sabato 29 marzo 2014

Le nuove strategie di Apple e Amazon

Da qualche tempo si parla di rivoluzione Apple, l'asso nella manica di mr. Cook. E se non fosse uno specchietto per le allodole per consolidare la sua leadership all'interno del gruppo?


Quelli di Cupertino sembrano essere al lavoro su diversi progetti ma, ormai da tempo urge il bisogno di una vera e propria svolta.

Amazon non rimarrà certo passivo a guardare e prepara le sue contromosse. Pronti, per la felicità degli utenti, un servizio di musica e di programmi TV in streaming gratuito per gli utenti abbonati; un nuovo servizio musicale on demand, uno (sempre in streaming) per la TV digitale e un'app iTunes per Android. Queste le possibili novità che Amazon ed Apple, rispettivamente, sarebbero pronte ad annunciare nelle prossime settimane. 

Per ora sono solo indiscrezioni, ma nel caso di Amazon questi rumors arrivano da una fonte autorevole (e solitamente molto ben informata) come il Wall Street Journal.

Voci a parte, è di fatto indiscutibile che i due colossi hi-tech a stelle e strisce abbiano messo nel mirino piattaforme indipendenti che nel campo dello streaming il botto l'hanno già fatto o sono candidate a farlo, e parliamo di Spotify, Hulu, Pandora, Netflix e la new entry Beats. Il tutto in uno scenario che, secondo la Riaa (Recording Industry Association of America) e l'Ifpi (International Federation of the Phonographic Industry) vede i ricavi da download essere scesi nel 2013 del 3,2% (a 2,9 miliardi di dollari) negli Usa e del 2,1% su scala globale. Al cospetto di una crescita a due cifre delle entrate relative ai servizi musicali in streaming.

Il colosso guidato da Jeff Bezos starebbe cercando di ampliare la propria offerta online, focalizzandosi su un palinsesto di canzoni (e c'è chi parla anche di serie Tv) da fruire in streaming. Il servizio sarebbe gratuito per gli abbonati a Prime Instant Video (99 dollari l'anno), finanziato dalla pubblicità e Amazon ne starebbe parlando da mesi con le major. I portavoce della società, per contro, negano che una soluzione di questo genere sia in rampa di lancio, ricordando come nel catalogo della compagnia vi sia per l'appunto già un'offerta a pagamento per la vendita o il noleggio di film e show televisivi. 

Settimana prossima a New York è in agenda un evento di Amazon: sarà l'occasione per saperne di più sul fantomatico nuovo servizio di streaming che saprebbe molto di guanto di sfida verso Google e il suo Chromecast ed Apple e la sua Apple TV.

Il lancio nel 2013 di iTunes Radio, servizio che abilita lo streaming di canzoni senza la possibilità di scelta di un brano specifico da parte dell'utente (permette però di creare stazioni basate sui generi musicali preferiti), non sembra inoltre poter accontentare una certa fascia di consumatori attratti dalla gratuità di questi servizi.

Da qui l'idea di un nuovo servizio on demand alternativo a Spotify, Deezer e Pandora, che metterebbe sul piatto un catalogo di brani più ampio e un abbonamento a costi molto competitivi. E non solo. Apple starebbe anche pensando di portare l'app di iTunes su Android, nell'ottica di incontrare i gusti dei milioni e milioni di utenti del software mobile di Google.

In orbita TV, invece, la società della Mela starebbe negoziando con la principale rete via cavo americana, Comcast, un nuovo servizio di streaming basato sui propri decoder digitali (la Apple TV) e il cui valore aggiunto sarebbe l'elevatissima qualità della riproduzione video. I bene informati parlano però di diversi ostacoli da superare per giungere all'accordo, dai costi per l'acquisizione dei diritti dei programmi TV alle modalità di licensing del servizio.

Purtroppo è da anni che si parla di iTV ma ancora rimane un progetto intangibile e sconosciuto ai più, è possibile che questo 2014 sia l'anno della svolta? Inoltre è interessante osservare, qualora la notizia fosse confermata che, dopo la notizia dei giorni scorsi che vede la distribuzione di un software proprietario Microsoft (Office 365) ad hoc per i devices iPad, ora anche Apple con il suo iTunes starebbe cercando di ampliare i propri orizzonti, coinvolgendo gli utenti non nativi (Android).

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