sabato 19 luglio 2014

Operazione Eye Moon: la Procura della Repubblica di Roma inibisce l'accesso a 25 domini internet, tra cui Mega.co.nz



Apprendiamo, attraverso il blog dell'Avvocato Fulvio Sarzana, che le tribolazioni di Kim, stanno per ricominciare, sono infatti emersi nuovi dettagli sull'operazione portata avanti dalla Procura della Repubblica di Roma, depositata lo scorso 14 Luglio e incentrata sul sequestro preventivo di 25 domini internazionali per violazione della legge sul diritto d'autore.

Alla base del sequestro la segnalazione di un piccolo distributore indipendente italiano, che ha notato la presenza in rete di copie pirata dei film "the congress" e "fruitvale station" da lui distribuiti e che non sono ancora presenti nel mercato.

L'operazione, indicata con il nome di "EyeMoon", vede coinvolti numerosi domini noti nel mondo del cyberlocking tra i quali:

    • cineblog01.net;
    • cineblog01.tv;
    • ddlstorage.com;
    • divxstage.eu;
    • easybytez.com;
    • filminstreaming.eu;
    • filmstream.info;
    • firedrive.com;
    • movshare.sx;
    • nowdownload.ag;
    • nowdownload.sx;
    • nowvideo.sx;
    • piratestreaming.net;
    • primeshare.tv;
    • putlocker.com;
    • rapidvideo.tv;
    • sockshare.com;
    • uploadable.ch;
    • uploadinc.com;
    • video.tt;
    • videopremium.me,
    • youwatch.org

Oltre a quelli elencati sono due i domini che spiccano tra tutti: il primo è Mail.ru (il più visitato sito russo e vera e propria community digitale per quel mercato) e il secondo è Mega.co.nz (servizio di cloud storage sviluppato da Kim Dotcom, ma se ci seguite, già lo conoscerete).

I server sui quali operano questi domini non sono in ogni caso stati fisicamente spenti, non trovandosi in territorio italiano. Quello che l'operazione ha fatto è stata bloccarne l'accesso a livello di indirizzo IP richiedendo in questo l'intervento dei vari provider internet nazionali. Usando DNS server non nazionali il blocco, come sempre accade in questi casi, viene facilmente arginato.

L'operazione in atto fa emergere nuovi dubbi su come si voglia operare per lottare contro la pirateria. Se quest'ultima porta infatti al blocco all'accesso di siti e servizi che non hanno direttamente, o non solo, a che fare con servizi di pirateria informatica se ne ricava un disservizio per tutti gli utilizzatori, anche per coloro che nulla hanno a che vedere con la pirateria.

L'esempio concreto è quello di Mega.co.nz: in questo sito di cloud storage è difficile non pensare che non fossero presenti anche file legati a contenuti piratati ma contestualmente questo è un servizio molto utilizzato per fini assolutamente leciti proprio per la facilità con la quale dei file anche di elevate dimensioni possono venir caricati e distribuiti a più utenti.

La strada seguita dalle autorità italiane sembra alquanto controversa, una sorta di esplosivo nello stagno: sicuramente si colpiscono gli obiettivi prefissati, ma si rischia di creare danni alla collettività inerme.

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