giovedì 30 gennaio 2014

Motorola passa di mano: la proprietà passa da Google a Lenovo

A confermare le voci riportate dal New York Times, è arrivata anche la conferma ufficiale di Lenovo: Motorola passa di mano e viene acquisita dal colosso cinese.


Le due aziende stringono un accordo per la cessione della divisione smartphone di Motorola, escludendo da questo i brevetti che restano di Google: è un importante passaggio per Lenovo nella strategia di crescita nel mercato degli smartphone.

Google ha annunciato nella notte di aver sottoscritto un accordo con Lenovo per la vendita di Motorola Mobility, per un controvalore di 2,91 miliardi di dollari USA. Google aveva completato poco meno di 2 anni fa l'acquisizione di Motorola per una cifra pari a 12,5 miliardi di dollari.

L'accordo non prevede la cessione a Lenovo delle proprietà intellettuali che erano state sviluppate originariamente da Motorola e che erano diventate proprietà di Google, ma della sola divisione responsabile di sviluppo e produzione degli smartphone.

Vendere a poco meno di 3 miliardi di dollari qualcosa che è stato acquistato meno di 2 anni fa a 12,5 miliardi può sembrare una vera e propria disfatta per Google in termini finanziari, sommando a questo i risultati trimestrali non di certo entusiasmanti ottenuti da Motorola nel periodo di proprietà di Google. Le cose vanno però valutate correttamente per quello che sono: quanto Google vende quest'oggi non è quello che Google ha acquistato meno di 2 anni fa.

Il prezzo d'acquisto iniziale di 12,5 miliardi di dollari includeva liquidi per circa circa 3 miliardi di dollari accumulato da Motorola e 1 miliardo in crediti sulle imposte. Google ha venduto nel frattempo la divisione di Motorola responsabile per lo sviluppo di modem e set top box per 2,4 miliardi mentre la vendita a Lenovo riguarda la sola divisione hardware specializzata nella produzione di smartphone. A Google rimane un controvalore di 3,2 miliardi di dollari per il pacchetto di brevetti sviluppato da Motorola, complesso che ha una valutazione di mercato che come minimo può essere quantificato in 5,5 miliardi di dollari. Ecco che un'operazione che a prima vista può sembrare in forte perdita per Google si rivela essere tutt'altro che un flop per l'azienda americana.

Passando a Lenovo non può che sorprendere il comportamento di quest'azienda che ritorna sul mercato una settimana dopo aver annunciato l'acquisizione della divisione server x86 di IBM. Da tempo si vociferava della volontà di Lenovo di acquistare uno dei marchi storici del settore degli smartphone e in più occasioni BlackBerry era stata indicata come possibile obiettivo. Con Motorola, e continuando a mantenerne il nome sul mercato, Lenovo può puntare a guadagnare rapidamente quote di mercato nel settore degli smartphone nei mercati europeo e nord americano, continuando a mantenere una forte presenza in Cina con i prodotti a proprio marchio.

In questi anni Lenovo è stata capace di diventare il primo produttore di PC a livello globale ed emerge in modo chiaro la volontà di seguire simile traiettoria anche per il settore degli smartphone. L'accordo verrà valutato nelle prossime settimane da parte delle autorità competenti tanto in nord America come in Cina. Come sempre accade in questi casi, pertanto, sarà necessario attendere prima che l'operazione possa definirsi definitivamente conclusa. I 2,91 miliardi di dollari di controvalore verranno erogati con 660 milioni in contanti, 750 milioni in azioni Lenovo e 1,5 miliardi di dollari dopo 3 anni dalla chiusura dell'operazione.

Queste sono considerazioni attinenti al popolare brand cinese, ma quali implicazioni potrebbe avere questa vendita per Big G? Solo qualche tempo fa, era trapelata la notizia secondo cui Google, diceva addio ai terminali Nexus.

Prima l'intenzione di abbandonare il progetto di uno smartphone pensato completamente attorno ad Android. Google si è detta intenzionata ad intensificare i suoi sforzi verso i terminali Android nelle versioni Google Play Edition. Mettendo insieme questa notizia e la vendita del comparto produttivo degli smartphone Motorola, possiamo giungere ad una conclusione: Google sta prendendo le distanze dall'universo smartphone, per dedicarsi completamente al software dedicato. Sarà così semplice?

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