sabato 19 dicembre 2015

Netflix secrets

Lo streaming di contenuti video attraverso il web sta prendendo sempre più piede, specie fra gli under 50 (pur esistendo ovviamente eccezioni anche per la fascia di terza età).


A frenare alcune abitudini già consolidate in altre parti del mondo industrializzato sono più che altro le infrastrutture di rete e la connettività, con una distribuzione del livello di soddisfazione a macchia di leopardo. 

Sarebbe però ingeneroso non riconoscere che oggi la connettività internet è migliore rispetto a qualche anno fa, parlando di contratti base e omettendo le soluzioni di fascia alta, oltre a considerare il fatto che l'offerta è stata estesa anche a soluzioni wireless in stile Eolo e Linkem, in grado di raggiungere parti del territorio nazionale non ancora coperte dagli ISP tradizionali in maniera adeguata. 

Esistono eccezioni, ovviamente, ma non è fuori luogo affermare che oggi si può prendere in seria considerazione la fruizione di contenuti in streaming anche con connessioni base, ben più di quanto si poteva pensare qualche tempo fa.

Questa possibilità però non dipende solo dalla banda, ma anche dal lavoro che alcuni fornitori di servizi streaming operano dietro le quinte, venendoci incontro con algoritmi sempre più efficaci, pensati per offrire la massima qualità possibile ad un bitrate non troppo esoso e alla portata di tutti o quasi. 

Il lavoro di Netflix ne è un esempio che ci aiuta a comprendere, a livello tecnico, il lavoro che avviene dietro le quinte che, per inciso, è in continuo divenire.

L'occasione è stata offerta da Netflix in quanto ha fornito alcuni dettagli tecnici che abbiamo ritenuto essere interessanti per gli appassionati di tecnologia; eccoci quindi a condividerli con i nostri lettori, sperando che la traduzione dell'originale e gli approfondimenti che troverete siano abbastanza chiari per spiegare con maggiore dettaglio un argomento abbastanza complesso.

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