mercoledì 16 settembre 2015

HP: 30 mila posti di lavoro in esubero

A partire dal prossimo 1 novembre, HP darà il via in forma effettiva e ufficiale alla separazione in HP Inc. e Hewlett-Packard Enterprise, rispettivamente dedicate al mondo consumer e al mondo enterprise.


La decisione era stata presa ormai quasi un anno fa, allo scopo di dare vita a due realtà più agili e competitive.

L'imminente scissione, però, implicherà un caro prezzo da pagare in termini di personale e di operazioni di ristrutturazione. 

Tim Stonsifer, che sarà nominato CFO di Hewlett-Packard enterprise, ha infatti affermato che l'azienda prevede un taglio di circa 25-30 mila posti di lavoro (già, avete capito bene, non è un errore di battitura) sulle 300 mila posizioni ad oggi presenti in azienda. La maggior parte dei tagli sarà a carico della divisione Enterprise Services.

Il costo delle operazioni di ristrutturazione sarà di 2,7 miliardi di dollari, che permetteranno tuttavia di poter conseguire risparmi annuali di pari entità.

Gli Enterprise Services costituiscono attualmente il 40% del fatturato della nuova Hewlett-Packard Enterprise, sebbene in calo negli ultimi anni. Il responsabile del gruppo, Mike Nefkens, ha illustrato un piano per spostare un maggior numero di impiegati in poche sedi al di fuori degli USA allo scopo di avere, entro il 2018, il 60% della forza lavoro della divisione Enterprise Services assunta in paesi con un minor costo del lavoro. 

Il nuovo piano di riduzione del personale è solamente l'ultimo di una serie condotta nei mesi passati da quando Meg Withman è arrivata al timone di HP nel 2012. Con un costo complessivo di 5,5 miliardi di dollari saranno 85 mila i posti di lavoro persi sotto la conduzione Whitman.

Meg Whitman sarà presidente e CEO di Hewlett-Packard Enterprise e siederà inoltre nel consiglio di amministrazione di HP Inc.

Infine, anche per quest'ultima è previsto un taglio di personale di circa 3300 unità.

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