giovedì 26 aprile 2012

Eugene Kaspersky "bacchetta" Apple

Con un riferimento implicito al Trojan Flashback (il trojan che ha preso di mira gli utenti della mela) e ai 650.000 Mac ancora infetti in circolazione, il fondatore di Kaspersky Lab, Eugene Kaspersky, ha affermato senza mezzi termini che la sicurezza su Mac è ancora 10 anni indietro rispetto a Microsoft. Ci vogliono investimenti e, soprattutto, maggiore attenzione su questo fronte.


Alla conferenza Security 2012, Kaspersky ha spiegato:
Credo che [Apple] sia 10 anni indietro rispetto a Microsoft in termini di sicurezza. È da molti anni che lo dico: da un punto di vista della sicurezza, non c’è differenza tra Mac e Windows. È sempre stato possibile sviluppare malware per Mac ma questa volta è stato un po’ diverso. Per esempio, faceva domande per essere installato nel sistema e poi, avvalendosi delle vulnerabilità, riusciva a intrufolarsi nello spazio utente senza alcun allarme.
E in effetti, non passa inosservato l’approccio un po’ letargico con cui Apple ha prodotto prima gli update software e poi, finalmente, il tool di rimozione automatica. Uno scenario cui, secondo l’esperto, abbiamo già assistito anni fa con Microsoft. Apple, insomma, dovrà sforzarsi di più di somigliare alla storica rivale:
Apple sta entrando ora nel medesimo mondo in cui Microsoft ha allignato per più di 10 anni: aggiornamenti, patch di sicurezza e così via. Ora ci aspettiamo di vederne ancora di più poiché i cyber-criminali imparano dai loro successi e questo è stato un enorme successo. Comprenderanno presto che hanno lo stesso tipo di problemi che Microsoft aveva 12 anni fa. Saranno costretti a modificare i clici di update e a investire di più nella sicurezza del software. Questo è ciò che ha fatto Microsoft in passato dopo così tanti incidenti come Blaster [e chi se lo scorda, n.d.A.] e i worm più complessi che hanno infettato milioni di computer in pochissimo tempo. Hanno dovuto portare avanti un gran lavoro per controllare il codice e scovarne gli errori e le vulnerabilità. È ora che Apple faccia altrettanto.
La posizione di Eugene Kaspersky è sicuramente di parte, dato il notevole interesse nel campo della "caccia ai virus" ma dovrebbe ugualmente far preoccupare i responsabili della sicurezza dei software Apple e dovrebbero far capire ai vertici di Cupertino l'importanza di investire nella sicurezza dei propri sistemi, settore ancora un po' sottovalutato dagli uomini della mela morsicata.

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