lunedì 3 giugno 2013

Polymer Opals: la rivoluzione del settore tessile e non solo...

Un materiale sintetico, resistente e flessibile, in grado di cambiare colore quando sollecitato da una forza di trazione o torsione, un polimero ispirato all'opale naturale.


È quanto messo a punto da alcuni studiosi dell’Università di Cambridge, in collaborazione con il team tedesco del Fraunhofer Institute for Structural Durability and System Reliability.

La scoperta potrebbe avere in futuro applicazione in ambito tessile, ma non solo: possibile anche immaginarne l'impiego per la realizzazione di banconote a prova di contraffazione, al posto dei costosi ologrammi usati oggi.

Alla base di tutto la riproduzione in laboratorio di una struttura polimerica ispirata a quella dell'opale naturale, un minerale amorfo che ha come caratteristica proprio l'opalescenza, ovvero la trasparenza lattiginosa dovuta alla luce che attraversa l'interno della pietra. Quanto ottenuto dai ricercatori ha però una consistenza elastica, che ne consente la deformazione semplicemente tirandone le estremità. Come ben visibile dal filmato in streaming di seguito, questo provoca un cambiamento nella colorazione della superficie, con una gamma cromatica che passa dal giallo al verde, dal blu al rosso, con un’infinità di sfumature intermedie.

È proprio il già citato settore tessile che potrà innanzitutto beneficiare di un'invenzione simile. Secondo quanto rilevato dalla Banca Mondiale, una percentuale compresa tra il 17% e il 20% dell'acqua utilizzata dalle industrie di tutto il pianeta serve per la colorazione dei tessuti, che spesso richiede l’impiego di sostanze tossiche e nocive per l’ambiente.

L'adozione dell'opale polimerico in questione eliminerebbe dunque la necessità di ricorrere ai pigmenti tradizionali, garantendo al tempo stesso la durata nel tempo dell'effetto cangiante e dell'intensità della tinta. 

ha dichiarato il professor Jeremy Baumberg del Nanophotonics Group presso lo University's Cavendish Laboratory.

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