sabato 16 gennaio 2016

Anche l'ISIS ha il suo WhatsApp

La lotta al terrorismo si fa sempre più intensa, pertanto, le forme di comunicazione convenzionali diventano troppo pericolose per i militanti dell'ISIS.


Ed è per questo che l'organizzazione terroristica ha sviluppato e preparato una blindatissima app di comunicazione funzionante su Android e protetta da algoritmi di crittografia avanzati (ancora non paragonabili a quelli di Telearma però). A rivelare la novità è Ghost Security Group.

Nonostante le tecnologie di sicurezza utilizzate nell'app non siano agli stessi livelli di quelle che possiamo trovare su soluzioni più popolari, le comunicazioni fra i militanti dell'organizzazione sono decisamente più al sicuro su un'app proprietaria.

Questo perché è più facile per le agenzie governative ottenere i dati da WhatsApp o da Telegram, e al tempo stesso per via delle operazioni svolte da Anonymous contro l'ISIS sui servizi più popolari.

L'applicazione viene utilizzata dai membri del gruppo per comunicare fra di loro. Stando alle informazioni ricevute da Defense One e da Fortune la sicurezza dell'applicazione non si basa su feature troppo sofisticate. Essendo tuttavia utilizzata da pochi utenti, e tutti estremamente selezionati, l'ISIS può assicurarsi che non vengano inserite backdoor o che gli stessi membri della community non vengano denunciati alle autorità.

L'app naturalmente non è stata inserita su Google Play Store e per essere installata si deve compiere una ricerca, non troppo semplice e non per tutti, nel dark web. L'ISIS utilizza il web da tempo per il reclutamento di nuove forze, e di certo non è la prima volta che utilizza profondamente la tecnologia per i propri scopi. Di recente abbiamo parlato ad esempio dei sistemi di comunicazione molto particolari che utilizza per organizzare gli attentati.

Assume più senso pertanto il nuovo disegno di legge dello stato di New York che, dopo il governo britannico, ha espresso di voler inserire volontariamente delle backdoor sugli smartphone commercializzati per poter meglio stanare le operazioni terroristiche.

Certo è che in questo modo verranno colpiti anche i cittadini comuni e non affiliati ad organizzazioni terroristiche, anche se considerato il know-how che sta mostrando di avere l'ISIS, potrebbero essere proprio i cittadini le uniche vittime delle azioni repressive che hanno in mente i governi occidentali.

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