mercoledì 28 ottobre 2015

Addio ai costi di Roming

Nel corso della giornata di ieri il Parlamento Europeo ha espresso la votazione finale sul nuovo pacchetto di misure per le telecomunicazioni che avrà l'effetto, tra gli altri, di far entrare in vigore dal mese di giugno 2017 il divieto di applicare tariffe roaming nell'utilizzo dei telefoni cellulari nei paesi dell'Unione Europea. 


Questo, ovviamente, lascia spazio a numerose considerazioni, sia a proposito del passato, sia sul futuro del mondo delle telecomunicazioni.

Pilar del Castillo, rappresentante spagnola del Partito Popolare Europeo, ha dichiarato prima della votazione:

L'abolizione delle maggiorazioni per il roaming è stata a lungo attesa da tutti: la gente comune, le start-up, le PMI e tutti i tipi di organizzazioni. Grazie a questo accordo, l'Europa diventerà anche l'unica regione nel mondo che garantisce giuridicamente internet aperta e neutralità della rete. Il principio della neutralità della rete sarà applicato direttamente nei 28 stati membri. Esso garantisce anche che non avremo internet a due velocità

riferendosi alle nuove norme in tema di diritto di accesso ad internet. 

Il 15 giugno 2017, quindi, gli operatori non potranno più praticare tariffe maggiorate per chiamate, messaggi e traffico dati in roaming tramite i dispositivi mobile. Il divieto sarà anticipato da un'ulteriore riduzione delle tariffe, a partire dal 30 aprile 2016, che non potranno superare le maggiorazioni di €0,05 al minuto per le chiamate vocali, €0,02 per SMS e €0,05 per ogni MB di traffico.

Il tetto per i costi delle chiamate ricevute sarà deciso entro l'anno e ci si aspetta che tali costi siano considerevolmente più bassi rispetto a quelli previsti per le chiamate effettuate.

Nel comunicato emesso dal Parlamento Europeo si legge inoltre: 

Se gli operatori possono dimostrare che non sono in grado di recuperare i loro costi, incidendo sui prezzi interni, le autorità nazionali di regolamentazione potrebbero autorizzare gli operatori ad imporre, in casi eccezionali, maggiorazioni minime al fine di recuperare questi costi. I deputati hanno avuto garanzie che le autorità nazionali di regolamentazione avranno i mezzi per modificare o respingere le sovrattasse. Per proteggere il settore da abusi, come ad esempio il "roaming permanente", gli operatori potranno, in talune circostanze, essere autorizzati ad addebitare una tariffa di lieve entità, più bassa rispetto agli attuali tetti, sulla base del principio dell'"uso corretto". I dettagli precisi saranno definiti dalla Commissione e dalle autorità per le telecomunicazioni.

Come accennato poco sopra, la nuova legislazione obbligherà inoltre le società che offrono accesso ad internet a trattare tutto il traffico dati in maniera equivalente, negando quindi la possibilità di bloccare la ricezione di contenuti, applicazioni o servizi a seconda della loro tipologia o a seconda della loro provenienza. Eccezion fatta per l'eventuale decisione di un tribunale per evitare, per esempio, una congestione della rete o per contrastare attacchi informatici.

Nel caso in cui tali misure siano necessarie per la gestione del traffico dati, dovranno essere "trasparenti, non discriminatorie e proporzionali" e non dovranno durare più del necessario. Un operatore sarà comunque in grado di offrire servizi specialistici (come una migliore qualità internet necessaria per l'utilizzo di alcuni servizi), ma solo a condizione che questo non abbia un impatto sulla qualità generale del traffico internet.

Il parlamento ha infine disposto che i provider di accesso forniscano agli utenti una spiegazione chiara e trasparente sulle effettive velocità di download e upload rispetto a quelle pubblicizzate. Ogni differenza evidente (non è meglio precisato quale sia il grado di questa evidenza) darà diritto a compensazioni come rimborsi o estinzioni di contratto.

Saranno le autorità nazionali di regolamentazione a stabilire se e in che modo eventuali differenze possano rappresentare una violazione contrattuale.

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