disponibili sarà anche il tempo di un complesso dibattito che coinvolgerà molti interessi politici e finanziari, oltre a toccare ovviamente anche vari aspetti etici e morali.

La maturazione delle tecnologie di stampa 3D e la capacità di costruire parti anatomiche personalizzate sono di particolare interesse nel mercato dei dispositivi sanitari e specialmente in quelle regioni economicamente deboli e piagate dalla guerra, che spesso hanno a che fare con un'elevata domanda di protesi ed altri dispositivi medicali. La maggior integrazione del mondo sanitario con i settori della scienza dei materiali e della progettazione assistita porterà ad un ulteriore incremento della domanda dal 2015 in avanti.

In conclusione Basiliere si è espresso in questi termini:
Il successo globale dei casi d'uso delle stampanti 3D nelle regioni emergenti crescerà per tre ragioni: la maggior semplicità di accesso e la diffusione della tecnologia, il ROI e la semplificazione della catena di fornitura per la distribuzione dei dispositivi medici in queste zone. Altri motori di crescita solo l'elevata popolazione con un accesso inadeguato alla sanità in regioni spesso funestate da conflitti interni, guerre e terrorismo.

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