lunedì 7 marzo 2016

Ray Tomlinson: è morto l'inventore della email (1971)

Una semplice intuizione ha rivoluzionato l'intero modo di vivere la "comunicazione epistolare". Il 5 maggio, ahinoi, moriva, facendo riemergere il suo nome e l'importanza postuma per la storia, il padre della chiocciola.


Fu Ray Tomlinson, il brillante programmatore che nel lontano 1971 ideò per primo il concetto di email fra PC su reti differenti, utilizzando nell'anno seguente l'ormai celebre @ per separare il nome del destinatario da quello del server utilizzato.

Il brillante ingegnere newyorkese entrò nel team di sviluppo di Arpanet, di fatto una sorta di internet embrionale e rudimentale realizzata nel 1969 dal DARPA, Agenzia del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, con lo scopo di migliorare gli strumenti per la condivisione di file attraverso la suddetta rete.

Steve Jobs e Bill Gates erano due sedicenni sconosciuti e già l'email muoveva i primi passi, anche se la sua consacrazione solamente anni dopo quando divenne uno strumento universalmente riconosciuto.

A quei tempi venne chiesto a Tomlinson di aggiornare un programma di messaggistica chiamato SNDMSG, pensato per il sistema operativo TENEX e in grado di lasciare messaggi ai successivi utenti dello stesso computer, utilizzato ad ore in base alle necessità da più persone.

Insomma, messaggi che potevano viaggiare da un utente all'altro in locale, sul singolo PC. Fece molto di più però, poiché ideò un sistema e uno "standard" per poter inviare messaggi non solo al di fuori del singolo PC, ma anche ad altri nella stessa rete e persino su reti diverse.

La formula la conosciamo tutti: nome utente, seguito da @ (che di fatto subisce una contrazione nel proprio significato da "at the price of" ad un semplice "at", pragmatismo USA nella sua massima espressione), seguito a sua volta dal nome del server su cui l'utente opera.

La possibilità di sfruttare la rete Arpanet rendeva il sistema non solo possibile, ma perfettamente funzionante fin da subito. Ray è stato il primo a spegnere ogni entusiasmo e a fare autoironia sul contenuto della sua prima mail, poiché la mandò a sé stesso scrivendo qualcosa tipo "QWERTYUIOP", ovvero una fila di lettere sulla tastiera senza alcun senso, lanciando cioè le dita a caso prima di inviare il messaggio. Mai nella storia una mail così inutile dal punto di vista del contenuti fu così dirompente in tutti gli altri significati. 

Certo, all'inizio si trattava solo di messaggi di testo, ma fu una rivoluzione nata in sordina e cresciuta nel tempo, con uno stadio embrionale circondato dal torpore ma destinato ad esplodere nei numeri attuali: secondo il Radicati Group (file .PDF), sono 4,353 miliardi gli account attivi registrati nel 2015, gestiti da 2,586 miliardi di persone. Se guardiamo il traffico giornaliero, i numeri sono impressionanti: sono circa 205 miliardi le mail scambiate ogni giorno, suddivise in 112,5 miliardi spedite e 93,1 miliardi ricevute.

Ray Tomlinson passò poi la sua vita a fare il suo mestiere, lontano dai riflettori, e solo agli inizi degli anni 2000 iniziò a ottenere riconoscimenti accademici e premi.

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