martedì 11 giugno 2013

In sintesi, ecco le novità Apple presentate al WorldWide Developer Conference '13

Niente iPhone 5S, né iPad di quinta generazione. Dopo le voci che si sono rincorse in questi ultimi mesi, la risposta di Apple sembra essere: "sappiamo ancora sorprendervi!".


Nonostante gli assenti illustri, sono state presentate una quantità enorme di novità, e ognuna di esse ha cambiato radicalmente i concept cui eravamo abituati.

Ora che sappiamo cosa non vedremo negli store nelle prossime settimane, cerchiamo di capire la portata di questo evento. La novità che più attendevano i puristi Apple, infatti, tra le novità presentate in occasione della conferenza inaugurale della Worldwide Developers Conference 2013, spicca in particolare il nuovo sistema Mac Pro, oggetto di una profonda revisione progettuale che ha permesso alla Società di Cupertino di creare un sistema di dimensioni compatte e dall'inusuale aspetto cilindrico. 

Phil Schiller, presentando il nuovo Mac Pro ha esordito affermando "Can't innovate anymore, my ass", il cui significato è facilmente intuibile. Il nuovo chassis, in alluminio, di Mac Pro ha dimensioni di 25 centimetri di altezza e 16 centimetri di diametro, per un ingombro volumetrico pari ad 1/8 rispetto all'attuale generazione di sistemi Mac Pro.

La rete, già pochi minuti dopo la presentazione, ha iniziato ad etichettarlo per il suo design più simile a un "aspirapolvere" che a un Mac professionale. In alcuni commenti, gli utenti si esprimono in questi termini: "È un giocattolo nato dalla vanità distruttiva dei designer". Diamo tempo al tempo; i commenti a caldo sono spesso impietosi e non sempre rispecchiano il successo di un prodotto. 


Un case cilindrico impone una completa riorganizzazione della componentistica interna: ecco che le principali schede logiche di Mac Pro vengono assicurate ad un dissipatore a forma di prisma, che Apple denomina "unified thermal core". In questo modo è possibile usare una sola ventola di raffreddamento, collocata sulla parte superiore dell'unità che crea un flusso d'aria dal basso verso l'alto, lasciando così uscire l'aria calda dalla parte superiore del cilindro.

Sul fronte hardware non sono stati rilasciati dettagli specifici, con le configurazioni definitive che verranno annunciate in occasione del rilascio effettivo sul mercato. Il nuovo Mac Pro farà uso di processori Intel Xeon E5 che permetteranno di arrivare a configurazioni "da combattimento" fino a 12 core. Il nuovo Mac Pro supporta la tecnologia PCI Express di terza generazione che porta la bandwidth fino a 40GBps, con velocità di lettura e scrittura fino a 1,25GBps e 1,0GBps. Il sottosistema memoria prevede l'impiego di moduli ECC DDR3 di tipo four-channel, che operano alla frequenza di 1866MHz e permettono così di ottenere una bandwidth di 60GB/s.

Novità anche per quanto riguarda le GPU, con la presenza di due schede AMD FirePro con 6GB di memoria VRAM dedicata, in grado di esprimere una potenza computazionale fino a 7 teraflop. Mac Pro ha la possibilità, in questo modo, di supportare anche display di tipo 4K.

Per quanto riguarda il comparto storage Apple sceglie di affidarsi esclusivamente a soluzioni PCI e flash a 1250MB/s, mandando in pensione definitivamente gli hard disk interni di tipo magnetico/meccanico. Per le esigenze di storage di massa gli utenti dovranno affidarsi a unità esterne, che possono essere collegate al sistema mediante la nuova tecnologia di interfaccia Thunderbolt 2, recentemente annunciata da Intel.

Ampliate considerevolmente le possibilità di collegamento a periferiche esterne, con la presenza di ben sei porte Thunderbolt 2, quattro porte SuperSpeed USB, due connettori Gigabit Ethernet, connettore HDMI 1.4 e connettori audio in/out. La nuova interfaccia Thunderbolt 2, lo ricordiamo, ha la capacità di supportare un throughput di 20GBps e fino a sei periferiche collegate daisy-chain su ciascuna porta.

Il nuovo Mac Pro, almeno stando alle informazioni attualmente disponibili, sembra essere sprovvisto di qualsivoglia unità ottica: anche in questo caso gli utenti dovranno affidarsi a soluzioni esterne. La disponibilità è prevista prossimamente nel corso dell'anno, presumibilmente per il prossimo autunno. Prezzi e configurazioni definitive non sono stati comunicati.

Apple ha inoltre rilasciato poco fa il comunicato stampa ufficiale attraverso il quale da il benvenuto alla nuova arrivata iTunes Radio:

SAN FRANCISCO - 10 giugno 2013 - Apple ha annunciato oggi iTunes Radio, un servizio di Internet radio gratuito con oltre 200 stazioni e un incredibile catalogo di musica dall’iTunes Store, collegato a funzioni che solo iTunes è in grado di offrire. Quando l’utente si sintonizza su iTunes Radio dall’iPhone, iPad, iPod touch, Mac, PC o Apple TV, potrà accedere a stazioni ispirate alla musica che ascolta abitualmente, a Stazioni in Evidenza curate da Apple e a stazioni suddivise per genere, personalizzate in base ai suoi gusti. iTunes Radio cambia in base alla musica che l’utente ascolta e scarica. Più usi iTunes Radio e iTunes, più la radio capirà cosa ti piace ascoltare e più personalizzata diventa la tua esperienza. iTunes Radio offre inoltre anteprime esclusive con “primi ascolti” degli artisti più famosi, integrazione con Siri e la possibilità di taggare o acquistare qualsiasi cosa si ascolti con un solo clic.



Infine parliamo di iOS 7, l'atteso sistema operativo della mela morsicata. Già prima del WWDC 2013, dopo l'esonero di Scott Forstall e il passaggio della supervisione del team iOS a Jonathan Ive, era chiaro che il vice presidente senior del Design Industriale di Apple avrebbe rimesso mano all'interfaccia grafica e soprattutto riorganizzato il look&feel e la coesione dell'OS mobile di Cupertino col resto dell'ecosistema. Il risultato è un design piatto, sofisticato ma molto minimalista, con alcune idee molto originali ed eleganti, e altre che sembrano ispirate direttamente agli altri OS. Insomma Ive rabbrividisce al solo sentir pronunciare la parola sheamorfismo.

In linea di massima si può dire che iOS 7 è tutt'altro che rivoluzionario, rappresenta più che altro un sano cambiamento di paradigma che lenirà i malumori di stampa specializzata e investitori e che dimostra la propensione al rischio di Apple. E fateci caso: per quale ragione Tim Cook avrebbe snocciolato i dati sul gradimento dell'iPhone se non fosse preoccupato sul serio di perdere la bandiera di società innovatrice? E per quale motivo Schiller avrebbe ironizzato sul Mac Pro con, "pensate ancora non sia innovativo?" (traduzione gentile del più aspro “Can’t innovate anymore my ass” a cui facevamo riferimento in testa all'articolo).

È come se, per la prima volta nella sua storia, Apple fosse davvero in apprensione per la percezione che di lei ha il pubblico, e per questo ostentasse una nervosa sicumera.

D’altro canto, non è che ci fossero molte altre possibilità: statistiche alla mano, l’iPhone piace alla maggior parte dei suoi utenti, ma è anche vero che iOS ha sacrificato per troppo tempo l’usabilità sull’altare dell’apparenza estetica. L’intervento di Ive, insomma, non si poteva proprio rimandare.

Parliamo ora delle novità: il nuovo Multitasking con l'anteprima delle app, per esempio, somiglia sinistramente ad alcuni hack di Cydia o meglio ancora alle Cards di WebOS e a Windows Phone 7. Il Centro di Controllo e il Centro Notifiche migliorato esistono su Android dalla notte dei tempi; le animazioni traslucide e gli effetti di sistema, invece, sembrano la rivisitazione di Apple del Sense 5 di HTC.

Che dire poi della rinnovata app di meteo? Bellissima, per carità, ma un filo troppo somigliante a Yahoo Weather, lanciata neppure un paio di mesi fa. Tralasciamo poi le questioni di carattere personale, tipo la scomparsa dei pulsanti in favore delle semplici diciture; figuratevi che, sullo stile di Ive, oramai ci sono pure i siti canzonatori.

E ad affondare il coltello nella piaga, si potrebbe pure dire che AirDrop costituisce il calafataggio di una lacuna esistente sin da quando i telefonini si scambiavano file con l'infrarosso. Da questo punto di vista, Apple ha sempre scientemente scelto di complicare la vita dell’utente: il timore, infatti, era che la pirateria prendesse il sopravvento in un periodo in cui la mela cercava di convincere Major e produttori di contenuti a fare il salto su iTunes.

E se i bravi artisti copiano e i grandi artisti rubano, allora forse Cupertino l'ha imbroccata ancora una volta, creando un sistema che "va bene sia per il nerd che per la mamma." In un bell'articolo su ReadWrite, Noah Kravitz scrive:

Oggi Apple ha mostrato di non essersi dimenticata degli utenti come me che vogliono smanettare coi propri telefoni. E lo ha fatto alla maniera sua, scimmiottando le innovazioni apparse nel mondo non-iPhone, e offrendole rielaborate in un modo che non complicassero a dismisura la vita degli utenti alle prime armi.

A livello di funzionalità i sistemi concorrenti rincorrono l'iPhone con sempre minor distacco, ma su un elemento non potranno averla vinta né tra 6 mesi né tra 2 anni. Parliamo dell'ecosistema nel suo complesso, quella ragionata mescolanza di software, hardware e servizi che rende l'esperienza su Mac e iOS inconfondibile. Sarà per quello che perfino il responsabile dello sviluppo di Android, Sundar Pinchai, ha rivelato in un tweet di "morire dalla voglia di provare iOS 7".

Nella gallery qui di seguito, riportiamo gli scatti più interessanti dell'installazione di iOS 7 e gli screenshot più significativi tra quelli raccolti da 9to5Mac.


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