giovedì 16 maggio 2013

Esame di maturità: installare radar a prova di smartphone? Forse si

Se siete al vostro quinto anno della scuola superiore, e magari non siete fra i primi della classe, magari vi sarà balenata in testa l'idea di "attingere" dai vostri smartphone, ormai compagni di vita, per trarre le risposte ai quesiti più ostici e magari comunicare con "i secchioni" del vostro corso.


Da quest'anno però, potete cancellare dalla vostra mente quest'idea. Sembra, infatti, che gli esami di maturità potrebbero avvenire in sale scolastiche dotate di rilevatori.

L'ANP, l'associazione più rappresentativa dei presidi italiani, ha deciso di rivolgersi direttamente al neoministro Maria Chiara Carrozza per affrontare il problema dei "copioni".

Il problema secondo il corpo docente è che la diffusione degli smartphone ha semplificato notevolmente le attività dei furbetti. Ormai non si contano più forum e siti "specializzati nel rendere disponibili in tempi brevissimi le soluzioni". Il fenomeno appare così diffuso e dilagante da mettere in discussione la regolarità degli esami. Gli stessi siti, secondo Rembado, "hanno fin qui potuto agire indisturbati malgrado svolgano un’attività palesemente illegale".

L'unica soluzione sarebbe quella di affidarsi a apparecchiature di rilevazione, ormai disponibili a bassissimo costo, che non emettono radio-frequenze che potrebbero interferire con le comunicazioni. Non sono pericolose e si limitano a individuare gli smartphone accesi o in standby. Secondo le stime degli esperti si tratterebbe di una spesa compresa tra 20 e 100 euro a seconda dei modelli. Una bazzecola poiché se da una parte è vero che sono 22.500 le classi italiane che faranno la maturità, di solito si usano spazi comuni. Questo vuol dire che potrebbe bastare un investimento inferiore ai 60mila – 300mila euro.

Basta un solo rilevatore per scuola

ha sottolineato il presidente di ANP.

Per chi conta sull'aiuto dello smartphone in vista della maturità, l’unica speranza sembra essere quella dei tempi. Un dirigente scolastico interpellato al riguardo ha dichiarato che per l’introduzione di questa temutissima tecnologia occorrerebbero dai 4 ai 6 mesi, se così fosse il prossimo sarebbe l’ultimo scaglione di maturandi a farla franca.

In Germania il problema è stato affrontato molto seriamente, i rilevatori sono in fase di sperimentazione ma sono già state rese note le sanzioni per chi verrà sorpreso a consultare il proprio smartphone in sede di esame, la pena è la bocciatura senza se e senza ma.

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