martedì 19 gennaio 2016

Microsoft Research: Room2Room

Un recente progetto di Microsoft Research, la divisione della casa di Redmond che si occupa di mettere a punto, sviluppare e testare le tecnologie più innovative, mira a migliorare le videochiamate ricorrendo ad un sistema che consente di proiettare nell'ambiente circostante l'immagine dell'interlocutore riprodotta a grandezza naturale.


Scopo ultimo è rendere le conversazioni a distanza ancor più naturali, simulando, nella sostanza, il rapporto di interazione che si può porre in essere in un ambiente reale. 

Room2Room, così si chiama il nuovo sistema elaborato da Microsoft,  consente ad entrambi gli utenti  di effettuare videochiamate osservando la trasposizione virtuale del proprio interlocutore riprodotta nella prospettiva corretta, ed in grado di interagire con essa. Per raggiungere lo scopo Microsoft ha utilizzato il sensore Kinect, dotata di tecnologia per il rilevamento della profondità della scena, e di specifici proiettori. 


Il progetto non si traduce in un mero esercizio di stile, ma sembra produrre effetti pratici proprio grazie alla capacità di rendere più simili a quelle reali le conversazioni a distanza. Nello specifico, i ricercatori hanno preso in esame il comportamento di diverse coppie di utenti chiamate a ricomporre forme geometriche utilizzando specifici blocchi.

Nel test, uno dei due interlocutori inviava le istruzioni per ricomporre le figure, con risultati differenti a seconda dello strumento di comunicazione. Gli utenti che hanno avuto la possibilità di interagire faccia a faccia nello stesso ambiente hanno risolto il puzzle in quattro minuti, il tempo è salito a nove minuti utilizzando la tradizionale videochiamata Skype, mentre il sistema Room2Room ha consentito di ridurre il tempo a sette minuti. Da tali rilevamenti empirici emerge con sufficiente chiarezza che rendere più simili a quelle reali le forme di comunicazione virtuale ne migliora l'efficacia.

Room2Room, strettamente correlato con il progetto RoomAlive con il quale i ricercatori hanno sperimentato nuove tecniche per trasformare una stanza in un'arena di gioco virtuale - sempre sfruttando la realtà aumentata - non è ancora pronto ad esordire nel mercato consumer, anche alla luce dei costi necessari ad attuarlo - si pensi a quelli dei videoproiettori in alta risoluzione indispensabili per dar corpo alle rappresentazioni virtuali dei propri contatti. 

Ciò che è meritevole di attenzione, oltre ai risultati specifici del test, riguarda il modello di sistema messo a punto dalla casa di Remdond che potrebbe trovare attuazione anche mediante hardware differente. Il riferimento più immediato va al visore Hololens di Microsoft che, in linea teorica, dispone della componentistica necessaria per supportare videochiamate ricorrendo alla realtà aumentata. Le immagini create dai proiettori di Room2Room potrebbero essere agevolmente rimpiazzate dagli ologrammi di Hololens.

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