martedì 27 gennaio 2015

ProtoCycler recupera scarti da stampe 3D

Oggi torniamo a parlare di crowdfunding, ma in particolar modo del nostro argomento preferito, ovvero le stampanti 3D.


Sapete qual è uno dei problemi più gravosi dei sistemi industriali di pressofusione? Ebbene si tratta degli scarti prodotti della lavorazione. Ebbene, in campo elastomerico, oltre a rappresentare un limite di progettazione della tecnologia stessa, implica anche dei costi collaterali di smaltimento.

In quel caso, gli scarti difficilmente possono essere riutilizzati, mentre questo potrebbe non essere un problema, quando si parla di stampe 3D, oltre al fatto che, intrinsecamente, la tecnologia che sta alla base delle stampanti 3D, limita ai minimi termini lo sfrido. 

Come anticipato, uno dei costi vivi legati alla stampa 3D è infatti quello relativo all'acquisto del materiale di stampa (PLA o ABS) che ammonta generalmente a circa 20/30€/Kg, ma che può anche salire in modo netto per l'acquisto di materiali particolari. 

Ma il materiale in eccesso, potrà essere riciclato? La risposta ce la fornisce ProtoCycler, un progetto attualmente in crowdfunding su Indiegogo che punta a rispondere proprio a questo quesito. Non è l'unico nel suo genere, ma si candida ad essere uno dei più facili da utilizzare. 

Si tratta di un macchinario dotato di un trituratore manuale (a manovella) e di un sistema che fonde i trucioli e li estrude in un filamento standard per la stampa (diametro a scelta tra 1.75, 2.85, 3.00 millimetri) che viene arrotolato su un rocchetto direttamente utilizzabile sulle stampanti. 

Il prezzo al momento è stimato in $799, ma il primo passo di funding per avere l'apparecchio era stato posto a $499, andato subito esaurito assieme a quello da $599. 

Si tratta di una cifra non bassa, ma è il capostipite di una serie di prodotti che sicuramente verrà in futuro. Inoltre per chi stampa molto potrebbe diventare un utile strumento per risparmiare sul lungo periodo. 

Che ne pensate?

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