giovedì 3 dicembre 2015

Andy Rubin (padre di Android) e la sua nuova creatura

Oggi parliamo del Andy Rubin, uno dei nomi più altisonanti nel processo di creazione dell'OS Android (ancor prima che Google lo comprasse anni fa) che il 31 ottobre 2014 annunciava di essersi licenziato da Google per dedicarsi alle start-up, seguendo i progetti hardware delle aziende emergenti


Ora, Rubin ha dichiarato che starebbe valutando l'idea di tornare sul mercato degli smartphone, e questa volta non sul software, ma sull'hardware. Stando a quanto scrive The Information, infatti, quest'ultimo sarebbe interessato a produrre un dispositivo Android.

L'informatico avrebbe già iniziato a scandagliare il terreno in cerca delle persone chiave per forndare una nuova realtà. Non è chiaro, invece, se Andy Rubin vorrà di fatto dirigere questa società, o semplicemente fondarla e lasciare l'incarico a terzi.

La compagnia potrebbe essere finanziata attraverso Playground Fund, l'incubatore di start-up che lo stesso Rubin ha fondato alcuni mesi fa dopo la sua partenza da Google dell'autunno scorso.

Il fondo ha raccolto fino ad oggi circa 300 milioni di dollari e vanta l'apporto di Redpoint Ventures e collegamenti con importanti venture capitalist. Il fondo al momento ha investito soprattutto su progetti innovativi legati all'intelligenza artificiale o alla domotica, ma pare che Rubin sia interessato al mercato degli smartphone Android come nuova area per una rinnovata possibilità di business e per effettuare futuri investimenti.

Andy Rubin ha lasciato la divisione Android nel mese di marzo del 2013, e ha abbandonato del tutto Google un anno dopo, nel mese di novembre, dopo aver supervisionato alcune acquisizioni per conto della società legate soprattutto al mondo della robotica. L'informatico ed imprenditore saprà ritagliarsi uno spazio nel sovraffollato mondo Android? La risposta ce la darà solo il futuro, anche se al momento non sembra un'impresa semplice.

I produttori cinesi occupano ormai con perentoreità i segmenti bassi del mercato, e gli unici spazi lasciati disponibili sono nella fascia alta, dominata tuttavia da nomi importanti che sono riusciti ad occupare quelle posizioni nel corso degli anni.

La stessa Google parrebbe interessata ad entrare in questa categoria di prodotto, progettando in proprio la componentistica interna dei dispositivi. Insomma, se decidesse di tornare in campo il lavoro di Rubin non sarà certamente semplice.

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