martedì 12 maggio 2015

Stampanti 3D e medicinali!

Le stampanti 3D sono ormai da tempo oggetto dei nostri post, grazie alla loro capacità di adattarsi a molteplici campi applicativi.


Si è parlato più volte di quarta rivoluzione industriale, e questa notizia non fa altro che consolidare questa corrente di pensiero.

Oltre al mondo industriale, una delle realtà più coinvolte in questa rivoluzione pare quella della medicina, grazie alla possibilità di realizzare protesi ed impianti in maniera più semplice ed economica di quanto possibile con le tecniche tradizionali.

Le potenzialità della stampa 3D, oltre alle frontiere meccaniche delle protesi raggiunge ora un nuovo livello, lambendo il campo farmaceutico.

Nella produzione dei farmaci si è seguito per anni un approccio "universalistico" mentre il futuro della medicina si sta spostando maggiormente sulla personalizzazione delle cure invece che sulla produzione di massa. Per poter arrivare in maniera efficace a questo traguardo sarà opportuno individuare un modo che consenta di personalizzare le cure in maniera rapida e precisa.

Partendo dal presupposto che le dimensioni e la forma di una pillola possono incidere, in maniera significativa, sull'effetto che il farmaco ha sul corpo umano, un gruppo di ricercatori della UCL School of Pharmacy, University College London, e di FabRX, ha pubblicato recentemente i risultati di una ricerca titolata.

Il documento prende il nome di "Effect of Geometry on Drug Release From 3D Printed Tablets" e all'interno dello stesso viene dettagliato come un metodo di estrusione a caldo possa essere sfruttato per produrre pillole e pastiglie dalle forme particolari, altrimenti difficili da realizzare.

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