martedì 22 dicembre 2015

Abuso di videogames: conseguenze!

Seppur questa notizia possa suscitare un po' di ilarità nel lettore, sicuramente mette in luce ancora una volta come certi giochi di ruolo possano essere influenzare la psiche dei videofruitori.


Un gamer residente in Siberia, infatti, ha denunciato Bethesda (software house responsabile della serie) perché avrebbe provocato in lui assuefazione al gaming attraverso Fallout 4.

Il ventottenne sostiene di aver perso moglie e lavoro dopo aver giocato in maniera compulsiva ed ininterrotta per 3 settimane, durante le quali ha smesso di recarsi al lavoro, di mangiare e di dormire, ignorando anche i propri amici come riporta RT.

A causa delle ripetute assenze dal posto di lavoro i suoi superiori hanno deciso di licenziarlo, mentre la moglie lo ha abbandonato perché si è sentita trascurata. Inoltre, focalizzarsi sul gaming ha spinto il ragazzo a non curare la sua stessa salute, che è peggiorata velocemente nelle tre settimane in questione.

Se avessi saputo per tempo che questo gioco avrebbe potuto coinvolgermi così tanto sarei stato più cauto [...] Non lo avrei comprato, o lo avrei fatto nel periodo delle vacanze o di Capodanno

ha detto il ventottenne che risiede a Krasnoyarsk.

Questa persona non è meglio identificata e non è noto il suo nome. Insieme ai suoi avvocati chiede a Bethesda danni per 7 mila dollari proprio per via dello stress emotivo che Fallout 4 gli ha provocato.

Casi come questo sono rari, ma si verificano sempre più frequentemente.

Craig Smallwood, un gamer che risiede alle Hawaii, ha citato NCsoft dopo aver dedicato addirittura 20 mila ore al gioco Lineage II. In quel caso le accuse vennero respinte dal giudice.

Nella prima parte dell'anno, invece, giungeva la triste notizia della morte di un giovane ragazzo cinese dopo aver giocato per 19 ore di fila a World of Warcraft, dimenticandosi anche di provvedere al suo sostentamento alimentare.

La American Psychological Association non riconosce la dipendenza dai videogiochi come disordine mentale, ma sono in corso ricerche in questa direzione. Ne abbiamo parlato qui con l'Ordine degli Psicologi.

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