giovedì 16 aprile 2015

Nuova linfa ai BitCoin grazie all'Africa

Oggi parliamo di rimesse, ovvero quelle spedizioni di denaro da parte di emigrati a beneficio di connazionali residenti nel paese d'origine.


Se restringiamo il focus al continente africano e ci abbiniamo la moneta elettronica per eccellenza, ecco che spuntano nuovi mercati emergenti per quest'ultima.

Alcune piccole compagnie africane specializzate nell'offerta di servizi di cambio Bitcoin, infatti, potrebbero dare una svolta al mercato descritto in testa all'articolo, estromettendo i tradizionali operatori che si occupano di trasferimenti monetari e offrendo alle aziende nuove modalità di pagamento in un continente dove la penetrazione delle carte di credito è bassa e dove esiste ancora un fortissimo uso del denaro contante. Parliamo per esempio di Igot, Beam, BitPesa e BitX.

E' evidente che l'occasione è ghiotta e le Società sopra citate hanno fiutato il business: solo per citare qualche numero, vi ricordiamo che oltre 30 milioni di africani vivono al di fuori del Paese d'origine ed inviano a familiari ed amici complessivamente 40 miliardi di dollari all'anno, per una media di circa 1200 dollari per migrante.

Il costo di queste transazioni è però piuttosto oneroso per chi invia e riceve denaro. Il volume d'affari generato dalle commissioni su questo tipo di operazioni ammonta a circa 1,4 miliardi di dollari all'anno. Società come Western Union e MoneyGram si spartiscono il 50% circa del mercato e richiedono una media del 12,3% di commissione per l'invio di somme modeste (attorno ai 200 dollari).

Timothy Stranex, CEO del servizio di cambo BitX, afferma che la valuta digitale può avere un impatto notevole sulle rimesse internazionali in termini di velocità, efficienza e costi. La maggior parte delle realtà che gestisce rimesse in BitCoin chiede infatti commissioni del 3% sulle transazioni, ben al di sotto di quanto richiesto dalle società che operano in maniera tradizionale.

I trasferimenti internazionali necessitano di vari giorni per essere processati usando i sistemi tradizionali. I pagamenti in BitCoin vengono invece eseguiti in pochi minuti. Questo offre la possibilità di effettuare pagamenti internazionali più velocemente. Le tradizionali compagnie che gestiscono le rimesse possono sfruttare inoltre questa tecnologia per irrobustire le operazioni di backend e risparmiare sui costi mantenendo meno liquidità

ha dichiarato Stranex.

Il problema principale, osserva Stranex, è quello dell'"ultimo miglio", ovvero la consegna del denaro al destinatario finale. Dal momento che spesso i destinatari delle rimesse non sono titolari di un conto bancario, il denaro viene corrisposto in contanti, che è costoso e inefficiente da gestire.

L'impiego di valute virtuali come il BitCoin permetterebbe al destinatario di aprire senza particolari problemi un wallet BitCoin sul proprio smartphone, anche in assenza di un conto bancario. Il problema dell'ultimo miglio potrebbe quindi essere risolto e gestito elettronicamente.

Rick Day, fondatore del servizio di cambio Igot, che ha registrato 200 mila transazioni in pochi mesi dal lancio, osserva come l'impiego dei BitCoin possa effettivamente offrire una soluzione interessante alle commissioni richieste dai servizi tradizionali:

L'operazione è peer-to-peer ed è quasi istantanea. Il ricevente può cambiare i BitCoin in valuta locale usando un servizio di cambio. Questo significa che il costo di inviare rimesse è minimo ed il contante è disponibile per il ricevente praticamente nello stesso giorno, nella maggior parte dei casi.

Ovviamente stiamo parlando del continente africano, dove solo il 3% della popolazione è titolare di una carta di credito, i bonifici bancari sono costosi come le rimesse e PayPal non è ancora diffuso. Il terreno fertile per le Società del settore, che potrebbero quindi fornire la degna soluzione al problema, soprattutto a fronte di una certa predisposizione del popolo africano verso forme alternative di trasferimento di denaro e di servizi di pagamento mobile come M-Pesa.

Stranex osserva:

Se le persone adottano i pagamenti elettronici hanno l'opportunità di compiere un balzo in avanti rispetto ai metodi di pagamento tradizionali e di andare direttamente verso tecnologie più economiche e semplici come i BitCoin, che si adattano bene al mondo mobile. Il successo dei pagamenti mobile in Kenya ha dimostrato che questo genere di soluzioni sono in grado di funzionare molto bene in Africa. I BitCoin sono inoltre utili in quei paesi instabili dove banche e valute locali sono inaffidabili.

Nikunj Handa, CEO di Beam, società ghanese che si occupa di gestire rimesse in BitCoin, sostiene che la rivoluzione del mercato delle rimesse da parte dei bitcoin dipenderà solamente dall'adozione, specie da parte dei commercianti, e dalla possibilità in futuro di essere usata direttamente senza necessità di cambio:

Se ciò dovesse accadere BitCoin sarà un modo eccellente perché le persone possano inviare soldi tra loro direttamente, senza intermediari, in modo veloce ed economico. In questo senso il BitCoin rivoluzionerà veramente le rimesse. I BitCoin non sono accettati come Visa o MasterCard, ma sono sempre più un modo interessante per i commercianti africani di accettare pagamenti da una base clienti globale.

Le preoccupazioni attorno alla sicurezza potrebbero rappresentare un ostacolo in questa visione, ma è opportuno osservare che il protocollo Bitcon è molto solido e sicuro. Del resto la maggior parte dei problemi di sicurezza che hanno afflitto servizi di cambio più o meno noti (il caso più famoso è stato il collasso di Mt.Gox) si sono verificati per condotte superficiali se non addirittura dolose da parte dei gestori del servizio. 

Fonte Andrea Bai (HW)

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