lunedì 4 novembre 2013

Alzheimer, Parkinson e "mucca pazza" hanno un nemico in più: si chiama laser

Da decenni, ormai, la tecnologia laser è impiegata regolarmente in diversi ambiti della medicina.


Adesso, potrebbe rivelarsi uno strumento di fondamentale importanza nella cura delle malattie neurologiche come il morbo di Alzheimer e quello di Parkinson.

Stando a quanto riporta The Verge, nuove scoperte dei ricercatori della Chalmers University of technology e della Polish Wroclaw University of Technology hanno riacceso le speranze che la medicina possa un giorno essere in grado di curare questo genere di malattie senza dover intaccare il tessuto cerebrale circostante all'area interessata.

Inoltre, secondo gli studiosi, questa tecnica potrebbe anche sostituire terapie a base di principi attivi chimici pericolosi per il trattamento dell'amiloidosi. L'uso di laser multifotoni, infatti, aiuterebbe a distinguere gli aggregati di proteine che si pensa siano causa di malattie cerebrali.

Abbiamo trovato un modo del tutto nuovo di scoprire queste strutture usando solo la luce laser, spiegano gli scienziati impegnati nella ricerca. Nessuno, finora, ha mai pensato di usare semplicemente la luce per curare queste malattie.

E siccome dopo avere isolato le proteine è importante rimuoverle per potere curare il paziente, i ricercatori pensano che la terapia fotoacustica possa essere utilizzata per eliminare le proteine in questione.

Secondo gli studiosi, anche la Creuzfeldt-Jacob (la famiglia di encefalopatia in cui rientra la cosiddetta “mucca pazza”) può essere trattata con queste nuova tecnica.

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