martedì 24 gennaio 2012

iBooks 2 tradisce le aspettative dei lettori

Nonostante una presentazione mirabolante ed un iniziale discreto successo che ha portato a 350.000 download in appena 3 giorni, l’offerta iniziale di iBooks 2 non sembra aver impressionato granché né gli addetti ai lavori né gli utenti.


Il dubbio che la rivoluzione non fosse imminente come prospettato dal marketing di Cupertino ce l’avevamo già, e ora arrivano pure le prime conferme. Slader, un servizio online che fornisce risorse collaborative per studenti del liceo, non ha usato mezzi termini per parlare della novità:

Sembra di leggere una copia in PDF dei libri che esistono oggi nelle classi scolastiche. Le feature interattive promesse sono praticamente inesistenti. Al di là delle solite funzionalità dell’iPad (sottolineatura e dizionario integrato), non c’è nulla di nuovo nei libri di matematica di iBooks.

Giudizio impietoso quindi per un prestigioso servizio del settore come Slader. L'asso nella manica degli uomini della mela si starebbe quindi trasformando in un bluff. Gli editori tradizionali, insomma, non sembrano aver saputo cogliere le potenzialità del nuovo mezzo, e il rischio è che, con i nuovi strumenti di creazione dei contenuti messi a disposizione da Apple, comuni professori inizino a prodursi da sé le dispense e i tomi necessari alle proprie lezioni. Secondo Slader, tuttavia, il successo è tutt’altro che scontato:

I nuovi autori potrebbero superare tranquillamente i bassi standard degli editori. Ma basterà questo per scuotere il mercato dei libri di testo?

E i commenti degli utenti sulla pagina di App Store dedicata ad iBooks 2 non paiono più clementi. L’impressione è che si poteva fare decisamente di più, soprattutto visto che a dirigere l’orchestra c’era Apple, ma evidentemente smuovere l’industria rappresenta un’impresa più ardua del previsto. In effetti le riviste di “Edicola”, spesso somigliano a scatti fotografici in alta risoluzione degli equivalenti cartacei, e anche all’ecosistema del Kindle Fire sono state mosse critiche analoghe

Le premesse sono tutt'altro che entusiasmanti, però non c'è nessun vincolo all'innovazione; speriamo che Apple, Amazon e nuovi competitor, facciano tesoro di questa falsa partenza.


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